COSTI MAGGIORATI PER LA DIGA

Ravenna, nave gnl operativa entro MARZO, contratti da 300 milioni

Confermati i tempi di entrata in esercizio. Grazie a Bw Singapore la capacità di rigassificazione italiana salirà da 25 a 28 miliardi di metri cubi annui. Venier: Snam investirà 30 milioni di euro all’anno

15 luglio

15 Lug 2024 di Mauro Giansante

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Ravenna, nave gnl operativa entro MARZO, contratti da 300 milioni

Correva il giorno martedì 9 luglio e Stefano Besseghini, presidente di Arera, esordiva così nella sua relazione annuale: “Il gnl, gas naturale liquefatto, ha ormai assunto un valore rilevante nella diversificazione e sicurezza delle nostre forniture” ma se è vero che “le strutture di rigassificazione assumono un nuovo ruolo e l’Italia ha dimostrato di sapersi dotare di quanto necessario”, “il rigassificatore di Ravenna sembra rispettare i tempi di entrata in esercizio [inizio 2025] ma con un rimarchevole incremento di costi che, al netto della valutazione della loro efficienza, richiederà un ulteriore sforzo pubblico per consentirne la collocazione a prezzi competitivi e permettergli di svolgere la funzione di completamento dell’assetto di diversificazione per cui è nato”. Venerdì, Snam ha confermato in una conferenza stampa (a Cascina Edera, Ravenna) di aggiornamento sul dossier romagnolo che i tempi continuano ad essere rispettati, ma non solo. Presenti, oltre l’ad Stefano Venier, anche il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e il Sindaco di Ravenna Michele de Pascale.

Nave gnl di Ravenna in linea con i tempi

“Proseguono come da cronoprogramma i lavori per il rigassificatore offshore di Ravenna [Bw Singapore] che approderà a 8,5 km da Punta Marina a fine anno per entrare in esercizio nel primo trimestre del 2025. Lo stato di avanzamento è pari a circa il 90% per le opere a terra (con 450 mila ore lavorate) e superiore al 50% per le opere a mare (800 mila ore lavorate)”, ha comunicato il gruppo leader nello stoccaggio di gas. “La nave rigassificatrice – acquistata nel 2022 – si trova attualmente in cantiere a Dubai per gli adeguamenti necessari alla sua collocazione nelle coste antistanti Marina di Ravenna” e garantirà a partire dal primo trimestre 2025 una rigassificazione aggiuntiva annua di 5 miliardi di metri cubi, portando il volume nazionale a 28 mcm ogni dodici mesi. Per allora, dunque, il distacco dalla Russia e dalle forniture Gazprom dovrebbe essere completato e solo via gas naturale liquefatto l’Italia arriverà a coprire una quota pari al 45% di fabbisogno (base dati 2023).

 

 

“Da febbraio 2024, inoltre, si sta lavorando allo smantellamento della piattaforma Petra, fase alla quale ha fatto seguito, da metà maggio, l’installazione delle strutture della nuova piattaforma di ormeggio (un’opera imponente lunga circa 440 metri e dal peso di oltre 14.000 tonnellate)”, ha aggiunto Snam. “I lavori per la diga foranea (circa 900 metri), attualmente in fase di gara, inizieranno ad agosto 2024 e termineranno a ottobre 2026, garantendo sicurezza e operatività in continuo dell’impianto anche in condizioni meteomarine particolarmente avverse”. Proprio per la diga, però, occorreranno 250-300 milioni di euro aggiuntivi ed era a questi extra-costi che si riferiva Besseghini alla Camera sei giorni fa.

 

 

Le ricadute economiche e i costi extra

Quanto alle ricadute economiche dell’operazione ravvenate, Snam ha fornito questi dati: degli oltre 240 fornitori coinvolti, più di 80 vengono dalla Provincia di Ravenna o dall’ Emilia-Romagna. Sono stati assegnati contratti a imprese del territorio del Ravennate per oltre 300 milioni di euro (corrispondenti a circa il 30% dell’intero investimento). Ogni anno, poi, Snam sosterrà costi per 30 milioni di euro (servizi marittimi, attività O&M, servizi meteo e monitoraggi), che a loro volta alimenteranno l’economia del territorio. Dal punto di vista occupazionale, sono 800 le risorse impegnate nel progetto, ma in corrispondenza del picco di attività le persone al lavoro saranno più di 1.200.

Tornando sul pericolo di escalation dei costi, “lo sconto [in bolletta ] sarebbe stato disincentivante per la transizione energetica, però apriamo un tavolo su infrastrutture strategiche per i cittadini”, ha detto il sindaco del comune romagnolo De Pascale (Pd), che ha poi confermato l’ottenimento recente dell’ok dalla commissione Via sul progetto Agnes di eolico offshore sempre sul territorio. Ancora sui prezzi delle utenze: “Se uno spende meno di gas è meno incentivato ad abbandonare il gas e a installare in casa propria una pompa di calore. In Basilicata l’eccezione si fa, c’è una riduzione in bolletta per i lucani a fronte delle attività estrattive. Se questo si fosse applicato a Ravenna, i ravennati non avrebbero pagato un euro in bolletta in questi anni”. L’opera di Snam a Ravenna, ha ricordato Venier alla stampa, è costata un miliardo: 500 milioni per la nave e altrettanti per le infrastrutture connesse. Per la diga foranea, però, ne serviranno appunto altri 250-300. Il ministro Pichetto, invece, anche dall’Emilia-Romagna ha ribadito che all’Italia serviranno sì il gnl, sì le rinnovabili ma anche il nucleare.

 

 

 

 

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