La giornata
Ocse: Italia a crescita ZERO e terzo Paese per pressione fiscale
- Orsini: “Non possiamo più permetterci una desertificazione per decarbonizzare”
- Cdp Reti: il cda delibera un acconto sul dividendo di 362 milioni di euro
- La Fondazione Med-Or e il Mur firmano un accordo attuativo per progetti di formazione e ricerca nei Paesi interessati dal Piano Mattei
- Oice: la Consulta sancisce definitivamente la legittimità delle società di ingeneria in ambito privato
IN SINTESI
Orsini: “non possiamo più permetterci una desertificazione per decarbonizzare’
“Oggi non ci possiamo più permettere di creare una desertificazione dell’industria per decarbonizzare’. E’ il monito che arriva il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, intervenuto ieri al trilaterale con le associazioni datoriali di Francia, Medef, e Germania, Bdi. “Credo che non ci sia rimasto tanto tempo, a dire la verità non c’è più tempo. Io credo che oggi dobbiamo capire che siamo a un bivio delle scelte che vogliamo fare e ancora purtroppo le conseguenze delle scelte prese in passato non le conosciamo. Abbiamo diverse filiere che entreranno in crisi, tante filiere dell’Europa. Io credo che oggi non possiamo più permetterci di perdere tempo. L’industria europea non è lontana all’ambiente, anzi è la migliore al mondo. Le industrie europee sono quelle che sono riuscite a raggiungere i migliori risultati’. C’è poi il fronte dei dazi: “è miope fare la guerra dei dazi’ con gli Stati Uniti”. ‘Il voto degli Stati Uniti e’ ovvio che ci impone di non perdere piu’ tempo. Oggi Trump ha nel suo programma tre punti fondamentali sull’economia, uno sono i dazi. Gli Usa esportano in Europa 346 miliardi e l’Europa esporta 503 miliardi negli Stati Uniti con un saldo positivo di 157″. Per questo, “serve da subito iniziare un negoziato con gli Stati Uniti dove magari porre al centro cose di cui l’Europa ovviamente ha bisogno, penso al gas e alla difesa, e dall’altra parte il fatto che comunque l’Europa necessita di continuare il proprio interscambio con gli Stati Uniti’. Per Patrick Martin, presidente del Medef, “L’Europa ha 2 mesi di tempo per prepararsi e trasformare le sue politiche economiche o lo shock economico sara’ forte. Abbiamo 2 mesi per prepararci alla nuova presidenza Usa e un anno per rispondere alle esigenze delle imprese europee”.
Cdp Reti: il cda delibera un acconto sul dividendo di 362 milioni di euro
Il Consiglio di Amministrazione di Cdp Reti ha deliberato oggi la distribuzione agli azionisti di un acconto sul dividendo 2024 pari a 362 milioni di euro (2.240,46 euro per azione), al lordo di eventuali ritenute di legge. La decisione è in linea con le delibere adottate dal 2016.L’acconto sul dividendo, che sarà posto in pagamento entro il 28 novembre 2024, è stato approvato sulla base della situazione contabile della Società al 30 giugno 2024, redatta secondo i principi contabili internazionali IFRS (International Financial Reporting Standards). Tale situazione evidenzia un utile netto di circa 362 milioni di euro e riserve disponibili pari a circa 3,369 miliardi di euro.
La Fondazione Med-Or e il Mur firmano un accordo attuativo per progetti di formazione e ricerca nei Paesi interessati dal Piano Mattei
Fondazione Med-Or e Ministero dell’Università e della Ricerca hanno sottoscritto un accordo attuativo, come previsto all’interno del Memorandum firmato nella scorsa primavera dal Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e dal Presidente della Fondazione Med-Or, Marco Minniti, che prevede la collaborazione nel settore della promozione dell’alta formazione specialistica, della cooperazione scientifica e accademica e della cultura verso i paesi dell’area del Mediterraneo allargato, con un particolare focus per quelli interessati dal Piano Mattei. L’intesa si inserisce infatti tra le attività in programma per il Piano Mattei e prevederà una serie di iniziative atte a promuovere il mondo accademico italiano e la cooperazione scientifica, la collaborazione bilaterale con l’Italia e la valorizzazione delle migliori competenze ed esperienze del nostro Sistema Paese. Infatti, sono previsti nel novero delle azioni concordate, non solo il finanziamento di borse di studio e di progetti di formazione e ricerca di cui saranno destinatari studenti meritevoli provenienti dai paesi coinvolti, ma anche l’organizzazione di road show negli atenei degli stessi paesi in cui saranno coinvolte oltre alle istituzioni accademiche e del mondo della ricerca italiano anche alcune tra le più innovative esperienze promosse dalle grandi aziende italiane.
“Questo accordo attuativo ci permetterà di mettere da subito in cantiere una serie di iniziative verso alcuni paesi interessati dal Piano Mattei per promuovere le competenze eccezionali che il nostro paese vanta in settori strategici come la cultura, l’alta formazione, la ricerca scientifica, le nuove tecnologie e l’innovazione – afferma il presidente di Med-Or Marco Minniti –. Con il Ministero dell’Università e della Ricerca potremo dare vita ad un calendario di attività direttamente nei paesi della regione mediterranea, per favorire lo scambio reciproco a livello accademico e culturale e la collaborazione tra le migliori esperienze italiane in questi settori e le istituzioni dei nostri paesi
partner.” “Il Piano Mattei è un’iniziativa strategica del Governo, ma anche una visione concreta per un futuro di crescita condivisa nell’area del Mediterraneo allargato. Grazie alla preziosa collaborazione della Fondazione Med-Or – sottolinea il Ministro Bernini – stiamo costruendo insieme ai nostri partner africani un hub di conoscenza e innovazione, con l’obiettivo di formare una classe dirigente capace
di guidare con coraggio e competenza i Paesi africani verso una transizione fondata su crescita e sviluppo”.
Oice: la Consulta sancisce definitivamente la legittimità delle società di ingeneria in ambito privato
La Corte costituzionale conferma la legittimità della legge 124 del 2017 che aveva chiarito che i contratti stipulati dalle società di ingegneria con committenti privati erano da ritenersi validi. Il problema si era posto in ragione dell’assenza di un regolamento previsto dalla Legge Bersani del 1996 che aveva abrogato il divieto di svolgere attività professionali in forma di società di capitali risalente ad una legge fascista e antisemita del 1939 (la n. 1815), precedentemente abrogata anche dalla legge Merloni che aveva riconosciuto giuridicamente, con l’articolo 17, le società di ingegneria. Lo riferisced l’Oice, l’associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, il contenuto della sentenza della
Per Giorgio Lupoi “la sentenza chiude il cerchio di un percorso che l’OICE avviò ormai trent’anni fa per legittimare le nostre società che, prima del 1994, erano sostanzialmente “carbonare” in quanto vietate da una legge del 1939 che aveva ben altra finalità che nessuno, se non noi, si premurò mai di smontare. Qualcuno obiettava che il riconoscimento operasse soltanto per il privato, ma subito dopo ci pensò l’allora Ministro dello sviluppo economico Pierluigi Bersani a chiudere la questione. Ma non bastò perché nel 2017, sul presupposto della mancata adozione di un regolamento previsto dalla Legge Bersani”. In realtà non era finita qui: “ci volle un’altra legge, fortemente voluta dall’OICE, per chiarire – continua Lupoi – la validità dei contratti stipulati con i privati. Adesso la Corte chiude ogni altra questione affermando che la mancata adozione del regolamento non poteva inibire l’esercizio dell’attività professionale da parte delle società di ingegneria di capitali e cooperative. E questo legittima la validità dei contratti stipulati dalle nostre società con i privati sia prima, sia dopo il 2017. Adesso pensiamo a creare le condizioni di ulteriore sviluppo per il nostro settore, visto che ci siamo liberati dell’ultima delle assurde strumentalizzazioni che abbiamo dovuto combattere in tanti anni”. La Consulta in particolare ha respinto i contenuti dell’ordinanza di remissione presentata dalla Corte d’appello de L’Aquila, dichiarando infondate e inammissibili le questioni di legittimità costituzionale dell’art. 1, commi 148 e 149, della legge 4 agosto 2017, n. 124 (Legge annuale per il mercato e la concorrenza), sollevate, in riferimento agli artt. 3, sotto il profilo della intrinseca irragionevolezza, 24 e 41, commi secondo e terzo, della Costituzione. Fra le altre cose i giudici della Consulta affermano che “la norma interpretativa, nel riferirsi alle società di ingegneria, la cui attività professionale era già regolamentata (dall’art. 17 della legge n. 109 del 1994 e poi dalle disposizioni che hanno riprodotto la stessa disciplina nei codici dei contratti pubblici, susseguitisi nel tempo), è conforme all’istanza di un corretto esercizio delle professioni intellettuali «nei confronti dei clienti, dei terzi, della collettività in generale, garanzia che si ritiene fornita essenzialmente dalla qualificazione professionale e soprattutto dalla responsabilità personale del professionista» (sentenza n. 17 del 1976, nello stesso senso, ordinanza n. 71 del 1988).”
Tecnimont (Maire) collabora in India per lo sviluppo di un impianto di biogas da rifiuti
Tecnimont (Integrasted E&C Solutions di Maire) annuncia che la controllata indiana Tecnimont Private Limited , in collaborazione con la Municipalità di Paradeep e il National Institute of Technology, Karnataka-Surathkal, svilupperà un impianto di biogas da rifiuti presso la Municipalità di Paradeep, distretto di Jagatsinghpur, Odisha, nell’ambito delle iniziative di responsabilità sociale d’impresa che TCMPL sta portando avanti in India. L’impianto di biogas favorisce l’implementazione di soluzioni circolari per gestire in modo efficiente i rifiuti organici. In particolare, questa iniziativa consentirà di produrre biogas dalla conversione di rifiuti alimentari e vegetali attraverso la digestione anaerobica; il biogas ottenuto dal riciclo dei rifiuti organici sarà poi utilizzato dalle cucine della comunità. Questo progetto offrirà posti di lavoro per la popolazione locale impegnata nelle attività di raccolta dei rifiuti, mentre gli studenti universitari, attraverso un apprendimento diretto, avranno l’occasione di sperimentare soluzioni innovative. Un primo impianto pilota, infatti, è stato inaugurato nel 2021 presso il campus NITK, con l’obiettivo di promuovere la ricerca nella circolarità. L’energia generata, ottenuta convertendo gli scarti alimentari e vegetali dalle residenze e dalla mensa universitaria, ha permesso di migliorare l’autosufficienza all’interno del campus stesso.
Competition Archtecture Networ ottiene la certificazione Agid per le piattaforme ei e-procurement
Nome completo: Competition Architecture Network. Acronimo: CAN. E’ la piattaforma telematica per la pubblicazione e la gestione dei concorsi di progettazione, ideata e realizzata dall’Ordine degli Architetti PPC di Roma e Provincia. È già stata utilizzata per svolgere diverse procedure concorsuali, da ultimo quella per la sala prove del Teatro dell’Opera. Ma ora c’è un’importante novità: la piattaforma CANha ottenuto la certificazione rilasciata dall’Agid, l’Agenzia per l’Italia Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, relativa alle piattaforme di approvviggionamento digitale. Si tratta di un passaggio – reso obbligatorio dal nuovo Codice dei Contratti – che consente alla piattaforma dell’OAR di proporsi come uno dei primi strumenti digitali certificati dedicato esclusivamente ai concorsi di progettazione. In questo modo la piattaforma CAN potrà continuare a gestire le procedure concorsuali, con i più elevati standard in termini di sicurezza informatica, protezione dei dati personali e trasparenza, garantendo la piena interoperabilità nell’ambito dell’ecosistema nazionale dell’e-procurement. Spiega Claudia Ricciardi, Consigliera dell’Ordine degli Architetti di Roma con delega all’Area Concorsi OAR: «Il processo di certificazione di CAN è stato meno complesso del previsto, in quanto il sistema era già rispondente in termini di sicurezza e protezione dati». La piattaforma dell’OAR è stata creata, come poche altre nel nostro Paese e in particolare quelle ordinistiche, esclusivamente per gestire i concorsi di progettazione. L’area Concorsi Oar, inoltre, supporta i soggetti che utilizzano CAN offrendo loro molteplici vantaggi. Affianca infatti le amministrazioni pubbliche e anche i privati in tutti le fasi della procedura: prima del concorso, con il supporto alla redazione del bando, dell’eventuale documento preliminare alla progettazione o alla costruzione di un calendario adeguato; durante lo svolgimento, ad esempio con il supporto al Rup; e infine nella fase post, con la presentazione degli esiti del concorso, la preparazione di mostre, del catalogo, l’organizzazione di eventi pubblici per raccontare la procedura. La piattaforma CAN – sottolinea Ricciardi – «è uno strumento che testimonia l’impegno dell’Ordine di Roma per favorire un utilizzo sempre maggiore del concorso di progettazione a Roma e non solo: si tratta infatti di una procedura, incardinata all’interno del Codice Appalti, che riesce a supportare e promuovere il confronto tra progetti e, quindi, a ristabilire la centralità dell’ideazione progettuale e della qualità della progettazione».
Enea e Assoimmobiliare presentano una nuova guida per uffici più efficienti
Enea e Assoimmobiliare hanno realizzato il Quaderno dell’efficienza energetica per gli uffici, una guida operativa che intende facilitare le diagnosi energetiche e promuovere soluzioni per contenere i consumi in un settore fondamentale del mercato immobiliare non residenziale che in Italia conta circa 630 mila unità immobiliari, dislocate in prevalenza nel Nord (53%), con la Lombardia al primo posto (30%).Il Quaderno si rivolge sia ai professioni che agli operatori di settore e mette a disposizione le informazioni per svolgere diagnosi energetiche di qualità e per strutturare un piano di monitoraggio dei consumi energetici. Inoltre, contiene l’analisi del costo/efficacia degli interventi effettuati e un’ampia descrizione delle possibili soluzioni di efficientamento energetico relativamente a un campione di 767 interventi che, qualora realizzati, porterebbero a un risparmio pari a circa 50 GWh/anno, di cui circa il 75% risparmi elettrici.La qualità degli edifici per uffici in Italia varia notevolmente in base all’epoca di costruzione e alla localizzazione. Si passa da edifici storici ristrutturati a costruzioni moderne progettate secondo i più recenti standard di sostenibilità ed efficienza energetica. Dall’analisi delle classi energetiche, basata sui dati del SIAPE, emerge che il 49,3% degli uffici certificati rientra nelle classi energetiche più basse (E, F e G), il 41,3% si colloca nelle classi intermedie (B, C, D), il 9,4% raggiunge le classi più efficienti (A1-A4), mentre solo lo 0,4% del totale certificato rientra nella categoria NZEB (Nearly Zero Energy Building). Da un punto di vista energetico il campione utilizzato rileva invece un consumo legato maggiormente al vettore energetico elettrico (67%) e al gas naturale (22%), a cui si aggiunge (11 %) un moderato uso di altri vettori energetici (ad esempio gasolio, GPL, biomassa etc.). “Il settore immobiliare si trova oggi di fronte a grandi sfide. La crescente consapevolezza dell’impatto ambientale degli edifici, unita agli obiettivi europei in materia di sostenibilità ed efficienza energetica, ci impone di ripensare radicalmente il modo in cui progettiamo, costruiamo e gestiamo i nostri immobili”, commenta Ilaria Bertini, direttrice del dipartimento ENEA di Efficienza energetica. “Questo Quaderno nasce proprio dalla necessità di fornire strumenti metodologici e indicatori di prestazione energetica necessari per misurare i consumi degli edifici per uffici e programmare interventi di miglioramento dell’efficienza”, conclude Bertini.“Negli ultimi anni, il settore immobiliare a uso uffici ha subito una trasformazione significativa, trainata dai cambiamenti nelle modalità di lavoro, come il coworking e lo smart working, e da una crescente attenzione al contenimento dei consumi energetici. Questa evoluzione pone il settore di fronte a sfide rilevanti, tra cui la decarbonizzazione e l’aumento dell’efficienza energetica”, dichiara Emanuela Poli, direttore generale di Confindustria Assoimmobiliare. “In questo contesto, la conoscenza precisa dei consumi energetici è fondamentale per orientare decisioni e azioni verso una gestione più consapevole e sostenibile degli immobili. Gli edifici del settore terziario, sebbene meno numerosi rispetto a quelli residenziali, generano un impatto elevato sulle emissioni di CO₂. Un insieme di interventi mirati su questi immobili può quindi produrre benefici significativi, anche per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla Direttiva EPBD”, conclude Poli.
Eurostat: dalle imprese estere nella Ue è arrivato il 24% del valore aggiunto nel 2022
Nel 2022 l’1 % delle imprese produttrici sul mercato dell’UE era sotto controllo estero. Più della metà, il 63%, era controllata da unità istituzionali di altri paesi dell’UE, mentre il 37% era residente al di fuori dell’UE. Anche se in numero limitato, le imprese a controllo estero hanno contribuito in modo significativo all’economia dell’UE, costituendo il 24 % del valore aggiunto. Questo è stato più elevato in Irlanda (71%), Lussemburgo (55%) e Slovacchia (52%). Per contro, le quote più basse di valore aggiunto sono state osservate in Francia (16 %), Germania e Italia (17 %). Per quanto riguarda il numero di imprese, la quota di imprese a controllo estero è stata la più elevata in Lussemburgo (28%), seguita da Estonia (11%) e Polonia (8%). All’altra estremità della scala, Belgio (0,1%), Italia (0,3%) e Francia (0,4%) avevano le quote più basse. In termini di lavoratori dipendenti e autonomi, le imprese a controllo estero rappresentavano il 15% dei posti di lavoro nell’UE. Lussemburgo (44%), Polonia (34%) e Slovacchia (28%) hanno registrato le quote più alte. Al contrario, le imprese a controllo estero rappresentavano il 10% o meno dei posti di lavoro in Grecia (7%), Cipro (9%) e Italia (10%). Nel 2022 il numero di imprese dell’UE controllate da unità istituzionali residenti in Russia è diminuito dell’11 % rispetto al 2021. Ciò ha portato a una diminuzione del 30 % del numero di lavoratori dipendenti e autonomi e a un calo del 24 % del valore aggiunto delle imprese dell’UE controllate da entità russe rispetto al 2021. D’altro canto, nel 2022 si è registrato un aumento del numero di imprese (+8 %), dipendenti e lavoratori autonomi (+6 %) e del valore aggiunto (+12%) dei produttori di beni e servizi destinabili alla vendita dell’UE controllati da unità istituzionali residenti in Ucraina.
Filt Cgil: intervenire sulla fermata di Priolo e Ragusa
Codice doganale: Conftrasporto-Confcommercio incontra il Viceministro Leo
Una delegazione di Conftrasporto-Confcommercio, guidata dal presidente Pasquale Russo e composta dai presidenti di Anasped, Massimo De Gregorio, e Assocad, Bruno Pisano, ha incontrato il viceministro dell’Economia e Finanze, Maurizio Leo. L’incontro è stato incentrato sul tema della normativa doganale, per superare le criticità che rischiano di paralizzare l’attività di import export. Alcune misure attualmente in vigore, infatti, penalizzano particolarmente gli spedizionieri doganali, con implicazioni penali e con un quadro normativo dissimile agli altri Paesi europei, che operano con disposizioni maggiormente in linea con le disposizioni comunitarie. “Ringraziamo il Viceministro Leo per l’incontro di oggi”, afferma il presidente Russo, “un importante momento di confronto per risolvere un quadro complicato che penalizza gli operatori.” “Il tema non riguarda solo il settore specifico”, prosegue Russo, “ma a cascata tocca su tutta la filiera logistica, con possibili blocchi della merce e con extra-costi operativi che coinvolgono l’intero sistema economico”. “Infatti, se i nostri porti diventano meno convenienti, le merci vanno in altri Paesi e noi perdiamo volumi, lo
Stato perde entrate, la competitività del sistema viene meno. Di tutto abbiamo bisogno in questa fase tranne che ulteriori blocchi ai flussi. Conftrasporto-Confcommercio e le sue associate”, conclude Russo, “rimangono a disposizione del Governo per lavorare insieme per superare le attuali criticità”.
M.C.C.