Il Governatore alla Luiss
Panetta: l’IA aumenterà la produttività ma la sfida sarà investire in INNOVAZIONE. L’Europa non perda il treno
Panetta ha parlato, in occasione della presentazione di un libro sull’intelligenza artificiale, sull’impatto che questa rivoluzione tecnologica avrà sulla produttività e sul lavoro. Sicuramente, l’Ia consentirà di aumentare la produttività ma la grande sfida che dovrà affrontare l’Europa è quella di investire in innovazione. L’impatto sul lavoro è quello che genera i timori maggiori ma “credo che in futuro saremo meravigliati dagli effetti sul mondo del lavoro e sulla produzione”
				
            Intelligenza artificiale e produttività, intelligenza artificiale e lavoro: pur in uno scenario in piena e rapida evoluzione, non ci sono dubbi sul forte impatto che questa dirompente rivoluzione tecnologica avrà su questi due fattori. E’ la convinzione del Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, che, ieri, nel suo intervento all’Università Luiss, ha incentrato la sua analisi su quello che potrà essere l’effettodell’IA sulla crescita della produttività e sull’occupazione. Sul primo versante – la produttività – ha indicato le tesi delle diverse scuole di pensiero: quella seconda la quale l’intelligenza artificiale non aggiungerà molto alla crescita e quella che, invece, prospetta effetti “molto maggiori”. “In alcuni settori laddove ci sono delle funzioni ripetitive, gli effetti dell’intelligenza artificiale possono essere molto elevati. I vantaggi sono enormi”, ha spiegato Panetta, parlando alla presentazione di un libro sull’Ai di Maximo Ibarra e Paolo Cellini. “Ovviamente – ha precisato – l’economia non e’ fatta tutta di lavori ripetitivi, routine, ma di molte altre cose”. Secondo i nuovi studi che “stanno emergendo e che sono affidabili, l’effetto viene stimato in un intervallo tra 0,7-0,8 punti percentuali e 1-1,3 punti percentuali. Un punto percentuale, un punto e tre sembra poco, ma e’ tantissimo” se lo proiettiamo in un intervallo di 10 anni o di 30 anni. “Per tutta una serie di lavori, l’intelligenza artificiale e’ un motore di efficienza, e’ una fonte di produttivita’. Io credo che in futuro saremo meravigliati dagli effetti sul mondo del lavoro e sulla produzione”, ha detto Panetta.
Sotto il profilo microeconomico, “nel breve periodo le imprese più efficiente guadagneranno quote di mercato a danno di quelle meno efficienti”. Ma, ha avvertito Panetta, “l’intelligenza artificiale è solo uno degli elementi perchè poi serve la capacità innovativa”. E’ questo un passaggio cruciale perchè, ha rimarcato Panetta, “oggi si compete innovando”. E qui si tocca un tasto dolente: “l’Europa ha accumulato ritardo negli investimenti sull’intelligenza artificiale. Fino all’anno scorso – non ho visto gli ultimi numeri – se si guardava agli investimenti nell’intelligenza artificiale negli ultimi dieci anni da parte di Europa, Cina e Stati Uniti, gli Stati Uniti avevano investito 330 miliardi (oggi questa cifra e’ diventata molto piu’ grande), la Cina 100 miliardi, l’Europa 30. Questo da’ l’idea del ritardo che noi abbiamo accumulato”, ha sottolineato Panetta. Le aziende che sono leader nel settore dell’intelligenza artificiale sono quelle che negli anni scorsi “sono partite, hanno cavalcato e hanno saputo trarre beneficio e profitto dalla innovazione digitale e della disponibilita’ di Internet”.
“Abbiamo perso un treno” e, ora l’Europa “non deve perderne un altro”, ha ammonito Panetta che, ancora una volta, è tornato ad evidenziare il divario di produttività tra Usa ed Europa. “Negli scorsi anni la quota europea del Pil mondiale è scesa dal 24 al 16% a fronte degli Usa che l’hanno mantenuta malgrado l’ingresso della Cina”. Un declino, ha spiegato il Governatore, ascrivibile al calo della produttività. Ora, sul versante macroeconomico, “la rivoluzione tecnologica dell’intelligenza artificiale avrà un impatto sulla produttività creando condizioni per investire”. E l’auspicio espresso da Panetta è che si colga questa sfida “investendo in innovazione”.
Ma l’intelligenza artificiale “le maggiori ansie e timori” li genera sul versante del lavoro. “A mano a mano alcuni lavori, come già accaduto con lo sviluppo di altre tecnologie, spariranno” ma potranno essere sostituiti da altri lavori. “Non ci sono pià quelli che costruiscono le agende ma ci sono altri che creano le app”, ha fatto osservare.
Panetta ha quindi rivelato quanto l’intelligenza artificiale sia utilizzata in Bankitalia. “Io e la Banca d’Italia usiamo gia’ in qualche caso l’intelligenza artificiale in maniera estesa. E’ piu’ semplice chiedere all’intelligenza artificiale un sunto di un documento di 10 pagine in 400 parole dove siano elencati tutti gli argomenti. Pensate , quanto possa aiutare, ad esempio, ai lavori di un G7”. In questo modo “posso concentrare gli sforzi e il lavoro su quello che e’ piu’ rilevante. Sto aumentando la produttivita’ mia e dei miei collaboratori. Ovviamente c’e’ una parte finale dove c’e’ bisogno di esperienza, c’e’ bisogno dell’applicazione umana” e “quindi c’e’ una serie di attivita’ che non si riesce ad automatizzare”.