APERTE DUE CONSULTAZIONI

Gigafactories, data center e data labs: il piano d’AZIONE europeo sull’Ia

L’obiettivo generale, concreto, è far diventare l’Europa un leader mondiale nel campo dell’intelligenza artificiale. Inoltre, per stimolare gli investimenti del settore privato in capacità cloud e centri dati, la Commissione proporrà anche una legge sullo sviluppo del cloud e dell’Ia. A maggio sarà avviata una terza consultazione pubblica sulla strategia dell’Unione dei dati e saranno poi organizzati dei dialoghi con i rappresentanti dell’industria e del settore pubblico per contribuire alla definizione della strategia di applicazione dell’Ia.

09 Apr 2025 di Mauro Giansante

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Moltiplicare, stimolare, concretizzare. L’Unione europea prova a uscire dal reticolo delle regole e dei gangli burocratici per puntare a diventare un soggetto leader mondiale nel campo dell’intelligenza artificiale. Ieri la Commissione guidata da Ursula von der Leyen ha presentato il piano d’azione per il continente: tra le azioni sostanziali ci sono quelle di mettere su una serie di fabbriche per rafforzare le infrastrutture; creare nuove gigafactories da centomila chip; dotarsi di laboratori di Ia che dovranno dar vita a un mercato interno di gestione dei dati; fortificare programmi e strumenti (Talent Pool, l’azione Marie Skłodowska-Curie “Msca Choose Europe”, l’Ai skills academy) per reclutare ricercatori ed esperti.

Inoltre, sempre ieri, sono state avviate due consultazioni rivolte ai consorzi interessati a investire in questo settore ma anzitutto a condividere opinioni su una prossima legge specifica sul cloud. Queste consultazioni, ha comunicato palazzo Berlaymont, dureranno fino al 4 giugno e poi a maggio ne sarà avviata una terza sulla strategia dell’Unione dei dati. Parallelamente, verranno organizzati dei dialoghi con i rappresentanti dell’industria e del settore pubblico per contribuire alla definizione della strategia di applicazione dell’intelligenza artificiale.

 

Il BAZOOKA europeo sull’Ia: 200mld e spinta su gigafactory

 

Gli investimenti nelle gigafactories

Scendendo più nel dettaglio del piano d’azione, Bruxelles ricorda che 13 fabbriche sono già in fase di realizzazione e che gli investimenti privati ​​nelle gigafactory saranno ulteriormente stimolati tramite InvestAi , che mobiliterà 20 miliardi di euro di investimenti per un massimo di cinque gigafactory di intelligenza artificiale in tutta l’Unione. Con il Cloud and Ai development act, invece, l’obiettivo è almeno triplicare la capacità dei data center dell’Ue nei prossimi cinque-sette anni, dando priorità ai data center altamente sostenibili.

Attualmente, invece, l’Ue rimane ancora molto indietro. Solo il 13,5% delle aziende ha adottato l’intelligenza artificiale. Anche per questo, per sviluppare soluzioni di Ia su misura, promuoverne l’uso industriale e la piena adozione nei settori pubblici e privati ​​strategici dell’UE, la Commissione lancerà nei prossimi mesi la strategia “Apply Ai” . L’infrastruttura europea per l’innovazione in materia di IA, tra cui in particolare le Ai Factories e gli European Digital Innovation Hub. Per semplificare l’implementazione nelle imprese, poi, verrà avviato un Ai Act Service Desk, un punto di contatto centrale e da hub per informazioni e orientamenti sulla legge sull’intelligenza artificiale.

Virkkunen: certezza legale sì ma necessario tagliare la burocrazia

La vicepresidente esecutiva Henna Virkkunen, con delega alla sovranità tecnologica, sicurezza e democrazia, lo ha detto chiaramente nel suo discorso allegato al piano d’azione: “Dobbiamo agire subito”. Chiarendo, da un lato, che come Ue “disponiamo di un bacino ineguagliabile di talenti di alto livello”, grazie alle università e gli istituti di ricerca. “Non lo diciamo abbastanza, ma oggi abbiamo il 30% in più di ricercatori nel campo dell’intelligenza artificiale rispetto agli Stati Uniti!”. Anche a livello di startup, secondo Virkkunen, “disponiamo di un vivace ecosistema” che sta sviluppando diversi modelli di frontiera. Dall’altro, però, “dobbiamo fare di più e dobbiamo farlo ora , perché il ritmo del cambiamento sta accelerando e non possiamo permetterci di restare indietro”.

E con i pilastri di questo piano d’azione si punta ad affiancare le aziende nella semplificazione dell’uso di Ia: “Non dovremmo mai dimenticare che, ai sensi del Risk-Based Ai Act, circa l’85% di tutti i sistemi di intelligenza artificiale rimane non regolamentato. Vogliamo che queste aziende sappiano di non essere soggette ad alcuna norma ai sensi del Risk-Based Ai Act. E per il restante 15% vogliamo raggiungere la massima semplicità”, ha detto la vicepresidente Virkkunen. Che, incalzata dai giornalisti che le chiedevano se questo potesse mettere in pericolo la certezza del diritto, visto che il regolamento è stato adottato appena un anno fa, ha risposto: “È molto importante dare certezza legale ed è un bene che abbiamo già l’Ai Act. Ma non vedo come tagliare un po’ di burocrazia o di obblighi di reportistica possa fare male a qualcuno”. E sul diritto d’autore: “E’ un campo molto importante su cui stiamo lavorando. È molto importante che i diritti dei titolari del diritto d’autore siano rispettati. Allo stesso tempo vorrei incoraggiarli a dare i loro contenuti per l’addestramento dell’Ia e lo sviluppo. Ma è importante che ci sia il giusto equilibrio e avere il giusto compenso quando il proprio lavoro è usato” per l’Ia.

 

L’Ia tour arriverà anche a Bologna

Intanto, nell’Ai Factory Tour annunciato ieri è prevista anche una tappa bolognese al centro di supercalcolo Cineca. Proprio nelle ultime settimane è stato annunciato che qui verrà installato (nel quarto trimestre di quest’anno) il computer quantistico Iqm Radiance, dotato di un’unità di elaborazione quantistica da 54 qubit di Iqm. L’obiettivo del centro bolognese sarà ottimizzare le applicazioni quantistiche, la crittografia quantistica, la comunicazione quantistica e gli algoritmi quantistici per l’intelligenza artificiale.

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