IL RAPPORTO DELLA FONDAZIONE CARIPLO

Economia circolare, DOMINIO del nord Italia sulle startup. Solo l’1,9% riguardano l’edilizia e le costruzioni, la logistica cresce al centro-sud

Tra i settori, con il 27,3%, prevale il digitale con soggetti dedicati a soluzioni di tracciabilità ambientale tramite blockchain o IoT, piattaforme per il riutilizzo e la sharing economy, sistemi di data intelligence per l’ottimizzazione dei flussi di materia e decarbonizzazione. Transizione terza al 12,7%. Dal 2022 al 2024 mobilitati 812 milioni.

04 Giu 2025 di Mauro Giansante

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Economia circolare, DOMINIO del nord Italia sulle startup. Solo l’1,9% riguardano l’edilizia e le costruzioni, la logistica cresce al centro-sud

Non solo sull’istruzione, la demografia e il lavoro. Anche sull’economia circolare esistono più Italie e anche in questo caso a prevalere sono le Regioni del nord. Dove prevalgono, e non di poco, le startup che operano in diversi settori, dal digitale alle costruzioni. A fotografare la situazione è il report presentato ieri dalla Fondazione Cariplo con Intesa Sanpaolo, secondo cui la Lombardia si distingue nettamente con 284 realtà censite, seguita poi da Emilia-Romagna (108), Piemonte (85) e Veneto (71). Di contro, le regioni meridionali sono ancora parecchio indietro sebbene con qualche segnale di crescita da Puglia (50) e Sicilia (29). A livello settoriale, invece, la classifica vede sul podio le startup dedicate ai servizi digitali (27,3%) – cioè che si dedicano a soluzioni di tracciabilità ambientale tramite blockchain o IoT, piattaforme per il riutilizzo e la sharing economy, sistemi di data intelligence per l’ottimizzazione dei flussi di materia e decarbonizzazione – poi quelle impegnate in mobilità e logistica (17,1%) e quelle in transizione energetica (12,7%). In fondo, invece, con solo l’1,9% troviamo le strartup dell’edilizia e delle costruzioni.

 

Correlando i settori all’area geografica, poi, è interessante osservare come l’innovazione continua a gravitare attorno a Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte, grazie alla densità manifatturiera, alla presenza di poli universitari come il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino e l’Università di Bologna, e alla disponibilità di fondi regionali per la decarbonizzazione. Sempre al settentrione dominano i cluster dei servizi digitali e mobilità-logistica con 226 e 141 startup e una distribuzione per il 50% al nord, 30% al centro e 15% al sud. Il digitale coinvolge su tutte Lombardia e Lazio, seguite da Veneto e Puglia. Nell’area padana, invece, prevalgono le realtà impegnate sugli imballaggi e al 65% anche la gestione dei rifiuti e la transizione verde. In 11 settori su 13, il nord detiene oltre il 40% delle iniziative, con picchi negli imballaggi e nella gestione rifiuti. Il sud, invece, secondo il report è coinvolto in modo significativo (oltre 20%) solo in 4 settori, evidenziando la necessità di politiche di incentivo mirate per riequilibrare il quadro nazionale. Sempre il mezzogiorno, inoltre, avanza laddove la componente manifatturiera è meno dominante, raggiungendo il 22% delle iniziative sia nella chimica & materiali sia nell’agrifood. In quest’ultimo settore, infatti, si vede che la distribuzione è più armonica (47% nord, 32% centro, 21% sud), così come l’edilizia mostra una ripartizione più bilanciata (44% Nord, 44% Centro, 13% Sud), probabilmente influenzata dal rilancio del superbonus.

 

 

La fotografia di un’Italia ancora divisa sulle startup circolari vale anche in termini di investimenti. Il totale delle risorse economiche nei confronti delle startup e pmi Innovative «circular by design» dello studio nel triennio analizzato (2022-2024) ammonta a 812 milioni di euro, afferma il rapporto. Il 2022 si conferma l’anno più significativo, con 450 milioni raccolti, seguito da un netto calo nel 2023 (96 milioni). Il 2024 mostra segnali di ripresa, chiudendo con un totale di 265 milioni di euro.

 

 

Ma, appunto, come si vede dal grafico anche sulle risorse economiche prevale il nord con 405,97 milioni nel 2022, 88,72mln nel 2023 e 249,37mln lo scorso anno. Per un totale di oltre 740 milioni di euro, pari a circa il 91% del totale nazionale. E oltre ai capitali, il nord registra anche la maggior parte delle operazioni: 133 deal complessivi, pari al 60% nel 2022, 65% nel 2023 e 62% nel 2024. Guardando alle Regioni, Lombardia primissima (495,4 milioni di euro, pari a circa il 63% del totale), seguita dal Piemonte e poi, staccate, Emilia-Romagna, Lazio e Campania con un totale di circa 20 milioni ciascuna.

Secondo il rapporto, per rendere più equo e competitivo l’ecosistema italiano delle startup, sarà fondamentale: ampliare il numero di startup beneficiarie, riequilibrare la distribuzione territoriale delle risorse economiche, promuovere meccanismi trasparenti per il monitoraggio dei finanziamenti. Ma non solo. Serve un aggiornamento delle normative, come l’art. 211 del D.Lgs. 152/2006, per
semplificare e accelerare gli iter autorizzativi relativi a tecnologie emergenti e sperimentazioni industriali, riducendo il “time-to-market” per le soluzioni ad alto impatto ambientale. E poi occorre costruire un programma nazionale sulla circolarità per formare e sensibilizzare gli investitori, allineare le pratiche agli obiettivi esg, supportare le nuove pmi. Infine, bisognerà sempre più standardizzare i metodi di analisi dell’impatto circolare, così come non è rinviabile l’adozione di un programma che metta insieme attori pubblici e privati.

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