OK DELLA CAMERA AL DDL
Servirà una terza lettura parlamentare per approvare in via definitiva il disegno di legge in materia di intelligenza artificiale approvato ieri dalla Camera dopo il prima via libera arrivato da Palazzo Madama a marzo, quasi un anno dopo l’approvazione del testo da parte del Consiglio dei ministri. E’ il ddl con cui il governo dovrà recepire l’Ai Act europeo. Intanto, secondo dati Bigda, l’intelligenza artificiale coinvolge già oggi il 57% dei dipendenti pubblici italiani.
L'assemblea Ance /2
L’assemblea dell’Ance è stata l’occasione per affrontare le grandi partite aperte del Paese: l’avanzamento del Pnrr, gli investimenti infrastrutturali, le grsndi emergenze come quella della casa. E’ intervenuto Salvini che annunciato lo sblocco delle risorse per il caro materiali, ha tracciato un bilancio sui lavori in corso dalle ferrovie alle strade, dall’acqua al Ponte sullo Stretto. Ha parlato Fitto che ha puntualizzato che non è una questione di volontà non differire la scadenza del Pnrr ma la Commissione ha dato ampia flessibilità. Per Gentiloni non bisogna parlare al passato degli eurobond e invita l’Italia a mettersi a testa bassa per spendere i 100 miliardi nel 2025-2026
La giornata
- Lavoro, Calderone: per la sicurezza in tempi brevi libereremo altri 700 milioni
- Istat: nei primi tre mesi +141 mila occupati (+0,6%) e +16 mila disoccupati (+1%) rispetto a fine 2024
- Bce, de Guindos: le preoccupazioni si sono spostate dall’inflazione alla crescita
- Milano-Cortina, Bankitalia: in Lombardia investimenti di quasi 2,4 miliardi di euro
AGID
Dal rapporto emerge che il 42% dei progetti di IA nelle PA mira a migliorare l’efficienza operativa, il 24% a potenziare la gestione dei dati e il 18% a ottimizzare l’accesso ai servizi. Ma oltre al problema delle informazioni interne da far elaborare, pesa molto la situazione deficitaria delle competenze umane interne. Che sono sì presenti ma limitate, con forte dipendenza da consulenti esterni. Tra le raccomandazioni, invece, meglio puntare su tecnologie affidabili e a basso impatto ambientale, integrandole nei sistemi informativi esistenti, piuttosto che su strumenti generativi più energivori e meno consolidati.
La giornata
- Istat: si interrompe il ciclo negativo della produzione industriale, ad aprile +0,3% su anno
- ‘Città in scena’ approda in Sardegna, presentati 13 progetti regionali e uno internazionale
- Cdp lancia con successo il secondo green bond da 500 milioni a supporto degli investimenti
- Le imprese prevedono 595 mila entrate a giugno e 1,5 milioni entro agosto
- Accordo tra Enac Servizi e Sace per lo sviluppo degli aeroporti
LA GIORNATA
- Referendum, Landini: “obiettivo non raggiunto ma un terzo del Paese chiede il cambiamento”
- Referendum, il centrodestra “il Governo esce rafforzato, altro che avviso di sfratto a Meloni”
- Il centrosinistra si riprende Taranto, vince Bitetti. Matera al centrodestra con Nicoletti
- Dazi, a Londra i colloqui Usa-Cina
- Elderson (Bce): “la Ue faro di certezza può attrarre gli investimenti”
IN AUDIZIONE
Il presidente dell’Unione delle province ha ricordato che “su un campione di 70 Province sulle 76 totali risulta che il 93% delle risorse assegnate alle Province è stato impegnato; l’83,5% dell’impegnato è stato già speso; il 78,8% dello speso è stato rendicontato”. E anche Anac conferma che gli appalti di lavori pubblici gestiti dalle Province sono passati da 1,7 miliardi di euro del 2021 a 4 miliardi di euro del 2024, con un aumento del 135%.
IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA
La circolare del Ministero della Cultura (MIC) Dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale– Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Servizio V. del 2 aprile 2025, chiarisce l’applicazione dell’articolo 36-bis del decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69 (convertito con modificazioni dalla legge 24 luglio 2024, n. 105) in materia di semplificazione edilizia e urbanistica, con particolare riferimento alle procedure di accertamento di conformità per parziali difformità e variazioni essenziali, e il suo rapporto con l’articolo 167, comma 4, del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
TRA ROMA E BRUXELLES/1
Giorgia Meloni da quando è a Palazzo Chigi si è più volte definita “pragmatica” e questo pragmatismo – che in politica è anche il nome elegante del compromesso – lo ha esibito in diverse occasioni, ultima delle quali il lungo faccia a faccia con Emmanuel Macron. Al di là delle differenze ideologiche, delle appartenenze politiche c’è anzitutto – per chi governa – la necessità di arrivare a risultati concreti o quantomeno evitare danni. E rinsaldare il rapporto tra Italia e Francia era ed è una priorità per entrambi i leader e per la stessa Europa. La guerra commerciale dichiarata da Donald Trump a suon di dazi impone una risposta collettiva e non solo perché il commercio è competenza esclusiva della Ue. Meloni ha indossato i panni della pontiera ma non può permettersi di non restare agganciata a Bruxelles e quindi a Germania e Francia, che da sempre ne sono il motore e che sono i Paesi con cui siamo maggiormente interconnessi anche dal punto di vista economico.
LA GUIDA AL VOTO DELL'8-9 GIUGNO
E’ corsa al quorum per i cinque referendum sui quali sono chiamati a votare domenica 8 e lunedì giugno i cittadini italiani. E’ sicuramente questa la sfida politicamente più rilevante per la quale si stanno battendo, in questo rush finale di campagna elettorale, i promotori a cominciare dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, e lo schieramento politico con in prima fila la segretaria del Pd Elly Sclhein. Il primo nemico da battere è l’astensionismo per il quale si sono espressi rappresentanti del Governo, tra chi alle urne proprio non ci andrà, come i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, e chi, come la premier Giorgia Meloni andrà al seggio ma non ritirerà le schede.
La settimana
- Energia, convegno “Il futuro è ancora verde?” Con Pichetto e Salvini
- Al via le audizioni sul Dl Infrastrutture
- La mobilità del futuro al centro della due giorni di Asstra
- La ministeriale Ocse a Parigi: il commissario Ue Maros Sefcovic incontra il ministro del Commercio cinese, Wang Wentao
IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA
Sul Ddl AS 1372 “Delega al Governo per la revisione del codice dei beni culturali e del paesaggio in materia di procedure di autorizzazione paesaggistica”, dopo le audizioni alle commissioni settima (Cultura) e ottava (Ambiente e territorio) che hanno evidenziato alcuni profili di criticità (in particolare sul silenzio assenso), la settimana scorsa è stato adottato Il nuovo testo unificato che diventa la base di discussione per i nuovi emendamenti da presentarsi entro l’11 giugno (si veda l’articolo di Diario DIAC in proposito). In questo articolo affrontiamo il tema dell’applicazione del “silenzio-assenso” nei procedimenti di autorizzazione paesaggistica in Italia, in particolare in relazione all’articolo 146 del D.lgs. 42/2004 e all’articolo 17 della Legge 241/1990.
Il tema delinea un quadro complesso in cui la volontà di semplificazione e accelerazione procedurale (rappresentata dall’introduzione del silenzio assenso) si scontra con le esigenze specifiche e la rilevanza costituzionale della tutela paesaggistica.
La posizione predominante, rafforzata dalla giurisprudenza costituzionale, sembra essere quella di escludere o limitare significativamente l’applicazione del silenzio assenso nei procedimenti di autorizzazione e accertamento di compatibilità paesaggistica, riaffermando il ruolo centrale della valutazione di merito da parte delle Soprintendenze. Esaminiamo, in particolare, alcune circolari ministeriali e regionali che forniscono indicazioni in merito all’applicazione dell’istituto.
La giornata
- Strage Viareggio, confermata condanna a 5 anni per Moretti
- Lavoro, Inl: nel primo trimestre crescono le ispezioni +17%, +20% pratiche irregolari accertate
- Grandi opere e Ponte sullo Stretto, incontro tra Salvini e Busia: piena collaborazione contro infiltrazioni malavitose
- Eni firma un accordo di esclusiva con GIP per la potenziale cessione del controllo congiunto in Eni CCUS Holding
- Rigenerazione urbana; i Giovani Ance premiano gli spazi per la cultura progettati dagli studenti delle scuole medie
TESTO E PRIME AUDIZIONI
Il ddl prevede la creazione di otto uffici, personale anche dalla Difesa, tandem con la Marina Militare e il Polo nazionale subacqueo per sviluppare nuove tecnologie.
La giornata
- Bce, Lagarde: “con il protezionismo incerto dominio dollaro, occasione per euro”
- Meloni incontra premier Etiopia, focus su partenariato e Piano Mattei
- Enti locali: via libera del Cdm a nota metodologica aggiornamento fabbisogno Comuni 2025
- Gruppo Hera: Acr acquisisce Gerotto Ear e si rafforza nelle bonifiche ambientali
- Studio Uil, fondi strutturali europei 2021-2027: andamento lento, programmato solo il 18% delle risorse e speso effettivamente il 5%
IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA
Nel febbraio 2025 è stato presentato il disegno di legge AS 1372 di riforma del codice del paesaggio (Dlgs 42/2004), nel nome della semplificazione e dello snellimento delle procedure, in riferimento ai pareri delle Soprintendenze nell’ambito del rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche di competenza dei Comuni. Il Ddl prevede una “Delega al Governo per la revisione del codice dei beni culturali e del paesaggio in materia di procedure di autorizzazione paesaggistica”. Come detto in precedenti articoli, gli obiettivi dichiarati della Riforma nella relazione di accompagnamento sono:
- la razionalizzazione del sistema delle autorizzazioni in tema di tutela del paesaggio, attribuendo ai Comuni maggiore autonomia decisionale per gli interventi edilizi di minore impatto,
- la riduzione dei tempi per l’espressione dei pareri endoprocedimentali di competenza delle Soprintendenza,
- l’applicazione del silenzio assenso in caso di decorso dei termini, senza per questo mettere a repentaglio la tutela del paesaggio.
Nelle due commissioni, settima e ottava del Senato, l’esame è andato avanti giungendo a una prima, parziale conclusione. Vediamo quale.