Al via il maxipiano Quarticciolo: da governo e comune 45 mln per sicurezza, rinascita urbana ed economica. Gualtieri: ora torni una comunità viva

14 Nov 2025 di Giusy Iorlano

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Al via il maxipiano Quarticciolo: da governo e comune 45 mln per sicurezza, rinascita urbana ed economica. Gualtieri: ora torni una comunità viva

Sei quartieri in tutta Italia, ma un modello unico e una sfida di governance che intreccia sicurezza, urbanistica e finanza pubblica. Dopo Caivano, Rozzano e Scampia, anche Roma entra nel piano nazionale di rigenerazione delle periferie con un intervento da 45 milioni di euro destinato al Quarticciolo, una delle aree più fragili della capitale. L’obiettivo: trasformare un quartiere simbolo del disagio sociale in un cantiere di rinascita urbana, economica e occupazionale.

Un piano finanziato a due livelli

Il progetto è sostenuto da 20,5 milioni di euro di fondi governativi derivanti dal cosiddetto decreto Caivano e da ulteriori 24,5 milioni messi a bilancio da Roma Capitale. Un piano di cofinanziamento pubblico che rientra nella strategia di rigenerazione integrata promossa dal governo e dal Campidoglio, con orizzonte temporale fissato al 2027. Con un cronoprogramma dettagliato, il 13 novembre, è stato annunciato il piano per il quartiere nel quinto municipio di Roma, al termine di una riunione operativa che si è tenuta presso il V gruppo della polizia locale in viale Palmiro Togliatti.

Gli interventi coprono un ampio spettro: rifacimento di strade e spazi pubblici, riqualificazione del patrimonio edilizio popolare, interventi sull’edilizia scolastica e sportiva, abbattimento delle barriere architettoniche, efficientamento energetico e recupero del verde urbano. Al centro, il rilancio della piazza principale del quartiere, destinata a diventare un polo civico e commerciale.

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha parlato di “un cambio di passo necessario, in cui la sicurezza rappresenta una condizione preliminare per la riuscita degli interventi”, respingendo però l’ipotesi di una “militarizzazione” del quartiere.

Per il capo della Protezione civile e commissario straordinario Fabio Ciciliano, il piano “non trasformerà il Quarticciolo in un paradiso terrestre, ma segnerà un passo avanti verso un cambiamento strutturale, soprattutto se la riqualificazione sarà anche sociale, non solo edilizia”.
Il sindaco Gualtieri, da parte sua, ha sottolineato come “questo piano, da quasi 50 milioni, restituirà al Quarticciolo la possibilità di tornare una comunità viva, con nuove opportunità economiche e sociali. Un progetto in cui, specifica il sindaco, “le realtà sociali sono state fin da subito coinvolte” e “un investimento che unisce infrastrutture e capitale umano, offrendo ai giovani alternative concrete, anche grazie al progetto dei nuovi magazzini del Teatro dell’Opera”.

Non a caso, per garantire l’attuazione del piano, il sindaco Roberto Gualtieri ha già firmato, lo scorso 7 novembre, un’ordinanza che istituisce un Ufficio di scopo per la Rigenerazione e riqualificazione delle periferie e il Piano straordinario per il Quarticciolo. La nuova struttura, incardinata nel Dipartimento Decentramento e Servizi delegati, avrà la funzione di coordinare risorse, gare e procedure, con un modello di project management che prevede indicatori di avanzamento e reporting periodico alla giunta.

Il progetto prevede, inoltre, una cabina di regia interistituzionale con governo, Regione, Ater e forze dell’ordine, oltre a un tavolo tecnico permanente con Ater sulla gestione degli immobili e la questione sgomberi. La supervisione politica è affidata all’assessore Giuseppe Battaglia, che ha una delega specifica sulle periferie e sulla cosiddetta “città dei 15 minuti”.

Investimenti e ricadute economiche

Un piano questo per la rinascita del Quarticciolo, borgata storica situata nella periferia orientale di Roma, che il primo cittadino di Roma aveva già annunciato in un capitolo dettagliato nel suo ‘quarto rapporto alla città’.

Nel dettaglio, con i fondi comunali è prevista la riqualificazione dei magazzini del Teatro dell’Opera con un finanziamento di oltre 5 milioni di euro. Lo scorso aprile, inoltre, è stato presentato il progetto vincitore per la nuova sala prove del Teatro dell’Opera di Roma, che sarà realizzata all’interno del Centro servizi Prenestino. I lavori inizieranno nel 2026 e avranno una durata di circa 18 mesi.

Tra gli obiettivi del piano c’è anche un intervento, finanziato con sette milioni, sul patrimonio Erp del quartiere (7 milioni di euro) e sulla riqualificazione energetica della biblioteca comunale (un milione di euro). Sono previste anche risorse per le aree verdi (500 mila euro), l’edilizia scolastica (4 milioni di euro) e l’impiantistica sportiva (2,8 milioni di euro per riqualificazione della piscina comunale di via Manduria e dell’impianto di via Prenestina).

La stima preliminare del Campidoglio prevede la creazione di circa 300 posti di lavoro diretti e 500 indiretti tra cantieri, servizi tecnici e gestione post-intervento. In prospettiva, gli investimenti dovrebbero generare un moltiplicatore economico di 1,6 volte sul territorio, grazie a nuove attività di prossimità e alla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico.

Tra politiche sociali e rigenerazione del capitale urbano

“Il nostro impegno – ha spiegato il minisindaco del Municipio V, Mauro Caliste – è restituire sicurezza, decoro e opportunità concrete. Roma Capitale ha investito 25 milioni di euro per il rilancio del Quarticciolo, puntando non solo sulle infrastrutture ma anche sulla formazione e sull’occupazione locale”.

Parallelamente, l’amministrazione ha previsto l’insediamento stabile dei gruppi di polizia locale Casilino e Prenestino, con un presidio di prossimità a supporto delle attività di monitoraggio e controllo del territorio.

La questione sgomberi

Sul fronte sociale, gli attivisti del Quarticciolo Ribelle accolgono positivamente il piano ma chiedono attenzione all’emergenza abitativa: “Siamo contenti per gli investimenti, ma la riqualificazione non deve tradursi in sfratti di persone fragili. È necessario che il cambiamento urbanistico non calpesti la dignità di chi vive in case abbandonate da decenni”.

Come ha chiarito l’assessore alle Periferie del Comune, Giuseppe Battaglia, che ha una delega specifica sul Quarticciolo, nella cabina di regia non è stato affrontato il tema degli sgomberi, una questione su cui gli attivisti del quartiere stanno conducendo una accesa battaglia che, nelle scorse settimane, ha incluso anche l’occupazione della sede del municipio V. “C’è un tavolo ad hoc con Ater – ha sottolineato Battaglia – di cui si sta occupando il presidente della commissione Patrimonio, Yuri Trombetti, che sta lavorando per tutelare le fragilità”.

Prove di politica industriale urbana

Il progetto del Quarticciolo rappresenta un test cruciale per la capacità di Roma di attrarre e gestire fondi pubblici complessi in chiave integrata. L’istituzione dell’Ufficio di scopo, la creazione di una cabina di regia multi-livello e la scelta di un approccio ibrido – infrastrutturale e sociale – delineano un modello replicabile anche in altre periferie italiane.

La sfida, ora, è duplice: da un lato, assicurare l’efficienza dell’impiego delle risorse pubbliche; dall’altro, generare un ritorno economico e sociale stabile, in grado di ridurre le sacche di marginalità e restituire valore al capitale urbano di Roma.

Come ha dichiarato Gualtieri, “il riscatto del Quarticciolo non è solo un tema di decoro o sicurezza, ma una leva di sviluppo per l’intera città”

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