La giornata

Rottamazione, c’è l’ok di Giorgetti. Nuovo tonfo per l’industria

  • Istat: a dicembre la produzione industriale cala del 7,1% su anno, – 3,5% nel 2024
  • Tim: il cda approva l’offerta di Mef e Retelit per Sparkle
  • Italgas: nel 2024 utile a 506 milioni (+15,2%), investimenti per 887 milioni
  • Anci e Cdp rafforzano il dialogo: tavolo con i sindaci per lo sviluppo del territorio
  • Bei: nel 2024 gli investimenti delle imprese italiane in aumento del 9,4%, traina il settore pubblico

 

12 Feb 2025

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“Si va avanti”: la Lega procede diritta sulla strada della nuova rottamazione delle cartelle del fisco. E per di più con l’assenso del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. A dare un ulteriore impulso alla proposta è stato ieri il  Consiglio federale del Carroccio. ‘La proposta va avanti: 120 rate mensili. E il ministro Giorgetti ha detto che la sostiene e la stanno studiando”, ha riferito il presidente della commissione Finanze della Camera Gusmeroli. Al Tesoro, ha fatto sapere poi la Lega, “sono già al lavoro per trovare una soluzione tecnica”. Il veicolo, sarà governativo, un disegno di legge o un decreto, “già in primavera”. Ai tecnici il compito di studiare come andare incontro a chi non ha potuto pagare per necessità e non agli evasori. Nella compagine governativa. Forza Italia sollecita un intervento complessivo. “Accanto agli obiettivi riguardanti la cosiddetta rottamazione delle cartelle – dice il capogruppo in Senato Maurizio Gasparri – è essenziale la riduzione dal 35 al 33% della ritenuta Irpef su redditi fino a 60.000 euro”. Contrarie le opposizioni. “Se da un lato la Lega spinge per la rottamazione, dall’altro FdI solleva dubbi sulla sostenibilità economica e le coperture necessarie. È evidente che il governo non ha una visione chiara su come affrontare la questione, ed è questo che preoccupa il Paese”, afferma Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanza.

C”è poi il capitolo della rottamazione quater che, nei giorni scorsi, ha impresso una frenata al dl  Milleproroghe in commissione Affari Costituzionali al Senato. Dopo l’accordo politico raggiunto ieri sera tra maggioranza e opposizione sullo stralcio dell’emendamento dei relatori per procedere a una sua riformulazione senza il concordato. Ieri sera, il testo sulla rottamazione delle cartelle fiscali è stato inviato alla Commissione e distribuito ai senatori. La norma riformulata consente ai contribuenti che hanno già aderito alla rottamazione quater ma ne sono decaduti perchè non in regola con i pagamenti delle rate, di essere riammessi alla definizione agevolate delle cartelle. Il decreto Milleproroghe resta calendarizzato per oggi in Aula, dopo il previsto passaggio in Commissione bilancio e il voto finale in Commissione sul mandato al relatore.

 

Istat: a dicembre la produzione industriale cala del 7,1% su anno, – 3,5% nel 2024

Arriva a dicembre una nuova gelata sulla produzione industriale. Lo certificano i dati diffusi ieri dall’Istat. L’indice  destagionalizzato della produzione industriale diminuisca del 3,1% rispetto a novembre. Nella media del quarto trimestre il livello della produzione si riduce dell’1,2% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile cresce su base congiunturale solo per l’energia (+0,9%); mentre cala per i beni strumentali, i beni di consumo (-3,3% per entrambi i settori) e i beni intermedi (-3,6%). Al netto degli effetti di calendario, a dicembre 2024 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 7,1% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 contro i 18 di dicembre 2023). Si registra una crescita esclusivamente per l’energia (+5,5%); al contrario, marcate diminuzioni contraddistinguono i beni strumentali (-10,7%), i beni intermedi (-9,5%) e i beni di consumo (-7,3%).

Gli unici settori di attività economica che registrano a dicembre incrementi tendenziali sono l’attività estrattiva (+17,4%) e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+5,0%). Flessioni particolarmente marcate si rilevano, invece, nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-23,6%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-18,3%) e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-14,6%). Il 2024 si chiude con una di uni e della produzione industriale del 3,5%. Solo per l’energia si registra un incremento nel complesso del 2024.

“Ormai è crisi profonda: il nostro sistema industriale sta morendo nella totale inerzia dell’Esecutivo e dei suoi ministri. La produzione industriale continua a calare da febbraio 2023, è la 23esima volta, ma il Governo persevera nel raccontare successi che, semplicemente, non esistono, non sono reali”, commenta il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo. “Non vale più nemmeno la pena di citare i dati dei settori che registrano i maggiori segni negativi, tanto è ormai trasversale e sistemica la crisi. La Presidente  Meloni, e con lei il Ministro Urso, ne traggano le conseguenze e soprattutto la smettano di scaricare su altri le loro responsabilità. I numeri non hanno pregiudizi e, come in questo caso, la tossicità è propria di chi assiste inerte a questo disastro”.

 

 

Tim: il cda approva l’offerta di Mef e Retelit per Sparkle

Il consiglio di amministrazione di Tim ha esaminato l’offerta vincolante per l’acquisto della partecipazione totalitaria detenuta da TIM in Sparkle, ricevuta ieri da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze e di Retelit. Il Consiglio, all’esito di un ampio e approfondito esame, condotto con l’assistenza di primari advisor finanziari (Vitale & Co, Goldman Sachs e Mediobanca) e legali (Gatti Pavesi Bianchi Ludovici Studio legale associato), ha approvato all’unanimità, e con parere favorevole del Comitato parti correlate, l’offerta presentata dal Mef e Retelit, che valorizza Sparkle 700 milioni di euro. Il Comitato è stato assistito da Equita e, per i profili legali, da Umberto Tombari. La firma dei contratti avverrà entro l’11 aprile 2025 e il perfezionamento della cessione è atteso entro il primo trimestre del 2026, una volta completate le attività propedeutiche, tra cui l’ottenimento delle autorizzazioni Antitrust e in materia di Golden Power. La valutazione dell’offerta di acquisto ha seguito le previsioni relative alle operazioni con parte correlata di maggiore rilevanza, ai sensi della normativa applicabile, qualificandosi tale il MEF, ai sensi dello IAS 28. TIM provvederà, nei termini previsti dalla normativa, alla pubblicazione dell’apposito documento informativo.

Italgas: nel 2024 utile a 506 milioni (+15,2%), investimenti per 887 milioni

Nel 2024 Italgas ha confermato 32 trimestri consecutivi di crescita e accelerando la trasformazione digitale delle infrastrutture a supporto della transizione energetica. I risultati ottenuti si inseriscono nel percorso tracciato dal Piano Strategico 2024-2030 e dall’acquisizione di 2i Rete Gas, rafforzando il ruolo del Gruppo nel settore. Nel 2024 Italgas ha registrato ricavi totali adjusted pari a 1.778,8 milioni di euro. Questo
risultato è stato trainato dall’aumento dei ricavi regolati della distribuzione gas (+11,7% rispetto al 2023) e dal contributo di Acqua Campania, che hanno compensato il previsto calo del business dell’efficienza energetica a seguito della conclusione degli incentivi legati al
“Superbonus”. L’EBITDA adjusted è cresciuto del 14,1% raggiungendo 1.350,9 milioni di euro, grazie a un quadro regolatorio favorevole, al recupero dell’inflazione degli anni passati e all’espansione della RAB, il tutto in un contesto di costante attenzione all’efficienza operativa. L’utile netto attribuibile al Gruppo adjusted si attesta a 506,6 milioni di euro, con un incremento del 15,2% rispetto all’anno precedente. Il flusso di cassa operativo ha superato – per la prima volta – il miliardo di euro (1.098,7 milioni di euro), con una crescita di 543,5 milioni rispetto al 2023, garantendo la piena copertura degli investimenti e delle operazioni di M&A, oltre a una copertura parziale della distribuzione dei dividendi, pari a circa 300 milioni di euro.

Nel 2024 gli investimenti tecnici hanno raggiunto 887,0 milioni di euro, con risultati significativi: sono state realizzati oltre 750 km di reti di distribuzione gas, per migliorare la copertura territoriale, mentre è continuata la trasformazione digitale, con l’implementazione di tecnologie innovative per la gestione intelligente delle infrastrutture. Nel 2024 sono stati effettuati investimenti tecnici per un ammontare pari a 887,0 milioni di euro (31 dicembre 2023: 906,5 milioni di euro), di cui 46,6 milioni di euro relativi a investimenti per diritti d’uso e concessioni. Gli investimenti in distribuzione (538,7 milioni di euro) restano pressoché invariati rispetto al corrispondente periodo del 2023. Il repurposing ha compensato la riduzione in nuove reti dovuta al completamento delle reti in Sardegna. Gli investimenti in digitalizzazione (243,3 milioni di euro) si decrementano del 14,1% rispetto al corrispondente periodo del 2023 per il graduale completamento del processo di digitalizzazione della rete in Italia.
La voce relativa agli altri investimenti (105,0 milioni di euro), che include anche gli investimenti del settore idrico, aumenta del 24,7% rispetto al 2023 per l’inclusione nel perimetro di consolidamento di Acqua Campania. Nel settore idrico, prosegue l’integrazione delle società acquisite con l’obiettivo di ottimizzare il servizio e ridurre le perdite di rete attraverso l’innovazione tecnologica e digitale. Infine, nel settore dell’efficienza energetica continua lo sviluppo dell’offerta verso l’industria, i grandi condomini e la pubblica amministrazione proponendo soluzioni tecnologiche avanzate sulla base di quelle già applicate con brillanti risultati nel Gruppo Italgas. Paolo Gallo, Amministratore Delegato di Italgas, ha così commentato:
“I risultati del 2024 arrivano a compimento di un altro anno di straordinaria crescita. Un percorso ininterrotto che prosegue da trentadue trimestri coerente con gli obiettivi di sviluppo fissati dal Piano Strategico 2024-2030. Con circa 900 milioni di euro investiti nel 2024, la seconda metà dell’anno è stata caratterizzata dall’annunciata accelerazione nello sviluppo di reti e impianti, così da garantire maggiore impulso a una transizione energetica sostenibile, sicura e competitiva per l’Italia e la Grecia. Il percorso di trasformazione digitale delle reti idriche, reso possibile dall’applicazione delle tecnologie d’avanguardia maturate sul network del gas, ci permette inoltre di ottenere risultati progressivamente crescenti e di recuperare efficienza e valore per le comunità e i territori serviti. Innovazione tecnologica, digitalizzazione, economia circolare, sostenibilità si confermano i driver principali della nostra visione del futuro; un futuro che, grazie all’impegno e all’intraprendenza delle nostre persone e alla prossima integrazione di 2i Rete Gas, ci vedrà sempre più protagonisti in virtù del ruolo di campione europeo della distribuzione del gas e di vriconosciuto benchmark tecnologico globale”.

Anci e Cdp rafforzano il dialogo: tavolo con i sindaci per lo sviluppo del territorio

Individuare proposte concrete per accrescere la competitività dei territori e rispondere alle esigenze della cittadinanza migliorando l’efficienza dei servizi pubblici. Sono questi i temi che hanno caratterizzato il confronto tra l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), Cassa Depositi e Prestiti, i sindaci delle Città Metropolitane e quelli dei Capoluoghi di Regione. Il tavolo di lavoro è stato aperto dagli interventi di Gaetano Manfredi,
Sindaco di Napoli e Presidente ANCI, Dario Scannapieco, Amministratore Delegato di CDP, e Matteo Lepore, Sindaco di Bologna e Coordinatore delle Città Metropolitane di ANCI. L’appuntamento si è tenuto presso la sede di ANCI nella Capitale e si inserisce nell’ambito di una collaborazione consolidata che mira a strutturarsi ulteriormente, attraverso un confronto permanente con appuntamenti periodici, al fine di delineare iniziative condivise per uno sviluppo sostenibile, inclusivo e duraturo. L’incontro si colloca nella fase iniziale sia della nuova Presidenza ANCI sia dell’attuazione del Piano Strategico 2025-2027 di CDP. Un Piano, quest’ultimo, che articola i suoi pilastri anche sulla base dei bisogni delle comunità locali.
Gli impegni presi da CDP si associano alle agende dei sindaci con in evidenza le tematiche relative allo sviluppo delle aree urbane, alle politiche abitative e ai settori pubblici come quelli del trasporto o della gestione della rete idrica. In particolare, per il prossimo triennio CDP in qualità di partner di lungo periodo a sostegno di grandi e piccoli investimenti è pronta a offrire soluzioni finanziarie innovative e servizi di advisory
per mettere a disposizione le sue conoscenze e competenze tecniche. Cassa Depositi e Prestiti si propone inoltre come soggetto promotore nel settore infrastrutturale ampliando la gamma di strumenti volti a concretizzare opere complesse.

“Per Cassa Depositi e Prestiti la collaborazione con i Comuni è da sempre una priorità e questa occasione di confronto ci consente di rafforzare le nostre relazioni. Il nostro Piano Strategico 2025- 2027 prevede di potenziare il ruolo di CDP come banca promozionale per lo sviluppo, accrescendo
la vicinanza alle comunità locali con una maggiore presenza dello staff sul territorio, con particolare attenzione alle aree meno avvantaggiate, al miglioramento dei servizi pubblici infrastrutturali e al settore dell’edilizia sociale. Non ci proponiamo solo in qualità di finanziatore ma anche e sempre più come partner della PA nella gestione delle risorse pubbliche e attraverso la nostra offerta di advisory per la migliore programmazione e implementazione di piani d’investimento, condividendo modelli standardizzati e schemi progettuali replicabili, al fine di massimizzare la capacità di spesa e generare impatti positivi e diffusi per tutto il Paese”, ha dichiarato Scannapieco.  “Gli investimenti sull’abitare sociale, la rigenerazione urbana, la valorizzazione del patrimonio pubblico sono cruciali per riqualificare i nostri territori, per creare nuove opportunità di lavoro e migliorare l’attrattività delle nostre città nell’ottica di una maggiore sostenibilità sociale, ambientale, economica. La questione abitativa, in particolare, è da sempre al centro dell’attenzione e dell’impegno di Sindaci e Comuni. Su questi presupposti riteniamo utile lavorare insieme per un
modello di azione ANCI – CDP finalizzato a realizzare interventi di valorizzazione del patrimonio pubblico da destinare alle politiche sociali dell’abitare, anche attraverso percorsi di semplificazione delle procedure burocratiche e promuovendo la collaborazione tra pubblico e privato”, ha aggiunto
Manfredi.

Bei: nel 2024 gli investimenti delle imprese ialiane in aumento del 9,4%, traina il settore pubblico

Gli investimenti delle imprese in Italia hanno segnato un aumento del 9,4% rispetto ai livelli pre-COVID, trainati in particolare dal supporto del settore pubblico. Questo risultato evidenzia la resilienza e la fiducia delle aziende nel rafforzare le proprie attività. È quanto emerge dalla nuova indagine sugli Investimenti del Gruppo BEI (EIBIS), che ha analizzato le strategie di circa 13.000 imprese in tutta l’Unione Europea (UE) e negli Stati Uniti. “L’indagine della BEI evidenzia che le imprese italiane stanno intensificando gli investimenti in sostenibilità e innovazione. Sebbene il percorso non sia ancora completato, è evidente che le imprese riconoscono che la doppia transizione ecologica e digitale non è solo una sfida, ma anche un’opportunità strategica. Per rafforzare la competitività e l’autonomia del Paese, è fondamentale accelerare ulteriormente gli investimenti in questi settori”, ha dichiarato Gelsomina Vigliotti, Vicepresidente della BEI. I rapporti dettagliati per i singoli Paesi UE sono stati pubblicati oggi.

Per l’Italia, i principali dati emersi includono: innovazione e digitalizzazione dove le imprese italiane hanno adottato tecnologie digitali avanzate, come big data, droni, piattaforme e intelligenza artificiale, in percentuale simile alla media europea (71% rispetto al 74%). Fra i veri settori, quello delle costruzioni risulta essere uno dei meno digitalizzati. Sostenibilità: gli investimenti per contrastare il cambiamento climatico sono in aumento, ma restano inferiori alla media UE: l’82% delle imprese italiane ha adottato misure per ridurre le emissioni, contro il 91% della media europea. Bene il ricorso alle rinnovabili, meno diffuse altre strategie di mitigazione ambientale. Resilienza climatica: oltre la metà delle imprese ha adottato misure contro eventi climatici estremi (56% contro 48% UE). Inoltre, il 46% si assicura contro danni climatici, più del doppio della media UE (21%).
Finanziamenti: le imprese italiane finanziano la maggior parte degli investimenti con risorse proprie, mentre il ricorso ai finanziamenti esterni resta stabile e sopra la media UE (52% contro 42%). “Le imprese europee stanno facendo passi avanti nella lotta al cambiamento climatico e nella trasformazione digitale a tutti i livelli,” ha dichiarato Debora Revoltella, Capo Economista della BEI. “Tuttavia, per rafforzare gli investimenti nell’UE serve un mercato unico più coeso e integrato.”

Pnrr,  Foti: “con 54% obiettivi raggiunti possiamo dire aver fatto nostro dovere”

“Avevamo 631 obiettivi da raggiungere entro il 30 giugno 2026, ne abbiamo raggiunti 337, pari al 54%, quindi penso di poter dire che abbiamo sicuramente fatto la parte del nostro dovere fino ad oggi’. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, rispondendo al question time alla Camera sulle iniziative per accelerare la realizzazione dei progetti del Pnrr e per il rinnovamento strutturale del Paese. ‘In occasione della nuova revisione che andremo a portare all’esame del Parlamento, se ci sara’ necessita’ di ulteriori elementi di semplificazione legislativa, sicuramente trovera’ questo governo pronto a presentarli’.

 

Aeroporti: Di Palma con Occhiuto alla presentazione di nuovi investimenti di Ryanair a Lamezia Terme

Il presidente Enac Pierluigi Di Palma ha partecipato ieri, presso l’aeroporto di Lamezia Terme, insieme al Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, al ceo di Ryanair Eddie Wilson e all’amministratore Unico SACAL Marco Franchini, alla conferenza di presentazione dei nuovi investimenti infrastrutturali di Ryanair sul principale scalo della Calabria. “Ringrazio – ha detto Di Palma-  il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto per l’importante policy che sta sviluppando a livello regionale e che vede nella crescita del trasporto aereo un motore di sviluppo per l’intero territorio, con ricadute economiche e occupazionali di grande interesse. L’idea di garantire a una compagnia europea come Ryanair la possibilità di realizzare degli hangar all’interno dello scalo di Lamezia, in un’ottica di fidelizzazione e radicamento, offre al vettore una base logistica e un presidio strategico che, come avvenuto con il modello vincente di Bergamo, permetterà la realizzazione di due direttrici di sviluppo per la compagnia irlandese nel nostro Paese, quella del Mezzogiorno con al centro la Calabria e quella del Nord con lo scalo di Bergamo. Con questi investimenti si favorirà ulteriormente lo sviluppo territoriale, consentendo alle nuove generazioni di contribuire, con qualificate professionalità, alla ricchezza di questa splendida regione.
Anche grazie al potenziamento delle infrastrutture aeroportuali e agli importanti investimenti previsti nel PNA, Enac continua a coadiuvare l’eccezionale ripartenza del trasporto aereo in Italia con un network strategico, motore economico dell’Italia, e con servizi di qualità per i passeggeri”.

Milleproroghe, 48 mesi per modifica esclusioni autorizzazione paesaggistica

Viene raddoppiato, passando da 24 a 48 mesi, il termine entro cui bisognerà adottate le disposizioni modificative e integrative del regolamento recante individuazione degli interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata. Lo prevedono alcuni identici emendamenti al dl Milleproroghe, approvati dalla commissione Affari costituzionali del Senato, presentati da Forza Italia (primo firmatario Roberto Rosso), Pd (Daniele Manca), Fratelli d’Italia (Raoul Russo) e Lega (Gian Marco Centinaio). L’obiettivo delle modifiche è quello di “ampliare e precisare le categorie di interventi e opere di lieve entità e di operare altre semplificazioni procedimentali, individuando ulteriori tipologie di interventi non soggetti ad autorizzazione paesaggistica oppure sottoposti ad autorizzazione paesaggistica semplificata”. Le modifiche, inoltre, dovranno “riordinare, introducendo la relativa disciplina nell’ambito del predetto regolamento, le fattispecie di interventi soggetti a regimi semplificati introdotte mediante norme di legge”. Tutti ritirati, invece, gli emendamenti sulle concessioni idroelettriche (ne avevamo scritto qui)

L’Opec vede un aumento della domanda nel 2025 e nel 2025 trainato dai trasporti

L’Opec continua a prevedere un aumento della domanda di petrolio nel 2025 e 2026, trainata in particolare dai trasporti e dall’aumento del traffico aereo. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto mensile che riporta una stima invariata rispetto al mese scorso. Il mondo consumera’ 105,1 milioni di barili al giorno (mb/d) nel 2025 dopo i 103,75 mb/d del 2024, secondo il rapporto dell’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio. Il consumo dovrebbe aumentare per tutto il 2025, con l’Opec che prevede un consumo di 104,2 mb/giorno nel primo trimestre di quest’anno. Per il 2026, la previsione e’ di un consumo globale di 106,6 mb/d. Da un punto di vista settoriale, la crescita della domanda sara’ trainata dai trasporti, con una ‘forte domanda’ di trasporto aereo e una robusta crescita del trasporto su strada. Importante anche la domanda dei ‘settori industriale, agricolo e delle costruzioni’. Questo incremento sara’ guidato principalmente dai Paesi non Ocse, la cui domanda aumentera’ di 1,3 mb/d, grazie soprattutto a Cina, India, Medio Oriente e America Latina. I Paesi dell’Ocse parteciperanno solo in minima parte a questo incremento, con solo 0,1 mb/d di domanda aggiuntiva. Tra questi, negli Stati Uniti, il ‘robusto slancio economico’ dell’ultimo trimestre del 2024 dovrebbe ‘continuare nel 2025′ e consentire una leggera ripresa della domanda, con 35.000 barili in piu’ previsti nel primo trimestre del 2025.

Powell: “se continuerà la crescita della produttività, il Pil può crescere del 2%-2,5%”

“Se la crescita della produttivita’ andra’ avanti, l’economia statunitense puo’ crescere del 2%-2,5%”. Lo ha detto il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, durante la sua seconda giornata di audizione in Congresso.

 

 

 

M.C.C.

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