IERI LA FIRMA fra demanio e istituzioni territoriali

Tradizioni, risorse naturali, ricerca e servizi ai cittadini: il Piano Città per Cagliari parte dalla scelta di 16 immobili beni pubblici da riqualificare

12 Dic 2024 di Giorgio Santilli

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Tradizioni, risorse naturali, ricerca e servizi ai cittadini: il Piano Città per Cagliari parte dalla scelta di 16 immobili beni pubblici da riqualificare

Sono sedici i beni inclusi nel Piano Città di Cagliari messo a punto dall’Agenzia del Demanio in accordo con il Comune di Cagliari e sottoscritto ieri anche da Regione Sardegna, Università di Cagliari e Autorità portuale. Di questo primo portafoglio sette beni sono di proprietà dello Stato, quattro della Regione Sardegna, uno della Asl, uno dell’Università, uno dell’Inps, mentre due complessi immobiliari sono in comproprietà tra enti pubblici e soggetti privati. Il Piano Città è un patto istituzionale per la “valorizzazione storica, culturale e funzionale degli asset pubblici in chiave di sostenibilità economica, sociale e ambientale”.

 

Tra gli obiettivi principali del Piano ci sono “rigenerare, con soluzioni innovative e sostenibili, i grandi compendi del patrimonio immobiliare pubblico, riqualificare la laguna, le saline e il patrimonio storico artistico, promuovere i servizi turistici, con attenzione al punto di forza del porto, migliorare la qualità e la sostenibilità dell’ambiente urbano e i servizi al cittadino”.

La progettualità che sarà sviluppata in attuazione del Piano metterà l’utenza, quindi la pubblica amministrazione e le persone, al centro del progetto, cercando di trasformare il patrimonio immobiliare pubblico in un motore di sviluppo per la città. È un mantra per il Demanio guidato da Alessandra dal Verme. Nel caso cagliaritano si traduce nel tentativo di potenziare formazione e ricerca sviluppando le residenze universitarie, attraverso il recupero di immobili pubblici dismessi o abbandonati, e creando centri di attrattività per giovani, studenti, famiglie e cittadini.

Sul fronte ambientale, l’accordo prevede la riduzione del consumo di suolo, l’aumento delle aree verdi, delle risorse naturali e delle aree protette, la soluzione di alcune emergenze naturalistiche del territorio.

Sotto il patto ci sono le firme della direttrice dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, della presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, del sindaco di Cagliari e della città metropolitana, Massimo Zedda, del rettore dell’Università degli Studi di Cagliari, Francesco Mola, e del presidente dell’Autorità del sistema portuale del Mare di Sardegna, Massimo Deiana.

“Gli obiettivi del Piano, definiti in sintonia con il Comune – spiega dal Verme – sono quelli di far emergere attraverso le azioni di riqualificazione degli immobili pubblici, la vocazione naturale del territorio, la laguna, le saline, la posizione sul mare, di promuovere il turismo valorizzando come punto di forza il porto, di tutelare i caratteri identitari del luogo con attenzione al grande patrimonio storico-artistico della città. Non mancheremo di favorire nuovi servizi territoriali attraverso il recupero dei beni inutilizzati”.

L’Agenzia vuole, attraverso la sinergia con le istituzioni del territorio, “supportare il Comune a costruire una ‘Cagliari di tradizioni che si apre al futuro’, una città dove mare, natura, storia e tradizione si fondono, creando un fascino che affonda le sue radici nel paesaggio”.

Tra gli immobili di proprietà dello Stato inseriti nell’accordo ci sono:
• gli ex Magazzini Aeronautica di via Simeto, destinati al nuovo polo dell’Agenzia delle Entrate;
• la Caserma Livio Duce (ex Cascino), che diventerà la sede unica del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri;
• l’ex Carcere di Buoncammino, che ospiterà amministrazioni pubbliche, il Museo della memoria carceraria e le altre destinazioni che emergeranno dai lavori del tavolo Tecnico politico-operativo che sarà istituito dopo la sottoscrizione dell’accordo;
• l’Ospedale militare di via Azuni, in uso al Ministero della Difesa, accoglierà, in una sua porzione, anche la stazione dell’Arma dei Carabinieri di Stampace;
• gli Uffici ex Indire di via Galassi, destinati all’Istat;
• la sede del Comando Generale della Capitaneria di Porto di via dei Calafati, oggetto di lavori di efficientamento energetico;
• l’edificio dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato di via Dante, per il quale verranno eseguiti interventi di riqualificazione.

I beni di proprietà della Regione Sardegna individuati sono:
• l’ex Recinto Fiscale (località La Palma);
• l’ex Enalc Hotel di via XXVIII Febbraio;
• l’ex Deposito Carburanti di Monte Urpinu;
• l’ex Cisapi Mulinu Becciu.

Sono stati inclusi nel portafoglio immobiliare anche parte della Città della salute di via Romagna, di proprietà della Asl che sarà destinata a sede dei NAS, Villa Melis in viale Diaz di proprietà dell’Università e l’immobile di via Grandi dell’Inps, dove sarà trasferita la Giustizia minorile.

Nell’intesa anche i complessi immobiliari di viale La Playa, via Riva di Ponente e via Roma, appartenenti alla Regione, allo Stato, al Comune, a RFI e ad altri soggetti privati, insieme al distretto velico “Città della vela” di Marina Piccola, di proprietà della Regione, dello Stato e del Comune.

Un esempio della visione e degli obiettivi del Piano è il progetto di riqualificazione degli ex Magazzini dell’Aeronautica di via Simeto, una struttura di archeologia industriale che sorge sul sito del primo insediamento della città di epoca punica dal quale si scorgono le saline, destinati a ospitare il nuovo polo dell’Agenzia delle Entrate e un mix funzionale per l’apertura alla cittadinanza.

Per il sindaco Massimo Zedda il Piano Città è “un accordo tra istituzioni nel segno dell’efficienza e della sostenibilità per garantire il miglior sviluppo, presente e futuro, per la città. Inizia in questo modo, collegialmente – aggiunge il sindaco in un post su Facebook – un percorso atteso e fondamentale, per l’uso intelligente del patrimonio pubblico: immobili, luoghi, spazi da ripensare, riutilizzare e riconvertire in un processo che porterà sia alla valorizzazione degli edifici esistenti sia al miglioramento nell’erogazione dei servizi alla collettività”. Tra gli immobili inseriti nel piano, Zedda prende a cuore soprattutto “l’ex carcere di Buoncammino, che ospiterà amministrazioni pubbliche, il Museo della memoria carceraria e le altre destinazioni che emergeranno dai lavori del tavolo tecnico-politico operativo che sarà istituito dopo la sottoscrizione dell’accordo”.

Positiva anche la valutazione di Todde che apprezza l’obiettivo di “restituire centralità a beni spesso trascurati, trasformandoli in risorse preziose per la collettività”. La collaborazione con il Demanio è decisiva, secondo la Governatrice, per “sviluppare una visione che unisce tradizione e innovazione, preservando il valore storico degli asset pubblici e rendendoli un motore di sviluppo urbano e sociale, con ricadute positive per l’intera comunità”.

Per l’Università – dice il rettore Mola – si tratta di “un’importante opportunità per l’Ateneo in un momento di forte crescita dell’offerta formativa e dell’intera comunità accademica con l’obiettivo di attrarre sempre maggiori studenti”. Per il Presidente dell’Autorità portuale Deiana va apprezzata soprattutto la valorizzazione del territorio come leva di sviluppo della città.

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