La giornata
Trump annuncia: ACCORDO con la Cina su studenti, dazi e terre rare
- Brexit, accordo politico Ue-Uk su Gibilterra, preservato mercato unico
- Ocse: nel primo trimestre rallenta allo 0,8% la crescita del Pil nel G20
- Dazi, Lagarde: “Il protezionismo erode le basi della prosperità globale”
- Dazi, Giorgetti: “accordi di compromesso di gran lunga prefereribili ad annunci frequenti e contraddittori”
- Emergenza caldo, i sindacati delle costruzioni chiedono un incontro a Calderone e ai presidenti delle Commissioni Salute e Sicurezza
- Confcommercio chiede un’agenda urbana e risorse contro la desertificazione
IN SINTESI
Fumata bianca tra Usa e Cina su dazi, studenti e terre rare. ‘L’accordo con Pechino è concluso, ora sarà approvato dal presidente Xi e da me’, ha annunciato il presidente USA Donald Trump su Truth. ‘La Cina ci fornirà tutti i minerali rari necessari. Noi daremo a Pechino ciò che è stato concordato, compresi i visti agli studenti cinesi per i nostri college e università’, scrive il presidente, parlando di ‘grande vittoria per tutti e due i Paesi’. Le tariffe resteranno al livello stabilito nelle settimane scorse a Ginevra, quando gli Usa si sono impegnati a ridurre i dazi sul made in China al 30% e Pechino al 10%. Il 55% complessivo di cui Trump parla nel suo post su Truth è la somma del 30% (20% sul fentanyl e il 10% applicato a tutti i Paesi) più il 25% imposto dal presidente a Pechino durante il suo primo mandato.
Brexit, accordo politico Ue-Uk su Gibilterra, preservato mercato unico
L’Unione europea e il Regno Unito hanno raggiunto accordo politico definitivo sugli aspetti fondamentali del futuro accordo Ue-Uk in relazione su Gibilterra. “Abbiamo lavorato intensamente per un accordo politico Ue-Uk sulle relazioni future riguardanti Gibilterra. I nostri obiettivi condivisi erano di assicurare la prosperità a lungo termine della regione, in particolare rimuovendo tutte le barriere fisiche tra Spagna e Gibilterra, preservando al contempo l’integrità del mercato unico, dell’area Schengen e dell’Unione delle dogane”. Lo ha detto Maros Sefcovic, commissario per il Commercio e la sicurezza economica, nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles con il ministro degli Esteri della Spagna, Josè Manuel Albares.
Ocse: nel primo trimestre rallenta allo 0,8% la crescita del Pil nel G20
Il prodotto interno lordo nell’area G20 è aumentato dello 0,8% nel primo trimestre del 2025, leggermente in calo rispetto allo 0,9% del trimestre precedente. E’ quanto emerge dalle stime provvisorie diffuse ieri dall’Ocse che presentano un quadro misto. In Corea e negli Stati Uniti, il Pil si è contratto rispettivamente dello 0,2% e dello 0,1% nel primo trimestre del 2025, dopo una crescita dello 0,1% e dello 0,6% nel trimestre precedente. La crescita è rallentata bruscamente in Turchia e in Giappone, scendendo dal 1,7% all’1,0% e dallo 0,6% allo 0,0%, rispettivamente, mentre rallentamenti più moderati sono stati osservati in Cina (da 1,6% a 1,2%), Australia (da 0,6% a 0,2%), Sudafrica (da 0,4% a 0,1%) e Indonesia (da 1,2% a 1,1%). La crescita è rimasta stabile in Canada all’0,5%. Al contrario, i rimanenti paesi del G20 hanno registrato una crescita più elevata nel primo trimestre del 2025 rispetto al trimestre precedente. Il Brasile ha registrato una sostanziale accelerazione, con la crescita che è passata dallo 0,1% all’1,4%, mentre il Regno Unito ha registrato un miglioramento notevole, con la crescita del Pil che è aumentata dallo 0,1% allo 0,7%. La crescita è leggermente migliorata in Arabia Saudita (dallo 0,9% all’1,1%), in India (dall’1,9% al 2,0%) e in Italia (dallo 0,2% allo 0,3%), mentre la crescita è rimbalzata in Messico (da -0,7% a 0,2%), in Germania (da -0,2% a 0,4%) e in Francia (da -0,1% a 0,1%). Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, il PIL nell’area G20 è stato del 3,4% superiore nel primo trimestre del 2025, con la stessa crescita rispetto al trimestre precedente (Tabella 2). Tra le economie del G20, l’India ha registrato il tasso di crescita anno su anno più elevato al 6,9%, seguita dalla Cina (5,4%) e dall’Indonesia (4,8%). La Corea ha registrato la maggiore contrazione a -0,3%.
Dazi, Lagarde: “Il protezionismo erode le basi della prosperità globale”
“Nella misura in cui il protezionismo affronta gli squilibri commerciali, non lo fa risolvendone le cause profonde, ma erodendo le basi della prosperita’ globale”. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde nella sua visita alla banca centrale cinese a Pechino dove le due istituzioni hanno siglato un rinnnovo dell’accordo di cooperazione originalmente firmato nel 2008. “Poiche’ oggi i paesi sono profondamente integrati attraverso le catene globali del valore ma non piu’ allineati geopoliticamente come in passato – ha sottolineato Lagarde – questo rischio e’ piu’ elevato che mai. Le politiche commerciali coercitive hanno molte piu’ probabilita’ di provocare rappresaglie e portare a risultati dannosi per tutte le parti coinvolte”. “I nostri esperti rilevano che, se il commercio globale dovesse frammentarsi in blocchi contrapposti, il commercio mondiale subirebbe una contrazione significativa, con tutte le principali economie che ne uscirebbero peggiorate… Se vogliamo davvero preservare la nostra prosperita’, dobbiamo perseguire soluzioni cooperative – anche di fronte a differenze geopolitiche. E questo significa che sia i paesi in surplus sia quelli in deficit devono assumersi le proprie responsabilita’ e fare la loro parte”.
Dazi, Giorgetti: “accordi di compromesso di gran lunga prefereribili ad annunci frequenti e contraddittori”
“Ribadisco la necessità di pervenire quanto prima a un accordo che stabilisca in maniera chiara e univoca il livello dei dazi da applicare, e il mio auspicio è che si arrivi a un accordo zero per zero”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo alla presentazione del “Rapporto sulla politica di bilancio” dell’Upb nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani. “In ogni caso – ha aggiunto –, un accordo di compromesso appare di gran lunga preferibile al persistere di questa situazione di annunci frequenti e a volte contradditori che produce un effetto destabilizzante sugli operatori economici”. “L’attuale contesto appare purtroppo estremamente problematico. Le recenti politiche commerciali statunitensi hanno drasticamente aggravato uno scenario internazionale già caratterizzato da profonda incertezza, generando forti tensioni sui mercati globali oltre a un peggioramento degli indicatori di sentiment economico e alle revisioni al ribasso delle aspettative di crescita economica globale”. “Il deterioramento del contesto internazionale ha portato a ridimensionare le prospettive di crescita italiane almeno nel breve periodo, e nel Dfp dello scorso aprile il Governo ha ridotto prudenzialmente le stime di crescita allo 0,7% nel 2025 e allo 0,8% nel 2026”. “Su tutte le stime – ha proseguito – grava l’elevato costo dell’incertezza. “Nel primo trimestre 2025 il Pil ha segnato una crescita dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, mentre la variazione tendenziale si attestata allo 0,7%. La variazione acquisita per l’intero 2025 ammonta allo 0,5, in crescita dello 0,1% rispetto alle precedente proiezioni, il che rende la stima di crescita per l’intero 2025 fissata allo 0,6% pienamente realizzabile e auspicabilmente superabile”.
Emergenza caldo, i sindacati delle costruzioni chiedono un incontro a Calderone e ai presidenti delle Commissioni Salute e Sicurezza
I sindacati scendono in campo per affrontare l’emergenza nei cantieri e chiedono un incontro urgente a Governo e Parlamento per affrontare il tema dei rischi da esposizione ad alte temperature per i lavoratori delle costruzioni. La richiesta è contenuta in una lettera che i segretari nazionali di FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, Stefano Costa, Cristina Raghitta e Giulia Bartoli hanno inviato al ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, e ai presidenti delle Commissioni Salute e Sicurezza della Camera dei Deputati e del Senato, Chiara Gribaudo e Celestino Magni. “L’arrivo della stagione calda – scrivono i tre segretari nazionali – pone la necessità di un intervento per contrastare i rischi che l’aumento delle temperature comporta soprattutto per i lavoratori dell’edilizia, come stress termico e colpo di calore. Alcune Regioni sono già intervenute con specifiche ordinanze: ma questi strumenti, intervenendo nell’immediato e nell’emergenza, non possono costituire soluzioni strutturali”. Nella richiesta di incontro, infatti, i sindacati chiedono che si intervenga con un provvedimento legislativo ad hoc: “È necessario che quanto previsto nel 2024 – spiegano – vale a dire la copertura dell’indennizzo, attraverso la Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria fuori dal limite massimo di durata dei trattamenti, fissato in 52 settimane nel biennio mobile, e la copertura finanziaria per garantire la prestazione, diventino strutturali”. Inoltre i sindacati chiedono che nel Decreto Legislativo 81/08 si preveda una specifica disciplina per i cambiamenti climatici, che i rischi da stress termico e colpo di calore (sia che si lavori all’interno che all’esterno) rientrino approfonditamente nei piani formativi e diventino una verifica obbligatoria nella sorveglianza sanitaria per queste tipologie di lavoro. Il rischio di esposizione ad alte temperature rientra nei rischi fisici ed è obbligo del datore di lavoro portarlo in evidenza nel Documento di valutazione dei rischi, così da prevedere la protezione e la tutela del lavoratore. Ma tale obbligo non sempre viene rispettato: “Difficilmente si prevedono le tutele minime in cantiere come acqua fresca e luoghi d’ombra – accusano i segretari nazionali – e difficilmente si tutelano i fragili o si forniscono le protezioni necessarie. Ma, soprattutto, difficilmente si ferma il lavoro, si riorganizza l’orario e si richiede l’attivazione della cassa integrazione”, concludono Costa, Raghitta e Bartoli.
Confcommercio chiede un’agenda urbana e risorse contro la desertificazione. Cnel: pronti a fare la nostra parte
“Chiediamo di mettere mano ad un’agenda urbana nazionale che riconosca il ruolo insostituibile delle attività economiche di prossimità. Reagire al rischio della desertificazione commerciale è necessario e possibile: va livellato il campo da gioco, e vanno assicurate regole chiare e stabili”: E’ la richiesta che arriva dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in occasione della sua relazione all’assemblea 2025. “Penso, ad esempio, al commercio su area pubblica che attende da tempo la definizione delle linee guida per il rilascio delle concessioni in scadenza”, ha indicato Sangalli. In vista della predisposizione della Legge di bilancio per il prossimo anno, “chiediamo che si definiscano adeguati stanziamenti a supporto delle scelte di Comuni ed enti locali per il contrasto alla desertificazione commerciale”. All’appello di Sangalli ha subito risposto il Cnel. “Il Cnel è particolarmente sensibile ed è pronto a fare la sua parte per rispondere all’appello del presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli”, ha dichiarato il presidente Renato Brunetta. “Condivido inoltre la preoccupazione per il rischio proveniente dall’imposizione dei dazi. Ma la Confcommercio, con il suo ruolo di corpo intermedio, può mettere in campo una solida struttura tale da contrastare le attuali crisi, confidando in una nuova propensione al consumo delle famiglie. Le imprese del terziario di mercato, che contribuiscono a circa la metà del prodotto interno lordo, meritano una particolare attenzione dalle istituzioni come volano imprescindibile per la crescita del Paese, di cui si intravedono già i primi timidi segnali”.
Ma Sangalli, nella sua relazioni, ha anche denunciato un’altra emergenza che riguarda il mismatch tra domanda e offerta di lavoro che le imprese devono fronteggiare. “Purtroppo, ancora oggi dobbiamo registrare che le nostre imprese non trovano le competenze che servono: si stima che manchino quasi 260mila lavoratori. Proprio sul versante del capitale umano, rilanciamo l’esigenza di agire su quattro fondamentali assi d’intervento: demografia e politiche per la famiglia; cura delle competenze; valenza erga omnes della contrattazione collettiva realmente rappresentativa; programmazione di adeguati flussi di lavoratori immigrati. Servono politiche mirate per far crescere il tasso di occupazione dei giovani e delle donne”, ha detto. “Quanto alla partecipazione giovanile al mercato del lavoro, il distacco tra Italia ed Europa supera i 15 punti percentuali. La partecipazione femminile è al di sotto della media UE di quasi 11 punti percentuali”. “Più donne occupate, più giovani occupati: è necessario ed urgente – spiega – sia per l’economia reale che per la democrazia sostanziale. È intollerabile lasciare in panchina la parte migliore e più innovativa della nostra forza lavoro Il contributo giovanile e femminile al PIL permetterebbe di contrastare le tante fragilità che l’Italia sconta quando si parla di crescita”.
Cdp: accesso alla cultura e rigenerazione dei territori, selezionati i progetti con il bando ecosistemi culturali al Sud Italia
Accessibilità culturale, rigenerazione di spazi pubblici e inserimento socio-lavorativo di persone in condizioni di fragilità: sono questi i temi chiave che accomunano i cinque progetti selezionati con il bando Ecosistemi culturali al Sud Italia, promosso da Fondazione CDP e Fondazione Con il Sud, e rivolto alle regioni del Mezzogiorno. Lanciato a luglio 2024 con una dotazione complessiva di 2,2 milioni di euro, il bando è nato per valorizzare e rendere pienamente fruibili le ricchezze artistiche, paesaggistiche e culturali del Sud Italia, attraverso la creazione di partenariati stabili e duraturi in luoghi dal forte valore storico, artistico e sociale. L’iniziativa è rivolta a Comuni con una popolazione compresa tra i 5.000 e i 100.000 abitanti nelle Regioni del Mezzogiorno, con l’obiettivo di sostenere progetti integrati in grado di mettere in rete enti del Terzo Settore, Amministrazioni Pubbliche e istituzioni culturali locali. Le risorse saranno destinate alla promozione e riattivazione di immobili pubblici di rilievo, attraverso attività culturali, artistiche, sociali e naturalistiche capaci di generare impatto sul territorio, rafforzare il senso di comunità e favorire percorsi di inclusione. Grazie alla sinergia tra le due Fondazioni, l’intervento sosterrà progetti territoriali che rispondono a una sfida concreta e attuale: stimolare la produzione e fruizione di prodotti culturali al Sud Italia, dove si registra una maggiore concentrazione di Comuni privi di offerta in tale ambito e un numero inferiore di cittadini che partecipano ad attività artistiche e culturali durante l’anno.“Con la selezione dei progetti vincitori, Fondazione CDP rafforza il proprio ruolo di partner strategico dei territori, impegnata nella costruzione di ecosistemi culturali sostenibili e innovativi, capaci di generare un valore sociale ed economico condiviso. La promozione dell’arte e della cultura nelle regioni del Sud, fondamentali per lo sviluppo del Paese, rappresenta un pilastro fondamentale della nostra missione. La collaborazione con Fondazione Con il Sud consolida ulteriormente questo impegno, unendo risorse e competenze a beneficio delle comunità locali”, ha dichiarato Francesca Sofia, Direttrice Generale di Fondazione CDP.n“La Fondazione Con il Sud rinnova il proprio impegno per la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale del Sud Italia, dopo aver sostenuto ad oggi, con oltre 17 milioni, quasi 40 progetti che vanno in questa direzione, riconoscendo un ruolo centrale al terzo settore in questo percorso”, ha dichiarato Marco Imperiale, Direttore Generale della Fondazione Con il Sud. “I cinque progetti che saranno avviati permetteranno di restituire spazi e immobili alle comunità locali mettendo a loro disposizione nuovi luoghi di incontro e scambio, per vivere insieme esperienze culturali e avviare attività di imprenditoria sociale capaci di favorire l’inclusione, anche lavorativa, rafforzare la coesione sociale e generare sviluppo”.
Tra le 59 proposte presentate, sono stati selezionati cinque progetti localizzati in Puglia, Campania, Calabria e Sicilia. Questi i progetti selezionati: “ACCUSSÌ – Arte Cultura e Comunità per una Sicilia Sostenibile e Inclusiva” – SicilianProponente: Beehive Cooperativa Sociale. Nel comune di Paceco (Trapani), il progetto punta alla riqualificazione del centro culturale polivalente “M. Blunda”, attraverso un programma integrato di comunicazione, animazione territoriale, educazione giovanile e iniziative culturali, con l’obiettivo di rafforzare la coesione sociale e promuovere la partecipazione attiva della comunità. “Fandango Factory” – Puglia. Proponente: Agenzia Formativa Ulisse Impresa Sociale ETS. Il progetto mira a sostenere start-up giovanili attive nel settore culturale nel territorio di Lecce, attraverso la creazione di un hub culturale diffuso all’interno di due immobili di interesse storico-artistico (i.e. l’ex convento degli Agostiniani Scalzi e l’ex Conservatorio di Sant’Anna); “LE.GA.MI. – Legalità e Gestione Agricola per un Modello Innovativo” – Sicilia. Proponente: Placido Rizzotto – Libera Terra Mediterraneo Cooperativa Sociale. Il progetto si propone di valorizzare l’Agriturismo “Portella della Ginestra”, un casolare settecentesco nei pressi di Palermo confiscato alla criminalità organizzata, attraverso attività culturali e imprenditoriali ispirate ai principi di legalità e rigenerazione sociale.
“NCPA – Nuova Casa delle P’Arti” – Campania. Proponente: Social Lab76. Cooperativa Sociale. L’iniziativa prevede la trasformazione dell’ex Casa Comunale di San Giorgio del Sannio (Benevento) in uno spazio di aggregazione e produzione culturale, aperto alle diverse espressioni artistiche – figurative, letterarie, teatrali, visive, musicali – con un’attenzione particolare all’inclusione di persone in condizione di fragilità: “Ria-nimare Pentedattilo” – Calabria.Proponente: Azimut Alta Formazione e Innovazione Sociale APS. L’iniziativa promuove l’animazione culturale e la rigenerazione urbana dell’area grecanica della provincia di Reggio Calabria, con particolare riferimento al borgo di Pentedattilo. Il progetto prevede il coinvolgimento attivo di cittadini in condizione di fragilità, anche attraverso percorsi di inclusione lavorativa.
Stadi, oggi forse in cdm il decreto legge sullo sport
Energia, Foti: per fotovoltaico domestico attendiamo direttiva Ue
“Entro il 31 dicembre 2026 la Commissione europea valuterà la necessità di rivedere la direttiva del 2000. Solo dopo quella data potremo vedere se sarà possibile introdurre questa nuova categoria di pannelli fotovoltaici domestici”. Lo ha detto nell’aula della Camera il ministro per gli Affari esteri Tommaso Foti, intervenendo in replica a Antonino Iaria (M5s), che con l’emendamento 8.4 al ddl Delega Ue ne chiedeva l’introduzione.
Coima perfeziona il primo investimento del terzo fondo discrezionale dedicato al riuso edilizio e alla transizione
Coima Sgr, leader nell’investimento, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari per conto di investitori istituzionali, perfeziona il primo investimento di Coima Opportunity Fund III (“COF III”), dopo il primo closing con la partecipazione di un primario fondo sovrano. COF III prevede una strategia di investimento dedicata principalmente al riuso edilizio e alla transizione energetica diversificata nei diversi segmenti di mercato, in particolare nel settore del living. Classificato ai sensi dell’articolo 8 del Regolamento SFDR, il Fondo promuove caratteristiche e obiettivi ambientali e si propone di allineare gli immobili riqualificati ai criteri tecnici della Tassonomia UE per la mitigazione e/o l’adattamento ai cambiamenti climatici, nel rispetto del principio del “Do No Significant Harm” (DNSH) e delle garanzie minime sociali (Minimum Social Safeguards). Il target per il secondo closing è di 500 milioni di euro, con un obiettivo di investimento per oltre 1 miliardo di euro con coinvestimenti e finanziamenti. Il fondo è in collocamento presso investitori istituzionali asiatici, mediorientali, europei, nordamericani e italiani. Con il fondo COF III, COIMA rende per la prima volta accessibile una propria strategia anche al segmento Wealth Management, attraverso un veicolo di investimento esclusivo riservato alla clientela professionale di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking. A questa clientela sono dedicati eventi esclusivi in programma nelle principali città italiane, tra cui Milano, Roma e Firenze. Complessivamente, nel corso degli ultimi 12 mesi, COIMA ha investito a Roma oltre 500 milioni di euro, inclusa l’operazione di riqualificazione degli edifici storici di Palazzo Verospi, Galleria Sciarra e Palazzo Monte in collaborazione con Poste Vita. La prima acquisizione di COF III prevede un investimento complessivo di circa 50 milioni di euro per la rifunzionalizzazione di un immobile cielo-terra di nove piani situato a Roma in via Carcani, a Trastevere. L’edificio è attualmente locato al Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e prevede la successiva conversione da destinazione direzionale a residenziale. Il progetto si inserisce nel contesto del “Programma di Rigenerazione Urbana dell’Area di Porta Portese”, promosso dal Comune di Roma per la valorizzazione dell’area attraverso la ridefinizione architettonica degli spazi aperti, la realizzazione di collegamenti tra via Portuense e via degli Orti di Trastevere, e una nuova definizione di via Portuense per renderla strada urbana verde grazie anche a una nuova progettazione degli affacci sul Tevere. la riqualificazione dell’edificio, COIMA riposiziona l’immobile, sotto il profilo delle performance di sostenibilità ambientale, tra le best in class di mercato: un edificio caratterizzato da un’elevata efficienza energetica e dal contributo di fonti di energia rinnovabile. Inoltre, l’immobile punta a conseguire la certificazione LEED®, nel rispetto dei più elevati standard di sostenibilità per gli edifici con funzione residenziale. Gabriele Bonfiglioli, Chief Investment Officer di Coima, ha commentato: “Avviamo il nostro terzo programma di investimento dedicato in particolare al riuso edilizio e alla transizione energetica, con il primo investimento a Roma del fondo discrezionale COIMA Opportunity Fund III che si avvia verso il secondo closing con un obiettivo di 500 milioni di euro e una capacità di investimento di oltre 1 miliardo. Complessivamente, negli ultimi 12 mesi abbiamo investito oltre 500 milioni di euro a Roma con una focalizzazione sulla valorizzazione di edifici esistenti e in particolare con riconversioni da uffici in residenziale e un obiettivo complessivo oltre il miliardo di euro nella città nei prossimi 24 mesi. I driver ESG si confermano centrali nella strategia di investimento del prossimo triennio di COIMA: il Gruppo ha deciso di dedicare la costituzione di tutti i nuovi fondi a finanziare, supportare e sostenere la transizione del territorio e dei diversi edifici in un’ottica brown-to-green e in settori come il residenziale, il turismo e altri ambiti strategici. Questi fondi saranno classificati ex art. 8 e 9 della normativa europea di sostenibilità SFDR e avranno un target di investimento complessivo fino a 2 miliardi di euro”.
L’operazione è stata finanziata da BPER per 18 milioni di euro attraverso l’erogazione di un green loan, uno strumento di finanziamento al servizio di progetti con un impatto ambientale atteso positivo. Coima è stata assistita per gli aspetti legali dallo studio Bonelli Erede, per gli aspetti di natura urbanistica ed edilizia dallo studio Delli Santi e dallo Studio Giorgio Tamburini, per gli aspetti fiscali da Maisto & Associati, per il finanziamento dallo studio Orsingher Ortu, mentre BPER è stata assistita da DLA.
Contratti, sottoscritta l’ipotesi di rinnovo dei lapidei, aumenti medi di 240 euro
Sottoscritta l’ipotesi di rinnovo della parte economica del ccnl Lapidei e materiali da escavazione per circa 30mila lavoratrici (3mila aziende) e lavoratori del settore. L’accordo è stato raggiunto ieri a Milano tra i sindacati di settore Feneal Filca Fillea e le controparti Confindustria Marmomacchine e Anepla con un aumento di 240 euro al parametro 136 (intermedio). Soddisfatti i sindacati che dichiarano: “l’accordo è stato raggiunto in tempi brevi. Grazie alla volontà di tutte le parti siamo riusciti a non prolungare i tempi di vacanza contrattuale e soprattutto a recuperare gran parte del potere di acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori del settore eroso negli ultimi anni dall’aumento vertiginoso dell’inflazione, oltre alla percentuale IPCA, al netto dei costi energetici, prevista per il futuro triennio di rinnovo. Entro il mese di luglio ci rivedremo per definire anche la parte normativa sulla quale sono state raggiunte importanti intese quali aumento dei permessi per inserimento dei figli a scuola; incremento dei giorni dei permessi per lutto; 1 giorno in più della normativa in occasione della nascita figlio; introduzione del permesso mestruale e disponibilità a un’iniziativa contro la violenza sulle donne e a favore della parità di genere.”
Nel dettaglio l’aumento retributivo di 240 euro al parametro intermedio (136) sarà suddiviso in 3 tranche da 80 euro (luglio 2025, luglio 2026, luglio 2027). Riconosciuta una ‘Una tantum’ di 1000 euro in welfare da erogarsi in 4 tranche del valore di 250 euro (luglio e novembre 2025 e luglio e novembre 2026). Il montante complessivo nel triennio comprensivo di 5.520 euro di aumento dei minimi contrattuali e di 1000 euro di welfare sarà quindi di 6520 euro.
Ottenuti, inoltre, incrementi sia sul piano della previdenza integrativa con un aumento dello 0,30% per il fondo Arco (0,10%; 0,10%; 0,10% da corrispondere al 1°gennaio 2026, 1° gennaio 2027 e 1° gennaio 2028) che sul piano dell’assistenza sanitaria integrativa con un aumento di 3 euro al Fondo Altea a partire da gennaio 2026.
Lombardia, Salvini convoca Regione e Comuni per il prolungamento della metro a Monza
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha convocato per giovedì 26 giugno, nella sede del dicastero di Porta Pia, una riunione per discutere con la Regione Lombardia e i comuni di Milano, Monza, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni del prolungamento della linea metropolitana M5 a Monza. La riunione, che sarà presieduta dallo stesso Ministro, sarà l’occasione per definire, insieme ai tecnici del Mit e dei vari Enti coinvolti, le soluzioni progettuali e finanziarie da adottare per garantire un celere avvio delle attività.
Porti, Salvini firma i decreti di nomina dei nuovi commissari straordinari
Il vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha firmato i decreti di nomina dei nuovi commissari straordinari alla guida di tre Autorità di Sistema Portuale, al fine di garantire continuità gestionale e operativa negli scali strategici per l’economia del Paese. Nel dettaglio, i nuovi commissari nominati sono: Davide Gariglio all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, a decorrere dal 14 giugno 2025; Giovanni Gugliotti all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, a decorrere dal 16 giugno 2025; Matteo Paroli all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, a decorrere dal 16 giugno 2025. Le nomine sono state formalizzate in conformità con le procedure previste dalla normativa vigente. Il ministero esprime “gratitudine ai commissari uscenti per il lavoro svolto e rivolge un sincero augurio di buon lavoro ai nuovi incaricati, che avranno il compito di guidare con competenza, efficacia e trasparenza una fase cruciale per il rilancio e lo sviluppo del sistema portuale italiano, asset strategico per la crescita e la competitività del Paese”. Ufficiale anche la nomina da parte del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini di Francesco Benevolo a nuovo Commissario straordinario dell’Autorità del sistema portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale. Prende il posto di Daniele Rossi.
Eni mette a disposizione la potenza di calcolo di HPC6 per accelerare la ricerca tecnologica
Eni lancia l’iniziativa “HPC Call4Innovators”, in collaborazione con Advanced Micro Devices (AMD), Hewlett Packard Enterprise (HPE) e Consorzio CINECA, con il supporto di Plug and Play, in cui startup, PMI, istituzioni accademiche e centri di ricerca avranno accesso diretto alle risorse di supercalcolo di HPC6 per testare i propri modelli di calcolo e collaborare con gli esperti della Società, con l’obiettivo di accelerare in modo significativo lo sviluppo di tecnologie per la decarbonizzazione e promuovere metodologie computazionali innovative applicate alla transizione energetica. La Call, si rivolge a startup, scaleup, università, centri di ricerca, PMI innovative, laboratori misti privato/pubblico e liberi professionisti, che sono invitati a proporre un progetto innovativo di simulazione e modellazione in ambiente HPC all’interno di cinque aree tematiche strategiche: scienza computazionale dei materiali, meteorologia e scienze della terra, gestione del portafoglio energetico, sistemi ingegneristici, mobilità intelligente. Plug and Play faciliterà, tramite la propria piattaforma di Open Innovation, la connessione tra Eni e le eccellenze nel calcolo ad alte prestazioni applicate al settore energetico. Le candidature raccolte saranno poi valutate da Eni, insieme ai partner tecnologici CINECA, HPE e AMD, secondo criteri di solidità della proposta, novità della soluzione, compatibilità con l’infrastruttura HPC6, allineamento con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) e con il piano strategico di Eni. Le iniziative selezionate potranno beneficiare dell’accesso a un’infrastruttura tecnologica di livello internazionale come quella di HPC6 e alla rete di competenze specialistiche di Eni. Questa opportunità consentirà anche di ottimizzare tempi e costi di sviluppo, sperimentare soluzioni in un ambiente di calcolo industriale avanzato e accelerare il percorso di ingresso e crescita sul mercato.
Dalla Fondazione Inarcassa plauso alla Proposta di legge in materia di edilizia
Fondazione Inarcassa accoglie con favore la proposta di legge (n. 2332) presentata dall’Onorevole Erica Mazzetti (Forza Italia), firmata anche da altri deputati, che delega il Governo all’aggiornamento, riordino e coordinamento della disciplina statale in materia di edilizia. Il testo, si legge nella relazione illustrativa, rappresenta un primo concreto passo verso una revisione organica della normativa di settore: un intervento atteso da tempo, che risponde all’esigenza -da più parti segnalata- di un quadro regolatorio chiaro, coerente e moderno. Fondazione Inarcassa rileva con particolare soddisfazione l’inserimento di alcuni temi cruciali, da sempre al centro del proprio impegno istituzionale. Primo tra tutti, la previsione dell’introduzione del Fascicolo del fabbricato, rilanciato con forza dalla Fondazione Inarcassa proprio durante l’ultimo Saie di Bologna, in secondo luogo l’avvio di una più chiara definizione e attribuzione di ruoli, competenze e responsabilità tra tutti i soggetti coinvolti nella filiera edilizia; oggi difatti il processo edilizio non prevede un’equa attribuzione di responsabilità ed è gravemente sbilanciato a svantaggio dei liberi professionisti.
“Questa proposta di legge” – dichiara il presidente della Fondazione Inarcassa, Andrea De Maio – “costituisce una solida base di partenza per costruire un sistema edilizio più qualificato, trasparente e sicuro. I contenuti riflettono il lungo lavoro svolto da Fondazione Inarcassa all’interno dell’Intergruppo parlamentare per il futuro delle professioni tecniche, e il dialogo costante con interlocutori politici e istituzionali. Il testo include tutti gli elementi necessari a riequilibrare la visione del processo edilizio, rendendola più coerente con ruoli, competenze e responsabilità. Il nostro obiettivo” chiude il Presidente, “è supportare, anche nella definizione dei decreti attuativi, un’evoluzione normativa che riconosca il giusto valore delle professioni tecniche, a tutela del cittadino e della qualità del costruito”.
Geometri, presentato il Centro Studi di Categoria Ricerca scientifica e competenza tecnica al servizio del Paese
Il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati e la Cassa Geometri per il tramite di Fondazione Geometri Italiani hanno istituito un Centro Studi indipendente. In merito alle finalità e agli obiettivi, Paolo Biscaro, presidente del Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, e Diego Buono, presidente di Cassa Geometri, hanno dichiarato: “La creazione del Centro Studi risponde alle profonde trasformazioni in corso nel settore delle costruzioni e della gestione del territorio. Le nuove normative europee sulla sostenibilità energetica, l’evoluzione tecnologica digitale e le crescenti esigenze di rigenerazione urbana
richiedono un approccio scientifico che vada oltre l'adeguamento normativo, puntando sull’anticipazione dei fenomeni e sull’ideazione di soluzioni innovative”. “Con il Centro Studi di Categoria, intendiamo portare il contributo scientifico e culturale della professione al dibattito pubblico, confermando il geometra come professionista di riferimento per le politiche pubbliche territoriali e per la valorizzazione sostenibile del patrimonio immobiliare
nazionale”. “Le ricerche e le indagini del Centro Studi contribuiranno ad affermare il valore strategico della professione per lo sviluppo sostenibile del Paese, valorizzando uno degli asset principali del nostro ruolo”.
L’iniziativa è stata presentata a Roma, a Palazzo Corrodi, nel corso dell’Assemblea dei Presidenti dei Collegi, alla presenza della dirigenza di categoria e agli esponenti della rappresentanza istituzionale nelle 110 province italiane. La governance del Centro Studi è affidata a un comitato scientifico composto – in seno a
Fondazione Geometri Italiani – dagli stessi consiglieri del Consiglio di Amministrazione, che esprimono equamente le componenti istituzionali di categoria per il Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati e per Cassa Geometri. In questa occasione è stata annunciata la collaborazione avviata con gli uffici studi CGIA di Mestre e Studio Sintesi, realtà che si sono finora distinte nel panorama nazionale per l’autorevolezza delle attività condotte nel campo della ricerca e analisi dei settori economici, giuridici, sociali e fiscali. I tempi di questa sinergia sono imminenti: il 26 giugno 2025, alle ore 16, nella Sala Stampa della
Camera dei Deputati, saranno presentati gli esiti al decisore politico e ai rappresentanti delle istituzioni, proponendo uno studio che approfondisce la lettura scientifica e tecnica della possibilità di rispettare due imminenti scadenze. La prima, fissata al 31 dicembre 2025, data in cui l’Italia dovrà predisporre il Piano di ristrutturazione degli edifici, il principale strumento di pianificazione degli interventi di riduzione del consumo energetico e di emissioni di gas serra previsti dalla Direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), meglio nota come “Direttiva Case Green”; la seconda, stabilita entro il 31 dicembre 2026, quando il nostro Paese dovrà presentare alla Commissione europea il primo Piano definitivo di ristrutturazione degli edifici (residenziali, non residenziali e pubblici).
“La via italiana alle case green: potenzialità e impatti dell’adozione a livello nazionale della Direttiva EPBD IV”, questo il titolo della ricerca, si differenzia immediatamente da quanto finora discusso pubblicamente per l’apporto tecnico delle soluzioni e per il rigore di trattamento dei dati. La metodologia, infatti, è il reale valore aggiunto di questo report, che la categoria dei geometri mette a disposizione degli stakeholder coinvolti in un processo costellato da una pluralità
imprescindibile di dati. Fra i risultati, primo fra tutti la riduzione accertata del 9,1% dei consumi rispetto al taglio del 16% previsto entro il 2030, un obiettivo raggiunto grazie ai lavori di efficientamento energetico realizzati nel periodo 2020-2024. L’obiettivo restante per il nostro Paese è la percentuale del 6,9. A ciò si aggiungono un importante ritorno in termini di occupazione (di ca. 1.300.000 unità nel periodo 2025-2030, ca. 800.00 occupati diretti nel settore costruzioni e ca. 400.000 occupati nell’indotto) e in termini di investimenti (periodo 2025-2030: 84,8 miliardi di euro con un impatto economico totale di 280 miliardi di euro e 3 milioni di abitazioni da riqualificare, 505.000/anno).
Partnership tra Edison Energia e Horizon Automotive per incentivare il passaggio alla mobilità elettrica nel noleggio a lungo termine
Edison Energia, la società del Gruppo Edison attiva nella vendita di energia elettrica e gas a famiglie, imprese e servizi a valore aggiunto al segmento retail, e Horizon Automotive, la Tech Mobility Company che sta riscrivendo le regole della mobilità trasformando il noleggio auto a lungo a termine in un’esperienza semplice, trasparente e accessibile a tutti, hanno avviato una partnership strategica che abbatte i costi del Noleggio a Lungo Termine dei veicoli elettrici e ibridi plug-in. Noleggiando un’auto con Horizon Automotive, infatti, i clienti riceveranno in omaggio da Horizon Automotive la Wallbox Edison con installazione inclusa; riceveranno inoltre un Coupon da 100 € per la ricarica pubblica. Allo stesso modo, sottoscrivendo l’offerta Luce Edison SuperFlex a loro dedicata, potranno usufruire di bonus in bolletta fino a 290 €. Inoltre, sarà garantita l’opportunità di accedere ad altri vantaggi pensati per rendere la loro esperienza ancora più completa. Per Massimo Quaglini, amministratore delegato di Edison Energia, “con questa partnership strategica, Edison Energia rafforza il proprio impegno per accelerare la transizione verso una mobilità più sostenibile, incentivando il passaggio all’elettrico grazie a soluzioni semplici e vantaggiose come l’installazione di wallbox domestiche. Il nostro obiettivo è rendere l’elettrico sempre più accessibile, integrando tecnologia, efficienza e convenienza per accompagnare i clienti nel cambiamento”. La partnership con Edison Energia si colloca all’interno di una più ampia strategia che vede Horizon non solo promuovere il noleggio a lungo termine dei veicoli ibridi plug-in ed elettrici ma anche rendere il loro Total Cost of Ownership (TCO)[1] più competitivo. Nello specifico, ricopre un ruolo determinante il Green Index di Horizon: il sistema, basato su algoritmi proprietari, permette di scoprire l’alternativa elettrica suggerita per ogni modello a combustione (diesel e benzina), calcolando il risparmio di costo carburante e di emissioni di CO2.
Olt: pubblicata la capacità disponibile per le aste di luglio
Olt Offshore Lng Toscana informa che è stata pubblicata, nell’area commerciale del proprio sito internet, la capacità disponibile per il processo di conferimento annuale e pluriennale senza manifestazione di interesse. Le aste, relative all’offerta di capacità su base annuale, a partire dall’Anno Termico 2025/2026 fino all’Anno Termico 2043/2044, si svolgeranno dal 3 al 10 luglio 2025. Per gli utenti interessati, il termine per la sottoscrizione del contratto e la presentazione delle garanzie è il 1° luglio 2025. La capacità sarà messa a disposizione in slot da 165.000 metri cubi liquidi. In particolare, a partire dall’Anno Termico 2025/2026, OLT introdurrà l’offerta di 2 slot aggiuntivi di rigassificazione per ciascun Anno Termico, portando il totale annuo a 43 slot disponibili. Questa iniziativa si inserisce nel più ampio progetto di potenziamento della capacità di rigassificazione di OLT, già autorizzata fino a un massimo di circa 5 miliardi di Standard metri cubi all’anno. Si segnala inoltre che sono previste sessioni di prove in bianco per gli utenti interessati che si svolgeranno sulla Piattaforma PAR in data 23 giugno 2025.
Ita Airways estende i voli in codeshare al network intercontinentale di Lufthansa
ITA Airways annuncia l’estensione dei voli in codeshare alle prime destinazioni intercontinentali con le compagnie del Gruppo Lufthansa, per viaggiare a partire dal 1° luglio 2025. Questi nuovi accordi coinvolgono alcune rotte dall’Europa verso Africa, Asia e Sud America, consolidando ulteriormente la collaborazione tra il vettore italiano e il Gruppo Lufthansa a beneficio dei passeggeri. Grazie ai nuovi codeshare intercontinentali, ITA Airways offrirà ai clienti un network ancora più ampio e connessioni sempre più efficienti e integrate tra l’Italia e importanti destinazioni nel mondo. Con un unico biglietto, i passeggeri potranno infatti raggiungere la propria destinazione finale su itinerari intercontinentali in modo più semplice, fluido e sicuro. “Con l’introduzione di nuovi voli in codeshare sulle rotte intercontinentali con le compagnie del Gruppo Lufthansa, ITA Airways rafforza ulteriormente la propria presenza globale,” ha dichiarato Joerg Eberhart, Amministratore Delegato e Direttore Generale di ITA Airways. “Dopo il lancio dei primi codeshare sulle rotte europee a marzo, questo ampliamento degli accordi rappresenta un ulteriore passo verso una connettività e un’offerta di viaggio sempre più ricca ed estesa per i nostri clienti. In particolar modo i passeggeri potranno viaggiare con codice AZ su voli verso destinazioni africane quali il Kenya, il Burkina Faso, la Liberia, la Costa d’Avorio, il Camerun e la Sierra Leone, in vendita nelle prossime settimane. Un altro passo in avanti nell’integrazione della nostra Compagnia all’interno del Gruppo Lufthansa, quarto al mondo e primo in Europa, che ci consentirà di raggiungere risultati sempre più importanti per una crescita sostenibile di ITA Airways.” Grazie al nuovo accordo, il codice AZ di ITA Airways verrà introdotto nei voli verso diverse destinazioni africane servite dal Gruppo Lufthansa attraverso lo scalo di Bruxelles (BRU) quali Nairobi (NBO) Abidjan (ABJ), Douala (DLA), Freetown (FNA), Monrovia (ROB) e Ouagadougou (OUA). I voli saranno in vendita nelle prossime settimane. Parallelamente, i clienti delle compagnie del Gruppo Lufthansa potranno usufruire di un unico biglietto per raggiungere destinazioni intercontinentali nel network di ITA Airways, tra cui Bangkok (BKK), Gedda (JED) e Riad (RUH), Il Cairo (CAI), Rio de Janeiro (GIG) e San Paolo (GRU). Dopo il lancio dei primi codeshare intercontinentali, ITA Airways e il Gruppo Lufthansa continueranno a collaborare per ampliare le connessioni globali e migliorare la connettività e le opzioni di viaggio per i passeggeri. Nei prossimi mesi, infatti, la rete di destinazioni sarà ulteriormente ampliata, con l’aggiunta di nuovi voli in codeshare sulle tratte di lungo raggio.
Gnl, arrivato il primo carico alla nave di Ravenna
Pniec, interrogazione M5s su elettrico e casa
Cbam, prossima settimana il primo trilogo. Atteso accordo immediato
Mercoledì prossimo, 18 giugno, i co-legislatori si riuniranno per il primo trilogo sulla semplificazione del Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Cbam). Né il Consiglio né il Parlamento hanno apportato modifiche sostanziali alla proposta della Commissione. Fondi parlamentari confermano che i co-legislatori chiuderanno un accordo già la settimana prossima. La commissione Ambiente (Envi) dovrebbe poi confermare l’accordo la prima settimana di luglio, mentre l’ok definitivo della plenaria dovrebbe arrivare a settembre.
Coordinamento Free: le reti possono reggere agevolmente la transizione energetica
Presso l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma si è svolto il 10 giugno 2025 il Convegno del Coordinamento Free “La ragnatela che sostiene la decarbonizzazione”, dedicato al ruolo strategico delle reti elettriche nella transizione energetica, con un focus sulle soluzioni tecnologiche e sulle sinergie richieste per continuare a tenerle flessibili e allo stesso tempo resilienti come una ragnatela, anche in presenza di un apporto crescente della produzione rinnovabile. «Gli accumuli sono strategici perché bilanciano la rete in tempo reale, fornendo regolazione istantanea di frequenza e tensione, nonché inerzia sintetica in mancanza di masse rotanti per le quali “non c’è più spazio” in un mix dominato da fonti rinnovabili»: – ha affermato G.B. Zorzoli, former president di Free nella sua relazione introduttiva.
Dopo aver messo in evidenza il livello di interconnessioni con l’estero, già realizzato e previsto, e i ruoli degli accumuli, sono stati illustrati i risultati di uno studio che dimostra la fattibilità della completa decarbonizzazione dell’Italia con il solo contributo della produzione rinnovabile e le prestazioni di tecnologie innovative per accumuli di lunga durata, sviluppate da alcune aziende italiane.
«È necessario un adeguamento continuo delle reti all’aumentare delle rinnovabili, – ha detto Livio de Santoli, Prorettore per la Sostenibilità all’Università di Roma La Sapienza – ed è importante che ci siano interconnessioni efficienti a livello europeo». Il prof. De Santoli ha poi messo in evidenza i ruoli complementari delle produzioni eolica e fotovoltaica, che hanno andamenti stagionali opposti e perciò è necessario che le produzioni si integrino anche a livello transnazionale utilizzando le interconnessioni estere.
«Abbiamo bisogno di politiche in grado di promuovere uno sviluppo sinergico di efficienza energetica e fonti rinnovabili. – ha detto Dario Di Santo, Direttore di Fire – Così potremo massimizzare il risultato sia in termini economici sia di riduzione della CO2».
«Il nostro convegno è anche una risposta alle false informazioni diffuse dai media subito dopo il blackout spagnolo che tendevano a far credere che un sistema elettrico basato sulla produzione rinnovabile non fosse sicuro. Non è vero. Le reti possono “reggere” agevolmente la transizione energetica – ha concluso Attilio Piattelli, presidente del Coordinamento Free – E il focus sulle tecnologie italiane è servito a mettere in luce anche il potenziale circa le ricadute industriali concrete e possibili legate alla transizione energetiche, che son troppo spesso sottovalutate per difendere anche gli “interessi fossili” che in Italia sono purtroppo ancora presenti».
Rigenerazione, E-R: 26mln per 28 progetti
Recuperare edifici e spazi pubblici in disuso, rafforzare i legami di comunità, migliorare l’accessibilità urbana e la mobilità e promuovere nuove opportunità sociali, culturali, economiche e ambientali. La Regione prosegue sulla strada tracciata in questi anni con il Bando per la rigenerazione urbana 2024, di cui la Giunta ha approvato la graduatoria: 26,3 milioni di euro destinati a 28 progetti, selezionati tra le 160 candidature pervenute. In totale sono 49 le proposte ammesse in graduatoria.
“Le tante domande pervenute ci indicano quanta attenzione ci sia nei confronti di politiche di rigenerazione urbana– afferma Irene Priolo, assessora alla Programmazione territoriale e Rigenerazione urbana–. Allo stesso tempo ci restituiscono la necessità di lavorare insieme ai territori in un’ottica di coprogettazione e collaborazione, per restituire valore ai luoghi, riportarli al centro della vita di comunità sempre più ampie e dare loro nuove funzioni”. “In un’ottica di prospettiva- prosegue Priolo-, la Regione sarà chiamata ad accompagnare i comuni nel portare avanti progetti che siano sempre più improntati a una rigenerazione urbana in grado di intercettare le trasformazioni sociali, ambientali ed economiche in atto e, conseguentemente, di generare sotto questi profili effetti moltiplicatori degli investimenti. Intanto questo bando conferma la volontà di promuovere una visione di rigenerazione urbana, che non è semplice riqualificazione edilizia o efficientamento energetico, ma coinvolge in modo integrato coesione sociale, cultura e partecipazione, con un occhio importante anche alla sostenibilità ambientale”.
Il bando, finanziato attraverso il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027 nell’ambito dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Emilia-Romagna, sostiene interventi di recupero e riuso di immobili sottoutilizzati o dismessi, con l’obiettivo di generare effetti positivi diffusi di qualificazione urbana e coesione sociale, anche attraverso soluzioni per l’adattamento al cambiamento climatico. I progetti, che coinvolgono grandi città, centri medi e comuni montani o delle aree interne, riguardano interventi su spazi pubblici, aree dismesse, ex edifici scolastici, piazze, ex colonie marine, stazioni, ospedali e caserme, che saranno trasformati in hub culturali, poli sociali, biblioteche, piazze, residenze temporanee, centri sportivi e comunitari. Al centro la valorizzazione delle vocazioni territoriali e la promozione di una rigenerazione diffusa e inclusiva. Dei 28 progetti finanziati 5 sono nella provincia di Reggio Emilia, 4 in quella di Modena, 4 nel parmense, 3 in provincia di Ferrara, 3 in quella di Forlì-Cesena, 2 nel bolognese, 2 nel piacentino, 2 nel ravennate e 2 in provincia di Rimini.
Impianti sportivi, in E-R 20mln per 49 progetti
Oltre 20 milioni di euro per 49 progetti di riqualificazione e ampliamento degli impianti sportivi in Emilia-Romagna. A metterli a disposizione la Regione che continua il proprio impegno per piscine, palazzetti, campi da calcio, spazi attrezzati all’aperto più sicuri e funzionali. Nella scorsa seduta il via libera al nuovo programma della Giunta regionale, che, su proposta dell’assessora al Turismo e sport, Roberta Frisoni, ha approvato la graduatoria degli interventi ammessi a finanziamento.
“La Regione Emilia-Romagna continua ad investire sullo sport al fianco degli enti locali per migliorare l’impiantistica sportiva. Sappiamo che lo sport permette di acquisire corretti stili di vita, è fonte di benessere ed è anche un’occasione straordinaria di incontro e condivisione tra le persone, a tutte le età- afferma Frisoni-. Questo bando, che si aggiunge all’altra linea di finanziamento con cui la Regione ha già messo a disposizione 3,5 milioni di euro per impianti sportivi oggetto di forme di partenariato pubblico-privato, rappresenta la prosecuzione di un impegno forte da parte della Regione per sostenere lo sport di base in tutte le sue declinazioni”. Le risorse a disposizione – per l’esattezza 20 milioni e 500 mila euro – permetteranno di sostenere, con contributi fino ad un massimo di 500mila euro progetti in tutte le province, movimentando su tutto il territorio emiliano-romagnolo investimenti che sfiorano i 40 milioni di euro.
Sono nove gli interventi finanziati nel territorio della Città metropolitana di Bologna per un contributo complessivo di circa 3 milioni 749 mila euro. I Comuni interessati sono Casalecchio di Reno, Castel San Pietro Terme, Castel Maggiore, Castel d’Aiano, Mordano, Imola, Casalfiumanese, Pieve di Cento, Borgo Tossignano. In provincia di Ferrara sono stati finanziati quattro progetti per 1 milione 769 mila euro nei Comuni di Copparo, Ferrara, Cento e Tresignana. Quattro quelli in provincia di Forlì- Cesena per un contributo complessivo di 2 milioni di euro. I Comuni sono Gambettola, Bertinoro, Savignano sul Rubicone, Cesena. Sette gli interventi ammessi a finanziamento nel Modenese, per 2 milioni 840 mila euro nei Comuni di Modena, Soliera, Savignano sul Panaro, Carpi, Serramazzoni, Castelvetro, Montefiorino. In provincia di Parma sono stati finanziato cinque interventi di riqualificazione nei Comuni di Collecchio, Bardi, San Secondo Parmense, Parma, Bore. L’importo complessivo assegnato è di 2 milioni 104 mila euro. Anche nel Piacentino sono cinque gli interventi per 1 milione 611 mila euro. Questi i Comuni interessati: Castel San Giovanni, Ziano Piacentino, Calendasco, Cadeo, Vernasca. Quattro i progetti in provincia di Ravenna nei comuni di Lugo, Faenza, Cervia e Russi. I contributi ammontano a oltre 1 milione 907 mila euro. Sei gli interventi in provincia di Reggio Emilia. I comuni sono quelli di Vetto, Quattro Castella, Rolo, Albinea, Reggio Emilia, Boretto, per un finanziamento di circa 2 milioni 746 mila euro. Infine, Rimini dove verranno finanziati cinque progetti per 1 milione 770 mila euro a Riccione, Rimini, Saludecio, Bellaria-Igea Marina, Maiolo.
Le risorse assegnate provengono in parte dai Fondi sviluppo e coesione (18 milioni) e in parte da finanziamenti del ministero dell’Economia e Finanze (2,5 milioni).
Infrastrutture, varato il primo tratto del nuovo ponte di Final di Rero, all’interno del progetto dell’Idrovia Ferrarese
Sono state completate martedì le operazioni di posizionamento della prima campata del nuovo ponte di Final di Rero, nel comune di Tresignana (FE). L’opera rientra nel progetto della nuova Idrovia Ferrarese, curato ed eseguito dalla Regione Emilia-Romagna, tramite l’ufficio territoriale dell’Agenzia Regionale per la sicurezza territoriale e protezione civile. Il varo conclude un lavoro di varie settimane, culminato nell’assemblaggio delle varie parti dell’impalcato realizzato in acciaio, grazie anche a una speciale gru a traliccio, del peso di 500 tonnellate e con braccio che supera la lunghezza di 66 metri, che ha permesso lo slittamento del ponte su carrelli attraversando il Po di Volano fino a raggiungere gli appoggi realizzati sulla spalla del lato opposto. Un’operazione eccezionale, durata circa sette ore, realizzata da una rete di imprese che ha come capogruppo la ditta Costruzioni Generali XODO di Porto Viro, e coordinata dall’ufficio di direzione lavori Binini Partener e dall’Ufficio di Ferrara dell’Agenzia regionale di Protezione civile. Il progetto rappresenta anche una grande opportunità per la Provincia di Ferrara, il vecchio ponte sulla Strada Provinciale Via del Mare, fortemente ammalorato, sarà infatti sostituito grazie alla realizzazione di un ponte a due campate di cui è stato, appunto, realizzato il primo tratto. A seguire è già in corso di montaggio il cantiere per il secondo, della lunghezza complessiva di 80 metri, che attraverserà il ramo navigabile di nuovo escavo. La presenza del ponte provvisorio, realizzato quale stralcio funzionale dell’intervento complessivo, continuerà a garantire il traffico veicolare.
“Un’operazione eccezionale per un’opera fondamentale per tutto il territorio- sottolinea l’assessora regionale ai Trasporti e infrastrutture, Irene Priolo-: ci tengo a ringraziare l’Ufficio territoriale dell’Agenzia regionale della Sicurezza territoriale e Protezione civile e tutte le imprese coinvolte, oltre al Comune e alla Provincia per la collaborazione. La sfida organizzativa e realizzativa che avevamo di fronte era molto impegnativa, ma è stata conclusa con grande professionalità. I lavori dell’Idrovia e delle opere ad essa connesse – prosegue Priolo- sono l’esempio di come la Regione stia mandando avanti una visione del territorio in cui l’acqua è l’elemento concreto di unione tra la pianura ferrarese e il mare”.
Un ponte completamente nuovo che andrà a sostituire quello attuale, l’adeguamento della sezione fluviale, il recupero dei materiali di risulta per realizzare rialzi arginali, la creazione di un’isola tra l’ansa originaria del Po di Volano e il nuovo tratto navigabile, il recupero del ponte provvisorio che diventerà pedonale. Sono i cinque punti cardine che qualificano l’intervento, del valore complessivo di 26 milioni di euro, che interessa la località di Final di Rero. Per consentire il passaggio di imbarcazioni di classe europea V, il tracciato del fiume sarà risezionato e questo comporterà la creazione di un’isola di circa trentamila metri quadrati. L’area sarà fruibile da parte dei cittadini grazie anche alla riconversione dell’attuale ponte provvisorio, che diventerà la via d’accesso all’isola stessa.
Il progetto, del valore complessivo di circa 178 milioni di euro, coinvolge otto Comuni nel territorio tra Ferrara e Comacchio. Prevede diverse opere di riqualificazione e valorizzazione lungo tutto il corso d’acqua: il risezionamento del canale e di alcune curve per garantire il rettangolo di navigazione minimo previsto per la classe V, nuovi lavori di arginatura, sostegno e rinforzo delle sponde, l’adeguamento dei ponti al fine di garantire un tirante d’aria maggiore o uguale a 5,30-6,80 metri, nuove darsene fluviali, punti di approdo e varo dei natanti. Si tratta di una serie di interventi che porteranno numerosi benefici ai territori interessati sia in termini di sicurezza idraulica, sia di ulteriore sviluppo economico e sociale oltre a migliorare l’assetto viario comunale e provinciale.
M.C.C.