E IL TESTO UNICO SLITTA AL PROSSIMO CDM
Rinnovabili, l’incognita Fer X frena il permitting: solare -16%, eolico fermo al 44% del target 2025
Secondo gli ultimi dati di Wind Europe, Solar Power Europe e Italia Solare la transizione verde ha subito un netto passo indietro nelle installazioni e autorizzazioni da gennaio a giugno. Per quanto riguarda l’energia eolica il nostro Paese ha aggiudicato 145 megawatt con il Fer 1 e conta un +12% (538 megawatt) di nuove autorizzazioni. Benino, troppo poco rispetto a Germania, Regno Unito e Irlanda. Quanto al fotovoltaico crollano le installazioni nel settore residenziale con un ribasso del 33% in termini di impianti.
Bicchiere mezzo vuoto, decisamente. La prima metà del 2025 se ne va lasciando una fotografia un po’ più offuscata sulle nuove installazioni di impianti eolici e fotovoltaici. Alla base sono sempre tre le ragioni dietro ai numeri: le difficoltà di irregimentare gli incentivi, le lungaggini burocratiche che rallentano l’iter autorizzativo (permitting) e livelli ancora non sufficienti di investimento in questi progetti verdi.
Partendo dall’eolico, il nuovissimo report di Wind Europe registra 322 MW di nuova potenza installata nel nostro Paese nel primo semestre di quest’anno. Cifra di poco inferiore alle ultime due dei semestri 2024 (335 e 350 MW) con 67 turbine da 5,1 MW. Ma guardando la proiezione sull’intero anno, 740 MW entro dicembre, questo vuol dire che siamo fermi al 44% delle installazioni per una capacità cumulata di 13,267 MW considerandone 30 offshore. Rispetto allo scorso anno sono cresciuti i numeri delle autorizzazioni del 12% con 538 MW liberati rispetto ai 479 della prima metà del 2024. Ma guardando agli altri Paesi europei siamo ancora dei nani: Germania, Regno Unito e Irlanda contano rispettivamente +56%, +33% e +111%, la Francia è a +13%. Secondo Wind Europe, poi, l’Italia ha ridotto di 1,5 GW il volume d’asta previsto per il 2025, a fronte dell’incertezza che permane sulla data di avvio del regime Fer X finale, il nuovo regime che sostituirà il quadro transitorio alla fine del 2025. Guardando in proiezione anche per i prossimi anni, all’Italia spetta la messa a terra di 770 MW il prossimo anno per poi salire a 1,2/1,5 GW fino al 2030 mentre a livello europeo l’obiettivo è fissato a 441 GW di cui 80 offshore.
Guardando al solare, invece, i dati del primo semestre elaborati da Italia Solare su base Terna-Gaudì evidenziano una forte battuta d’arresto con 113.465 nuovi impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva pari a 2.809 MW. Rispetto al 2024: -33% in termini di impianti e -16% in potenza installata. Il rallentamento riguarda in particolare il segmento residenziale e quello commerciale-industriale, tradizionalmente legati agli impianti sotto il megawatt. Nella fascia <20 kW, ovvero quella relativa al settore domestico, sono stati installati 106.562 impianti per 686 MW complessivi:un calo del 31% rispetto al primo semestre del 2024. Anche il segmento 20 kW – 1 MW, che comprende il commerciale e industriale, ha segnato un’importante contrazione: 804 MW installati, pari a un calo del 32% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Fa eccezione il comparto degli impianti utility scale, ovvero quelli di taglia superiore a 1 MW, dove si osserva una crescita del 12% su base annua: nei primi sei mesi del 2025 sono stati connessi 307 impianti, per una potenza totale di 1.319 MW. E’ anche vero che la tendenza al ribasso è europea e non solo italiana, con forti rallentamenti a causa della fine del regime di incentivi in Paesi chiave come Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Ungheria, Italia e Paesi Bassi. Di positivo c’è, però, che in tendenza di lungo periodo il fotovoltaico è sempre più stabilmente nel mix energetico nazionale con 2.011.056 milioni di impianti connessi al 30 luglio 2025, con una potenza installata che ha superato i 40 GW (40.430 MW). Ancora, secondo Solar Power Europe il solare è diventato per la prima volta la principale fonte di energia elettrica dell’Ue, fornendo il 22,1% del mix energetico totale. E seguendo il trend sarà possibile arrivare all’obiettivo di 400 GW di potenza continua nel 2025. Al 2030 però serve accelerare e riprendere la corsa nel residenziale dove pesa il crollo degli incentivi. Anche nel settore industriale occorrono nuove garanzie per i Power Purchase Agreement: “Negli ultimi mesi, gli acquirenti di contratti PPA sono più esitanti a impegnarsi nel contesto del calo dei prezzi dell’elettricità. I nuovi contratti PPA solari firmati sono diminuiti del 60% nel secondo trimestre rispetto al primo trimestre. Migliorare il quadro che supporta questi contratti sarà essenziale per sfruttarne appieno il potenziale. Aste e gare d’appalto sono ora ancora più importanti per garantire che la distribuzione solare su scala industriale continui a svolgere un ruolo chiave. Oggi, una maggiore concorrenza sta spingendo il prezzo della capacità solare messa all’asta a nuovi minimi”.
Tornando in Italia, ieri il Gse – come annunciato dal Mase mercoledì – ha pubblicato il bando per la partecipazione alla procedura competitiva e l’accesso al meccanismo di supporto disciplinato dal Fer X transitorio. Le manifestazioni di interesse per la procedura competitiva NZIA potranno essere presentate dal 16 al 26 settembre 2025 tramite il Portale FERX. Il ministero dell’Ambiente, intanto, aveva anticipato sarà una gara anti pannelli assemblati o con componenti cinesi per favorire, al contrario, la competizione europea. Intanto, non è sbarcato in CdM il nuovo testo unico per accelerare le procedure autorizzative agli impianti fer: prime bozze a parte sarà importante capire alla fine quanto verrà limitato il potere delle Regioni per non cadere di nuovo nella trappola di percorsi territoriali diversi e soprattutto lontani dalla rotta principale. Quella verde che guarda al 2030 con 80 gigawatt aggiuntivi da installare.
Governo