CONSTRUCTION FUTURES RESEARCH LAB
Con la robotica scanner in due minuti ma per gli umanoidi in cantiere ci sono quattro sfide. Trestini (Ance): “Sarà una rivoluzione al 2030”
Spostamento, cioè la camminata; uso del corpo intero; capacità di manipolazione e intelligenza. Sono quattro e pesanti le sfide per il mondo della robotica in cantiere delineate ieri alla Biennale di Venezia in occasione della quarta tappa del Construction Futures Research Lab. Aspettative descritte dal ricercatore Lais Hotz (Eth Zurich), secondo cui i cantieri sono luoghi difficili per gli umanoidi, per come sono strutturati. Occorrerà, magari, pensare a diverse tipologie di robot e implementare, per esempio, l’operatività dei droni da remoto per l’uso dei materiali pericolosi.
Un esempio di applicazione vantaggiosa che arriva già dal mondo dei robot nel settore delle costruzioni lo ha portato Jiyu Liu (Tongji University), parlando del contributo allo scanning e la ricomposizione di elementi irregolari. Prendendo il caso dei tronchi di legno, la digitalizzazione dell’analisi ha permesso di passare da tempi di oltre 600 ore a due minuti. Quanto agli scenari prossimi, secondo Liu, ci sarà da lavorare sul fronte del machine learning per generare un movimento più naturale degli esseri artificiali.
In ogni caso, per usare le parole del vicepresidente Ance Carlo Trestini, quella dei prossimi cinque anni “sarà una rivoluzione”. L’obiettivo sarà determinare “un’edilizia equa”, così come concentrarsi sulla sicurezza sul lavoro e su nuove modalità di formazione dei lavoratori. “Già oggi grazie al digital twin, l’Ia e la realtà aumentata creiamo l’ambiente digitale dove intervenire studiandolo al meglio”. Insomma, tutto ruoterà attorno alla facilitazione del lavoro fisico. “Ma non dobbiamo pensare solo al cantiere perché il settore è molto più articolato e complesso – ha sottolineato. E, infine, bisognerà puntare a che “il lavoro non sia considerato l’unico scopo della vita. Grazie alle facilitazioni che arriveranno dalle nuove tecnologie anche i tempi verranno ridotti”. Un ultimo monito: “Le aziende e le associazioni che le rappresentano devono, però, investire”.
Per Giovanni Deleo, presidente Assimpredil, quella di ieri è stata l’occasione per ribadire un’attenzione verso i temi dell’innovazione e della sostenibilità testimoniata anche dall’adesione di sempre più imprese di costruzione al Cis, il Codice di condotta promosso da Assimpredil Ance che si propone di orientare la governance aziendale verso scelte sostenibili e impatti misurabili.