IL CONVEGNO SULLE OPERE PUBBLICHE
La presidente Ance Brancaccio e il vicepresidente Schiavo chiedono che si allarghino gli spazi di mercato, riducendo le soglie entro cui è possibile affidare appalti senza avviso e imponendo paletti agli appalti dei committenti dei settori speciali. Il sottosegretario Ferrante e la capo ufficio legislativo del ministero delle Infrastrutture Griglio escludono riduzione delle soglie. Il presidente di Anac Busìa e la capogruppo in commissione Ambiente di Forza Italia Mazzetti: si trovino altri strumenti per garantire maggiore trasparenza. Milani (FdI): più concorrenza è necessaria.
ASSIMPREDIL
I DATI SUL CREDITO
Nel primo trimestre dell’anno sono arrivati finanziamenti totali alle imprese del settore per 2,44 miliardi, sostiene il centro studi dell’associazione dei costruttori sulla base di Bankitalia. Si tratta del 32,2% in meno rispetto all’analogo periodo 2023 che già, nell’intero anno, aveva segnato un -8,2% rispetto al 2022. Anche i mutui alle famiglie per l’acquisto di case hanno avuto nel primo trimestre una flessione del 17,1%, fermandosi a 8.543 milioni erogati.
ANCE E ASSOIMMOBILIRE
Posizione convergente delle due associazioni nel corso delle audizioni alla commissione Ambiente sulla proposta di legge Mattia. Per Ance “occorre porre fine all’incertezza interpretativa”. Più netta Confindustria Assoimmobiliare che chiede “chiarezza rispetto a intepretazioni non sempre coerenti con il vigente dettato legislativo statale e regionale”. Sì alla riforma a regime e alle norme transitorie sblocca-impasse, ma entrambe le associazioni ne chiedono l’estensione agli investimenti programmati in attesa di valutazione degli uffici comunali.
Partenza prevista il 1° OTTOBRE, REGOLAMENTO ANCORA FERMO
Parla il vicepresidente dell’associazione dei costruttori: “C’è una grande preoccupazione. Questa è una corsa contro il tempo, ma non ci si può ridurre a ridosso della scadenza del primo ottobre per varare il regolamento”. Le critiche contenute nel parere “non ci hanno sorpreso, parte di quelle osservazioni le avevamo fatte in sede di confronto”
LA CAPITALE AL BIVIO
La Capitale è bloccata dai numerosi cantieri per il Giubileo 2025 che si aprirà tra poco più di cento giorni, il prossimo 24 dicembre 2024, con tantissimi lavori in corso che saranno ben lungi dall’essere completati. Da Piazza Pia a piazza dei Cinquecento, ecco il punto sullo stato dei lavori nella Capitale con alcuni pesanti rinvii nella consegna dei cantieri e conseguentemente della data di fine lavori
La giornata
LA VALUTAZIONE SUL PNIEC
“Ci sono linee di indirizzo positive, ma aspettiamo di essere convocati dal governo per confrontarci su come attuarle. Servono KPI per misurare giorno dopo giorno gli obiettivi”
19 luglio
L'ANNUNCIO DI SALVINI, LE RICHIESTE DELLE IMPRESE
Priorità assoluta all’introduzione di un regolamento generale per i lavori, alla riforma delle varianti, a una maggiore concorrenza nelle gare sottosoglia e nei settori speciali, all’attuazione della revisione prezzi
19 giugno
L'ASSEMBLEA DEI COSTRUTTORI
Potrà spaziare dalla prevenzione del rischio idrogeologico alla ricostruzione delle aree colpite dagli eventi calamitosi, dalla rete portuale al ruolo logistico che possiamo giocare nel Mediterraneo
18 giugno
IL DECRETO ALLA CAMERA
Gli emendamenti di Rpt, la Rete dei Professionisti Tecnici, annunciati in audizione giovedì scorso verranno presentati entro mercoledì. Dal sindacato ecco una prima significativa apertura, seppur con riserve.
L'intervento
di Lanfranco Senn
Distratti – o attratti – come siamo, dai grandi eventi globali come le guerre in atto; i grandi mutamenti e la difficile comprensione delle strategie geopolitiche e geoeconomiche; l’accelerazione dei problemi ambientali e tecnologici, non sempre abbiamo la capacità di accorgerci di quelle che sono le conseguenze – dirette e indirette – che questi eventi globali hanno su molti ambiti locali, provocando reazioni più o meno “resilienti”.
LA NOTIZIA
DAI TERRITORI
di Diac Territori
La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha confermato un prestito da 300 milioni di euro per la Fase A della nuova diga foranea (costo stimato 937 milioni) di Genova, opera strategica della rete Ten-T sul Corridoio Mediterraneo. Obiettivo: ampliare i canali d’accesso e accogliere navi di ultima generazione, con benefici su sicurezza e costi logistici. Il contratto d’appalto integrato (ottobre 2022) è guidato da Webuild con Fincantieri, Fincosit e Sidra (Deme Group); la sostenibilità è stata validata dal Decreto di compatibilità ambientale del 2022. Il sub-commissario all’opera Carlo De Simone parla di “segnale molto importante” e di valore europeo del progetto. Le procedure saranno monitorate per conformità agli appalti Ue.
IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA / 46
di Salvatore Di Bacco
Il 6 dicembre 2024, la giunta comunale di Milano, presieduta dal sindaco Giuseppe Sala, ha approvato all’unanimità la deliberazione 1512, recependo la proposta 1621/2024, concernente l’approvazione dei criteri per la determinazione dei valori di monetizzazione delle aree da cedere per la realizzazione di attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, come previsto dal Piano dei Servizi, nei casi contemplati dalla normativa vigente.
L'architettura vista da LPP/25
di Luigi Prestinenza Puglisi
In Italia si discute da anni se sia necessaria o meno una legge per l’architettura. In Francia la legge c’è, funziona e ha prodotto eccellenti risultati. Da decenni lo Stato francese ha investito in buona edilizia, non solo finanziando progetti iconici ma costruendo concorsi trasparenti, elaborando criteri di qualità e promuovendo una committenza pubblica che considera l’architettura un bene collettivo e non un costo. Da qui la conseguenza che diversi architetti italiani hanno trovato in Francia ciò che in patria veniva negato: opportunità, riconoscimento, continuità professionale.
L'intervento
IL DIBATTITO SULL'INTERVENTO DI BELLICINI
di Rosario Manzo
L’articolo di Lorenzo Bellicini sulla “questione casa” riporta, ovviamente con molta lucidità e competenza, fatti e numeri che consentirebbero a chi ne avesse voglia di “prendere le misure” e proporre, come appare ormai indispensabile, una “nuova” politica della Casa, con un diverso DNA rispetto a quello del secolo scorso. Non ripercorro i dati forniti da Lorenzo perché sono ben consapevole che chiunque abbia vissuto la nascita, lo sviluppo e la chiusura delle politiche sull’edilizia popolare (uso il termine volontariamente, per riportarlo alla Legge Luzzatti del 1903) ovvero dell’edilizia residenziale pubblica li conosce e, soprattutto, è in grado di confrontare l’impegno (politico, istituzionale, amministrativo, …) di allora a fronte di quello che siamo costretti a sentire oggi. Eppure, in Europa sta accadendo qualcosa che, a mio avviso, è quasi epocale: la casa, nelle politiche dichiarate dalla Presidente e con la nomina di un Commissario dedicato, è passata da essere un tema “laterale” a quello urbano (o una misura di supporto all’annessione della ex DDR) ad una linea di azione e di finanziamenti dedicata all’equità abitativa ed energetica in un’ottica di coesione sociale del territorio europeo.
Argomenti