I DATI DELL'ANAC AL 31 DICEMBRE 2024
Qualificazione stazioni appaltanti: raddoppiano le Pa BOCCIATE. Solo 1.260 faranno PPP lavori
Nel giugno 2024 le amministrazioni che erano risultate “non qualificate” erano 731, a fine 2024 le domande bocciate erano 2.455, 1.363 nel settore lavori e 1.092 nel settore servizi e forniture. Considerando che oltre metà delle Pa presentano la candidature per entrambi i settori, il numero delle amministrazioni bocciate dovrebbe attestarsi intorno ai 1.600. In leggera crescita il numero delle stazioni appaltanti qualificate, da 4.564 a 4.640, quasi azzerate le SA qualificate “con riserva” (da 227 a una trentina) per effetto della conclusione del periodo transitorio, mentre le amministrazioni convenzionate con una centrale di committenza presentano pure una leggera crescita (7.202 nei lavori contro 7.116 dei sei mesi precedenti e 7.786 nelle forniture contro 7.782).

GIUSEPPE BUSIA PRESIDENTE ANAC
Diventa più severa la qualificazione delle stazioni appaltanti. I dati al 31 dicembre 2024 evidenziano un mezzo terremoto rispetto a quelli di giugno. Si evince dal Rapporto Anac, l’Autorità anticorruzione guidata da Giuseppe Busìa,che ora separa nettamente i dati dei lavori da quelli dei servizi/forrniture. Questa novità consente una lettura più chiara dei dati per i singoli settori e supera una certa confusione che nasceva dal mettere insieme realtà molto diverse, ma crea non pochi problemi di raccordo fra le serie numeriche pubblicate fino a giugno e quelle attuali. Il dato più significativo è certamente quello delle amministrazioni bocciate: a giugno erano 731 le Pa che risultavano “non qualificate” su un totale di 5.878 che avevano presentato domanda, quindi il 12,4%. A dicembre abbiamo il dato delle domande bocciate che sono 1.363 per il settore dei lavori e 1.092 per il settore delle forniture. Totale 2.455 su un totale di 7.451, pari al 32%. Mediamente sei amministrazioni su dieci presentano domanda per entrambi i settori, quindi si può stimare che siano intorno ai 1.600 le amministrazioni bocciate, più che raddoppiate in sei mesi.
In leggera crescita il numero delle stazioni appaltanti qualificate, da 4.564 a 4.640. Il 60%, pari a 2.814, ha la doppia qualificazione per i lavori e per i servizi/forniture, un altro 29,3%, pari a 1.370 amministrazioni, ha la qualifica per i soli servizi/forniture, e il 10,7%, pari a 500 stazioni appaltanti, possono appaltare solo lavori. Quasi azzerate le SA qualificate “con riserva” (da 227 a una trentina) per effetto della disposizione del codice che chiudeva il periodo transitorio al 30 giugno 2024, mentre le amministrazioni convenzionate con una centrale di committenza presentano pure una leggera crescita: sono 7.202 nei lavori (per 484 centrali di committenza) contro le 7.116 dei sei mesi precedenti (per 494 centrali) e 7.786 nelle forniture (per 461 centrali di committenza) contro le 7.782 del giugno 2024 con 490 centrali). Nei lavori, per ogni amministrazione pubblica qualificata come stazione appaltante singola ce ne sono 2,4 che hanno scelto di convenzionarsi con una centrale di committenza che svolge l’appalto per loro conto. Anche questo è un dato che la qualificazione sta funzionando. Nelle forniture il rapporto è 1,8.
Il rapporto Anac sui dati di fine anno esamina anche un aspetto specifico ma molto interessante della qualificazione: il numero delle stazioni appaltanti che possono affidare una concessione o un partenariato pubblico-privato (PPP). Val la pena ricordare che per questa qualificazione occorre dimmostrare il possesso di requisiti aggiuntivi, come per esempio avere nell’amministrazione un soggetto che abbia esperienza di almeno tre anni nella gestione dei piani economici e finanziari e dei rischi. Nel settore dei lavori sono soltanto 1.260 queste stazioni appaltanti, poco più di un terzo rispetto al totale delle amministrazioni qualificate: 324 sono centrali di committenza (su 484 CC qualificate per i lavori) e 936 stazioni appaltanti (su 2.830 SA qualificate).