AGGIUDICATO IL PFTE DOPO 14 ANNI
Polo ospedaliero universitario di Trento: il progetto da oltre 12 milioni alla cordata italo-spagnola
Con un ribasso del 48% sulla base d’asta, il raggruppamento di professionisti italiani, inclusi due studi trentini, e spagnoli, costituito da Ati Project Srl, F&M Ingegneria Spa, Sener Mobility Sa, Aidhos Arquitec Sap, Stain Engineering Srl e Iure Srl si è aggiudicato la predisposizione del piano di fattibilità tecnico-economica del nuovo Polo. La realizzazione del nuovo plesso ospedaliero, destinato anche ad accogliere le funzioni di sede universitaria della facoltà di medicina di Trento, è prevista per la fine del 2028. Dopo una complicatissima storia giudiziaria che va avanti da decenni ora si attende per il prossimo 6 marzo la discussione nel merito davanti al Tar del ricorso in tema di equo compenso presentato dagli Ordini degli ingegneri, architetti e geologi.

L’area in via al Desert a Trento vicino a tangenziale e ponte di Ravina dove è previsto il nuovo ospedale [ Archivio Ufficio stampa PAT - Matteo Rensi]
IN SINTESI
Con un ribasso del 48% sulla base d’asta, il raggruppamento di professionisti italiani, inclusi due studi trentini, e spagnoli, costituito da Ati Project Srl, F&M Ingegneria Spa, Sener Mobility Sa, Aidhos Arquitec Sap, Stain Engineering Srl e Iure Srl si è aggiudicato la predisposizione del piano di fattibilità tecnico-economica del nuovo Polo ospedaliero e universitario del Trentino.
Il gruppo era già risultato primo della graduatoria per la parte tecnica e ha ottenuto la medesima valutazione anche dopo l’apertura delle offerte economiche. La proposta ha superato l’esame di congruità: il valore dell’importo di aggiudicazione ammonta a 12.201.446,97 euro. Il cronoprogramma è di 330 giorni dall’avvio della prestazione. La realizzazione del nuovo plesso ospedaliero, destinato anche ad accogliere le funzioni di sede universitaria della facoltà di medicina di Trento, è prevista per la fine del 2028.
“Il Polo ospedaliero e universitario rappresenta l’opera più importante per il Trentino”, ha osservato il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, che ha accolto positivamente la notizia dell’aggiudicazione. “Perché la salute – ha aggiunto – rappresenta una priorità fondamentale sotto ogni aspetto e soprattutto perché attraverso questa realizzazione è un po’ come se si riscrivesse un patto con tutto il territorio provinciale”.
Anche l’assessore alla salute Mario Tonina ha espresso la propria soddisfazione: “Procede il percorso per poter dare avvio al nuovo polo ospedaliero e universitario tanto atteso in questi anni. L’infrastruttura sarà determinante per l’evoluzione del nostro sistema sanitario, unendo formazione, tecnologia, ricerca e tenendo sempre come riferimento la valorizzazione del personale e il fattore umano che restano fondamentali”.
Non commenta invece l’Ordine degli architetti, che negli scorsi mesi aveva chiesto di fermare la procedura di gara perché in violazione alla legge sull’equo compenso. Dopo aver rinunciato alla richiesta di sospensione cautelare delle procedure di gara, ora è attesa la discussione nel merito davanti al Tar, prevista il prossimo 6 marzo. Ma gli architetti non nascondono la preoccupazione: in casi analoghi, il consiglio di Stato si era espresso riconoscendo la legittimità delle decisioni in base al codice degli appalti.
La storia
Una vicenda complicata quella del nuovo polo ospedaliero e universitario del Trentino che risale a fine 2011, con la gara per la scelta del promotore, e da lì in poi è stato tutto un susseguirsi di appalti, ricorsi e sentenze del Tar.
La gara, infatti, si chiude ad agosto 2012 con la presentazione di quattro offerte per il Nuovo Ospedale del Trentino (NOT) e prevede l’esecuzione e la gestione dell’opera mediante finanza di progetto. Il raggruppamento con a capo Impregilo si colloca al primo posto e viene nominato promotore. Il Tar accoglie però il ricorso degli altri concorrenti che ritengono illegittima la gara anche per l’incompatibilità di due membri della commissione.
Il Consiglio di Stato (il 13 ottobre 2014) conferma la sentenza del Tar e dispone l’annullamento della deliberazione con cui è stata nominata la commissione tecnica. Secondo i giudici di secondo grado, una nuova commissione.
A quel punto, secondo i giudici di secondo grado, non è più possibile procedere ad un nuovo esame, da parte di una nuova commissione, delle offerte tecniche già presentate, in quanto la valutazione sarebbe condizionata dalla conoscenza delle offerte economiche. Di conseguenza la provincia dovrebbe riprendere la gara dalla fase di presentazione delle offerte.
Nel giugno 2016, la Provincia di Trento decide, così, di abbandonare la strada del project financing e nel settembre 2016 promuove un nuovo concorso di progettazione. Nel bando di concorso «l’amministrazione si riserva di sospendere o revocare il bando in ottemperanza alle eventuali decisioni del giudice amministrativo. In tale evenienza, come in qualsiasi altro caso di sospensione o ritiro del bando durante lo svolgimento della procedura del concorso, l’amministrazione non corrisponderà alcun indennizzo o risarcimento».
Anche la determinazione di revoca del project financing viene impugnata dai quattro concorrenti.
Il Tribunale amministrativo di Trento con la sentenza 404 del 10 novembre 2016 respinge il ricorso, ma con le sentenze 4467 del 25 settembre 2017 e 4555 del 29 settembre 2017 il Consiglio di Stato annulla la determinazione con cui la Provincia Autonoma di Trento aveva revocato il project financing.
Preso atto che le nuove sentenze invalidano il concorso di progettazione, la Provincia chiede, così chiarimenti al Consiglio di Stato per capire come procedere.
La Guerrato si aggiudica la gara
La risposta arriva qualche mese dopo, nel 2018: la gara deve essere riattivata, nella forma della finanza di progetto, dalla fase di presentazione delle offerte, con la possibilità di adeguare il contenuto degli atti alle mutate esigenze di politica sanitaria ed economica della Provincia. Inoltre alla gara rinnovata possono prendere parte solo i concorrenti che avevano presentato offerta nel 2011.
È dunque una competizione ristretta a quattro soggetti, ma solo due imprese si presentano ai blocchi di partenza nella gara sul Not: Pizzarotti spa e Guerrato spa. Vince quest’ultima. Nel dettaglio: “A seguito – si legge nell’ultima sentenza del Consiglio di Stato – delle valutazioni della commissione tecnica, l’offerta tecnica del RTI Pizzarotti ottiene il punteggio di 65,367, mentre quella della Guerrato ottiene il punteggio di 66. All’esito delle valutazioni sulle offerte economiche, il seggio di gara assegna punti 86,695 al RTI Pizzarotti e 95,308 alla Guerrato; quindi, formata la graduatoria finale, viene disposta l’aggiudicazione provvisoria in favore di quest’ultima”.
E così la Provincia, infine, nomina la Guerrato soggetto promotore, secondo quanto previsto dal disciplinare di gara.
Il ricorso di Pizzarotti
Caso chiuso? Niente affatto. “Pizzarotti impugna la nomina a promotore della Guerrato ritenendo che quest’ultima dovesse essere esclusa dalla gara in ragione vuoi dell’inidoneità dei finanziamenti indicati per la realizzazione dell’opera, come tali inficianti la sostenibilità del piano economico-finanziario (Pef); vuoi della carenza del prescritto requisito di capacità economica e finanziaria”.
Il Tar di Trento, siamo ormai nel 2020, accoglie il ricorso di Pizzarotti “ritenendo carente, sotto il profilo istruttorio e motivazionale, l’operato della commissione tecnica nella parte in cui questa ha valutato come coerente e sostenibile l’offerta economica della Guerrato, senza considerare che il Pef dalla stessa presentato si riferisce a finanziamenti bancari, mentre la manifestazione di preliminare interesse, anch’essa facente parte dell’offerta, proviene da una Sgr (la Sgr Auriga)”.
Dieci anni di battaglie giudiziarie
La sentenza viene però appellata da Guerrato e dalla stessa Provincia. Dopo dieci anni di battaglia giudiziaria siamo così arrivati all’ultimo capitolo: il Consiglio di Stato accoglie entrambi i ricorsi archiviando di fatto i dubbi avanzati da Pizzarotti sulla sostenibilità finanziaria del piano presentato da Guerrato che torna ad essere promotore.
Passa poco tempo, e i dubbi sul progetto vengono a galla. Prima con il presidente dell’Ordine dei Medici, Ioppi, che bolla la realizzazione come “vecchia e non funzionale”. Poi con le dettagliate accuse di un tecnico indipendente, ed anche con i dubbi del Comune di Trento, che chiede di usare anche lo spazio della caserma del Mas Desert, oggi destinata a palazzine per i militari. E infine, il 6 aprile 2022, con la bocciatura della conferenza dei Servizi, parere contrario dell’Azienda Sanitaria.
Dopo la bocciatura in conferenza dei servizi il responsabile unico del procedimento Raffaele De Col non approva il progetto preliminare di Guerrato. Vengono elencate 16 carenze progettuali che vanno dalle criticità nei percorsi interni alla prevenzione degli incendi, dal posizionamento del servizio mortuario a quello dell’area dell’elisupeficie. Dai servizi e spogliatoi del personale alla centrale di sterilizzazione. Guerrato annuncia ricorso che però viene dichiarato inammissibile dal Tar di Trento.
Nel mezzo anche una indagine della Guardia di Finanza, con quattro indagati, su presunti reati di turbativa d’asta e falso ideologico commesso da privato in atto pubblico e esercizio abusivo di attività finanziaria. Mentre la Provincia chiede anche aiuto all’Anac sulle modalità con cui procedere “vista la situazione molto complessa e sulla quale serve molta prudenza”.
La Provincia azzera la gara
A settembre 2022 la giunta provinciale trentina delibera l’azzeramento del vecchio progetto e la nomina un commissario per valutare la progettazione, che riparte da zero. Ci sarà un nuovo bando pubblico e sarà abbandonata la formula del project financing.
Anche qui partono i ricorsi di Guerrato e Pizzarotti, prima e seconda classificata nella graduatoria del vecchio bando per la costruzione del Not, che però vengono respinti. Il Tar rigetta le richieste risarcitorie e riconosce la correttezza dell’amministrazione che aveva azzerato il bando. Inoltre dichiara non obbligatorio lo scorrimento della graduatoria, come invece sosteneva la ditta Pizzarotti che chiedeva il subentro dopo l’esclusione di Guerrato. Dunque, addio al Not, avanti col nuovo polo ospedaliero universitario di Trento. Al via il nuovo bando per il nuovo progetto da 800 posti letto su un’area di 200 mila metri quadrati.
Il ricorso degli Ordini sul nuovo progetto
Il 22 novembre scorso arriva il nuovo ricorso sul nuovo progetto. Gli ordini professionali di ingegneri, architetti e geologi ricorrono, infatti, al Tar contro la procedura per l’affidamento del progetto di fattibilità tecnica ed economica del nuovo polo ospedaliero e universitario: secondo loro i criteri economici violerebbero la legge sull’equo compenso dei professionisti.
Un ricorso che fa riapparire il fantasma del vecchio Not, naufragato dopo un’odissea giudiziaria. Lo scorso dicembre, però, i ricorrenti rinunciano alla richiesta di sospensione cautelare delle procedure di gara, quindi ora si attende il prossimo 6 marzo per la discussione nel merito. Un arco di tempo nel quale potranno intervenire anche i pronunciamenti del Consiglio di Stato, su ulteriori ricorsi in tema di equo compenso avviati in altre regioni italiane, che presumibilmente potranno contribuire a chiarire il quadro giurisprudenziale in materia sulla vecchia norma perché, intanto, il correttivo appalti sembra aver messo tutti d’accordo.