GREEN
Roma, via libera alle COMUNITA’ energetiche sui tetti della Capitale
La giunta capitolina ha approvato il regolamento “Per la messa a disposizione di aree e impianti solari fotovoltaici di Roma Capitale a favore di comunità energetiche rinnovabili solidali”. Ora l’esame dell’Assemblea. E’ il primo comune in Italia a varare un regolamento per l’utilizzo dei propri tetti per raggiungere obiettivi ambientali e sociali. Potranno presentare domanda enti del terzo settore
Roma apripista delle comunità green. La giunta capitolina ha, infatti, approvato il regolamento “Per la messa a disposizione di aree e impianti solari fotovoltaici di Roma Capitale a favore di comunità energetiche rinnovabili solidali”. Si tratta del primo comune in Italia che si è attrezzato per farlo con un regolamento basato sull’utilizzo dei propri tetti per raggiungere obiettivi ambientali e sociali. Obiettivi questi che ora diventano possibili dopo l’approvazione dei decreti attuativi sulle comunità energetiche rinnovabili (Cer) che stanziano 5,7 miliardi di euro per la loro istituzione e rafforzare la diffusione di rinnovabili di piccola taglia. Numeri, tuttavia, ancora lontani per raggiungere gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec) del 2030, che prevedono circa 130 Gw di potenza rinnovabile installata. Insomma, l’Italia deve accelerare.
Cosa sono le comunità energetiche
In estrema sintesi si tratta di aggregazioni di soggetti diversi che condividono l’energia da loro prodotta. Chiunque può dare vita a queste associazioni: famiglie, esercizi commerciali, imprese e Comuni. Ogni cittadino, unendosi con altre persone o altri soggetti, può attivarsi nella gestione dei flussi energetici e può beneficiare non solo di una relativa autonomia, ma anche di vantaggi economici. Una soluzione green al problema del caro bollette, insomma, che la Capitale ha deciso di cogliere dai tetti della città eterna.
“Roma è il primo Comune in Italia che valorizza i propri tetti per comunità energetiche rinnovabili e solidali attraverso uno specifico regolamento che permette di avere una procedura chiara e obiettivi precisi – ha spiegato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri dopo l’approvazione in Giunta – Con i fondi del Pnrr e del Cis riusciremo a quadruplicare i MW presenti sui tetti delle scuole e degli uffici di Roma Capitale entro il 2026. Oggi approviamo un passaggio importante del nostro programma, capace di tenere assieme gli obiettivi ambientali e di lotta ai cambiamenti climatici con quelli di rafforzamento dei tessuti sociali e di aiuto alle famiglie in difficoltà”, ha concluso il primo cittadino.
Cosa prevede il nuovo regolamento capitolino
Dopo il passaggio in giunta del nuovo regolamento si dovrà ora passare dall’approvazione finale dell’Assemblea Capitolina. Nello specifico il regolamento prevede due procedure per realizzare comunità energetiche rinnovabili sul patrimonio edilizio di Roma Capitale.
La prima riguarda gli impianti di proprietà del Comune, perché sono tanti i progetti che prevedono l’installazione di solare fotovoltaico che consentirà di realizzare una riduzione delle bollette, oltre che delle emissioni. L’opportunità si crea quando le strutture sono chiuse, perché creando una comunità energetica si potrà condividere l’energia immessa in rete e beneficiare degli incentivi previsti dal Decreto ministeriale. Con la procedura prevista dal regolamento, si potranno infatti coinvolgere enti del Terzo settore nel costituire la Cer e promuovere progetti con obiettivi sociali e ambientali attraverso le risorse generate.
La seconda procedura riguarda, invece, progetti proposti direttamente da enti del Terzo Settore (ETS), per realizzare impianti solari su tetti di edifici di proprietà del Comune e costituire Comunità Energetiche Rinnovabili che portino avanti, anche in questo caso, progetti con obiettivi sociali e ambientali.
I progetti
Potranno essere coinvolte nei progetti le ETS iscritte al Registro Unico nazionale (RUNTS), e la procedura con cui saranno selezionati i promotori e scelti i progetti da portare avanti è quella della coprogettazione prevista dal Codice del Terzo Settore. La procedura è affidata ai Municipi, con il supporto delle strutture di Roma Capitale a partire dal Dipartimento sociale e dall’Ufficio Clima, in modo da individuare progetti che, nel principio di sussidiarietà, portino avanti obiettivi di interesse pubblico. Ad esempio, progetti che intervengono per aiutare le famiglie in condizioni di povertà energetica, che riducono le bollette per strutture come le case-famiglia o di recupero di spazi pubblici con interventi di messa a dimora di nuovi alberi.
“L’approvazione del regolamento – si legge nel comunicato di Roma capitale – consente al Comune di farsi trovare pronto per realizzare CER sui tanti edifici che vedranno l’installazione di impianti solari sui tetti nei prossimi anni”. Se oggi sono circa 1,9 i MW installati sui tetti di scuole e uffici di Roma Capitale, con i progetti finanziati con le risorse del Pnrr e programmati si potrà arrivare, nelle intenzioni del Campidoglio, entro il 2026 a installare circa 8 MW di nuovi impianti solari. Con potenzialità di crescita successiva enormi: a disposizione ci sono i tetti comunali di 1.200 scuole, più uffici, biblioteche, musei, palestre, edifici di edilizia sociale. Lo spazio, insomma, c’è, si tratta di saperlo utilizzare al meglio.