La giornata
Patrimoniale alla francese, Barnier colpisce ricchi e grandi imprese
- Dal Senato ok alla fiducia sul Dl Omnibus, ora passa alla Camera
- Si raffreddano i prezzi dell’eurozona, a settembre frenano all’1,8%
- Scioperano i portuali Usa, rischio di ripercussioni sulle supply chain mondiali
- Al via le domande per gli incentivi della nuova Sabatini
- Alta velocità: sarà in Val di Chiana la nuova stazione Medioetruria
- Tra il 4 e il 24 novembre le audizioni all’Europarlamento dei neo commissari
IN SINTESI
“Un contributo eccezionale ai francesi più facoltosi” e “una partecipazione al risanamento collettivo alle grandi imprese che realizzano profitti importanti”: spunta una sorta di patrimoniale, nel nome di “un’esigenza di giustizia fiscale”, nel programma di politica economica presentato dal neo primo ministro francese Michel Barnier all’Assemblea Nazionale. Le nuove misure saranno adottate, ha assicurato Barnier, “senza compromettere la competività” della Francia. Si tratta di uno sforzo limitato nel tempo che deve essere condiviso”, ha detto. Due terzi dello sforzo per risanare i conti pubblici proverra’ dalla riduzione della spesa. L’obiettivo per il Paese sara’ di ridurre il deficit pubblico al 5% del Pil entro il 2025 e al di sotto del 3% entro il 2029, nel rispetto degli impegni presi in Europa. Inoltre, c’è la “vera spada di Damocle” per il Paese del debito che Barnier ha definito “colossale”. Un’apertura è arriva sul fronte della contestata riforma delle pensioni: Barnier ha prospettato la possibilità di “riflettere su modifiche ragionevoli”, auspicando un dialogo con i partner sociali.
Dal Senato ok alla fiducia sul Dl Omnibus, ora passa alla Camera
Con 98 voti a favore, 66 contrari e un astenuto, l’Aula del Senato ha confermato la fiducia al Governo , che ieri ha posto la questione sul Dl Omnibus. Il provvedimento passa ora alla Camera per la conversione definitiva che dovrà avvenire entro l’8 ottobre. Tra le misure approvate la semplificazion del processo di erogazione delle risorse destinate al finanziamento degli interventi del PNRR, assicurando la liquidità necessaria per i pagamenti di competenza dei soggetti attuatori del Piano. Le amministrazioni centrali cui fanno capo gli interventi del PNRR dovranno una somma pari a fino il 90% del costo dell’intervento entro 30 giorni dall’acquisizione delle richieste di trasferimento. I soggetti attuatori dovranno comunque provare l’ammontare delle spese effettuate e il fatto che siano stati effettuati i controlli di socurezza, oltre a al rispetto dei requisiti specifici previsti dal PNRR. Successivamente ai trasferimenti le Amministrazioni centrali effettueranno i controlli sulla documentazione giustificativa entro l’erogazione del saldo. (vedi Diac Diario del 30 settembre).
Si raffreddano i prezzi dell’eurozona, a settembre frenano all’1,8%
L’inflazione dell’area euro è in deciso rallentamento a settembre. Secondo la stima flash diffusa ieri da Eurostat, l’indice dei prezzi al consumo segna un aumento annuale dell’1,8% rispetto al 2,2% che si era registrato ad agosto. I servizi mostrano l’incremento più alto del 4% ma comunque in calo rispetto al 4,1% di agosto, seguiti da alimentari, alcol e tabacco, 2,4% rispetto al 2,3% di agosto; i beni industriali non energetici stabili allo 0,4%. La frenata più forte è quella dei prodotti energeti, -6% rispetto a -3% del mese precedente. Per quanto riguarda i valori dei singoli Paesi, il tasso più altro si registra in Belgio (4,5%) ed Estonia (3,2%). L’inflazione più bassa è quella dell’Irlanda (0,2%) e Lituania (0,4%), L’Italia registra una frenata allo 0,8%, stesso valore di Finlandia, Lussemburgo. “Abbiamo ricevuto un’ulteriore conferma dai recenti dati statistici che l’inflazione sta rallentando. Cio’ significa, almeno a mio parere, che ci sono piu’ motivi per abbassare i tassi nella nostra riunione di ottobre. Il recente indebolimento delle prospettive di crescita della zona euro fa pendere la bilancia nella stessa direzione”, ha detto il governatore della banca centrale finlandese e membro del consiglio direttivo Bce Olli Rehn intervenendo a un convegno a Francoforte.”Seguiamo con attenzione i dati – ha detto – e facciamo un’analisi completa prima di prendere decisioni, come sempre”.
Scioperano i portuali Usa, rischio di ripercussioni sulle supply chain mondiali
E’ scattato alla mezzanotte di ieri lo sciopero dei lavoratori portuali sulla costa orientale e su quella del golfo del Messico degli Stati Uniti. Una protesta, la prima in quasi 50 anni, investe 14 porti dal Maine al Texas che rischia di avere pesanti ripercussioni sulla catene di approvvigionamento mondiali. A proclamare lo sciopero è l’Ila, l’Internation Longshoremen’s Association, che rappresenta 45 mila lavoratori portuali, dopo il nulla di fatto nella trattativa con la United States Maritime Alliance (USMX), che rappresenta i datori di lavoro. Nelle 24 ore precedenti all’inizio dello sciopero, la USMX – sotto la pressione dell’amministrazione Biden – aveva alzato l’offerta: aumento salariale del 50% in sei anni, dal precedente 40%, in aggiunta ad altri benefit. L’ILA vuole un aumento salariale del 77% in sei anni come condizione per tornare alle contrattazioni. “Siamo pronti a lottare fino a quando sarà necessario, e a rimanere in sciopero per tutto il tempo necessario per ottenre i salari e le protezioni contro l’automazione che i nostri iscritti meritano”, ha dichiarato il presidente dell’Ila, Harold Daggett. Lo sciopero blocca tutte le spedizioni oceaniche, dal cibo alle automobili. “Esportatori e spedizionieri guardano con estrema preoccupazione alla situazione”, ha detto il direttore generale di Spediporto, l’associazione degli spedizionieri genovesi, Giampaolo Botta. “Con lo sciopero di stima che ogni settimana saranno circa 500 mila i contenitori che non potranno sbarcare o raggiungere le destinazioni finali”. Il rischio è l’aumento del costo dei noli e gli analisti temono anche un aumento dell’inflazione.
Al via le domande per gli incentivi della nuova Sabatini
Da ieri 1° ottobre le imprese che investono in beni strumentali – macchinari, impianti, hardware, software – possono inviare la domanda per l’accesso agli incentivi. Lo ha comunicato il ministero delle Imprese e del Made in Italy a proposito della nuova Sabatini capitalizzazione per cui sono stati “stanziati 80 milioni di euro”.
Alta velocità: sarà in Val di Chiana la nuova stazione Medioetruria
Sarà in Val di Chiana, in località Creti, la nuova stazione Medioetruria dell’alta velocità. Ad annunciarlo è il ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Si tratta, sottolinea, di una svolta storica: da anni l’Umbria e la Toscana chiedevano uno scalo che servirebbe un’amplissima zona di grande interesse turistico e commerciale. L’area è stata individuata all’esito di un tavolo tecnico, voluto dal vicepremier e ministro Matteo Salvini, a cui hanno partecipato, oltre a Mit e Rfi, le regioni interessate. Dopo uno studio che ha messo a confronto cinque ipotesi (Arezzo, Rigutino, Val di Chiana, Chiusi, Chiusi Sud), è stata effettuata un’analisi costi – benefici delle sole alternative di maggiore efficacia trasportistica, che ha portato a individuare la zona di Creti come quella più idonea. Ora RFI potrà procedere con la progettazione di fattibilità tecnico-economica. Giovedì a Perugia, dove si terrà la manifestazione de “L’Italia dei Sì“, Salvini illustrerà ulteriori dettagli.
Tra il 4 e il 24 novembre le audizioni all’Europarlamento dei neo commissari
Le audizioni dei nuovi commissari europei all’Europarlamento dovrebbero svolgersi tra il 4 e il 24 novembre. Secondo fonti parlamentari sarebbe questo il calendario stabilito dai capigruppo, che si riuniranno domani per la decisione. Il voto in seduta plenaria all’intera Commissione avverra’ tra l 25 e il 28 novembre. Per quanto riguarda l’audizione di Raffale Fitto, designato vicepresidente esecutivo per la Coesione e le Riforme, sara’ ascoltato dalla commissione sviluppo regionale.
M.C.C.