ULTIM'ORA

La revisione finale del Pnrr vale 14 miliardi, il 7% dell’intero piano. Lo ha annunciato il ministro del Pnrr, Tommaso Foti, alla cabina di regia a Palazzo Chigi. Confermate le anticipazioni di Diario DIAC sui fondi aggiuntivi per l’acqua (1,5 mld) e l’acquisto di treni e bus verdi (1,2 mld).

LA BOZZA DEL DDL SALVINI: L'ITER PER L'ESERCIZIO DELLA DELEGA

di Giorgio Santilli

L’articolo 1 sul procedimento per l’esercizio della delega di riforma del Dpr 380/2001 definisce una mission impossible. Dovrebbe arrivare nei diciotto mesi successivi all’approvazione parlamentare che già in partenza non si presenta affatto semplice, con il disegno di legge governativo contrapposto alle proposte di maggioranza e opposizioni (e un rapporto non proprio idilliaco fra ministro e Camere). Inoltre, nella proposta di Salvini non c’è (e non avrebbe potuto esserci) alcun riferimento alla legge sulla rigenerazione urbana in discussione al Senato, che pure interferirà pesantemente su molte materie comuni. In una maggioranza litigiosa, scossa dal lungo periodo elettorale, provata dai nodi del Pnrr e dalla prossima legge di bilancio, la riforma della legge sull’edilizia rischia di nascere già morta prima di cominciare l’iter in Parlamento.

La giornata

  • Bce, il Pil dell’area euro cresce dello 0,7% nel primo semestre,  previsto +1,2% nell’intero anno
  • Confindustria e Conferenza delle Regioni: nuovo slancio per lo sviluppo del Paese
  •  Zes Unica, Sbarra:  “Passo concreto verso il rilancio del Sud”. Svimez” serve strategia selettiva e integrata”
  • Saipem, via libera dell’assemblea alla fusione di Subsea 7
  • Cdp: domanda senza precedenti per il Yankee Bond da 1,5 miliardi di dollari, ordini 13 volte l’offerta

 

 

M.C.C.

PLACEMAKING WEEK EUROPE / 1

di Mauro Giansante (da R. Emilia)

La stazione, l’ex gasometro, via Roma-Parco Santa Maria, piazza della Vittoria, via Premuda sono le sfide locali che si aprono alla ricerca di idee concrete per trovare un nuovo volto. L’edizione 2025 della kermesse europea può stimolare il nuovo approccio di incontro dal basso e dall’alto tra pubblica amministrazione, residenti e terzo settore con l’obiettivo di trasformare la città. Oltre 650 gli stakeholder coinvolti con altrettanti progetti. Intervista all’assessore alla cura della città, Davide Prandi.

PLACEMAKING WEEK EUROPE / 2

di Mauro Giansante (da R.Emilia)

Sono tanti e diversi per impatto, scala e tipologia. Anche se le necessità e le condizioni di partenza spesso sono simili: l’abbandono e il degrado di un luogo da far rinascere. In questa mini-rassegna ci sono anche il progetto Dumbo di Bologna e la Mar, la miniera argentiera fronte mare di Sassari. Non serve l’etichetta formale bensì l’effettività delle operazioni di placemaking sul territorio.

I CASI DI COMO, VENEZIA E TERNI

di Mauro Giansante

Secondo un dossier realizzato da M28 studio, visionato in anteprima da Diac, l’esempio del Derby County è emblematico: il nuovo impianto sorge in un’ex area industriale rigenerata dove oltre alle partite di calcio si svolgono eventi aziendali e musicali. Gli elementi imprescindibili per la riuscita di queste operazioni.

Diario nuovi appalti

Blogger

I più letti del diario

IN ARRIVO LE NOMINE DI DONNARUMMA

APPALTI ISTRUZIONI PER L'USO/19

Pro e contro:
Superbonus e riqualificazione energetica

PRO

Virginio Trivella
Coordinatore tecnico-scientifico Rete IRENE

Incentivo diabolico? Le colpe sono di chi lo ha amministrato e della ROVINOSA exit strategy

I critici del superbonus (quasi tutti col senno del poi) hanno fatto a gara a trovarne le colpe più diaboliche, omettendo però di riconoscere che gran parte dei guasti che ne sono derivati sono da ricondurre più ai difetti nell’amministrazione dello strumento, che allo strumento in sé, concepito per fornire una risposta straordinaria a una situazione straordinaria.

Ora la confusione regna sovrana.

Le direttive comunitarie che dovrebbero indicare una strada attraverso i decenni vengono rinegoziate, approvate, disconosciute e infine demonizzate. Le strategie nazionali, aggiornate ogni pochi anni, sembrano esercizi contabili destinati a restare lettera morta.

CONTRO

Mauro Grassi
Direttore Fondazione Earth and Water Agenda

Con quei fondi spesi per il 110% avremmo dovuto fare investimenti pubblici utili a TUTTI

Il Superbonus 110% è un’agevolazione fiscale introdotta dal Decreto Rilancio (DL 34/2020) per incentivare interventi di efficientamento energetico, antisismico e installazione di impianti fotovoltaici negli edifici. E’ stato utilizzato perlopiù per interventi di efficientamento energetico e in maniera marginale per interventi di tipo antisismico. Ha riguardato circa 500 mila edifici, per circa 1 milione di unità abitative, con un costo medio di investimento di circa 112 mila euro. Si tratta di circa il 3,9% delle unità abitative presenti in Italia. Il costo complessivo per lo stato è di circa 123 miliardi i tre anni. Se si sommano anche i bonus edilizi di altro tipo si arriva ad un volume di risorse intorno ai 190 miliardi.

LA NOTIZIA

DAI TERRITORI

di Diac Territori

Dopo l’approvazione in Senato di un emendamento al decreto “Terra dei Fuochi”, che sopprime la struttura di missione Zes istituita nel gennaio 2024, si è aperto un fronte di critiche da imprenditori e opposizioni. La missione, guidata da Giosy Romano e voluta dall’allora ministro per il Sud Raffaele Fitto, aveva coordinato la Zes unica per il Mezzogiorno, appaltato progetti Pnrr per 600 milioni di euro e rilasciato oltre 800 autorizzazioni a nuovi insediamenti. Ora sarà sostituita dal nuovo Dipartimento per il Sud, affidato al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luigi Sbarra, ex leader Cisl. Preoccupati Emilio De Vizia, presidente di Confindustria Campania, e Costanzo Jannotti Pecci, presidente dell’Unione industriali di Napoli, che parlano di “smantellamento” e rischio di nuova burocrazia. Duro anche il deputato del Partito Democratico Marco Sarracino, che accusa il governo Giorgia Meloni di usare il Sud come terreno di scontro interno. Il presidente della Regione Vincenzo De Luca teme «strumenti di clientela politica». Sbarra replica sostenendo che il Dipartimento porterà a un “riordino” più efficace, valorizzando il lavoro fatto finora: 2,2 miliardi di euro di investimenti autorizzati, 7.000 nuovi posti di lavoro, 2,55 miliardi di credito d’imposta riconosciuto e oltre 16.000 domande per accedere ai benefici fiscali nel 2024.

L'intervento

di Lorenzo Bellicini

Direttore CRESME
Sulla questione casa: verso “nuove matrici trasparenti di convenienza”

La questione della casa è tornata al centro del dibattito, se ne sta occupando l’Europa, se ne stanno occupando diversi paesi europei, se ne accenna anche in Italia. La crisi abitativa è una questione europea. In questo momento sono molti gli studiosi che si sono attivati per riprendere questo grande tema in gran parte dimenticato per tutti gli anni 2000. Nel nostro Paese ad eccezione dello sforzo svolto dal Fondo Investimenti per l’Abitare, mirato all’housing sociale, possiamo dire che non ci sia stata nessuna politica per la casa negli anni 2000. E forse dovremmo risalire addirittura alla prima metà degli anni ’90 quando il problema della casa sembrava risolto. In questa breve nota vorrei provare a mettere sul tavolo alcuni temi che forse possono essere utili alla discussione. L’occasione è stata un interessante recentissimo incontro seminariale dell’IFEL a cui sono stato invitato insieme a vari studiosi e amministratori di comuni italiani.

Appalti Istruzioni per l’uso / 41

di Gabriella Sparano

L’articolo 11 del Codice dei contratti pubblici impone alle stazioni appaltanti (e agli enti concedenti) di individuare e indicare nei documenti iniziali di gara e nella determina di affidamento diretto il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) da applicare negli appalti pubblici, in conformità con le disposizioni contenute, in particolare, nell’Allegato I.01. La corretta individuazione del CCNL è fondamentale per garantire la tutela dei lavoratori e una corretta concorrenza, ma è spesso un’operazione che può rappresentare per la stazione appaltante una sfida complessa a causa dell’ampia gamma di contratti esistenti e della necessità di verificarne i requisiti richiesti a tal fine dalla norma.

Vediamo insieme, allora, quali passi compiere per superare tali ostacoli.

L'intervento

di Angelo Ciribini

Università degli Studi di Brescia

È in inchiesta pubblica finale presso il sito di UNI la bozza della norma UNI 11337-8 (si veda qui il testo) che trasferisce in sede normativa la prassi di riferimento UNI 74, dedicata originariamente al cosiddetto Sistema di Gestione BIM. È un caso emblematico di come la normazione volontaria, con la pre-norma, abbia anticipato una evoluzione del mercato, per poi consolidarne il contenuto alla luce delle dinamiche subentrate.

Il testo, ora rivolto al Sistema di Gestione e di Governo dei Processi Digitalizzati di una organizzazione, ha la finalità di permettere agli attori allargati dei versanti della domanda e dell’offerta di autovalutarsi, di sostenere una qualificazione o valutazione di conformità da una seconda parte (ad esempio, a opera di un committente nei confronti dell’affidatario di un contratto) o di una terza parte, nella forma della certificazione.

Progetto Corale/13

di Maria Cristina Fregni

Ieri sera ha preso ufficialmente il via a Reggio Emilia la Placemaking Week Europe, una settimana di eventi, corsi, workshop, manifestazioni organizzati dalla comunità dei placemakers europei, che, ogni anno in un posto diverso, si ritrovano per confrontarsi, aprirsi a nuove prospettive condividendo esperienze e sperimentando pratiche.

I membri di questa community, professionisti, studenti, amministratori, comuni cittadini, si definiscono “una rete europea di pionieri che insieme accelerano la creazione di luoghi per creare comunità sane, inclusive e amate. Per trasformare gli spazi in cui viviamo in luoghi che amiamo. Creiamo un mondo prospero, equo e sostenibile unendo valori, passione e azione attorno ai nostri spazi pubblici.”

I CASI DI COMO, VENEZIA E TERNI

di Mauro Giansante

Secondo un dossier realizzato da M28 studio, visionato in anteprima da Diac, l’esempio del Derby County è emblematico: il nuovo impianto sorge in un’ex area industriale rigenerata dove oltre alle partite di calcio si svolgono eventi aziendali e musicali. Gli elementi imprescindibili per la riuscita di queste operazioni.

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Superbonus e riqualificazione energetica

PRO

Virginio Trivella
Coordinatore tecnico-scientifico Rete IRENE

Incentivo diabolico? Le colpe sono di chi lo ha amministrato e della ROVINOSA exit strategy

I critici del superbonus (quasi tutti col senno del poi) hanno fatto a gara a trovarne le colpe più diaboliche, omettendo però di riconoscere che gran parte dei guasti che ne sono derivati sono da ricondurre più ai difetti nell’amministrazione dello strumento, che allo strumento in sé, concepito per fornire una risposta straordinaria a una situazione straordinaria.

Ora la confusione regna sovrana.

Le direttive comunitarie che dovrebbero indicare una strada attraverso i decenni vengono rinegoziate, approvate, disconosciute e infine demonizzate. Le strategie nazionali, aggiornate ogni pochi anni, sembrano esercizi contabili destinati a restare lettera morta.

CONTRO

Mauro Grassi
Direttore Fondazione Earth and Water Agenda

Con quei fondi spesi per il 110% avremmo dovuto fare investimenti pubblici utili a TUTTI

Il Superbonus 110% è un’agevolazione fiscale introdotta dal Decreto Rilancio (DL 34/2020) per incentivare interventi di efficientamento energetico, antisismico e installazione di impianti fotovoltaici negli edifici. E’ stato utilizzato perlopiù per interventi di efficientamento energetico e in maniera marginale per interventi di tipo antisismico. Ha riguardato circa 500 mila edifici, per circa 1 milione di unità abitative, con un costo medio di investimento di circa 112 mila euro. Si tratta di circa il 3,9% delle unità abitative presenti in Italia. Il costo complessivo per lo stato è di circa 123 miliardi i tre anni. Se si sommano anche i bonus edilizi di altro tipo si arriva ad un volume di risorse intorno ai 190 miliardi.

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