Vertice a Palazzo Chigi
Tutto come previsto: l’incontro fiume a Palazzo Chigi non ha rasserenato il clima tra il Governo e Cgil e Uil che hanno confermato la protesta del 29 novembre prossimo. Meloni ha rivendicato le misure della manovra a sostegno dei redditi medio-bassi e delle famiglie e ha rilanciato anche su su un possibile intervento sull’Irpef se il gettito del concordato preventivo lo consentirà. Ma il macigno rimane il Superbonus che nel 2025 costerà 38 miliardi alle casse pubbliche. Intanto, sono arrivati 4.500 emendamenti al ddl Bilancio di cui 1.200 dalla maggioranza
La verifica al ministero del Lavoro
L’obbligo è scattato il 1° ottobre in base al decreto della ministra Calderone e a tre giorni dalla chiusura della fase di transizione sono complessivamente 554mila le istanze provenienti dalle imprese per mettersi in regola. Prevalgono però le autodichiarazioni inviate tramite Pec che hanno un valore temporaneo e dal primo novembre non avranno più efficacia. Tra le 217mila domande presentate con i moduli validi a regime ci sono anche quelle già accolte.
Sicurezza sul lavoro
E’ la denuncia del neo segretario generale degli edili della Cgil. La nuova gara è sicuramente una buona notizia per gli utenti e va nella giusta direzione per l’ammodernamento della rete. Ma “ancora una volta non ci è stata data la possibilità di contribuire alla qualificazione dei bandi di gara”
La settimana
- Arrivano i dati sul Pil del terzo trimestre, rischio stagnazione
- Giovedì la 100ma Giornata Mondiale del Risparmio
- Le assemblee pubbliche di Confindustria Assoimmobiliare e Confitarma
La giornata
- Orsini firma la ‘Carta di Lorenzo’ per promuovere la sicurezza dei giovani
- Eni, accordo per KKR in Enilive, 2,9 miliardi per il 25% del capitale
- Terna: da Bei un finanziamento di 400 milioni per il rinnovo della rete
- Puliti (Saipem): “nel terzo trimestre accelerazione su tutti i parametri chiave”
Il rapporto CsC
La frenata degli investimenti nel biennio, insieme alla crisi dell’industria, mina le prospettive di crescita dell’economia italiana, che viene rivista al ribasso. E’ l’allarme che suona il Centro Studio di Confindustria. Pesa il crollo dell’edilizia residenziale con lo stop agli incentivi e la prevista riduzione delle aliquote per le ristrutturazioni. Nel 2025 si tornerà ai livelli di investimenti in abitazioni del 2021 e del 2022, corrispondente ai valori del 2008.
I dati di Movimprese
Dall’analisi del 2° trimestre condotta da Unioncamere e InfoCamere, emerge la crescita dei servizi professionali e turismo, fermi il commercio e la manifattura, in difficoltà gli artigiani. Le imprese di costruzioni (+3.841) che mostrano il saldo più positivo ma registrano una frenata rispetto all’anno precedente.
Il nuovo segretario generale
Eletto ieri dall’assemblea generale della Fillea, il nuovo segretario generale ha presentato il suo programma che tocca tutti i temi del settore in una visione di politica industriale del Paese. “Basta vittimismo sui bonus”, dice al Governo al quale chiede un confronto su un piano di lungo periodo con regole e risorse certe.
SAIE 2024
Il Convegno “Inclusione sociale e percorsi socio-lavorativi nel settore delle costruzioni: due iniziative a confronto” porta alla luce i percorsi di inserimento socio-lavorativo legati al Protocollo sui migranti vulnerabili, siglato dalle Parti Sociali con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Ministero degli Interni. Si riduce anche il gap tra formati ed effettivamente assunti, passando da un rapporto di 1 a 0,44 punti.
Si è spento ieri a Fabriano, all’età di 99 anni, Francesco Merloni, ingegnere, capitano d’industria, parlamentare per sette legislature, ministro dei Lavori pubblici nei governi Amato e Ciampi, padre della legge che porta il suo nome e che divide da 30 anni. Segno di una forza, di una tenacia che era la forza dell’uomo. Ci vedevamo spesso a quei tempi, e per tanti anni dopo, era un confronto stimolante, mi chiedeva consiglio, insieme a quell’altro galantuomo di Luigi Giampaolino. Ce l’aveva, in particolare, con l’Albo nazionale dei costruttori che considerava il segno di un arretramento culturale del settore, la rinuncia a una sana e leale concorrenza in campo aperto. Lo eliminò con un colpo di penna.
Il suo pallino era la “centralità del progetto” che non riuscì a imporre lui né tutti quelli che sono venuti dopo. Ma la vera forza della sua legge, ancora oggi biasimata per la sua “rigidità” e usata come capro espiatorio pur di non vedere i limiti che cercava di superare, fu di aver portato per la prima volta nel settore dei lavori pubblici una concorrenza fondata sulla trasparenza, sul diritto delle imprese a essere informate, nel rispetto della ferrea legge “un appalto, un bando”. Prima c’era solo spartizione. Dopo, un lungo travaglio. Magari, ad averla oggi quella legge, non avremmo l’80% di quel mercato sommerso che tanti dicono di non volere.