AMBROSETTI
Rigenerazione: TEHA affianca il sociale alla logica finanziaria, ma decide la sostenibilità economica
Nella corsa a posizionarsi nella grande (e affollata) partita della rigenerazione urbana, batte un colpo anche “The European House-Ambrosetti”, società di consulenza strategica disposta ad abbandonare la logica finanziaria pura per passare alla “rigenerazione urbana sociale con regia pubblica”. Lo fa costruendo, secondo lo stile della casa, una Community di cui fanno parte investitori e sviluppatori, studi di progettazione e società di ingegneria, rappresentanti della finanza pubblica, consulenza legale, tech company, comunicazione, utilities, fondazioni e università, riuniti in un “ecosistema interdisciplinare”.
Un salto niente affatto scontato e neanche semplice, quello verso il sociale: verrà spiegato il 5 novembre, quando sarà presentato un Rapporto che THEA anticipa senza rinunciare al suo linguaggio e ai suoi strumenti tipici. “La Community presenterà – dice il comunicato lanciato ieri – un set di strumenti e proposte concrete articolate in cinque ambiti di intervento, con l’obiettivo di massimizzare opportunità, impatti e creazione di valore condiviso in tutti i territori. Tra questi, sarà presentato l’Urban Regeneration Social Impact Index (URSII): uno strumento di misurazione innovativo pensato per facilitare il dialogo tra sviluppatori, settore privato, mercato dei capitali e Pubblica Amministrazione. L’indice mira a promuovere scelte ‘data-driven’ e ‘impact-driven’, valorizzando la creazione di valore oltre le sole logiche economico-finanziarie – che restano tuttavia centrali grazie a una metodologia basata sulla monetizzazione dei KPI che compongono l’indice – e stimolando una programmazione strategica virtuosa e condivisa, capace di mettere il benessere sociale dei territori e dei cittadini al centro delle politiche di sviluppo”.
Parole che spiegano bene la complessità della transizione dalla logica finanziaria al sociale, senza perdere di vista gli obiettivi di rimettere in moto i territori e industrializzare la filiera, pur sempre con la “monetizzazione dei KPI”. Operazione che avviene con il coordinamento di Jacopo Palermo (Associate Partner, Principal Expert, Real Estate, Teha Group). Per altro nel corso della presentazione di ieri è stato detto a più riprese che in questo scenario la valutazione dei progetti avverrà sempre tenendo conto in prevalenza della “sostenibilità economica” rispetto alla sostenibilità sociale.
THEA non rinuncia neanche ai consueti numeroni. “La Community – spiega ancora il comunicato – ha stimato il valore potenziale della rigenerazione urbana in Italia: se considerata come un vero e proprio settore industriale, essa può generare impatti positivi e misurabili, sbloccando – secondo stime TEHA – un mercato potenziale di 1.360 miliardi di euro e un impatto complessivo sul PIL nazionale (diretto, indiretto e indotto) di quasi 1.600 miliardi di euro tra il 2025 e il 2050. La filiera è infatti chiamata a rigenerare circa 320 milioni di metri quadrati di superficie lorda distribuiti su tutto il territorio nazionale nei prossimi 25 anni”.