La giornata

Giorgetti vede Fitto. Landini su Calenzano: basta opacità su appalti

  • Meloni incontra Bucci, sul tavolo la realizzazione delle infrastrutture in Liguria
  • Ok dalla Camera a Dl Ambiente
  • Piano Mattei, Ance: ancora poche imprese italiane in Africa
  • Edilizia, Mazzetti (FI): “Lanciamo progetto per stabile riqualificazione immobili senza aggravi per Stato”
  • Cdp e l’Adsp del Mar Tirreno Centro Settentrionale insieme per lo sviluppo infrastrutturale dei porti di Civitavecchia e Fiumicino

10 Dic 2024

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Si aggrava il bilancio della strage di Calenzano, alle porte di Firenze, dove ieri si è registrata un’esplosione nella raffineria Eni. Salgono, infatti, a cinque i morti mentre i feriti sono ventisei. Duro il segretario generale della Cgil Maurizio Landini: “Ormai periodicamente registriamo drammatiche stragi sul lavoro e sempre in siti gestiti da grandi imprese, dove, spesso, si intrecciano ditte esterne, appalti, subappalti e sono resi poco trasparenti i confini delle responsabilità, a partire dall’impresa committente”. Per Landini “è l’ennesima strage che dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, che questo sistema di impresa è fondato sull’insicurezza, sulla mancanza effettiva di procedure in grado di garantire la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. Tutto ciò è reso ancora più inaccettabile nell’epoca dei sistemi di controllo digitale, dell’innovazione tecnologica, che se utilizzati garantirebbero la prevenzione nei luoghi di lavoro. Ma è la logica del risparmio, e quindi del profitto, ad avere la meglio sulla vita dei lavoratori”. Ancora: “Se a ciò aggiungiamo anche la logica burocratica con cui il Governo interviene su questi temi, le lacrime del giorno dopo sono insopportabili. La Cgil esprime cordoglio a tutti i familiari degli operai coinvolti, sostiene le iniziative di sciopero e mobilitazione proclamate in queste ore e invita tutte e tutti a dire basta morti sul lavoro partecipando alla manifestazione di domani a Calenzano, in piazza Vittorio Veneto, a partire dalle ore 14.30, proclamata da Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze in occasione dello sciopero provinciale”, conclude Landini.

“Quel luogo è inappropriato per le funzioni che lì vengono svolte. Capisco che c’è perché quando fu realizzato alla fine degli anni ’50 si prevedeva lì l’uscita e l’entrata dell’autostrada, era tutta aperta campagna, e si presentava appropriato, ma oggi no”, ha detto, invece, il presidente della Toscana Eugenio Giani, in Consiglio regionale. “Oggi quella è un’area densamente popolata, sia sul piano industriale sia anche di residenza perché ha una distanza di ragionevole pericolo con una conurbazione urbana densamente popolata. Ma questo – ha aggiunto Giani – appartiene al lavoro che dovremo fare dopo l’inchiesta della magistratura. Noi potremo agire con provvedimenti quando l’indagine darà conto di quello che effettivamente è accaduto, quindi sulle caratteristiche preventive perché non accada mai più che dovremo mettere in atto, anche con strumenti urbanistici, su quell’area”.

Paolo Uggé, presidente di Fai Conftrasporto a proposito dell’incidente di Calenzano ha dichiarato: “Innanzitutto, a nome della Fai e di tutti gli aderenti esprimo la mia convinta vicinanza alle famiglie delle
vittime con le quali condivido il loro dolore. Al ministro dei Trasporti e dell’Interno rivolgo un forte appello perché siano garantite le norme di sicurezza, che esistono ma che sono poco applicate, anche perché talvolta, al di là delle dichiarazioni pubblicitarie, non tutti i committenti le rispettano. Il tema delle soste è dei tempi di carico e scarico, soprattutto per le merci pericolose, sono state poste da tempo anche dalle federazioni aderenti all’Unatras, ma nessun risultato è stato raggiunto. L’intervento non è più rinviabile. Occorre intervenire. Per questo rinnovo il mio forte appello al Governo, affinché il tema sia affrontato nel modo più adeguato per garantire una maggior sicurezza nelle attività di trasporto”, conclude Uggè.

Ieri, infine, è arrivata anche una nota di Eni. “Alla luce degli aggiornamenti relativi alle persone rimaste coinvolte nell’incidente di Calenzano, Eni desidera esprimere nuovamente la propria vicinanza alle famiglie delle persone decedute e alle persone ferite o comunque coinvolte. In merito alle molteplici ipotesi della prima ora che stanno emergendo in merito alla dinamica e cause dell’incidente, Eni conferma che sta collaborando strettamente con l’autorità giudiziaria per individuare quanto prima, in modo rigoroso tramite le opportune e approfondite verifiche tecniche, le cause reali dell’esplosione, delle quali è assolutamente prematuro ipotizzare la natura. Ogni informazione di dettaglio sarà messa a disposizione da Eni alle autorità giudiziarie che stanno conducendo le indagini, anche a salvaguardia del segreto investigativo”.

Pnrr, incontro Giorgetti-Fitto

Il ministro all’Economia Giancarlo Giorgetti ha incontrato ieri a Bruxelles il commissario al Clima e alla tassazione Wopke Hoekstra e il vice presidente esecutivo alla Coesione e alla riforme Raffaele fitto. Giorgetti era a Bruxelles per partecipare al Consiglio Ue Ecofin.

Al centro del colloquio con Hoekstra – ha fatto sapere il Mef su X – i temi legati alla tassazione digitale, alla tassazione energetica e al Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Cbam). Il colloquio con Fitto ha riguardato il Pnrr e le riforme.

Meloni incontra Bucci, sul tavolo la realizzazione delle infrastrutture in Liguria

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato ieri a Palazzo Chigi il Presidente della Regione Liguria, Marco Bucci. Durante il colloquio, si è discusso della realizzazione di importanti infrastrutture regionali, tra cui la diga foranea, il tunnel subportuale di Genova e il tunnel della Fontanabuona. L’incontro è stato anche l’occasione per affrontare questioni legate all’ambiente, alla sanità e all’edilizia ospedaliera. Al termine del confronto, Meloni ha rinnovato a Bucci gli auguri di buon lavoro per il suo mandato alla guida della Giunta regionale della Liguria.

Via libera della Camera al Dl Ambiente

L’aula della Camera ha approvato la questione di fiducia posta dal Governo sul dl Ambiente. I voti favorevoli sono stati 196, i contrari 103. I numeri della votazione finale, invece, sono stati: 141 voti favorevoli, 81 contrari e 3 astenuti

Piano Mattei, Ance: ancora poche imprese italiane in Africa

“Noi, come ANCE, abbiamo appoggiato sin da subito l’iniziativa del governo sul Piano Mattei e facciamo parte della cabina di regia per l’importanza dell’aspetto infrastrutturale del piano. Noi riteniamo che il Piano Mattei rappresenti un’opportunità per rafforzare i legami tra l’Italia e i Paesi africani e contribuire alla crescita del continente. (…) Oggi le nostre imprese hanno delle concessioni in Africa per circa 20 miliardi di euro. Il 12% dei contratti e del fatturato viene fatto nei Paesi africani, per un valore di 12 miliardi di euro distribuiti equamente tra il Nord Africa e l’Africa subsahariana”. A dirlo, ieri, il vicedirettore generale di ANCE, Romain Bocognani all’audizione in Commissione Esteri al Senato sulla Relazione sullo stato di attuazione del Piano Mattei.

“Abbiamo evidenziato 4 proposte che riteniamo utili per dare maggiore forza al Piano Mattei e renderlo molto concreto. La prima è quella di offrire in dono ad alcuni Paesi degli studi di fattibilità di opere infrastrutturali per favorire la penetrazione nei Paesi delle imprese di costruzione e di tutta la filiera. La prima applicazione di questi studi di fattibilità è prevista in Africa, in particolare stiamo lavorando ad un impianto di trattamento dei rifiuti e produzione di energia in Tanzania. La seconda proposta – ha aggiunto Bocognani – è il miglioramento dell’accesso alle gare internazionali delle banche multilaterali di sviluppo da parte delle imprese di costruzione. Inoltre, stiamo promuovendo moltissime missioni di scouting nei Paesi africani, una nostra iniziativa supportata della rete diplomatica, per andare a vedere, nei Paesi di maggiore interesse per le imprese di costruzione, se ci sono le condizioni per andare a investire. L’ultima proposta è la creazione di un fondo di investimento in equity per finanziare le infrastrutture verdi nel continente africano”.

A fronte della regressione della presenza cinese nei Paesi africani, “c’è una maggiore presenza delle imprese europee. Russe e turche non mi sembra. Il riequilibrio sta andando anche a favore delle imprese europee. Per ora, non molto delle imprese italiane, almeno negli ultimi due anni. Perché un investimento si traduca in contratti e poi in fatturato nel settore delle costruzioni ci vuole un po’ di tempo ma sicuramente c’è nella pipeline un elemento di crescita prossima”.

Aree idonee, ecco il ddl della Toscana

Dopo la legge sulle aree idonee per gli impianti rinnovabili presentata lunedì dall’Abruzzo, ecco anche la proposta della Toscana. Nel testo, visionato da Diario Diac, sono indicate come idonee: le zone industriali; le coperture degli edifici; quelli che già ospitano impianti; le aree all’interno dei porti e degli interporti; i siti e gli impianti nelle disponibilità delle società del gruppo Ferrovie dello Stato italiane e dei gestori di infrastrutture ferroviarie nonché delle società concessionarie autostradali; i parcheggi nei quali si intende installare moduli fotovoltaici posizionati su pensiline o tettoie funzionali ad accogliere veicoli ad esclusione di quelli ricadenti nelle aree non idonee. Disciplinate anche le specifiche aree per fotovoltaico, agrivoltaico ed eolico. Discariche, cave, siti adiacenti entro 500 metri alle aree industriali.

Aree protette, Barbaro (Mase): “Ripensare la legge 394 in maniera sistemica. Italia tra i primi Paesi al mondo per biodiversità”

Si svolgeranno a Roma, il prossimo 17 e 18 dicembre, gli “Stati Generali delle Aree protette italiane”. Organizzati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in collaborazione con Federparchi-Europarc Italia, la due giorni vedrà la presenza, insieme al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, e al Sottosegretario Claudio Barbaro, di organizzazioni ambientaliste, enti parco, enti locali, operatori turistici, corpi militari, mondo della ricerca e delle università, rappresentanti governativi e politici. L’evento, organizzato a distanza di dieci anni dall’ultima volta, avrà luogo alla Biblioteca Nazionale di Roma.

“Gli Stati Generali rappresentano un momento importante di riflessione e pianificazione per il futuro delle aree protette italiane, nell’ottica di contemperare le necessarie esigenze di tutela ambientale con quelle di uno sviluppo economico sostenibile”, ha affermato il ministro Pichetto. “Saranno due giorni di confronto approfondito con i principali stakeholder del settore – aggiunge il Ministro – con l’obiettivo condiviso di modernizzare le politiche in materia, al fine di custodire e valorizzare al meglio il nostro straordinario patrimonio naturale”.

In Italia si contano circa 1049 aree protette così costituite: 24 Parchi nazionali; 30 Aree Marine Protette (il santuario Pelagos e 2 parchi sommersi); 149 Riserve naturali statali; 149 Parchi regionali; 450 Riserve regionali; 5 Parchi geominerari. A questi vanno aggiunte altre aree protette nazionali e regionali, i siti Natura 2000, i siti Ramsar, le riserve MAB UNESCO, le zone ZSC.

“L’Italia – spiega il Sottosegretario all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica, con delega anche alle Aree protette, Claudio Barbaro – è uno dei primi Paesi al mondo per biodiversità, con un alto numero di aree protette, che non sono mai state messe a sistema: per farlo occorre ripensare alla legge 394 in maniera altrettanto sistemica”. “Gli Stati Generali saranno l’occasione per raccogliere suggerimenti, criticità, proposte e necessità di chi gestisce le aree protette, per poi immaginare insieme un sistema. In questi due anni di Governo mi sono interfacciato con diversi operatori delle aree protette e se c’è una cosa su cui siamo tutti d’accordo è che la Legge Quadro sulle Aree Protette, la 394, va emendata. L’obiettivo per il 2025 non è solo quello di un mero rinnovo e aggiornamento, ma di passare da un sistema di gestione atomizzato, frammentato e diviso, a un sistema di rete”, aggiunge il Sottosegretario.

Nucleare, la coalizione 100% Rinnovabili Network: costa il triplo di più di eolico e fotovoltaico. E la gestione tra 422 e 566mld

“Il nucleare renderebbe più cara l’energia elettrica. Un costo ben maggiore rispetto a quello delle fonti rinnovabili. E i reattori “piccoli” (Small Modular Reactor, SMR) sono ancora più costosi”. Lo ha affermato la coalizione 100% Rinnovabili Network, promossa dalle associazioni ambientaliste e del terzo settore, da docenti universitari e ricercatori e da esponenti del mondo delle imprese, che ha presentato a Roma il Report sui costi del nucleare mettendo in fila numeri e dati sui costi che genererebbe un possibile ritorno del nucleare in Italia. Costi a cui vanno aggiunti anche quelli relativi allo smantellamento delle centrali nucleari, alla bonifica dei siti nucleari contaminati e una parte significativa dei costi di gestione dei rifiuti radioattivi, ad alta intensità (che decadono in molte migliaia di anni) e media intensità (che decadono in alcune centinaia di anni), generati dalle barre del combustibile nucleare esaurito e dallo smantellamento delle centrali.

I dati al centro del report parlano chiaro: in Europa nel 2023, secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia  (World Energy Outlook 2024), il costo di generazione dell’elettricità – considerando i costi complessivi della
costruzione, del funzionamento dell’impianto, dell’investimento per la costruzione, gli oneri finanziari dell’ammortamento del capitale investito, i costi operativi per la durata della vita produttiva dell’impianto, il
funzionamento, il combustibile e la manutenzione – prodotta dalle centrali nucleari in Europa è stato di 170 $/MWh, contro quella generata dal solare fotovoltaico pari a 50 $/MWh (3,4 volte di meno del nucleare),
quella dell’eolico onshore di 60 $/MWh (2,8 volte di meno) e quella dell’eolico offshore pari a 70 $/MWh.

“Un possibile ritorno al nucleare in Italia è dunque qualcosa di insensato e che, inoltre, non tiene conto di due pronunciamenti referendari. Invece di accelerare, in modo adeguato, lo sviluppo delle rinnovabili per
arrivare alla piena decarbonizzazione della produzione di elettricità, il nuovo Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC) – commenta 100% Rinnovabili Network – prevede uno scenario di ritorno al
nucleare a fissione, con la costruzione di Small Modular Reactor (SMR), di Advanced Modular Reactor (AMR) e di micro-reattori. Il ritorno al nucleare, ancora di più per un Paese come l’Italia che ne è uscito da molti
anni, avrebbe un costo molto alto”.

Webuild: a Lane un contratto da 152 milioni di dollari negli Usa

Prosegue il viaggio per la modernizzazione del sistema autostradale degli Stati Uniti, con il contributo del Gruppo Webuild. La controllata statunitense del Gruppo, Lane, si è infatti aggiudicata un contratto da USD 152 milioni (€137 milioni, 100% Lane) per i lavori di potenziamento della viabilità sulla Interstate 77 (I-77), nello stato della Carolina del Sud negli USA. Il progetto supporterà lo sviluppo del nuovo impianto industriale di Blythewood della Scout Motors, casa automobilistica americana di proprietà di Volkswagen. La commessa porta a oltre €1 miliardo i nuovi contratti acquisiti e in corso di finalizzazione per Lane per il 2024.

Il Nord America, con ricavi pari al 13% del totale per il Gruppo al 30 giugno 2024, si conferma quindi un mercato strategico a livello infrastrutturale, grazie ad un piano di ammodernamento che punta alla realizzazione di strade più sicure, efficienti e sostenibili. Il nuovo contratto, commissionato dal South Carolina Department of Transportation (SCDOT), prevede la progettazione e la costruzione di un sistema autostradale con uno svincolo che garantirà l’accesso allo stabilimento della Scout Motors, destinato ad impiegare fino a 4.000 persone. Questo progetto contribuirà ad offrire un impulso economico alla regione, riducendo al contempo la congestione del traffico e migliorando la mobilità per i residenti di Blythewood. Tra le opere principali, il progetto include la realizzazione di quattro ponti, rampe d’accesso e una nuova strada di collegamento est-ovest che unirà la I-77 alla US Route 21, che sarà in parte deviata e ricollocata in nuova sede per consentire il superamento del raccordo ferroviario della Norfolk Southern che servirà lo stabilimento di Scout Motors.

È previsto inoltre l’ampliamento a 3 corsie di 4,8 chilometri (3 miglia) della I-77 e l’adeguamento degli svincoli esistenti. Webuild, con Lane, è attualmente impegnata nella realizzazione di ulteriori importanti progetti stradali negli USA, come quelli recentemente aggiudicati per la realizzazione dei due tunnel gemelli Palisades per potenziare i collegamenti ferroviari di New York, oltre che per l’ammodernamento di una tratta della I-64 in Virginia e per l’ampliamento della Seminole Expressway/SR 417 in Florida dove sta lavorando anche all’ampliamento della I-275 a Tampa e al potenziamento dell’interconnessione tra la I-4 e Sand Lake Road nella Contea di Orange. Lane è inoltre all’opera per i progetti I-440 Beltline Widening nella Contea di Wake, in North Carolina e per la Mainline Turnpike a Orlando, in Florida. È inoltre impegnata nel progetto di ammodernamento “495 Express Lanes Northern Extension (495 NEXT)” nell’area metropolitana di Washington, D.C., e nei lavori di sostituzione e ammodernamento dei ponti Wateree e Pond sulla I-20, nella contea di Kershaw, in Carolina del Sud.

Fillea Cgil: eletta la nuova segreteria nazionale

Con il 97,5 per cento dei voti a favore, l’Assemblea Generale della Fillea Cgil, ha eletto la nuova segreteria nazionale, che affiancherà Antonio Di Franco, eletto da poco alla guida della categoria. Una segreteria composta al 50 per cento da donne. Ieri mattina al Teatro Q77 di Torino, l’assemblea generale della Fillea Cgil alla presenza della segretaria confederale nazionale Lara Ghiglione, ha integrato la segreteria nazionale e approvato il bilancio preventivo 2025. Ad affiancare il segretario generale del sindacato degli edili Antonio Di Franco, oltre ai segretari nazionali riconfermati Giulia Bartoli, Tatiana Fazi, Maurizio Maurizzi, subentrano Paola Senesi e Angelo Sposato. Una segreteria al 50 per cento composta da donne. Paola Senesi, classe 1977 laureata in Economia Bancaria, Master in Economia legislazione antiriciclaggio. Incontra per la prima volta il sindacato come Rsa Filctemmnel 2010 per poi passare nei successivi 5 anni all’ufficio vertenze della Camera del lavoro di Ascoli Piceno. Dopo il terremoto del 2016 approda in Fillea Cgil Ascoli con un progetto legato alla ricostruzione post sisma, dove si è occupata di cantieri e contrattazione. Nel 2019 diventa segretaria generale della Fillea Cgil Ascoli Piceno.

Vice presidente della Casse edile di Ascoli Piceno e Fermo, ha attivato i primi corsi per rifugiati. Volontaria dell’associazione Libera. Angelo Sposato 58 anni, studia Giurisprudenza all’Università di Salerno, partecipa al movimento studentesco. Inizia la militanza in Cgil come volontario nel sistema della tutela individuale e
nell’ufficio vertenze della Camera del Lavoro di Corigliano Calabro. Entra nella segreteria Fillea territoriale nel 1995 seguendo numerosi cantieri pubblici. Successivamente viene eletto segretario generale della Filcams territoriale. Eletto segretario generale CdLT Pollino Sibari tirreno dal 2010 al 2016, ottiene la costituzione di parte civile per un sindacato (prima volta nel Paese) in un processo contro la Ndrangheta, impegno che continuerà successivamente dopo l’elezione a segretario generale della Cgil Calabria avvenuta nel giugno 2016 fino ad ottobre 2024.

“Un ringraziamento speciale alla segretaria nazionale della Cgil Lara Ghiglione presente ai lavori e al segretario generale della Cgil Piemonte Giorgio Airaudo che questa mattina hanno partecipato all’assemblea. Con soddisfazione arriviamo alla costituzione di una nuova segreteria nazionale con cui credo la Fillea possa guardare con rinnovato interesse e ulteriori competenze alle tematiche del sociale in stretta correlazione con le politiche contrattuali del settore. L’obiettivo è quello di valorizzare le migliori esperienze territoriali per renderle patrimonio culturale collettivo”, dice il segretario generale della Fillea Cgil Antonio Di Franco.

“Durante l’assemblea, alla vigilia dell’iniziativa ‘Le Mafie in Piemonte e non al Sud’ a Carmagnola – spiega Di Franco- abbiamo deciso si indossare le maglie ‘No Ndrangheta’ con i colori di Libera per lanciare il segnale chiaro di un sindacato a sostegno della legalità, ‘noi siamo contro tutte le mafie e lontani da pratiche sindacali improprie. La scelta di Torino non è a caso, territorio interessato da numerose importanti inchieste. Le normative sugli appalti facilitano infiltrazioni
mafiose e per questo stiamo chiedendo che si definiscano protocolli negli appalti pubblici in edilizia. Rinnovo del contratto edile, Ddl sicurezza sono alcun dei temi di stringenti attualità, che vogliamo affrontare nel prossimo futuro”.

Edilizia, Mazzetti (FI): “Lanciamo progetto per stabile riqualificazione immobili senza aggravi per Stato”

“Quello della Montebianco Costruzioni è un progetto che può fare scuola. Tutti vorremmo riqualificare gli immobili e renderli più confortevoli, ma con quali soldi? Non può pagare tutto lo Stato, i costi non devono ricadere sui cittadini. Dal mio territorio, da Prato, grande città di impresa e di lavoro, parte un progetto innovativo – l’operazione sociale condomini – che permette a chi non ha capienza fiscale di riqualificare il proprio immobile, il proprio condominio. La sinergia che oggi lanciamo è fondamentale per il futuro”. A dirlo, l’On. Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'”operazione sociale condomini” di Montebianco Costruzioni, insieme a Fiaip, AIA, Federcasa, Federcasa – Confsal, Meritocrazia Italia.

“Un anno fa – ha ricordato Mazzetti ‐ Montebianco ha presentato anche una tecnologia fondamentale per la riqualificazione degli immobili, il drone MBF, e soprattutto i condomini, che rischiano sempre di restare indietro, mentre devono essere centrali nel piano clima e rigenerazione; oggi abbiamo presentato un’operazione di grande respiro economico e sociale che può permettere a chi è rimasto escluso di riqualificare i propri immobili con un piano basato sulla fiducia reciproca, per il bene comune. Un piano pragmatico: acconto del 30% iniziale, 20% a fine lavori e il rimanente 50% rateizzato senza interessi fino a rate di 24 mesi.

Del resto, pochi immobili sul totale sono stati riqualificati con i bonus totali, è il tempo – ha scandito – di fare sinergia per rilanciare in modo strutturale il settore delle costruzioni, facendo sinergia fra privati con una politica attenta che dia gli strumenti normativi per agire e investire sul nostro paese, per una modernizzazione della nostra nazione”. “Per professionisti e sistema bancario quella offerta da imprese come Montebianco è un’opportunità di estremo valore e di prospettiva che deve essere da stimolo per tante imprese che credono e sperono in un fituro all’avanguardia”, ha concluso Mazzetti.

Cdp e l’Adsp del Mar Tirreno Centro Settentrionale insieme per lo sviluppo infrastrutturale dei porti di Civitavecchia e Fiumicino

Promuovere la realizzazione di opere di rilevanza strategica per le principali infrastrutture portuali del Lazio favorendo il trasporto di merci e passeggeri, le interconnessioni logistiche e la crescita del tessuto industriale locale. Questi gli obiettivi del protocollo d’intesa firmato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionalee da Cassa Depositi e Prestiti. La collaborazione avviata tra l’Amministrazione e CDP, in essere fino a dicembre 2027, ha per oggetto la pianificazione e programmazione degli interventi di ammodernamento e sviluppo degli scali portuali di Civitavecchia e Fiumicino. L’accordo riguarda, poi, la costruzione e installazione di impianti di produzione di energie rinnovabili, oltre all’identificazione di progetti finalizzati ad accelerare i processi di decarbonizzazione del sistema elettrico portuale. Un percorso che potrà essere realizzato grazie al servizio di consulenza prestato da CDP e finanziato dall’Unione Europea, nell’ambito del Programma InvestEu e dalla stessa Cassa Depositi e Prestiti.

L’Autorità di Sistema Portuale, in attuazione dei Piani Regolatori Portuali (PRP) dei singoli scali di competenza e sulla base degli indirizzi strategici espressi dal Comitato di Gestione nell’ambito del Piano Operativo Triennale (POT), intende definire la progettazione della nuova Darsena Energetica Grandi Masse all’interno del porto di Civitavecchia, infrastruttura che potrà ospitare insediamenti per diversi settori industriali e commerciali (energetico, cantieristico navale e movimentazione merci) e il primo lotto del Porto Commerciale di Fiumicino.  Quest’ultimo, in particolare, rappresenta l’opera di completamento di un sistema logistico strategico per l’Italia e per le infrastrutture esistenti (Aeroporto Leonardo da Vinci, Cargo City, Commercity, Interporto, nuova Fiera di Roma), incentivando i traffici commerciali e il trasporto passeggeri anche in ottica turistica, attraverso la navigazione del Tevere. Il programma di sviluppo riguarda anche la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 11 MWp e lo studio di un secondo parco da 12 MWp, oltre all’installazione  oltre all’installazione di colonnine di ricarica elettrica, all’efficientamento energetico di edifici e alla produzione di idrogeno verde per concorrere alla decarbonizzazione del sistema elettrico portuale.

CDP,  nel suo ruolo di Advisory Partner della Commissione europea, offrirà all’amministrazione il suo servizio di consulenza sia per il progetto della Darsena Energetica al porto di Civitavecchia sia per quello relativo al Porto Commerciale di Fiumicino. In particolare, è previsto l’affiancamento nella pianificazione dell’intervento, (analisi degli scenari e delle principali rotte commerciali, soluzioni di layout, individuazione dei lotti funzionali), nella programmazione dell’intervento (prioritizzazione degli interventi, analisi dei rischi, definizione di target e milestones nel monitoraggio degli stati di avanzamento dello stesso). Inoltre, per ciò che è attinente al percorso di decarbonizzazione, CDP affianca l’Autorità nel coordinamento delle attività e negli approfondimenti tecnici ed economici relativi al progetto di realizzazione dei suddetti impianti fotovoltaici e dei relativi sistemi di accumulo, nell’analisi degli scenari di sviluppo e dei principali fabbisogni energetici futuri, nell’individuazione di soluzioni progettuali che possano favorire i processi di decarbonizzazione.

Paesaggi Aperti in Sicilia semina strategie di architettura sociale per rigenerare i territori

Un progetto di ricerca nazionale per valorizzare le culture e le competenze locali, rafforzando la rete delle relazioni fisiche, economiche e sociali, attraverso un modello multidisciplinare di formazione e comunicazione, che trae spunto dall’approccio partecipativo promosso in Sicilia da Danilo Dolci. Questo “contenitore” è “Paesaggi Aperti”, promosso da IN/Arch e IN/Arch Sicilia, finanziato dal MIUR (Ministero Università e Ricerca) su fondi FRES, e giunto – dopo un anno – al suo atto conclusivo. Nella cornice di Radicepura (Giarre) è emerso l’ampio respiro del progetto, che «ha toccato in maniera larga e profonda il territorio siciliano – ha dichiarato il presidente nazionale di IN/Arch Andrea Margaritelli – per l’ampiezza della copertura geografica e per l’intensità del coinvolgimento emotivo e la partecipazione dei tanti e diversi strati della popolazione». A essere coinvolti, infatti, architetti, urbanisti, sociologi, amministratori pubblici e, specialmente, cittadini e ragazzi delle scuole, «coinvolti dall’idea democratica della cultura del progetto, attenta alle ricadute sociali e capace di migliorare la qualità della vita delle persone», ha aggiunto Margaritelli.

Nell’anno del centenario della nascita di Dolci e perseguendo la visione sposata anche da Bruno Zevi, IN/Arch ha dato vita a un progetto partecipativo e di empowerment che, in un anno, ha prodotto 17 seminari, 3 mostre e 2 workshop di progettazione, contornati da laboratori sociali, fotografici e artistici, alcuni destinati interamente ai bambini. «La forza del progetto è stata quella di mettere a sistema, nel corso di quest’anno, 21 partner, tra Istituzioni pubbliche e private, Accademie, Università, Associazioni, Fondazioni, Ordini e di collaborare con altre 27 realtà che, in modo trasversale e multidisciplinare, si occupano di tutela, governo del territorio, di empowerment sociale e culturale – ha spiegato la presidente di IN/Arch Sicilia Mariagrazia Leonardi – Un lavoro di squadra, messo a sistema da IN/Arch, che ha permesso di individuare, pur nelle evidenti peculiarità dei differenti ambiti di intervento, le strategie di ricerca e azione capaci di stimolare processi di rigenerazione culturale e sociale dei contesti indagati, settando una metodologia operativa inclusiva fondata sul dialogo variamente adattabile a ciascun contesto. Una semina che, se alimentata, può fare germogliare opportunità di crescita delle comunità e dei territori di riferimento».

Veicoli industriali, a novembre -24,6%

Il mercato dei veicoli industriali registra una grave contrazione nel mese di novembre 2024, con appena 1.967 immatricolazioni contro le 2.609 dello stesso periodo del 2023 (-24,6%). La flessione colpisce trasversalmente tutte le fasce di peso, riflettendo una brusca frenata del settore. A subire la battuta d’arresto più marcata sono i veicoli di massa compresa tra 3,51 e 6 t, che chiudono il mese con sole 55 unità immatricolate, in calo del 32,9% rispetto alle 82 registrate nello stesso periodo dell’anno precedente.

L’andamento negativo interessa anche i mezzi di peso medio, tra 6,01 e 15,99 t, che perdono il 18,0%, passando da 328 a 269 unità. Il segmento dei veicoli pesanti, con massa totale a terra pari o superiore a 16 t, contribuisce in modo significativo al rallentamento complessivo, con 1.643 immatricolazioni a novembre, in diminuzione del 25,3% rispetto alle 2.199 dell’anno precedente. Nei primi undici mesi del 2024, il mercato registra un lieve arretramento dello 0,8%, totalizzando 26.635 immatricolazioni contro le 26.861 dello stesso periodo del 2023.

Bankitalia: a ottobre in calo prestiti a famiglie e imprese, giù i tassi sui mutui al 3,74%

A ottobre i prestiti al settore privato, corretti sulla base della metodologia armonizzata concordata nell’ambito del Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC), sono diminuiti dell’1,1 per cento sui dodici mesi (-0,9 nel mese precedente). I prestiti alle famiglie si sono ridotti dello 0,2 per cento sui dodici mesi (-0,4 nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 3,1 per cento (-2,4 nel mese precedente). I depositi del settore privato sono aumentati del 2,5 per cento (0,5 per cento a settembre); la raccolta obbligazionaria è aumentata del 9,5 per cento (10,6 in settembre). E’ quanto emerge dalle rilevazioni della Banca d’Italia nella pubblicazione Banche e Moneta.  In ottobre i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, TAEG) si sono collocati al 3,74 per cento (3,82 in settembre); la quota di questi prestiti con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 6 per cento (7 per cento nel mese precedente). Il TAEG sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,42 per cento (10,47 nel mese precedente). I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 4,73 per cento (4,90 nel mese precedente), quelli per importi fino a 1
milione di euro sono stati pari al 5,21 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 4,42 per cento. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,96 per cento (0,99 nel mese precedente).

 

 

 

 

 

 

M.Gia.

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