NEW EUROPEAN BAUHAUS
Ue, a Siviglia PARTONO i lavori per il primo edificio a emissioni nette positive: in diciotto anni risparmierà la stessa quantità di carbonio utilizzata per la costruzione
Il progetto del Nuovo Bauhaus europeo (Neb) è pronto a partire. Ieri, a Siviglia, sono stati inaugurati i lavori del primo edificio delle istituzioni comunitarie a emissioni nette positive. Cioè, che andrà oltre la neutralità carbonica, compensando le emissioni di CO₂ dall’atmosfera, principalmente generando energia solare in misura di gran lunga superiore al suo fabbisogno operativo. I lavori dureranno due anni e daranno nuovo volto al Centro comune di ricerca (Jrc) del capoluogo andaluso, inaugurato nel 1994 e sede di lavoro di oltre 400 lavoratori internazionali. Una volta completato, in soli 18 anni, l’edificio risparmierà la stessa quantità di carbonio utilizzata per la costruzione.
Scendendo più nel dettaglio, il nuovo complesso si ispira all’architettura tradizionale di Siviglia, il progetto a cupola sarà caratterizzato da un tetto coperto da pannelli solari che fornirà ombra a una piazza, a un giardino e all’edificio stesso. La disposizione è progettata per essere flessibile e adattabile alle esigenze future, con particolare attenzione all’utilizzo di materiali di provenienza locale come pietra calcarea, legno e ceramica.
Come detto, il progetto di restyling fa parte del Neb, New European Bauhaus, che propone di reinventare il modo in cui concepiamo gli edifici e le comunità, secondo l’idea per cui sempre più l’architettura non solo riduce al minimo il suo impatto sull’ambiente, ma vi contribuisce anche positivamente. Neb fu lanciato quattro anni fa per “creare una nuova cultura del vivere, del lavorare e dell’edilizia, socialmente inclusiva ed economicamente sostenibile”. Tutto con un approccio dal basso coinvolgendo una comunità di oltre 1.500 membri, tra cui organizzazioni non profit, aziende, enti pubblici e promotori di progetti. Ad oggi, è stato ricordato ieri, sono stati avviati quasi 500 progetti che promuovono i valori del Neb, spaziando da soluzioni edilizie stampate in 3D, a materiali da costruzione biologici e giardini pensili nei centri urbani europei. Il progetto di Siviglia era stato assegnato al gruppo Big – Bjarkle Ingels dopo che la Commissione Ue aveva lanciato il concorso internazionale quattro anni fa, ricevendo la candidatura da oltre 60 studi per poi selezionare 15 proposte. La proposta del Big prevede di di coprire l’intero sito del Jrc con una nuvola di pensiline solari che proteggono la piazza, il giardino e l’edificio di ricerca sottostante, simili ai pergolati tipici di Siviglia. Le pensiline sono costituite da lastre fotovoltaiche quadrate e leggere, sostenute da una foresta di sottili colonne. Il tetto si estende a cascata dal centro del sito fino a raggiungere un’altezza a misura d’uomo alla periferia, creando una varietà di spazi pubblici sottostanti. Gli spazi pubblici dell’edificio saranno aperti ai cittadini e alle attività locali.
Per Ekaterina Zaharieva, Commissaria per le Start-up, la ricerca e innovazione, “questo è il primo esempio visibile del Nuovo Bauhaus europeo, un’iniziativa che ci dà la possibilità di trasformare la società – dalle piccole imprese ai quartieri svantaggiati – rendendola più sostenibile e migliorando lo stile di vita europeo. Oggi possiamo vedere come appare la vera strada per l’innovazione.”
La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha spiegato che “l’idea” alla base di Neb “era quella di creare spazi abitativi belli, sostenibili e inclusivi; di unire le persone, nello spirito della creazione e della comunità”. E poi ha aggiunto: “Dobbiamo ricordarlo: nel 2020, il Nuovo Bauhaus Europeo era solo un’idea, una visione, poche righe di testo, nient’altro. Oggi, ci sono quasi 700 progetti in tutta Europa, avviati da oltre 1.900 partner e amici, con un incredibile investimento di 740 milioni di euro. Ed è storico, perché qui a Siviglia sta prendendo forma davanti ai vostri occhi per la prima volta”.
Sempre in Andalusia, ieri, la von der Leyen ha partecipato alla Quarta Conferenza Internazionale sul Finanziamento allo Sviluppo, sottolineando che “in questi tempi di incertezza globale, potete contare su di noi: l’Europa è pronta a investire e a innovare”. Nel 2024, ha ricordato, “gli aiuti allo sviluppo a livello mondiale hanno superato di poco i 200 miliardi di dollari, ma il divario annuale di investimenti per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile si misura in trilioni”. Per questo, ha aggiunto, “serve un cambio di paradigma, nuovi modi per mobilitare molti più fondi”, ed è proprio questo lo spirito del Compromiso de Sevilla, firmato ieri. Nella strategia, i tre punti chiave illustrati riguardano la massimizzazione dell’efficacia degli investimenti pubblici, il rafforzamento dei sistemi fiscali domestici e il coinvolgimento del settore privato. “L’Unione europea fornisce il 42% degli aiuti allo sviluppo a livello mondiale, un impegno di cui siamo orgogliosi”, ha detto. Promettendo nuovi accordi congiunti dopo quello con l’India.