IL VIA LIBERA AL COLLEGAMENTO STABILE CALABRIA-SICILIA/1

Ponte sullo Stretto, ok del Cipess al progetto definitivo. Salvini: al via la fase operativa, primi cantieri a settembre

C’è l’ok del Cipess al progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina. Dopo la bollinatura della Corte dei Conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la delibera avrà piena efficacia e si potrà partire con i cantieri delle opere “anticipate”. Soddisfatto Salvini che parla di “punto di partenza” e che conferma la deadline di fine estate per l’avvio dei lavori. Con i suoi 3.300 metri di lunghezza, sarà il ponte a campata unica più lungo al mondo. Sono previsti fino a 120 mila posti di lavori, con l’impegno di alte professionalità ingegneristice e tecniche. Completamento dell’opera fissato al 2032.

06 Ago 2025 di Maria Cristina Carlini

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Ponte sullo Stretto, ok del Cipess al progetto definitivo. Salvini: al via la fase operativa, primi cantieri a settembre

CONFERENZA STAMPA DEL VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO MATTEO SALVINI

Il Ponte sullo Stretto di Messina ha avuto il disco verde: quello arrivato ieri dal Cipess che ha approvato il progetto definitivo, dichiarando l’opera di pubblica utilità e aprendo la fase operativa della progettazione esecutiva e dell’avvio dei primi cantieri. “L’opera, lungamente attesa, era già prevista da una norma del 1971 ed è stata riavviata dal Governo nel 2022”, ha ricordato ieri Palazzo Chigi. Darà vita al ponte a campata unica più lungo del mondo, di 3.300 metri, sostenuta da due torri di 399 metri di altezza. Ospiterà 3 corsie stradali per senso di marcia, di cui una di emergenza, 2 corsie di servizio e 2 binari ferroviari con marciapiedi laterali pedonabili. I collegamenti saranno assicurati da circa 40 km di raccordi viari e ferroviari (l’80% dei quali sviluppati in galleria) che collegheranno il ponte, dal lato Calabria, all’autostrada del Mediterraneo e alle stazioni ferroviarie di Villa S. Giovanni e Reggio Calabria e, dal lato Sicilia, alle autostrade Messina-Catania e Messina-Palermo; verrano realizzati linee di trasporto territoriali, 3 stazioni ferroviarie a Messina (Papardo, Annunziata ed Europa), il centro direzionale a Villa San Giovanni in Calabria. L’altezza sul livello del mare dell’impalcato del Ponte sara’ di 72 metri  – per consentire il passaggio delle navi – per una ampiezza di 600 metri. I lavori per la realizzazione del ponte, il cui costo di 13,5 miliardi è coperto dalla finanziarie 2024 e 2025, saranno eseguiti da Webuild insieme agli altri partner di Eurolink: la spagnola Sacyr (con cui ha gia’ realizzato l’ampliamento del Canale di Panama), la giapponese IHI (con cui ha collaborato per il ponte Akashi in Giappone, l’Osman Ghazi in Turchia e il Ponte sul Danubio in Romania) e le italiane Condotte e Itinera. La delibera del Cipess segue la firma dell’atto aggiuntivo al contratto tra la societa’ concessionaria Stretto di Messina e il contraente generale Eurolink, guidato da Webuild, per un valore di 10,6 miliardi di euro.

Il progetto “entra ufficialmente nella fase operativa”, ha commentato Webuild. Con l’efficacia della delibera Cipess, dopo la bollinatura della Corte dei Conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, saranno avviati i primi lavori relativi alle opere anticipate e contestualmente sara’ avviata la progettazione esecutiva in parallelo per tutte e tre le fasi progettuali previste: fase 1 collegamenti stradali e ferroviari (avvio lavori previsto maggio 2026); fase 2 gallerie, svincoli e le tre nuove stazioni ferroviarie (avvio lavori previsto settembre 2026); fase 3 opera di attraversamento: torri, blocchi ancoraggio, sistema di sospensione, impalcato sospeso, centro direzionale (avvio lavori previsto marzo 2027). Il completamento lavori e’ previsto per il 2032. Come ha spiegato l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, con la piena efficacia della delibera del Cipess, “sarà immediatamente avviato il Programma delle Opere anticipate e la progettazione esecutiva per fasi costruttive. Come previsto dal DL 35/2023, le prime opere riguarderanno in via principale le operazioni propedeutiche alla cantierizzazione, la risoluzione delle interferenze, la bonifica degli ordigni bellici, le indagini archeologiche, geognostiche e geotecniche, la predisposizione dei campi base”. Inoltre, “si partirà con gradualità, secondo il piano largamente pubblicizzato nei mesi scorsi e sempre con la massima attenzione nei confronti degli espropriandi che potranno anche contare su una serie di iniziative volte a favorire l’adesione volontaria”.

Un’indicazione sul costo dei pedaggi è arrivata dalla Stretto di Messina. “Ad oggi, al netto dell’adeguamento all’inflazione alla data di entrata in esercizio del ponte, si stima una tariffa base per le autovetture inferiore a 10 euro, con riduzioni significative per i viaggi frequenti. La puntuale definizione delle tariffe si avrà in prossimità dell’apertura al traffico del ponte”, ha riferito precisando che l’ipotesi di piano tariffario è “sensibilmente inferiore agli attuali costi di attraversamento”. Il Codacons calcola che sono pedaggi ben più alti che sul resto della rete autostradali: il “3.540% in più”.

“Soddisfazione”, “emozione”, “orgoglio”: a esultare ieri è stato, soprattutto,  il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, nella conferenza stampa dopo l’ok del Cipess. Non si è soffermato, se non a grandi linee, sugli aspetti tecnici dell’opera (demandati alle slide inviate alla stampa) ma ha voluto celebrare il traguardo raggiunto. “Devo dire che è un’emozione, perché non si era mai arrivati all’approvazione del progetto definitivo con l’intera copertura economica garantita, con la condivisione coi territori, con le Regioni oggi rappresentate”, ha esordito Salvini. A queta giornata si è arrivati “dopo due anni e mezzo di lavoro e qualche centinaio di riunioni tecniche a tutti i livelli” e  “non è un punto di arrivo ma un punto di partenza”. Proprio perchè ora “dopo la lunga fase progettuale, si apre quella operativa con il progetto che entra nella fase esecutiva”. Una fase la cui tabella di  marcia è stata confermata da Salvini. I cantieri partiranno ( da notare che Salvini non parla più al condizionale) tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Il ponte “sarà un acceleratore di sviluppo perchè sarà parte della soluzione dei problemi del Mezzogiorno d’Italia se verrà ultimata l’alta velocità da Salerno a Reggio Calabria, con i cantieri già aperti sulle ferrovie tra Palermo, Catania e Messina. Il ponte consentirà ai treni passeggeri e merci di passare da 120–180 minuti a 15 minuti di attraversamento; alle auto, che oggi impiegano tra 70 e 100 minuti (o anche 3–4 ore in alta stagione), di impiegare solo 10 minuti”.

Uno dei messaggi chiave che Salvini ha voluto rimarcare è quello che riguarda il volume degli investimenti. L’opera, i cui costi ammontato a 13,5 miliardi  attiverà un volume d’affari rilevante, con effetti moltiplicatori su scala nazionale. Secondo lo studio Open Economics,  citato da Salvini, il valore aggiunto generato sarà di 23 miliardi di euro, quasi il doppio dell’investimento iniziale. “I benefici ricadranno non solo su Sicilia e Calabria ma anche su numerose altre regioni italiane. La Lombardia – ha confermato ieri Salvini – è la prima regione per numero di imprese coinvolte, seguita da Veneto, Lazio ed Emilia-Romagna.  Per le aziende: si apre una fase di opportunità per fornitori di acciaio, materiali compositi, sistemi ferroviari, cantieristica stradale, servizi di sicurezza e subfornitura logistica”.

C’è l’impatto sull’occupazione e formazione. “Sono previsti fino a 120.000 posti di lavoro diretti e indiretti ogni anno durante il periodo di cantiere. Il Governo punta a coinvolgere prioritariamente manodopera e professionalità da Sicilia e Calabria, in un’ottica di riduzione della disoccupazione giovanile e contrasto all’emigrazione tecnica. In arrivo scuole di formazione professionale dedicate su entrambe le sponde dello Stretto”, ha spiegato Salvini.  “Saranno premiate le realtà in grado di garantire percorsi di upskilling e formazione professionale, anche in partenariato pubblico-privato”. C’è poi l’aspetto legato all’innovazione tecnica e know-how internazionale che la realizzazione dell’opera comporta”. “Il progetto coinvolge un consorzio misto a guida italiana, con partnership giapponesi, spagnole, danesi, e project management statunitense. La progettazione è affidata a soggetti con esperienza diretta in grandi ponti sospesi a campata unica, come l’Akashi Kaikyō Bridge in Giappone. Inoltre, il  ponte è pensato per operare in condizioni sismiche e ambientali complesse, con specifici sistemi di monitoraggio e sensoristica continua.Per le aziende: si aprono occasioni di collaborazione nell’ambito di tecnologie antisismiche, digitalizzazione delle infrastrutture, gemelli digitali e monitoraggio strutturale in tempo reale.

E c’è il tema della legalità. “Se diciamo che non bisogna fare il ponte perché in Sicilia c’è la mafia e i n Calabria la ‘ndrangheta, allora vuole dire che non facciamo più nulla. Stiamo già investendo in Sicilia e Calabria più del doppio del costo del ponte (es. SS106 in Calabria, Palermo-Catania-Messina, infrastrutture idriche)”, ha sottolineato il titolare del Mit richiamando, tra l’altro, i  protocolli specifici anti-mafia, modellati su quelli già usati per Expo 2015 e le Olimpiadi. Per le aziende è richiesta massima trasparenza e tracciabilità su forniture, subfornitori e flussi finanziari. Le imprese con sistemi ESG solidi e tracciabilità documentata avranno un vantaggio competitivo. A proposito di sostenibilità, altra annotazione di Salvini riguarda la “significativa riduzione” delle emissioni di c02 rispetto ai trasporti marittimi attuali. E’ stato firmato un contratto da 40 milioni di euro con un monitor ambientale francese, che seguirà gli impatti prima, durante e dopo i lavori. Salvini ha chiuso la conferenza stampa con i ringraziamenti alla premier Giorgia Meloni, che ieri ha presieduto la riunione del Cipess,  e agli altri ministri, dall’Economia e all’Ambiente. Ma anche i predecessori, ovviamente Silvio Berlusconi, e l’ex titolare delle Infrastrutture Pietro Lunardi.

Meloni: opera imponente, da Salvini coraggio  e determinazione

Meloni, come si è detto, era presente ieri alla riunione del Cipess che, ha detto,  “segna una tappa fondamentale nell’azione di questo Governo”. L’approvazione del progetto definitivo avvia “ la costruzione di un’opera tanto imponente quanto all’avanguardia dal punto di vista tecnico e ingegneristico. Un’infrastruttura dai tanti primati, a partire da quello che lo renderà il ponte sospeso a campata unica più lungo del mondo”. “Ma il progetto -ha sottolineato la premier- non si limita alla costruzione del ponte in senso stretto. Sono previsti infatti oltre 40 chilometri di raccordi stradali e ferroviari per connettere l’infrastruttura Si tratta -è quasi superfluo dirlo- di un’opera strategica per lo sviluppo di tutta la Nazione, frutto di un lungo processo progettuale e normativo -i primi progetti risalgono alla fine degli anni Sessanta – che questo Governo ha scelto di riavviare ufficialmente nel 2023, dopo la sospensione decisa dal Governo Monti nel 2012, di questo ringrazio il ministro Salvini per il coraggio e la determinazione”.

 

Salini: orgogliosi per il mega progetto trasformativo per tutto il Paese

“Oggi l’Italia dimostra ancora una volta di saper fare squadra, con un mega progetto trasformativo per tutto il Paese. L’approvazione del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina da parte del CIPESS segna l’inizio di una nuova stagione di visione, coraggio e fiducia nelle capacità dell’industria italiana e di tutto il comparto produttivo del settore infrastrutturale”, ha commentato Pietro Salini, amministratore delegato Webuild, a seguito dell’approvazione da parte del CIPESS del progetto del Ponte, il più lungo sospeso al mondo, e del vasto piano di opere complementari pensate per potenziare la mobilità tra Sicilia e resto
d’Italia. “Siamo particolarmente orgogliosi di essere parte dell’impresa del Ponte, fortemente voluta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Governo italiano e sostenuta con impegno dalla società concessionaria Stretto di Messina, come leader del contraente generale Eurolink, lavorando insieme alle migliori competenze dell’ingegneria mondiale e con un’ampia filiera italiana di eccellenza, dal Sud al Nord del
Paese”.

Fillea e Cgil: scelta sbagliata, è l’ennesimo atto arrogante e irrispettoso verso i bisogni del Sud

Sarà sì il ponte degli italiani ma rimane sempre anche il ponte della discordia.  Tra i commenti più duri quelli della Fillea Cgil e della Cgil nazionale.  “Con le dichiarazioni euforiche della Presidente del Consiglio e del Ministro dei Trasporti si consuma l’ennesimo atto arrogante e irrispettoso dei veri bisogni della Sicilia, della Calabria, del Mezzogiorno e dell’intero Paese. Il Ponte sullo Stretto rappresenta una scelta sbagliata e pericolosa. Le priorità dell’Italia sono altre, a cominciare dal completamento del piano di infrastrutturazione avviato dal precedente governo e grazie ai fondi del PNRR, che prevede opere ferroviarie e autostradali moderne, potenziamento dei porti e interventi per il rifornimento idrico, ma che registra ritardi e riduzioni di finanziamenti, soprattutto al Sud”, hanno dichiarato il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo e il segretario generale della Fillea Antonio Di Franco. “Tale piano di infrastrutture, come abbiamo già denunciato, non ha ricevuto adeguate attenzioni da parte del Ministro dei Trasporti”. In particolare, i dirigenti sindacali sottolineano che “la Corte dei Conti ha evidenziato i ritardi nell’elettrificazione delle reti ferroviarie del Mezzogiorno e delle reti ferroviarie regionali, fondamentali per lo sviluppo territoriale. L’Osservatorio sulle opere strategiche della Camera dei Deputati (SILOS) ha recentemente pubblicato un rapporto che denuncia il taglio di 11,4 miliardi di euro per la realizzazione di opere strategiche nel Mezzogiorno. Per quelle della Calabria mancano ad esempio: la Statale Ionica 106 (€ 5.198 milioni), il completamento e la messa in sicurezza della A2 Salerno-Reggio Calabria (€ 2.950 milioni), e l’adeguamento e la velocizzazione della linea ferroviaria ionica – tratta Sibari (€ 466 milioni, dati aggiornati a maggio 2025). Inoltre, più di tre milioni di cittadini siciliani che non hanno l’acqua non avranno risposta alcuna a questa necessità vitale. Quindi le stesse opere necessarie per collegare Calabria e Sicilia al resto del Paese e che rappresentano un’idea di sviluppo e potrebbero invertire i processi di spopolamento, subiscono ritardi e mancanza di finanziamenti, mentre il Governo destina 13,5 miliardi di euro al progetto del Ponte sullo Stretto”. “Noi – continuano Gesmundo e Di Franco – rappresentiamo migliaia di lavoratori e lavoratrici impegnati quotidianamente nei cantieri per la costruzione e la manutenzione delle infrastrutture, e i comparti delle manutenzioni stradali e ferroviari soffrono perché il Governo non investe abbastanza e non chiarisce quale è il suo ruolo nelle società dove nella compagine azionaria c’è lo Stato”. Per quanto riguarda il Ponte, “l’ANAC, ignorato dall’Esecutivo, ha mosso numerosi rilievi sull’iter seguito: ai sensi della direttiva europea sugli appalti si sarebbe dovuto ricorrere a una nuova gara, dato che l’adeguamento dei costi supera il 50% del prezzo originario, e la mancanza di un progetto esecutivo completo non permette di quantificare i costi”. “Preoccupa e rammarica l’approccio più elettorale che politico e responsabile nella gestione di ingenti risorse pubbliche, particolarmente grave in un momento in cui emergono con chiarezza le difficoltà di trovare risorse future per l’economia infrastrutturale del Paese. Come Cgil – concludono Gesmundo e Di Franco – continueremo, da un lato, a rivendicare il rispetto delle norme e delle regole per la realizzazione delle grandi opere, e, dall’altro, rafforzeranno il nostro impegno nel monitorare l’avanzamento dei progetti infrastrutturali nel Mezzogiorno, coinvolgendo lavoratori e cittadini, per favorire la realizzazione delle opere già programmate e avviate, nel rispetto del lavoro e della legalità. E – annunciano infine – per illustrare le nostre posizioni contro la realizzazione del ponte, l’11 settembre prossimo saremo auditi dalla Commissione europea a Bruxelles”.

Per le opposizioni un “colossale spreco di denaro”

Se grande è la soddisfazione della maggioranza, che parla di opera “storica”, con FI compatta a ricordare il “sogno” di Berlusconi, dalle opposizioni alle associazioni c’è invece grande preoccupazione. “Un vero e proprio azzardo”, lo definiscono le sigle ambientaliste. “Un colossale spreco di soldi”, denuncia Angelo Bonelli di Avs che ha già presentato un ricorso all’Ue. “Sottrae soldi a infrastrutture necessarie”, attacca il leader M5s Giuseppe Conte. “L’opera andrà a stravolgere interi territori”, avverte il Pd. E infatti da Villa San Giovanni sale l’allarme della sindaca: “è a rischio la sopravvivenza della città”. Sulla sponda opposta, invece, il sindaco di Messina parla di “tappa importante “.

 

 

 

 

 

 

 

 

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