Rigenerazione urbana
Torino punta sul riscatto di due quartieri difficili, Aurora e Barriera con 26 milioni. E per il futuro lavora a nuovo modello di sviluppo (alternativo a Milano)
Borgo Aurora e Barriera di Milano: due quartieri complessi e difficili di Torino, a ridosso del centro storico, di quei grandi ed eleganti salotti che sono le sue piazze, ma che sembrano molto più distanti e lontani, carichi di problemi a causa di degrado, tensioni sociali, ordine pubblico. Il confine ideale è quello di Porta Palazzo che, con il suo grande mercato coperto tra i più estesi d’Europa, segna una cesura nel tessuto cittadino. Con 88 mila abitanti, Aurora e Barriera rappresentano il mix tra la vecchia Torino, la nuova Torino multietnica ma anche la Torino più giovane visto qui il 36% della popolazione è straniera e qui vive la più alta percentuale di popolazione tra i 25 e i 34 anni rispetto ad altri quartieri. Per questa porzione settentrionale del capoluogo piemontese, è arrivata l’ora del riscatto con nuovo progetto di rigenerazione urbana. Ma in gioco c’è anche e soprattutto un piano di ripensamento complessivo del futuro della città, che era al centro del programma elettorale della giunta guidata da Stefano Lo Russo. Una cosa è certa: Milano è vicina – solo un’ora di treno con l’alta velocità – ma non sarà il suo modello a ispirare Torino. Un grande tema, questo, al centro del dibattito che ferve all’ombra della Mole e che il primo cittadino di Torino ha rilanciato in questi giorni proprio in occasione della presentazione dei progetti per Aurora e Barriera Milano. “Torino non sarà una città vetrina, non una città per pochi ma una città inclusiva”, è in sintesi la visione che Lo Russo ha della Torino del futuro.
Ma torniamo ad Aurora e Barriera. Qui la rigenerazione corre lungo un’arteria di tre chilometri: tanto è lungo corso Palermo che dal parte dal ponte sulla Dora e si proietta verso nord. È questo il cuore del masterplan del progetto di rigenerazione “Aurora Barriera” presentato nei giorni scorsi a Palazzo Civico a Torino, finanziato con 25,8 milioni di euro nell’ambito dei Progetti di Territorio del Programma Nazionale Metro Plus 2021-2027. Della predisposizione del masterplan, affidato nel settembre 2024 alla società Infra.To, sono stati incaricati lo studio Carlo Ratti Associati per la redazione del documento e la cooperativa Liberitutti per le azioni di accompagnamento e coinvolgimento del territorio, cui si sono unite le agenzie West8 (per la parte paesaggistica) e Mic (per la mobilità). Nel marzo di quest’anno si sono svolti focus group sul territorio che hanno restituito idee e suggerimenti dei cittadini che sono poi stati, dove possibile, inseriti nel progetto. I lavori inizieranno l’anno prossimo con l’obiettivo di chiudere al massimo nel 2029.
Spazi urbani più verdi e vivibili con un nuovo percorso ciclabile, un grande graffito urbano, 400 nuovi alberi, più illuminazione, il recupero di spazi dismessi e locali chiusi: così i tre chilometri che collegano Aurora e Barriera di Milano lungo corso Palermo si preparano ad una grande trasformazione che si propone di ricucire le estremità dell’asse e restituire la strada alle persone, alla loro vita quotidiana e al loro movimento. Interventi di rigenerazione urbana che saranno accompagnati da un processo partecipativo per coinvolgere i residenti dei due quartieri nel cambiamento e da azioni specifiche dedicate ad adolescenti e giovani del quartiere. Corso Palermo diventerà così una enorme tela di arte urbana dove il 62% degli spazi sarà reso accessibile a pedoni e ciclisti e il 35% della superficie sarà destinata a verde.
Gli interventi si concentreranno sull’asse di corso Palermo e via Martorelli, che attraversa i due quartieri, scelto sia per flussi di traffico compatibili con un processo di rigenerazione dello spazio pubblico che per il fatto che questo si possa connettere positivamente con l’avvio della realizzazione della Linea 2 della metropolitana. Il corso attraversa perfettamente entrambi i quartieri, dando modo di amplificare il più possibile l’effetto degli interventi, che ricadranno “a raggiera” su ognuno dei cinque snodi individuati, ovvero quelli all’intersezione di corso Palermo con i corsi Regio Parco, Brescia, Novara, Giulio Cesare, Vercelli.
Più nel dettaglio, nella sua articolazione il progetto individua quattro aree di interesse con diverse vocazioni: quella tra corso Palermo e le vie Parma e Perugia per cultura e vita notturna; largo Palermo per istruzione e infanzia; l’area tra i corsi Palermo e Giulio Cesare per la vocazione commerciale e quella compresa tra le vie Martorelli e Sempione per la vocazione residenziale e sportiva. Il piano punta a massimizzare l’impatto positivo attraverso una trasformazione diffusa di spazi pubblici, con l’obiettivo di restituirli alla cittadinanza favorendo mobilità sostenibile, sicurezza e socialità.
Gli interventi materiali saranno al centro di un processo partecipativo di informazione e co-progettazione insieme a cittadini e stakeholder, affidato ad Avventura Urbana, che partirà nei prossimi mesi e porterà alla definizione degli interventi, coinvolgendo residenti, realtà associative, scuole ed esercizi di vicinato. E saranno accompagnati da interventi immateriali: oltre 3milioni di euro saranno infatti destinati ad azioni triennali rivolte ai giovani e realizzate dai giovani, con una valorizzazione delle associazioni under 35 che operano sui territori. Le macro aree di intervento saranno il racconto del territorio (come le nuove generazioni vivono il territorio, come lo percepiscono, si rappresentano al suo interno e lo raccontano), la prevenzione delle dipendenze e il supporto del benessere psicofisico, il sostegno alla crescita e al consolidamento delle giovani realtà dei quartieri.
Con la consegna del masterplan alla Città parte la prima fase del progetto ovvero il coinvolgimento dei residenti della zona alla co-progettazione dell’intervento che verrà realizzato, insieme ad un’iniezione di aiuti per l’economia di prossimità con 1 milione di euro di contributi a fondo perduto per sostenere progetti di investimento degli operatori commerciali dei due quartieri. Parallelamente prende il via la progettualità per i più giovani, cui sono destinati oltre 3 milioni di euro, con il progetto “Bella storia. Racconti del territorio e animazione socio culturale di prossimità”. L’avviso pubblico per individuare le progettualità da realizzare sarà pubblicato dopo l’estate.
Da decenni Aurora e Barriera di Milano non vedevano investimenti strutturali. Oggi cominciamo ad invertire la rotta, con un progetto ambizioso di trasformazione dello spazio pubblico e con azioni di ascolto e coinvolgimento attivo dei tantissimi giovani che vivono in questo territorio e che ne rappresentano il futuro. Diamo avvio al cambiamento di una zona, quella di Torino nord, dove sappiamo bene che i problemi e le fragilità non mancano ma dove ci sono anche un forte senso di comunità e tante realtà positive, che crediamo fortemente meritino di essere valorizzate. Torino cresce solo se cresce tutta insieme, a partire dai luoghi che più chiedono attenzione”, ha spiegato Lo Russo presentando il masterplan.
L’eco della tempesta sull’urbanistica che si è abbattuta su Milano arriva, ovviamente, anche a Torino. Non se ne parla esplicitamente ma offre lo spunto di riflessione sul futuro della città che attende da quasi 30 anni un nuovo piano regolatore. «Milano ha saputo compiere una trasformazione straordinaria, diventando una metropoli internazionale che rappresenta al meglio il dinamismo e la competitività del nostro Paese. A Torino vorremmo costruire un modello nostro, che unisca attrattività e innovazione ma con una forte attenzione alla sostenibilità e all’inclusione sociale. Il nuovo piano regolatore si propone di coniugare crescita e qualità della vita, anche tenendo conto delle sfide affrontate da altre grandi città, proprio per anticiparle e rispondere con soluzioni che rendano Torino accessibile e accogliente per tutti, anche per il ceto medio e per coloro che fanno più fatica», ha spiegato Lo Russo. Due i punti fermi citati dal sindaco: “regole chiare” e “no ad eccessi di gentrificazione”.
”Con le trasformazioni che stiamo portando avanti vogliamo costruire una città vera, non una vetrina. Non vogliamo quartieri con vocazione monodirezionale, ma una città che consenta di essere vissuta da tutti i ceti sociali, dai più agiati a quelli in difficoltà, senza distinzione”. Lo ha detto il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, presentando il masterplan del progetto di rigenerazione che interesserà i quartieri Aurora e Barriera di Milano, alla periferia nord del capoluogo piemontese. “Torino rispetto ad altri centri è stata in questi anni meno soggetta alla spinta speculativa di carattere immobiliare e questo oggi ci consente di impostare regole nella revisione del piano regolatore attraverso un meccanismo di vincoli e incentivi che ci permettano di evitare che la città tra 15/20 anni sia escludente e appannaggio solo di alcuni ceti sociali”, ha sottolinea il sindaco per il quale “si deve puntare sul partenariato tra pubblico e privato, ma con una regia forte di carattere pubblico”.
«Il grande progetto che presentiamo – spiega l’assessora alla Rigenerazione urbana, Carlotta Salerno – è frutto di un intenso e articolato percorso nato direttamente nei quartieri: abbiamo coinvolto i residenti e continueremo a farlo anche quando entreremo nei dettagli dell’attuazione del masterplan». Oltre al rifacimento della strada ci saranno fondi destinati ad azioni sul fronte sociale: «Con tre milioni di euro sosterremo progetti di prevenzione delle dipendenze da droga e da alcol, e pianiper la valorizzazione e l’accompagnamento delle realtà associative giovanili del territorio: metteremo a loro a disposizione tutti gli strumenti necessari per crescere e realizzare i propri sogni». Un milione di euro sarà destinato, a fondo perduto, al sostegno dei negozianti del quartiere come aveva annunciato a suo tempo l’assessore Paolo Chiavarino. Dopo l’estate prenderà il via anche un bando per i più giovani, cui sono destinati oltre tre milioni di euro, con il progetto “Bella storia. Racconti del territorio e animazione socioculturale di prossimità”.