ASSOCOSTIERI
Navi, depositi costieri, obiettivi e direttive Ue di decarbonizzazione, trasporti pesanti: il mercato Gnl atteso dal RILANCIO. Nel 2024 volumi venduti fermi a 160mila tonnellate ma dal 2025 al 2030 +25-33% ogni anno
Il gnl è pronto a rilanciarsi da qui a fine decennio per accompagnare da protagonista la transizione energetica, sia in termini di infrastrutture (terminali e depositi costieri) che di volumi venduti. Il quadro è quello disegnato ieri dall’assemblea annuale di Assocostieri, che riunisce le imprese della logistica energetica. Secondo, infatti, lo studio “Sslng Watch: la filiera degli usi finali di gnl in Italia – 2025”, realizzato con Mbs Consulting, la domanda di gnl per usi finali in Italia presenta un potenziale di crescita fino a 600.000 tonnellate annue entro il 2030 nello scenario di riferimento, con un tasso medio annuo di crescita del 25% tra il 2025 e il 2030. In uno scenario ottimista, in cui infrastrutture adeguate e competitività del gnl siano pienamente realizzate, i volumi potrebbero salire fino a 840.000 tonnellate, con una crescita media annua del 33%. Nel 2024, invece, nonostante una ripresa, i volumi venduti sono rimasti fermi a 160mila tonnellate. Quanto alle importazioni europee ed italiane, martedì Arera ha registrato nella sua relazione annuale che lo scorso anno la quota preponderante di gnl è arrivata dagli Stati Uniti (45%) seguiti dalla Russia con il 20% che ha accresciuto del 5% il proprio peso, quindi da Qatar (12%), Algeria (8%), Nigeria (5%) e Norvegia (5%). In totale, il 37% delle import europee. Tra le cause che hanno inciso sulla riduzione dell’import di gas liquefatto, sceso del 16% in confronto al 2023, le principali sono state la ripresa di una regolarità dei flussi via tubo, le problematiche di transito attraverso il Mar Rosso e i prezzi più alti offerti dall’Asia per attrarre più carichi.

A trainare il mercato del gas via nave è il settore dei trasporti pesanti, che nel 2024 ha già registrato una crescita dell’8% rispetto al 2023, raggiungendo 135.000 tonnellate di consumo. Con emissioni che coprono il 4% del totale a livello nazionale (15 Mton/anno di CO2). Per il settore marittimo, benché il bunkeraggio risulti ancora limitato nel medio termine, le prospettive sono positive: le nuove infrastrutture small scale potrebbero portare la domanda di gnl per il bunkeraggio a circa 320.000 tonnellate entro il 2030, superando così i consumi attesi nel trasporto pesante (circa 285.000 tonnellate). Inoltre, lo studio sottolinea il trend di crescita della produzione di biometano, stimata intorno a 4,5 miliardi di metri cubi entro il 2040, grazie agli impianti incentivati e alla possibile riconversione di impianti a biogas, condizionata dall’introduzione di nuovi incentivi.
Insomma, gli scenari sono positivi. Sebbene non sia previsto il raggiungimento dei livelli pre-crisi. Per Assocostieri, le leve saranno rappresentate dalla ricezione della direttiva FuelEu e degli obblighi di decarbonizzazione; degli obblighi Ets che valorizzano il contributo del gnl alla decarbonizzazione nel sistema dei prezzi; dall’avvio del bunkeraggio di gnl in Italia, grazie a nuove infrastrutture e operatori. Quanto alle metaniere, 5 sono già operative; a breve la Avenir Aspiration sarà operata da Eni; entro ottobre 2025 entra Green Pearl, di Axpo (7500 mc, destinata all’Italia); entro il IQ 2026 è attesa Eliseus, Axpo, 12500 tonnellate e, infine, Msc ha ordinato quattro bunker tanker destinate ad operare nel Mediterraneo. A gennaio, l’associazione aveva previsto che nel 2030 la domanda italiana di gnl per bunkeraggio potrebbe arrivare a circa 20 % della domanda del Mediterraneo, a condizione che vi siano infrastrutture adeguate e costi competitivi. Mentre sulle navi nuove se ne prevedono 630 al 2030
Ma, avverte il rapporto presentato ieri, i freni resteranno legati al trasporto pesante per la mancata valorizzazione della riduzione di CO2 (il potenziale è di riduzione tra 3 d 15 Mton/anno di CO2), con la difficoltà degli acquisti di camion. Mentre per il settore navale peseranno la numerosità bassa di navi, la competizione internazionale, il fattore prezzo del gas al Psv, le difficoltà regolatorie. Mentre in prospettiva la disponibilità di bio-gnl rimane fondamentale per lo sviluppo di lungo periodo. Tra le proposte di Assocostieri sui trasporti ci sono: incentivi per la sostituzione dei veicoli autotrasporto merci in conto terzi (100 milioni di euro annui dal 2026 al 2032) e il credito d’imposta al 20% per acquisto di gnl e bio-gnl.
“Siamo un Paese che può contare su una vantaggiosa posizione geografica, grazie ai suoi 645 comuni costieri distribuiti in 15 regioni affacciate sul mare”, ha ricordato il ministro Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy). “Occorre investire e valorizzare la pluralità dei vettori energetici disponibili seguendo il principio della neutralità tecnologica che deve essere l’obiettivo della nostra Unione europea. Vogliamo esserne protagonisti di una fase di profonda rivoluzione infrastrutturale e tecnologica che deve portare l’Italia a essere un modello di sostenibilità ambientale, di innovazione e di sicurezza energetica”. Per il presidente di Assocostieri, Elio Ruggeri, “la logistica energetica è oggi il fulcro di un equilibrio delicato tra sicurezza degli approvvigionamenti, sostenibilità ambientale e sviluppo economico. Solo con ambizione e pragmatismo potremo affrontare le sfide del futuro”. La transizione energetica continua ma deve accelerare.