LA CONFERENZA ENERGIA G7-IEA

Panetta ai governi: “BASTA politiche stop and go. L’addio ai combustibili fossili non porti a nuove dipendenze”

17 Set 2024 di M.Gia.

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Panetta ai governi: “BASTA politiche stop and go. L’addio ai combustibili fossili non porti a nuove dipendenze”

Fabio Panetta, governatore della Banca d'Italia

Inevitabile ma costosa. La transizione energetica secondo il numero uno di Banca d’Italia Fabio Panetta, intervenuto ieri alla conferenza internazionale del G7 e l’Agenzia Internazionale dell’Energia, è un percorso lungo che va e andrà guidato. Come? Economicamente, tramite “investimenti [su tecnologie] a basse emissioni di carbonio”. Attualmente, ha ammonito il governatore, gli investimenti nella transizione energetica stanno perdendo slancio, per effetto dei cambiamenti in ambito politico ed economico e degli eventi di geopolitica che hanno provocato una “crescente frammentazione economica e commerciale”. Ma è anche vero che “gli investimenti globali nell’energia pulita oggi sono il doppio di quelli nei combustibili fossili”. Al 2024, le risorse impiegate per la transizione verde “supereranno i 3 trilioni di dollari”, secondo le stime dell’Iea. Al 2050, però, dovremo raggiungere uno status di zero emissioni nette e in questo senso – ha sottolineato Panetta – siamo ancora molto lontani dai 4,5 trilioni di dollari richiesti annualmente entro l’inizio del decennio 2030 per raggiungere tale obiettivo.

Cosa intralcia la transizione energetica (e digitale)

Gli ostacoli alla transizione sono ormai noti e stranoti. A livello nazionale (ed europeo), sono amministrativi e normativi: bisogna evitare “dannose politiche stop and go”, ha detto su questo il numero uno di Bankitalia. Un monito non di poco conto. Creano incertezza “e compromettono gli investimenti del settore privato”. A livello internazionale, invece, c’è il tema cinese. Il Dragone, ha ammesso Panetta, sta “facendo enormi progressi” nel direzionare i propri investimenti sulle tecnologie pulite ma sappiamo quanto rimanga un enorme consumatore di combustibili fossili: “Sta realizzando straordinari progressi nel campo delle energie rinnovabili, raggiungendo i propri obiettivi di capacità eolica e solare con largo anticipo”. Dall’altro lato, però, le economie emergenti non sono coinvolte in questa transizione. Infine, occorre evitare una forma di sostituzione di una dipendenza (attuale, da gas e petrolio) con un’altra (minerali critici). Tutto ciò, in un contesto di tensioni geopolitiche costanti e crescenti. “Alcuni grandi gestori patrimoniali stanno ridimensionando il loro coinvolgimento negli sforzi globali sul clima; le aziende delle rinnovabili si trovano ad affrontare crescenti difficoltà finanziarie e di esportazione, le restrizioni sui minerali critici sono in costante aumento in una situazione geopolitica difficile, segnata dall’invasione russa dell’Ucraina, dagli eventi devastanti avvenuti nel Medio Oriente e dalla crescente frammentazione economica e commerciale”, ha ricordato Panetta.

Anche per il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, “promuovere una transizione ordinata è un compito sfidante che richiede un’attenta pianificazione per riorientare la produzione e lo schema dei consumi, utilizzando efficientemente le risorse pubbliche a nostra disposizione”. Serve “ripensare le nostre politiche, riorientare i fluissi finanziari, ridisegnare e sviluppare infrastrutture e diversificare la nostra catena di approvvigionamento”. D’altronde, “è la sfida del nostro tempo”. Ciò comporta “coinvolgere le forze e le risorse di tutti gli agenti economici, gli stakeholders, i governi, il sistema privato, la società civile e le comunità locali. La cooperazione tra gli stakeholders è essenziale per condividere i rischi e promuovere l’innovazione richiesta per una transizione di successo. I metodi e gli strumenti per raggiungere la decarbonizzazione dovranno essere concepiti attentamente, in modo da non lasciare nessuno indietro”.

Panetta: diversificare la produzione green per bilanciare i costi

Cosa fare? Secondo Panetta, per una “transizione energetica ordinata” servono nuove mosse dalle banche centrali che “possono essere migliorate attraverso una migliore comprensione delle implicazioni macroeconomiche della transizione”. In termini tecnologici, invece, “dovrebbero essere prese in considerazione tutte le opzioni” per favorire “la diversificazione della produzione di energia pulita”. Bisogna “gestire la doppia transizione: verde e digitale”, massimizzando il potenziale di entrambe per bilanciarne i costi. Ecco perché la transizione è e sarà, secondo Panetta, ambiziosa. Per diventare pienamente fattibile dovrà “affrontare contemporaneamente gli aspetti ambientali e sociali del problema”. A livello strategico, il monito per l’Italia e l’Europa è quello di muoversi in termini cooperativi: tutti insieme verso uno stesso obiettivo, con mezzi e tempi condivisi. Contrariamente, il rischio della lenta agonia citata dal rapporto Draghi calza anche in questo discorso. E’ bene mettersi a lavoro per allontanarlo quanto prima.

 

 

Leggi qui il discorso integrale del governatore Panetta alla conferenza G7-IEA

 

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