PNRR osservatorio

MOBILITA'

La spinta decisiva è arrivata con i fondi del Pnrr con un boom di utilizzo a Firenze e Padova. Anche nella Capitale torneranno finalmente i tram: quattro nuove linee per un totale di 34,2 km. Ma le città italiane non reggono il passo di quelle europee. L’associazione denuncia: o si accelera con investimenti strutturali e continui, a partire dal rifinanziamento urgente del Fondo nazionale per il Trasporto Rapido di Massa, oppure l’Italia rischia di perdere un’opportunità.

I dati di Anci e Invitalia

I Comuni, che hanno in gestione progetti per un valore di 26,5 miliardi, hanno raggiunto tutti i target e le milestone previsti dal Pnrr. L’88% degli investimenti rispetta la tabella di marcia. E’ il bilancio che traccia l’Anci che, insieme al ministro Foti, accende i riflettori sul 12% di progetti ancora fermi e valutare le mosse successive, se riprogrammare queste risorse o indirizzarle sui fondi di coesione. Positivo è stato il modello operativo lanciato con Invitalia che con lo strumento dell’Accordo Quadro ha supportato i Comuni nella realizzazione dei progetti.

La giornata

  • A marzo l’inflazione dell’eurozona cala al 2,2%
  • Pnrr, Mase: “tutti gli obiettivi raggiunti, da discariche a semplificazione energia”
  • Appalti: Cgil, scaduti termini decreto su equivalenze Ccnl. Ora rischio caos per incompetenza Governo
  • Enav: al via il nuovo piano industriale 2025-2029, 570 milioni di investimenti
  • Icop, nel 2024 valore della produzione a +67% a 187,2 milioni. Utile a 18 milioni
  • Riparte il Frecciarossa Milano-Parigi. Strisciuglio: “Av metropolitana d’Europa”

LA GIORNATA

  • La Ue risponde a Trump:  “massimo impatto dai controdazi”
  • Pnrr, Foti: “attivato il 92% del Piano, raggiunto il 54% degli obiettivi totali”
  • Piano Mattei, incontro Italia-Ue per rafforzare la collaborazione con l’Africa
  • Ansfisa:  nel 2024 rafforzati i monitoraggi sulle infrastrutture, monitorati 3000 chilometri di strade e autostrade, ispezionati 1000 treni
  • Conti pubblici, l’Upb invia al Mef i rilievi al quadro macroeconomico tendenziale del prossimo documento programmatico

TRANSIZIONE DIGITALE AL RALENTI

Secondo il primo osservatorio lanciato da Assonime e Openpolis, manca trasparenza sui numeri: i dati pubblici arrivano con molto ritardo e non sono di facile lettura, quelli sulla spesa sono incoerenti tra loro. Anche la rendicontazione su ReGis non è stata di fatto accelerata. Sugli interventi, risulta ancora difficile l’associazione Piano-realizzazioni concrete. Quali soluzioni? Occorre accelerare gli interventi, chiedere più sforzi alle amministrazioni, un monitoraggio effettivo con un Pmo strutturato e le partnership pubblico-privato per non vanificare gli sforzi dopo il 2026.

Il focus dell'Upb

Una della misure centrali del Pnrr, la realizzazione di nuovi asili nido e scuole dell’infanzia, registra ritardi e criticità. A tutto il 2024 avrebbero dovuto essere spesi 1,7 miliardi ma ne sono stati spesi 816,7 milioni, soltanto il 25,2% del totale delle risorse del Pnrr che ammontano a 3,24 miliardi. Nella stima più conservativa, l’Upb vede uno scarto di circa 17.400 posti in meno. Si riduce il divario tra il Centro Nord e il Sud ma restano forti gap all’interno delle regioni

La giornata

  • Ciriani: “su Starlink una polemica costruita a tavolino, per questo Meloni non intende riferire in Parlamento”
  • Calderone: “Il bonus Zes sarà applicato alle assunzioni da settembre”
  • Pnrr, Assintel: “con i ritardi di pagamento delle scuole a rischio centinaia di Pmi del digitale”
  • Piano Mattei, Pirozzi (Iai): “Grandi potenzialità, bene i correttivi ma serve una strategia di lungo periodo”

ORE 15, CURIA IULIA - FORO ROMANO

LE NOVITà DAL CONVEGNO ANCE SULLE OPERE PUBBLICHE

Per il correttivo alta tensione sulla concorrenza ma alla fine si individua una strada che può portare a una maggiore apertura di mercato: niente riduzione delle soglie per le procedure negoziate ma si lavora su informazione preventiva con avvisi al mercato, pubblicazione della lista degli invitati, obbligo di invitare chi si candida a partecipare, informazione successiva anche per verificare l’attuazione del principio di rotazione. Dalle ricerche di Ance e Bankitalia emerge che solo il 7% degli appalti è affidato con gara competitiva, mentre sul fronte del Pnrr i “progetti in essere” sono al 48% di spesa effettiva sul totale e i nuovi progetti sono fermi all’8%.

L'intervento del Governatore

Il Governatore rilancia la centralità degli investimenti pubblici, e la qualità della spesa, per liberare le potenzialità di crescita del Mezzogiorno. L’avvio del Pnrr ha dato un impulso alla ripartenza post pandemia. I numeri dicono però che il ritmo al Sud è inferiore a quello del CentroNord. Occorre procedere con rapidità ed efficacia. Ma se si configurasse un conflitto tra questi due obiettivi, la scelta deve cadere sull’efficacia. Il metodo del Pnrr va preservato anche per il futuro

RAPPORTO DEL SERVIZIO STUDI DELLA CAMERA CON CRESME E ANAC

La quota delle opere Pnrr sale al 98% se si considerano anche opere in gara, aggiudicate e prossime all’avvio dei lavori. Le opere inserite nel Pnrr valgono 48 miliardi in termini di costo, ma sono finanziate dal Piano per 27.761 milioni contro 19,3 miliardi finanziati con altre risorse. Le opere del Pnc hanno un costo di 28,5 miliardi e sono finanziate direttamente per 16.242 milioni e indirettamente da altre risorse nazionali per 12,2 miliardi. Ci sono poi 6,3 miliardi di risorse finanziate con anticipazioni del Fsc del Mit. Al Sud le opere Pnrr in cantiere sono solo il 69% contro l’88% del centro-nord.

I DATI DI CONFORMA

Il Rapporto 2023 svolto dall’associazione degli organismi di certificazione, ispezione e verifica progettuale evidenzia gli stessi livelli di “non conformità” registrati nel 2022 ma un peggioramento se si considerano gli importi: un anno fa c’era una “non conformità” ogni 146mila euro, ora si è scesi a 142mila euro. Le ragioni: la scarsa dimestichezza delle amministrazioni pubbliche con la progettazione in Bim e l’accorciamento dei tempi di consegna per rispettare le scadenze Pnrr.

I VERI TIMORI DELLA CORTE CONTI UE

L’aspetto più preoccupante del Rapporto della Corte dei conti Ue sul Recovery Plan, reso pubblico nei giorni scorsi, è che ben 16 Stati membri dovranno completare l’uso dei fondi nel 2026 per una percentuale minima che va dal 30% della Spagna fino ad un massimo del 70% della Polonia. Per l’Italia questa percentuale è del 62% ma il grafico che pubblichiamo all’interno evidenza con grande chiarezza la situazione Paese per Paese.

La giornata

  • Via libera al riordino delle concessioni balneari, proroga a settembre 2027 (con deroghe fino a marzo 2028)
  • Bankitalia: balza ad agosto l’indice Euro-coin, bene occupazione e clima di fiducia
  • Ocse: a luglio si scaldano i prezzi energetici ma l’inflazione frena a 5,4%
  • Arrivate 643 richieste per il bando Pnrr per l’agrivoltaico, il 56% arriva dal Mezzogiorno
  • Dal Tar stop alla variante alla SS16 Adriatica. Salvini: pessima notizia

La giornata

  • La Struttura di missione Pnrr precisa: per la Corte dei Conti Ue le modifiche dell’Italia hanno evitato ritardi
  • Eni e Snam, primo progetto per la cattura e stoccaggio di Co2 in Italia
  • Webuild e Ansaldo Nucleare firmano memorandum per accelerare la transizione energetica
  • Telespazio si aggiudica il bando ASI per il primo Centro nazionale  per la navigazione satellitare
  • Oice: ingegneria e architettura Made in Italy più forti all’estero, il supporto del Governo porta importanti risultati

DOMINA IL PPE, POCHE DONNE

PRESIDENTE DEL CONSORZIO INTEGRA

Si tratta di progetti di rigenerazione urbana, scuole, asili nido, mense, impianti sportivi, sanità territoriale

31 luglio

L'AUDIZIONE IN PARLAMENTO

Di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, il ministro per l’Europa ammette per la prima volta la possibilità di un’ulteriore riscrittura o modifica del Piano per affrontare le eventuali difficoltà di attuazione o per fronteggiare nuovi squilibri geopolitici internazionali. “Non so se ho svelato un mistero”, commenta. Aggiornato ulteriormente il dato della spesa: nel mese di luglio passato dai 51,3 miliardi indicati nella Relazione al Parlamento ai 52,2 miliardi annunciati ieri. Le opposizioni all’attacco: mancano interventi adeguati per correggere la rotta e affrontare le difficoltà, pressing sulle infrastrutture (spesi dal Mit solo 8 miliardi, il 22% delle risorse disponibili). Paita attacca Fs e Rete ferroviaria italiana.

La giornata

  • Dal Pnrr e dai Fondi Pon 159 milioni per ‘ReStart Scampia’, Manfredi conferma il 2027 per la fine dei lavori
  • Rfi: avviate tre talpe meccaniche tra Campania, Puglia e Sicilia
  • Alleanza tra Edf, Edison, Ansaldo Energia, Ansaldo Nucleare e Federacciai per il nucleare nel settore siderurgico
  • Il cda del gruppo Fs delibera l’istituzione dei comitati endoconsiliari

IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA / 30

di Salvatore Di Bacco

Il disegno di legge 1372 Senato evidenzia l’ipotesi (non condivisibile) di andare in direzione di un abbandono della tutela da parte dello Stato, che rema contro la lettera e lo spirito dell’art. 9 della Costituzione.

La maggior devoluzione della tutela paesaggistica agli enti locali non sembra assolutamente idonea a ridurre i tempi di risposta, anche alla luce di una mancata garanzia di elevati livelli di protezione del paesaggio, proprio perché in molti enti locali mancano adeguate dotazioni di personale specializzato, che possano supportare scelte destinate a incidere in modo significativo sul contesto territoriale e paesaggistico.

Tali carenze appaiono già evidenti, laddove l’allungamento dei tempi di conclusione dei procedimenti paesaggistici non dipende solo dalle Soprintendenze, ma, da tardive trasmissioni degli Uffici competenti comunali (Edilizia, Urbanistica, Ambiente e Paesaggio) con delega di tutela del patrimonio paesaggistico (delega che evidenzia delle criticità con profili di incostituzionalità).

Con questa proposta di legge, si finirebbe con il sovraccaricare ulteriormente, il già gravoso carico di lavoro degli enti locali, con inevitabili ed ulteriori conseguenze nei ritardi nel rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche.

Occorre anche sottolineare come spesso i tempi delle autorizzazioni paesaggistiche siano resi inevitabilmente più lunghi dalla presentazione di progetti inadeguati e incompleti, che richiedono necessariamente integrazioni e approfondimenti sia da parte delle Soprintendenze che degli enti locali comunali, mentre sarebbe necessaria maggiore consapevolezza, professionalità e alta qualificazione sul tema ambientale/paesaggistico trattato dai proponenti.

L'architettura vista da LPP/9

di Luigi Prestinenza Puglisi

L’e-building di Cucinella per Ferrari: utopia, armonia e bellezza convincono il grande pubblico più dell’architettura

Tra le utili iniziative della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura metterei senza dubbio il bando destinato a finanziare i festival dell’Architettura, quest’anno giunto alla terza edizione. I festival servono a raccontare ai non addetti ai lavori quanto sia importante la buona progettazione del territorio, delle città, dei quartieri e degli edifici in cui viviamo. Uno, il recente Festival Industria, ha avuto particolare interesse. È stato organizzato da diversi soggetti con capofila l’Ordine degli Architetti di Modena ed ha avuto come focus il tema degli spazi industriali. Cioè complessi edilizi che possono imbruttire e compromettere il territorio, come per esempio succede con le sterminate sequenze di capannoni della Pianura Padana. Oppure valorizzarlo come accade con interventi pensati da imprenditori illuminati e sensibili alla qualità dei luoghi, nonché alla buona reputazione dell’azienda, come è accaduto, per esempio, con Prada che ha affidato i suoi edifici industriali a Luca Canali.

Argomenti

Accedi