I DOSSIER DI BRUXELLES SUGLI APPALTI
Sui due principali dossier in materia di appalti si intrecciano – con un forte rischio per l’Italia – i target e le revisioni del Pnrr, le procedure di infrazione ancora aperte (subappalto) e le condanne della Corte di giustizia che aspettano di essere eseguite con l’applicazione della multa (tempi di pagamento). Presa molto sul serio da Bruxelles la recente lettera di denuncia dell’Ance sulla certificazione dei lavori eseguiti nei subappalti, introdotta dal correttivo: la commissione fa capire che ci sono gli elementi per non chiudere la vecchia procedura sulle quote massime di subappaltabilità, superata in teoria con le norme di liberalizzazione varate da Draghi, e di far confluire lì la nuova questione, legata anche alla riforma degli appalti contenuta nel Pnrr. Sui tempi di pagamento il nodo riguarda il periodo che intercorre fra l’esecuzione del lavoro, l’emissione del SAL e l’emissione della fattura, mentre il Pnrr si concentra sul tempo che intercorre fra fattura e pagamento. Non aiuta l’Italia il fatto che la commissione voglia rendere più stringenti e rapide le norme europee trasformando la direttiva in regolamento. Tutti i dossier normativi, in arrivo il Construction Services Act
La relazione al Parlamento
Il Rapporto sulla politica di Bilancio, presentato ieri al Senato, fa suonare l’allarme sullo stato di attuazione del Pnrr, indicando il significativo rischio che la spesa non venga realizzata entro il 2026. Di qui la necessità di accelerare. Secondo le stime dell’Upb, mostrano che il posticipo di 10 miliardi di spesa al 2027 dimezzerebbe la crescita per il prossimo anno. Occorre poi guardare oltre il Pnrr dando continuità all’azione di riforma e di sostegno agli investimenti.
Le raccomandazioni di Bruxelles
La Ue manda ai 27 Stati membri una comunicazione che conferma, senza deroghe e rinvii, la scadenza del Pnrr del 31 agosto 2026. Il richiamo di Bruxelles è quello di rivedere i piani per raggiungere target e milestones fissati. La Ue ha anche pubblicato le Country Specific Recommendations rivolte ai singoli Paesi. L’Italia deve accelerare su riforme e investimenti e deve aprire alla concorrenza nel trasporto ferroviario e portualità. Nell’energia, una barriera rimane la complessità delle procedure di permitting.
LE MODIFICHE AL PNRR/1
Il caso specifico previsto dalla correzione della M1C2 Riforma 2 (leggi annuali sulla concorrenza) è quello di risoluzione del contratto “nell’interesse pubblico”: in questo caso la compensazione deve essere “adeguata per consentire al concessionario di recuperare gli investimenti non completamente ammortizzati”. Eliminata la verifica preventiva nel caso di affidamenti in house e i riferimenti agli obiettivi di efficienza gestionale e e alle garanzie di livello di servizio adeguato agli utenti.
CORTE DEI CONTI
A fronte di una marcia serrata nel percorso segnato da milestone e target, l’avanzamento finanziario del Pnrr, sotto il profilo dela spesa sostenuta, continua a mostrare maggiori difficoltà rispetto al cronoprogramma. Lo scrive la Corte dei Conti nella relazione semestrale sullo stato di attuazione del Piano. A fine 2024, il livello della spesa ha superato la soglia dei 63,9 miliardi, il 32,9% del totale. Intanto, si attendono le comunicazioni del ministro Foti in Parlamento sulla revisione del Piano.
Le audizioni sul nuovo Dfp
MOBILITA'
La spinta decisiva è arrivata con i fondi del Pnrr con un boom di utilizzo a Firenze e Padova. Anche nella Capitale torneranno finalmente i tram: quattro nuove linee per un totale di 34,2 km. Ma le città italiane non reggono il passo di quelle europee. L’associazione denuncia: o si accelera con investimenti strutturali e continui, a partire dal rifinanziamento urgente del Fondo nazionale per il Trasporto Rapido di Massa, oppure l’Italia rischia di perdere un’opportunità.
I dati di Anci e Invitalia
I Comuni, che hanno in gestione progetti per un valore di 26,5 miliardi, hanno raggiunto tutti i target e le milestone previsti dal Pnrr. L’88% degli investimenti rispetta la tabella di marcia. E’ il bilancio che traccia l’Anci che, insieme al ministro Foti, accende i riflettori sul 12% di progetti ancora fermi e valutare le mosse successive, se riprogrammare queste risorse o indirizzarle sui fondi di coesione. Positivo è stato il modello operativo lanciato con Invitalia che con lo strumento dell’Accordo Quadro ha supportato i Comuni nella realizzazione dei progetti.
La giornata
LA GIORNATA
TRANSIZIONE DIGITALE AL RALENTI
Secondo il primo osservatorio lanciato da Assonime e Openpolis, manca trasparenza sui numeri: i dati pubblici arrivano con molto ritardo e non sono di facile lettura, quelli sulla spesa sono incoerenti tra loro. Anche la rendicontazione su ReGis non è stata di fatto accelerata. Sugli interventi, risulta ancora difficile l’associazione Piano-realizzazioni concrete. Quali soluzioni? Occorre accelerare gli interventi, chiedere più sforzi alle amministrazioni, un monitoraggio effettivo con un Pmo strutturato e le partnership pubblico-privato per non vanificare gli sforzi dopo il 2026.
Il focus dell'Upb
Una della misure centrali del Pnrr, la realizzazione di nuovi asili nido e scuole dell’infanzia, registra ritardi e criticità. A tutto il 2024 avrebbero dovuto essere spesi 1,7 miliardi ma ne sono stati spesi 816,7 milioni, soltanto il 25,2% del totale delle risorse del Pnrr che ammontano a 3,24 miliardi. Nella stima più conservativa, l’Upb vede uno scarto di circa 17.400 posti in meno. Si riduce il divario tra il Centro Nord e il Sud ma restano forti gap all’interno delle regioni
La giornata
ORE 15, CURIA IULIA - FORO ROMANO
LE NOVITà DAL CONVEGNO ANCE SULLE OPERE PUBBLICHE
Per il correttivo alta tensione sulla concorrenza ma alla fine si individua una strada che può portare a una maggiore apertura di mercato: niente riduzione delle soglie per le procedure negoziate ma si lavora su informazione preventiva con avvisi al mercato, pubblicazione della lista degli invitati, obbligo di invitare chi si candida a partecipare, informazione successiva anche per verificare l’attuazione del principio di rotazione. Dalle ricerche di Ance e Bankitalia emerge che solo il 7% degli appalti è affidato con gara competitiva, mentre sul fronte del Pnrr i “progetti in essere” sono al 48% di spesa effettiva sul totale e i nuovi progetti sono fermi all’8%.
L'intervento del Governatore
Il Governatore rilancia la centralità degli investimenti pubblici, e la qualità della spesa, per liberare le potenzialità di crescita del Mezzogiorno. L’avvio del Pnrr ha dato un impulso alla ripartenza post pandemia. I numeri dicono però che il ritmo al Sud è inferiore a quello del CentroNord. Occorre procedere con rapidità ed efficacia. Ma se si configurasse un conflitto tra questi due obiettivi, la scelta deve cadere sull’efficacia. Il metodo del Pnrr va preservato anche per il futuro
RAPPORTO DEL SERVIZIO STUDI DELLA CAMERA CON CRESME E ANAC
La quota delle opere Pnrr sale al 98% se si considerano anche opere in gara, aggiudicate e prossime all’avvio dei lavori. Le opere inserite nel Pnrr valgono 48 miliardi in termini di costo, ma sono finanziate dal Piano per 27.761 milioni contro 19,3 miliardi finanziati con altre risorse. Le opere del Pnc hanno un costo di 28,5 miliardi e sono finanziate direttamente per 16.242 milioni e indirettamente da altre risorse nazionali per 12,2 miliardi. Ci sono poi 6,3 miliardi di risorse finanziate con anticipazioni del Fsc del Mit. Al Sud le opere Pnrr in cantiere sono solo il 69% contro l’88% del centro-nord.
I DATI DI CONFORMA
Il Rapporto 2023 svolto dall’associazione degli organismi di certificazione, ispezione e verifica progettuale evidenzia gli stessi livelli di “non conformità” registrati nel 2022 ma un peggioramento se si considerano gli importi: un anno fa c’era una “non conformità” ogni 146mila euro, ora si è scesi a 142mila euro. Le ragioni: la scarsa dimestichezza delle amministrazioni pubbliche con la progettazione in Bim e l’accorciamento dei tempi di consegna per rispettare le scadenze Pnrr.
I VERI TIMORI DELLA CORTE CONTI UE
L’aspetto più preoccupante del Rapporto della Corte dei conti Ue sul Recovery Plan, reso pubblico nei giorni scorsi, è che ben 16 Stati membri dovranno completare l’uso dei fondi nel 2026 per una percentuale minima che va dal 30% della Spagna fino ad un massimo del 70% della Polonia. Per l’Italia questa percentuale è del 62% ma il grafico che pubblichiamo all’interno evidenza con grande chiarezza la situazione Paese per Paese.
La giornata
Il bando
di Mercedes Tascedda
L’opera collegherà l’autostrada di Fiumicino e il quartiere Eur, la conclusione è prevista per il 2031. Il termine per la presentazione dell’offerta l’8 ottobre.
L'intervento
di Angelo Ciribini
Appalti Istruzioni per l’uso / 33
di Gabriella Sparano
L’ANAC ha recentemente finalizzato l’aggiornamento del sistema di qualificazione (il 24 giugno 2025), incorporando i nuovi requisiti introdotti o modificati dal Decreto Legislativo 209/2024 (cd. “Correttivo”). Questo aggiornamento permette ai RASA (Responsabili dell’Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti) di procedere con l’inserimento dei dati e delle informazioni richieste, come dettagliato nell’Allegato II.4 del Codice. Tali dati, combinati con quelli importati dalla Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP), determineranno il punteggio complessivo e il conseguente livello di qualificazione ottenuto con l’invio dell’istanza. Nonostante i chiarimenti forniti dall’Autorità, prima con la consultazione pubblica e poi con gli aggiornamenti del Manuale Utente e con gli avvisi pubblicati nel servizio dedicato, le Stazioni Appaltanti manifestano ancora incertezze.
Cerchiamo, quindi, di rispondere ai dubbi più frequenti.
Dentro il cerchio/11
La Voce dei Geometri
di Paolo Ghigliotti
Gli infortuni e le morti sul lavoro, continuano purtroppo a rappresentare una ferita profonda per il nostro Paese. Nonostante un quadro normativo in continua evoluzione, caratterizzato dal susseguirsi di leggi, campagne di sensibilizzazione e appelli pubblici, purtroppo i numeri degli infortuni e dei decessi sul lavoro restano ancora tragicamente troppo alti. Il 1° ottobre 2024 è stato introdotto un nuovo strumento mirato ad affrontare questa emergenza: la patente a punti per la sicurezza nei cantieri edili, con l’obiettivo dichiarato di innalzare gli standard di sicurezza in uno dei contesti più a rischio, rappresentato dai cantieri temporanei e mobili. Questo nuovo strumento non sembra però aver prodotto un’auspicata importante inversione di tendenza: i primi dati disponibili, confrontati con i dati del periodo precedente all’ottobre 2024 non confermano un miglioramento. Anzi.
LA NOTIZIA
OK DELLA CAMERA AL DDL
di Mauro Giansante
Servirà una terza lettura parlamentare per approvare in via definitiva il disegno di legge in materia di intelligenza artificiale approvato ieri dalla Camera dopo il prima via libera arrivato da Palazzo Madama a marzo, quasi un anno dopo l’approvazione del testo da parte del Consiglio dei ministri. E’ il ddl con cui il governo dovrà recepire l’Ai Act europeo. Intanto, secondo dati Bigda, l’intelligenza artificiale coinvolge già oggi il 57% dei dipendenti pubblici italiani.
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Iscrizione n°65/2024
ROC numero 41634
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