La Commissione Ue lancia la strategia per la sicurezza idrica: oltre 15 miliardi dal 2025 al 2027 con la Bei e 30 azioni
Solo il 37% dei corpi idrici superficiali presenta un buono stato ecologico e solo il 29% un buono stato chimico. La commissaria Jessika Roswall: “Oggi il 30% del territorio europeo si trova ad affrontare ogni anno una carenza idrica”. Tra il 1980 e il 2023, le alluvioni hanno causato perdite per 325 miliardi di euro. La vicepresidente esecutiva Teresa Ribera: “Ecosistemi, famiglie, colture, centrali elettriche, data center, case automobilistiche e l’industria dell’idrogeno dipendono tutti da un’acqua affidabile. Quindi, se vogliamo un’Europa sostenibile, competitiva e sicura, dobbiamo porre la resilienza idrica al centro della nostra agenda”.
Quante volte, da bambini soprattutto, ci hanno detto che senza mangiare si può vivere almeno per un po’ ma senza acqua è impossibile? Allo stesso modo, sulla transizione ambientale, abbiamo fatto l’abitudine a sentir dire che l’acqua sarà fondamentale in tantissimi settori: dall’intelligenza artificiale ai data center fino ai nuovi impianti nucleari. Insomma, l’acqua continua elemento base delle nostre vite ma anche delle nuove tecnologie energetiche. Di qui, l’importanza della nuova strategia per la resilienza idrica presentata ieri dalla Commissione europea: oltre 15 miliardi da quest’anno fino al 2027 verranno stanziati insieme alla Banca europea degli investimenti, insieme a un nuovo programma per l’acqua e uno strumento di consulenza per l’acqua sostenibile. Oggi, infatti, spiega Palazzo Berlaymont, circa 55 miliardi di euro vengono utilizzati per investimenti idrici in tutta Europa, ma c’è un divario di investimenti annuale di circa 23 miliardi di euro. Servono più investimenti pubblici e privati, insomma. Ecco perché tra le proposte c’è anche un aumento dei fondi della politica di coesione disponibili per l’acqua e una tabella di marcia per i crediti natura. Fondi che, ad oggi, secondo la programmazione 2021-2027, ammontano a oltre 24 miliardi di euro per progetti su acqua potabile, trattamento delle acque reflue, gestione sostenibile delle risorse idriche, prevenzione delle inondazioni, nonché siccità e tempeste. Tuttavia, poiché è necessario uno sforzo supplementare, la Commissione ha proposto, nella revisione intermedia della politica di coesione, di includere un obiettivo specifico relativo alla promozione dell’accesso sicuro all’acqua, alla gestione sostenibile delle risorse idriche e alla resilienza idrica. Proposta che è in fase di negoziazione tra Parlamento e Consiglio e che prevede tassi di prefinanziamento e di cofinanziamento Ue più elevati per i nuovi investimenti dedicati alla gestione delle risorse idriche e ai progetti di resilienza idrica. A livello mondiale, l’Ue sosterrà l’accesso di almeno 70 milioni di persone all’acqua potabile pulita e/o ai servizi igienico-sanitari e mobiliterà finanziamenti innovativi del settore privato nell’ambito del Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile per sbloccare investimenti più consistenti. Operativamente parlando, a livello continentale l’obiettivo di maggior efficienza idrica è stato posto al 2030 con un target del +10%.
In termini di progetti, il lavoro della Commissione prevede il lancio di un acceleratore di investimenti per la resilienza idrica per attuare 20 programmi pilota innovativi per la ritenzione idrica naturale e l’efficienza idrica. Anche perché, dai dati resi noti ieri dall’Agenzia europea dell’ambiente emerge che l’Ue preleva 200.000 milioni di m³ di acqua all’anno e le proiezioni future indicano un peggioramento dello stress idrico dovuto ai cambiamenti climatici e all’aumento della domanda idrica, esponendo gli ecosistemi e le economie a rischi sempre più elevati. Attualmente, circa il 30% del territorio comunitario soffre di scarsità idrica stagionale. Secondo Bruxelles, l’obiettivo è coniugare la sicurezza idrica alle nuove tecnologie. Ecco perché è possibile parlare anche di digitalizzazione e intelligenza artificiale applicata all’acqua. Nello specifico, per questo comparto arriverà un piano europeo ad hoc per migliorare il rilevamento delle perdite e i dati satellitari possono contribuire, ad esempio, alle previsioni. Non solo: la Commissione faciliterà inoltre l’accesso e l’utilizzo dei dati satellitari relativi all’acqua di Copernicus.
Sempre nel campo dell’innovazione, poi, per rafforzare la competitività industriale comunitaria, verranno lanciate: un’Accademia europea dell’acqua e una strategia di ricerca e innovazione sulla resilienza idrica. E ancora: una Water Smart Industrial Alliance. Ad oggi, ricorda il documento strategico, il 40% dei brevetti mondiali in materia di acqua proviene dall’Europa. Il lavoro della Commissione si concentrerà poi su come ridurre l’impronta idrica dei prodotti nell’ambito del regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili e del marchio di qualità ecologica dell’Ue, per consentire ai consumatori di ridurre il consumo di acqua scegliendo prodotti meno inquinanti e più efficienti dal punto di vista idrico. Il Fondo Scaleup sarà rilevante per le innovazioni idriche di carattere più dirompente, il che è importante per attivare il potenziale dei numerosi brevetti sulle tecnologie idriche più o meno “in sospeso” ma pronti per essere immessi sul mercato. In linea con il Clean Industrial Deal, la Commissione valuterà poi l’integrazione di criteri non tariffari negli appalti pubblici per la gestione delle risorse idriche, con l’obiettivo di aiutare le autorità pubbliche a promuovere tecnologie idriche pulite e circolari e un accesso al mercato semplificato per le pmi del settore idrico, al fine di sfruttare al meglio il loro potenziale di innovazione. Verrò poi lanciata una Comunità della conoscenza e dell’innovazione (Cci) nei settori e negli ecosistemi idrici, marini e marittimi, nell’ambito dell’Istituto europeo di tecnologia (Eit), per sostenere le startup con soluzioni idriche innovative.
Sulla sicurezza in sé, invece, la Commissione potenzierà i sistemi di allerta precoce e monitoraggio in tempo reale per alluvioni e siccità, rafforzando i collegamenti tra i livelli europeo, nazionale e locale. Puntando poi sul rafforzamento della resilienza delle infrastrutture idriche terrestri e offshore. In termini normativi, il piano idrico europeo non prevede nuovi regolamenti. Solo per l’ambiente marino è previsto al 2027 un aggiornamento della direttiva quadro. A partire da dicembre prossimo, invece, la Commissione convocherà ogni due anni un Forum sulla resilienza idrica, garantendo un dialogo inclusivo con le parti interessate dell’UE per promuovere l’attuazione della strategia. Inoltre, nel 2027, la Commissione effettuerà una revisione intermedia dei progressi compiuti nell’attuazione delle azioni incluse nella strategia.
Lo scorso anno, secondo l’Eurobarometro, il 78% degli europei hanno sostenuto che l’Ue dovrebbe proporre misure aggiuntive per affrontare le problematiche legate all’acqua. Di qui, il lavoro della Commissione per elaborare la strategia pubblicata ieri ha valutato oltre 600 contributi da cui sono emersi due dati a dir poco preoccupanti: solo il 37% dei corpi idrici superficiali presenta un buono stato ecologico e solo il 29% un buono stato chimico. “A livello globale, 2,2 miliardi di persone vivono ancora senza acqua potabile sicura. Quasi la metà delle acque reflue domestiche non viene trattata”, ha ricordato ieri la vicepresidente esecutiva Teresa Ribera. “Proprio qui in Europa, il continente che si sta riscaldando più rapidamente, assistiamo a un aumento di alluvioni – che tra il 1980 e il 2023 hanno causato perdite per 325 miliardi di euro – siccità più lunghe e inquinamento crescente. I nostri sistemi idrici sono sottoposti a un’enorme pressione. Dobbiamo far fronte a eventi estremi”. E le perdite variano a livello nazionale dall’8 al 57%. Per la commissaria all’ambiente e la resilienza idrica, Jessika Roswall, “è urgente potenziare le infrastrutture idriche in tutta Europa e incrementare gli investimenti. In media, il 30% dell’acqua in Europa viene sprecato a causa di perdite nelle condutture prima di raggiungere gli utenti. Circa due terzi del fabbisogno di investimenti europeo sono coperti da finanziamenti pubblici, ma sussiste ancora un deficit di investimenti”. Come ha ricordato la presidente Ursula von der Leyen, “l’acqua è vita. La resilienza idrica è fondamentale per i nostri cittadini, gli agricoltori, l’ambiente e le imprese”.