PROGETTO CORALE

Prodotti, servizi e ambienti per tutti: la progettazione equa e inclusiva abbandona l’idea di utente medio e diventa Design for All

03 Dic 2025 di Maria Cristina Fregni

Design for All, Universal Design, Inclusive Design, termini diversi e forse in Italia non proprio comuni, volti a indicare in sostanza lo stesso approccio alla progettazione e gestione dei luoghi: equità e inclusione. Il “Design for All” (o “design universale”) è un approccio alla progettazione di prodotti, servizi e ambienti che mira a renderli fruibili dal maggior numero possibile di persone, indipendentemente dall’età, dalle capacità fisiche o da altre caratteristiche.

PROGETTO CORALE

Da centri con una storia “di peso” a laboratori urbani d’eccellenza: come cambiano le città di fondazione

26 Nov 2025 di Maria Cristina Fregni

Cosa hanno in comune Latina, Carbonia e Tresigallo? Siamo in tre Regioni diverse, tre aree d’Italia molto diverse tra loro. Quello che accomuna, però, questi centri urbani è un passato da città di fondazione di epoca fascista e un futuro fortemente innestato sui temi della Rigenerazione.

Le tre città sono infatti sorte negli anni Trenta del Novecento, Latina, in Lazio, con il nome di Littoria e come simbolo della bonifica dell’agro pontino, Carbonia, in Sardegna, come città mineraria fortemente incentrata sull’idea del lavoro promosso dallo Stato in aree difficili, Tresigallo, in provincia di Ferrara, come “città metafisica” su istanza del politico locale Edmondo Rossoni, che ha dato forma urbana alle poetiche pittoriche di quegli anni.

PROGETTO CORALE

La festa della riappropriazione, quando una comunità torna in collegamento con i suoi beni (anche quando non sono mai stati aperti prima)

19 Nov 2025 di Maria Cristina Fregni

Spesso in questa rubrica è stato citato il tema della “riappropriazione” dei luoghi da parte delle comunità, considerato un ingrediente fondamentale della Rigenerazione Urbana, perché consente un radicamento nei luoghi da parte di chi li deve far vivere, curare e tramandare.

Guardando ai vari casi che il panorama nazionale e internazionale ci offre, tale riappropriazione può assumere le sfumature più diverse, può essere fisica, quando cioè si rendono accessibili luoghi fino a quel momento chiusi o addirittura vietati, può essere simbolica, quando tornano in diritto d’uso luoghi precedentemente riservati ai pochi, in modo più o meno legittimo (esempio classico i beni confiscati alla mafia), può essere estemporanea, quando, attraverso eventi, manifestazioni o usi temporanei, si permette alle persone di visitare o fruire di un bene solitamente interdetto, magari anche in modo inusuale, offrendo interpretazioni d’uso inedite, creative o futuribili.

PROGETTO CORALE

La sicurezza nella rigenerazione urbana è complessa ma necessaria: la sfida è combinare misure fisiche, sociali e tecnologiche. L’esempio dell’Agenzia del Demanio

12 Nov 2025 di Maria Cristina Fregni

Il 22 Aprile del 2017 è entrata in vigore una legge che, alla luce del successo odierno della Rigenerazione Urbana, varrebbe la pena riprendere e riesaminare in alcuni suoi aspetti innovativi e interessanti.

Parliamo della Legge 48/2017, conversione del DL 14/2017, recante Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città.

Ci interessa in relazione al fatto che, sempre più spesso, negli intenti della Rigenerazione Urbana viene inserita anche la “sicurezza”, spesso abbinata ad espressione che richiamano l’inclusività, l’equità e simili. Quando però si va a vedere la traduzione di questi concetti in progetti, la sicurezza pare concepita più come “sicurezza pubblica”, ovvero come disciplina che si occupa prevalentemente dell’incolumità dei cittadini e della tutela della proprietà e che si concretizza in sistemi di videosorveglianza e diffusi impianti di illuminazione. (…)

 

PROGETTO CORALE

La Rigenerazione urbana è fatta di relazioni e di azioni. Ma anche di pietre e del loro significato nel tempo: il caso eroico del centro storico di Concordia sulla Secchia

05 Nov 2025 di Maria Cristina Fregni

Sabato mattina, sotto i luminosi raggi di uno splendido sole autunnale, che rendeva l’atmosfera ancora più vibrante e intensa, si è svolta a Concordia sulla Secchia, al confine tra le province di Modena e Mantova, la cerimonia d’inaugurazione del Municipio appena restaurato.

Un evento locale, simile a molti altri, verrebbe da pensare.

Un evento molto speciale, in realtà, che apre la porta ad una ricca serie di riflessioni sull’urbanità e su ciò che dovrebbe essere il cuore della Rigenerazione Urbana.

Ma prima i fatti. (…)

PROGETTO CORALE

La partecipazione ingrediente essenziale della rigenerazione se riattiva la relazione tra comunità e spazio pubblico. Evitare i contenitori di frustrazioni. I casi della street art e dell’arte pubblica

29 Ott 2025 di Maria Cristina Fregni

Il 14 ottobre scorso è scomparso Giuseppe Cambiano, grande studioso torinese, che ha dedicato la vita al sapere classico. A lui si devono molti testi importanti, che analizzano e attualizzano la relazione profonda tra società occidentale e città, a partire proprio dal mondo classico dei Greci, che sta alla base della nostra cultura urbana.

Molte delle riflessioni di Cambiano sono oggi di estrema attualità e andrebbero rilette e poste in rapporto diretto con i temi e le pratiche della Rigenerazione Urbana, alla quale apporterebbero una dimensione di consapevolezza e di cura rilevante.

 

PROGETTO CORALE

I Luoghi Comuni di Torino e gli Studentati oltre l’idea di residenza, portatori di cultura, sport, aggregazione

22 Ott 2025 di Maria Cristina Fregni

“…servizi, spazi comuni e attività rivolte sia agli abitanti che al quartiere e alla città, per andare oltre alla funzione residenziale e promuovere una nuova cultura dell’abitare.” Se questa frase sembra un Luogo Comune, è perché, per fortuna, a Torino letteralmente lo è.

Luoghi Comuni è infatti un progetto di housing sociale promosso a Torino dal Programma Housing della Compagnia di San Paolo, in collaborazione con l’Ufficio Pio. (…)

PROGETTO CORALE

Nessuno potrà mai toglierci quello che abbiamo ballato (anche a Città nel Futuro): la rigenerazione urbana come danza intricata, il grande fermento è appena cominciato

15 Ott 2025 di Maria Cristina Fregni

Jane Jacobs usava le espressioni “sidewalk ballet” e “dancing streets” per descrivere le interazioni complesse, impreviste e vitali che si verificano negli spazi pubblici di una città. Questo concetto si riferisce alla “danza intricata” di persone diverse – vicini, acquirenti, bambini e sconosciuti – che si muovono in un quartiere, creando un senso di sicurezza e ordine sociale attraverso un’attività costante e diversificata.

Scopo delle Rigenerazione Urbana dovrebbe proprio essere la riattivazione di queste complesse relazioni, da far esprimere sul palcoscenico di quartieri ambientalmente sostenibili grazie ad un rinnovato rapporto tra uomo e natura.

A sua volta, dunque, la Rigenerazione Urbana, soprattutto per come è andata in scena nella “tre giorni” romana di Città nel Futuro, dal 7 al 9 ottobre scorso presso il Maxxi, può essere vista come una danza, una coreografia contemporanea composta di molteplici fattori, di dinamismo e perseveranza, di esperimenti e repertorio.

PROGETTO CORALE

L’ego dell’architetto e l’architettura che si prende cura dei luoghi (senza lavorare per se stessa)

01 Ott 2025 di Maria Cristina Fregni

Cosa succede se un committente, un ingegnere, un’urbanista, una fotografa, un giornalista e un critico si trovano in un luogo magico e discutono del tema “L’ego dell’Architetto” davanti ad una platea fatta prevalentemente da architetti? E’ quanto è accaduto sabato scorso a Borca di Cadore, durante il convegno organizzato dall’Associazione Edoardo Gellner, e quello che ne è scaturito è stata una bella riflessione che vale la pena raccontare.

PROGETTO CORALE

Trasformare gli spazi pubblici in luoghi significativi, la missione del placemaking (riunito nella Week Europe a Reggio Emilia). Il caso dell’ex Roverella a Cesena

23 Set 2025 di Maria Cristina Fregni

Ieri sera ha preso ufficialmente il via a Reggio Emilia la Placemaking Week Europe, una settimana di eventi, corsi, workshop, manifestazioni organizzati dalla comunità dei placemakers europei, che, ogni anno in un posto diverso, si ritrovano per confrontarsi, aprirsi a nuove prospettive condividendo esperienze e sperimentando pratiche.

I membri di questa community, professionisti, studenti, amministratori, comuni cittadini, si definiscono “una rete europea di pionieri che insieme accelerano la creazione di luoghi per creare comunità sane, inclusive e amate. Per trasformare gli spazi in cui viviamo in luoghi che amiamo. Creiamo un mondo prospero, equo e sostenibile unendo valori, passione e azione attorno ai nostri spazi pubblici.”

PROGETTO CORALE

Ripensare il commercio di vicinato: il caso Modena e la nuova residenza collettiva temporanea nell’area ex Corni

09 Set 2025 di Maria Cristina Fregni

A breve inaugurerà a Modena, nelle aree ex Fonderie Corni, una residenza temporanea collettiva – leggasi studentato privato – che si configura come uno degli ultimi tasselli della Riqualificazione Urbana pianificata con il PRUSST Fascia Ferroviaria (e con altri strumenti di pianificazione e finanziamento, quali PSA, PREU, PRU, CQ II, PIPERS) sul finire degli anni ’90.

Alla costruzione dell’edificio si sono accompagnate le realizzazioni delle opere di urbanizzazione correlate, ovvero un parco pubblico attrezzato di 6.000 mq, parcheggi pubblici, piste ciclabili e riqualificazione degli attraversamenti pedonali, per connettere funzionalmente e percettivamente l’area dello studentato al contesto urbano circostante.

Ciò che però ci interessa è che il giorno dell’inaugurazione, ad un osservatore anche non troppo attento non sfuggirà che, tra il nuovo edificio e i parcheggi, permarrà un’ampia area recintata, non accessibile e non visibile, a delimitare un “pezzo” di comparto non finito.

Si tratta dell’area che, già nel Piano Particolareggiato del 2006, e poi nella sua variante del 2021, doveva ospitare il cosiddetto commercio di vicinato, quelle piccole attività di vendita al dettaglio e ristorazione, che chiunque “del mestiere”, oggi più che mai, ritiene essenziali per la vitalità, il presidio e il buon carattere urbano di un comparto rigenerato.

Il commercio di vicinato ritorna, come elemento strategico, in ogni pianificazione della Città dei 15 minuti, ritorna nelle visioni di riattivazione delle periferie, negli studi sulla mobilità urbana sostenibile e sulla sicurezza delle città.

PROGETTO CORALE

A Gyumri (Armenia) la reinvenzione comunitaria innescata da Tragedia e Storia e alimentata da parchi dell’amicizia, ferrovie, architettura, contrasti vecchio-nuovo

30 Lug 2025 di Maria Cristina Fregni

La Rigenerazione può interessare, come abbiamo visto, grandi città, ma anche centri minori, porzioni di territorio o sistemi di insediamenti, e può essere incentrata su grandi trasformazioni fisiche o su iniziative più a carattere sociologico o culturale. Oggi ci sposteremo a est, a 3.500 km dall’Italia, per esplorare quanto sta accadendo a Gyumri, Armenia, e indagare come la Rigenerazione possa abbinarsi al ripensamento dell’identità di un luogo e trasformare una enorme tragedia in una occasione unica di reinvenzione comunitaria.

PROGETTO CORALE

Orsolina28 produce danza di alto livello internazionale a Moncalvo, 3mila abitanti nel Monferrato: l’esperienza immersiva dà energia, contamina, restituisce rigenerazione

22 Lug 2025 di Maria Cristina Fregni

Siamo nel Monferrato, terra di paesaggi magici e di sapori intensi, in prossimità di Moncalvo, circa 3.000 abitanti e l’appellativo di città più piccola d’Italia, in quanto centro urbano più piccolo a conservare il titolo di città.

Sembrerà dunque strano che questo Diario vada proprio qui a cercare semi di Rigenerazione Urbana, ma conoscere l’esperienza di Orsolina28 fugherà ogni dubbio e lascerà stimoli importanti a chi vuole capire come trasformare senza snaturare e come far germogliare attraverso l’intreccio di sguardi e competenze e con forte coerenza.

L’avventura di Orsolina28 Art Foundation nasce nel 2016, ma per comprenderne a fondo l’origine bisogna andare più indietro, al 2007, anno in cui si svolge la prima edizione del Festival Moncalvo In Danza, allora tre giornate di workshop dedicate alla danza, ideato e fortemente voluto da Massimiliano Vacchina, che qualche anno prima aveva aperto in paese – pardon, città – un centro fitness con corsi di danza. L’intuizione felice di Massimiliano fu quella di provare a coniugare la ricchezza espressiva della danza alla ricchezza storica, culturale e paesaggistica di Moncalvo, generando una mutua valorizzazione: il successo fu veloce e grande e in pochi anni il Festival divenne di rilievo nazionale.

PROGETTO CORALE

Il radicalismo felice di Vitoria-Gasteiz: nessun piano, sperimentazione o infrastruttura può sfuggire alla Strategia verde urbana della città spagnola campionessa green

15 Lug 2025 di Maria Cristina Fregni

In questi ultimi giorni stiamo assistendo a dibattiti, polemiche e appelli a dati scientifici di varia natura in merito ai vari tentativi, distribuiti sul territorio della penisola, di introdurre alberi e arbusti nei centri storici delle città, come misura di mitigazione del fenomeno Isola di calore urbano e come elemento di miglioramento della qualità dell’aria.

Il tema è di grande interesse per chi vuole seguire politiche e interventi di Rigenerazione urbana: è infatti evidente come questi non si possano scindere dagli aspetti di sostenibilità ambientale e di adattamento climatico, se davvero si vogliono ri-generare ambienti di vita piacevoli, sicuri e salutari.

PROGETTO CORALE

Lo spopolamento delle aree interne e la sfida di Rieti: opportunità, progetti, cantieri ma senza visione e una rete soft nessun hardware fa Rigenerazione

08 Lug 2025 di Maria Cristina Fregni

In questi giorni si fa un gran dibattere del Piano strategico nazionale delle aree interne (Psnai) 2021-2027 e dell’uso che esso fa del termine “irreversibile” riferito allo spopolamento dei Comuni marginalizzati, in particolare nel Mezzogiorno, andando persino a configurare una possibile strategia di “…accompagnamento in un percorso di spopolamento”.

Questo Diario di viaggio alla ricerca di iniziative di Rigenerazione Urbana non poteva dunque che spostarsi nell’area interna per eccellenza, precisamente la più interna di tutte, l’ombelico d’Italia: andiamo a Rieti!

PROGETTO CORALE

Falkirk Wheel, ascensore idraulico per navi e catalizzatore della rivitalizzazione dei canali fra Edimburgo e Glasgow

01 Lug 2025 di Maria Cristina Fregni

L’emozione della ruota panoramica unita alla magia di “volare” seduti in una barca che galleggia sull’acqua: questa è l’esperienza memorabile della Falkirk Wheel, che svetta con il suo curvilineo profilo chiaro nella verde campagna scozzese tra Edimburgo e Glasgow.

Per chi non fosse un appassionato di canali, la Falkirk Wheel è un ascensore idraulico per navi, inaugurato nel 2002, che nasce per collegare in pochi minuti due storici canali scozzesi, l’Union Canal e il Forth and Clyde Canal, scollegati dal 1933, quando vennero dismesse le 11 chiuse necessarie a superare il dislivello di 35 metri esistente tra le due vie d’acqua.

La ruota di Falkirk non è il primo ascensore per barche al mondo, ma, a differenza degli altri, questo è davvero un modello geniale per diversi motivi, primo su tutti perché è in grado di spostare barche fino a 400 tonnellate con l’energia usata per alimentare otto bollitori d’acqua.

PROGETTO CORALE

Progetto SPRINT! e Pesaro HUB: la mobilità dolce rivitalizza il “retro urbano” degradato (e la lezione di Carlo Aymonino) riconnettendolo ai contesti identitari circostanti

24 Giu 2025 di Maria Cristina Fregni

Pesaro è città spesso citata, negli ultimi anni, in abbinamento a iniziative di Rigenerazione Urbana. Lo stesso Diario DIAC l’ha nominata a dicembre scorso in un articolo (che si può leggere qui).

Eppure Pesaro appartiene a quelle città di dimensione media – ha poco più di 95.000 abitanti – della provincia italiana, lontane dai mega-progetti delle metropoli e dalle iniziative di reti rigenerative in territori rurali, che solitamente emergono nelle campagne mediatiche sulle trasformazioni urbane.

PROGETTO CORALE

Amburgo, HafenCity ridefinisce gli standard internazionali della socialità urbana contemporanea. Strumenti giuridici, amministratvi ed economici imponenti ma molto flessibili nel tempo

18 Giu 2025 di Maria Cristina Fregni

Amburgo, con circa 1,91 milioni di abitanti, è la seconda città più popolosa della Germania, dopo Berlino, ed è anche la città non-capitale più popolosa dell’Unione europea. Il porto di Amburgo è uno dei porti più importanti del mondo e, insieme all’aeroporto internazionale, rende la città un importante centro logistico a livello mondiale. Insieme a Seattle e Tolosa, Amburgo è una delle principali sedi dell’industria aerospaziale civile, l’industria pesante include la produzione di acciaio, alluminio e la più grande fabbrica di rame d’Europa e numerosi cantieri navali, mentre a livello ferroviario rappresenta un importante nodo, con il più grande scalo di smistamento dell’Europa.

Insomma, non è proprio il primo centro metropolitano che verrebbe in mente parlando di vitalità urbana, luoghi d’aggregazione, qualità della vita.

Eppure, quando si scende alla stazione della metropolitana di Baumwall, appena usciti dalla tettoia-ponte dei binari rialzati, agli occhi del visitatore si apre uno spettacolo tanto inatteso quanto affascinante: un brulichio di persone lungo le sponde dell’Elba, chi beve una birra ascoltando artisti di strada, chi fa due chiacchiere seduto sui gradoni che si protendono verso l’acqua del fiume, chi è in coda per salire su un bateau turistico; e ancora ciclisti che sfrecciano sulle ciclabili che corrono sotto i binari sospesi o lungo i molteplici canali, e cittadini che vanno e vengono dal lavoro sullo sfondo di navi portacontainer e antichi velieri, architetture anseatiche di laterizio rosso e austeri ma intriganti edifici contemporanei a definire fondali e quinte. Siamo sulla Jan Fedder Promenade, all’estremità ovest della cosiddetta Hafencity, oggetto dal 1996 di un processo di Rigenerazione Urbana che ne ha fatto una delle aree più dinamiche, innovative ed emblematiche della socialità urbana contemporanea. L’immagine-simbolo di questo processo è sicuramente l’edificio della Elbphilarmonie, famosa sala concerti progettata da Herzog & de Meuron, affacciata sul porto, nonché l’edificio più alto della città. Ma le ragioni di interesse per Hafencity vanno ben oltre il singolo landmark.

PROGETTO CORALE

L’intuizione geniale, il coraggio della politica, il radicamento sociale, la storia che nutre l’identità: i corsi e ricorsi rigenerativi del Villaggio artigiano nato nel 1949 a Modena

11 Giu 2025 di Maria Cristina Fregni

Esiste un luogo, a Modena, lontano dal marmo bianco dei monumenti UNESCO e dal rombante rosso delle Ferrari, in cui il tempo sembra sospeso e la dimensione dell’esplorazione e degli spazi di quiete sembra reimpossessarsi della città.

Siamo al Villaggio Artigiano di Modena ovest, poco più di un kilometro di distanza dal centro storico, lungo la via Emilia.

Il Villaggio ha una genesi peculiare, che lo ha trasformato in un caso-studio nazionale e nel “padre” di un modo, molto emiliano, di fare programmazione territoriale con e a sostegno della comunità locale.

Il villaggio artigiano Modena Ovest, primo in Italia, nasce infatti a partire dal 1949 per volontà del sindaco Alfeo Corassori, ex bracciante e militante del Partito comunista, e dell’Assessore ai Lavori Pubblici Mario Pucci, ingegnere professionalmente legato al mondo del rinnovamento urbanistico milanese.

In un periodo in cui ancora più del 50% della popolazione modenese viveva di agricoltura, l’urgenza a Modena era rappresentata dalla necessità di fornire casa e lavoro ai molti operai dell’industria siderurgica e meccanica, licenziati dopo la fine del “boom” dovuto alle necessità belliche. Al sindaco comunista, per far fronte agli oltre 30.000 disoccupati, con le casse comunali semivuote, viene allora un’idea coraggiosa quanto rischiosa, ovvero usare, in un periodo di grandi scontri ideologici, gli strumenti del mercato e le risorse dei privati per inventare una inedita via di sviluppo.

PROGETTO CORALE

La diga di Alqueva e la sabbia dorata che non c’era venti anni fa: l’Alentejo trasformato tra paesaggi reinventati, economie riconfigurate, comunità resilienti

04 Giu 2025 di Maria Cristina Fregni

Quando arrivi con l’auto al parcheggio della Praia do Cinco Reis, dopo aver percorso gli ultimi 8 km su uno stradello rurale che attraversa campi coltivati che si perdono in orizzonti vastissimi, senza mai incontrare un essere umano, la sensazione è quella di essere approdato in un luogo metafisico, fuori dal tempo e dallo spazio.

Il parcheggio è sterrato, le indicazioni ridotte all’essenziale, il dubbio di aver sbagliato strada è forte.

Poi scendi, segui il percorso inghiaiato e alberato verso l’unico edificio, un piccolo chiosco in legno che si staglia sul cielo azzurro, e, man mano che ti avvicini, la magia prende forma.

Iniziano infatti a comparire prima le sagome di qualche ombrellone in paglia, poi il brilluccichio di uno specchio d’acqua, poi i colori caldi di una lunga e sinuosa spiaggia di sabbia che si stende verso l’infinito, costeggiata da una florida vegetazione verde intenso.

E, in mezzo a questo scenario un po’ surreale, inizi a scorgere il formicolio della vita: uccelli di varie specie che si alzano dal pelo dell’acqua, ciclisti che compaiono a tratti in mezzo alla boscaglia, pescatori solitari, e, infine, loro, i bagnanti in costume che prendono il sole sdraiati sulla spiaggia.

La sensazione di straniamento è forte, soprattutto quando arrivi al chiosco e senti anche la musica da bar e il tintinnio dei bicchieri con bibite e cocktails. Ma come? Cinque minuti fa eri in mezzo alla campagna rurale dell’Alentejo, tra frutteti, campi di pomodori e nidi di cicogne sui pali della luce, e ora sembra di essere alla periferia di una località balneare, rigorosamente fuori stagione ma comunque in una atmosfera di accoglienza e piacevole rilassatezza.

Ecco, benvenuto a Praia do Cinco Reis, nel cuore del Portogallo.

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