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Autonomia idrica Sannio in arrivo: via ai lavori su Campolattaro

L’intervento permetterà di utilizzare circa 48 milioni di metri cubi d’acqua all’anno, destinati a garantire l’approvvigionamento potabile di oltre 500mila cittadini e all’irrigazione di più di 15mila ettari di terreni agricoli. Tale risultato è stato possibile grazie alla stretta collaborazione tra l’Ente regionale, la Provincia di Benevento, il Consorzio di Bonifica Sannio-Alifano, l’Autorità di Bacino dell’Appennino Meridionale, l’Ente Idrico Campano e i comuni interessati.

28 Set 2025 di Gabriele Caruso

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Entro il 2027, i comuni beneventani potranno contare sulla loro “autostrada dell’acqua”. Sono infatti iniziati i lavori di potenziamento delle opere di derivazione dell’invaso di Campolattaro, sul fiume Tammaro, inaugurati alla presenza del presidente della Regione Vincenzo De Luca e del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. L’intervento permetterà di utilizzare circa 48 milioni di metri cubi d’acqua all’anno, destinati all’approvvigionamento potabile di oltre 500mila cittadini e all’irrigazione di più di 15mila ettari di terreni agricoli.

Tale risultato è stato possibile grazie alla stretta collaborazione tra l’Ente regionale, la Provincia di Benevento, il Consorzio di Bonifica Sannio-Alifano, l’Autorità di Bacino dell’Appennino Meridionale, l’Ente Idrico Campano e i comuni interessati, che hanno ottenuto dal Governo circa 550 milioni di euro, ripartiti in 205 milioni provenienti dal PNRR, 115 milioni dal Ministero delle Infrastrutture, 36 milioni dal Fondo FSC e 180 milioni dal Fondo per le Opere Indifferibili. A queste risorse si aggiungono i 200 milioni già stanziati dalla Regione Campania, destinati alla valorizzazione del lago artificiale di 7 km² attraverso la costruzione di una galleria di derivazione di circa 7,5 km, che trasporterà l’acqua dell’invaso fino a un impianto di potabilizzazione e una centrale idroelettrica.

“L’intervento per la realizzazione delle opere destinate all’utilizzo della risorsa idrica invasata nella diga di Campolattaro rientra tra quelli oggetto di proposta di programmazione (inserita nel Piano di Gestione delle Acque a livello distrettuale) da parte dell’Autorità di Bacino, d’intesa con la Regione Campania e l’inaugurazione dei cantieri, avvenuta nei giorni scorsi, rappresenta sul piano tecnico/culturale e gestionale l’occasione per un ritorno a quella lungimirante capacità di programmazione che fu patrimonio della Cassa per il Mezzogiorno, Ente che contribuì a dotare il meridione d’Italia di infrastrutture idriche che ancora oggi rivestono un’importanza capitale – dichiara Vera Corbelli, Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale. “Basti solo pensare che la realizzazione delle opere contribuirà a risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico della provincia di Benevento, utilizzando le acque di fiume Tammaro e del torrente Tammarecchia, con l’ulteriore vantaggio di alleggerire la pressione sulle sorgenti del Biferno, dalle quali questo territorio è oggi in parte dipendente per le forniture di acqua per scopi idropotabili”.

I benefici che il completamento di quest’opera apporterà al territorio non si limiteranno infatti al solo consumo domestico. Come afferma Franco Della Rocca, presidente del Consorzio di Bonifica Sannio-Alifano, ente beneficiario dell’investimento irriguo: “L’acquedotto sotteso all’invaso di Campolattaro è destinato a trasportare ben 48 milioni di metri cubi d’acqua annui verso le aree a valle, realizzando l’ossatura portante di uno schema idrico ben più ampio, che porterà ad estendere l’irrigazione da 4.000 a oltre 18.000 ettari, ovvero tutte le aree coltivabili della Provincia di Benevento, comprese quelle a monte dell’invaso idonee all’agricoltura irrigua”. In questo modo, l’opera fungerà da volano per lo sviluppo economico locale, stimolando nuovi investimenti, generando occupazione e promuovendo una gestione sostenibile e integrata delle risorse idriche, così da diventare una risorsa strategica per l’intera provincia.

Il Consorzio già contribuisce all’irrigazione di quasi 15mila ettari in provincia di Caserta. E l’8 febbraio 2023, nelle more dell’affidamento delle opere previste dal Progetto di fattibilità tecnico-economica per Campolattaro, viene stipulato uno specifico protocollo di intesa, sottoscritto dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e dai presidenti del Consorzio di bonifica del Sannio Alifano, della Provincia di Benevento e delle Organizzazioni Professionali Agricole della Provincia di Benevento Coldiretti, Confagricoltura e Cia. “Con la firma del protocollo di Intesa – ricorda Della Rocca – il Consorzio di bonifica del Sannio Alifano è stato incaricato dalla Regione Campania di redigere il masterplan finalizzato all’individuazione, e poi alla progettazione, delle opere irrigue di distribuzione della risorsa idrica accumulata nell’invaso di Campolattaro a servizio delle aree irrigabili dell’intera Provincia di Benevento, lavoro ancora in corso, e che sarà di ausilio allo sviluppo della nuova rete irrigua, che contribuirà all’adattamento dell’agricoltura sannita ai mutamenti climatici intervenuti in questi anni”.

Secondo l’Unione Regionale Consorzi Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue – ANBI Campania, si chiude una pagina nel libro delle grandi incompiute e finalmente si apre un capitolo ricco di prospettive per lo sviluppo economico del territorio. Come dichiarato dal presidente Vito Busillo: “L’Anbi valuta positivamente l’avvio dei lavori delle opere di adduzione – sia potabili che irrigue – da asservire all’invaso sotteso alla diga di Campolattaro sul fiume Tammaro, in provincia di Benevento. Sul finanziamento di Regione Campania, a valere sui fondi Fesr ed Fsc, le opere irrigue pesano per oltre 100 milioni di euro e furono programmate dalla giunta regionale con delibera del 1° marzo 2022 a seguito di un intervento di Anbi Campania. L’operazione di completamento dell’invaso di Campolattaro conferma la validità dello schema originario del progetto, quello di uso plurimo delle risorse, restituendo in pieno all’intero territorio della Campania risorse idriche di vitale importanza, per l’uso potabile, ma anche per l’irrigazione delle aree interne della Regione Campania”.

Nonostante molti agricoltori attendano ancora i ristori per le servitù e l’occupazione temporanea dei terreni ceduti, il progetto resta di fondamentale importanza. Una volta completata, infatti, l’opera garantirà l’autonomia idrica della regione, riducendo la pressione sugli acquedotti molisani e sul gruppo sorgentizio di Cassano Irpino, oggi impegnato anche a rifornire la Puglia.

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