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L’emergenza abitativa e la sfida di Ekostruct: trasformare la villa monumentale Parravicini a San Giorgio su Legnano in residenze a canone concordato

11 Set 2025 di Nicola Pini

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L’emergenza abitativa e la sfida di Ekostruct: trasformare la villa monumentale Parravicini a San Giorgio su Legnano in residenze a canone concordato

foto Kyung Kuk Kang

Dal punto di vista dimensionale il progetto di riqualificazione di Villa Parravicini a San Giorgio su Legnano è tutto sommato contenuto. Si tratta di un investimento di 800mila euro per l’acquisto e la ristrutturazione di una parte della dimora storica, 550 metri quadrati, per realizzare 9 unità immobiliari da mettere in locazione. Ma l’operazione avviata dall’azienda Ekostruct nell’area milanese può diventare un esempio, ora che il tema dell’abitare è tornato al centro delle politiche pubbliche italiane ed europee. Un progetto di rigenerazione/rivitalizzazione urbana che risponde sia all’esigenza di allargare l’offerta di abitazioni a prezzi accessibili, uno dei punti deboli dell’urbanistica finita nella bufera a Milano, sia a quella della sostenibilità ambientale, con il riuso del costruito senza nuovo consumo di suolo.

Siamo in un piccolo comune della città metropolitana milanese a circa 30 chilometri dal capoluogo e a due passi da Legnano. Villa Parravicini è sita nel centro del paese e dispone di un parco privato di quasi 10mila metri quadrati oltre ad un cortile di 800 metri quadrati. Il nucleo originario risale al 16° secolo e l’intera costruzione è sotto la tutela della sovrintendenza come bene storico.

Ekostruct Srl, azienda di recente costituzione, nata da da una costola dell’impresa Romagnoli e gestita dagli architetti Camillo Agnoletto e suo figlio Matteo, ha deciso di acquistare e ristrutturare una parte importante della villa, circa un terzo dei complessivi 1.800 metri quadrati, abbandonati da decenni. Al termine dei lavori attualmente in corso, le nove unità immobiliari – che hanno dimensioni tra i 30 e i 75 metri quadrati – saranno messe in locazione con contratti a canone concordato, quindi con durata minima di cinque anni. Il resto della villa invece, che ha diversi proprietari ed è in buona parte inutilizzata ma non abbandonata, è ancora in cerca di un futuro.

A San Giorgio su Legnano il valore delle locazioni a canone regolato è intorno ai 4,8 euro al metro quadrato al mese, un prezzo che è all’incirca un quinto di quello di Milano. Ed è anche la metà di quello della stessa Legnano: a fare la differenza è la mancanza di un collegamento diretto su rotaia con il capoluogo anche se poi la stazione di Canegrate, collegata alla rete ferroviaria metropolitana, dista meno di due chilometri dal paese.

L’impresa ha scelto un tipo di investimento di medio-lungo termine che dà spazio anche a finalità sociali rinunciando a massimizzare il ritorno economico immediato. “In un momento storico di grave crisi abitativa e in cui cresce l’attenzione verso le periferie e i margini urbani, puntiamo su una rigenerazione territoriale a impatto sociale, capace di valorizzare il patrimonio esistente, riattivare spazi dismessi e generare nuove opportunità per la comunità locale”, afferma Matteo Agnoletto, che qualche tempo fa ha presentato il progetto nella rassegna Città in scena a Firenze,“e come impresa siamo impegnati anche nella riduzione dell’impronta ecologica degli interventi edilizi”. Il restauro interessa sia gli elementi strutturali e decorativi della villa, sia il parco storico, cuore verde del lotto e prevede il riuso dei materiali originari (coppi, strutture lignee, elementi decorativi), sottoposti a un lavoro di catalogazione, consolidamento e reintegrazione.

L’offerta di appartamenti a canone concordato “favorendo l’accesso equo alla casa in un contesto urbano con valori immobiliari ancora significativamente inferiori alla media dell’area metropolitana milanese”, aggiunge Agnoletto, punta a “sostenere l’insediamento di giovani famiglie e lavoratori, contribuendo alla coesione sociale del territorio”.

A occuparsi della gestione immobiliare e abitativa di Villa Parravicini sarà la cooperativa milanese La Strada, che destinerà parte degli alloggi a progetti di accoglienza di madri sole con figli, avvalendosi anche delle risorse dei bandi pubblici regionali dedicati. Un modello di collaborazione tra pubblico, privato e terzo settore. Il progetto punta anche a un utilizzo del parco della villa per ospitare attività di svago diurne per anziani.

Quali sono le motivazioni di questa scelta di Ekostruct?

“Vogliamo puntare più sulla riqualificazione che sul nuovo costruito per ristrutturare i tanti beni che abbiamo in Italia – spiega Agnoletto -. Come famiglia siamo coinvolti nell’housing sociale da lunga data e ora investiamo in una zona con meno sviluppo rispetto a Milano, con affitti molto più bassi, perché pensiamo sia un po’ il futuro dell’housing trovare queste formule in cui si riesce ad avere un buon ritorno di investimento rispetto al capitale impegnato e allo stesso tempo ad avere un buon riscontro etico offrendo un prodotto che sicuramente serve nel mercato”. Tra gli attivi dell’operazione l’architetto indica anche “il positivo rapporto di collaborazione con una cooperativa molto seria come La Strada, che riduce anche i rischi di abusivismo e morosità nella gestione degli appartamenti”.

“Siamo convinti che il futuro dell’urbanistica vedrà una maggiore compenetrazione tra Milano e i paesi vicini e che, come già sta succedendo a Legnano, nel futuro il valore dell’immobile sarà incrementato perché la zona non è ancora gentrificata ma è comunque comoda e ci sono i servizi fondamentali”, aggiunge Agnoletto. Tanto più, si fa notare, che San Giorgio è sulla prosecuzione della direttrice che dal centro di Milano porta alla nuova Fiera e al costruendo distretto Mind.

Per quanto riguarda lo stato dei lavori il rifacimento della copertura è stato completato, racconta l’imprenditore, e si sta iniziando a ristrutturare gli appartamenti, cominciando da quelli già in regola dal punto di vista urbanistico. “Per gli altri dobbiamo attendere il via libera della sovrintendenza perché ci sono piccole modifiche interne da apportare: prevediamo che non ci siano problemi ma l’immobile è sotto vincolo monumentale e quindi bisogna attendere l’ok”.

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