COLLOQUIO CON IL COMMISSARIO DI LA SPEZIA E CARRARA
Dal tracciamento merci all’analisi predittiva: la digitalizzazione nei porti avanza, spinta a riforma e centralizzazione
La nuova governance prevede una holding pubblica che centralizzi i processi decisionali. Federica Montaresi (AdSP Mar Ligure Orientale): “I porti sono il primo sensore dei cambiamenti globali geostrategici”. Tanti anche gli interventi in materia di sostenibilità per La Spezia e Carrara: dalla nuova rete elettrica, ai punti di ricarica per le batterie, stoccaggio idrogeno, pannelli fotovoltaici e comunità energetiche. Le maggiori sfide per i porti italiani saranno sull’implementazione allargata dell’Intelligenza artificiale e il miglioramento di competenze del personale umano.

Federica Montaresi, commissario Autorità del Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale
IN SINTESI
La transizione digitale dei porti italiani avanza. Uno dei primi siti a muoversi su questo tracciato è il porto di La Spezia, oggi ‘governato’ insieme a quello di Carrara dal commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale Federica Montaresi. Nominata lo scorso autunno, racconta a Diario Diac che “soprattutto nell’ultimo periodo stiamo investendo molto sulla digitalizzazione della catena logistica: il nostro Port Community System – le piattaforme digitali previste dalla missione Pnrr M3-C2 2.1, interoperabili, che mettono in rete operatori pubblici e privati per migliorare l’efficienza e la sostenibilità del trasporto merci e della logistica – è molto evoluto. Lo scambio dei dati avviene sia tra gli operatori, sia con i sistemi dell’Agenzia delle dogane e altri sistemi della Pa”. L’obiettivo è velocizzare quanto più possibile la circolazione delle informazioni sulle merci.
Come si digitalizza un porto: il caso La Spezia-Carrara
“Nel nostro Psc abbiamo moduli specifici per il trasporto ferroviario e l’autotrasporto. Per il primo, il modulo Rail è molto efficiente per un porto come quello di La Spezia dove la quota intermodale ammonta a oltre il 34% con picchi del 36-37% sul totale dei container del porto al netto del trasbordo”. Ma l’efficienza – aggiunge Montaresi – si riscontra anche nelle operazioni di train list, con lo scambio di dati tra terminalista, impresa e Mpo per velocizzare le operazioni per la partenza”. Quanto all’autotrasporto, invece, il modulo utilizzato dall’AdSP di La Spezia è “quello già utilizzato dal Pcs sul corridoio per il retroporto di Santo Stefano di Magra dove vengono realizzati i controlli doganali, sanitari, sulla merce”.
L’avanguardia del sistema portuale spezzino, poi, può essere riscontrata anche nell’aver introdotto prima di tutti il sistema di sportello doganale a controllo unico, “tuttora attivo”. Ad essere tracciate sono le merci e i mezzi in avvicinamento al porto di La Spezia da altre direzioni, “individuando il messaggio di preavviso di arrivo per programmare meglio le operazioni”, spiega Federica Montaresi. L’obiettivo finale è migliorare la gestione all’ingresso delle merci, evitando congestioni. Anche tramite il ricorso all’IA per svolgere analisi predittiva delle informazioni ed elaborare scenari sul gate principale. “Stiamo finalizzando lo scambio informativo con il Tos – Terminal operator system – per coordinare le operazioni lato banchina. E negli anni abbiamo digitalizzato tanti processi per aumentare l’efficienza, siamo stati i primi a introdurre il fast corridor, corridoi doganali con il retroporto, realizzato la parte di pre cleaning”.
I progetti
I progetti che ci elenca il commissario sono tanti, da WiderMos a Fenix, “che ci ha permesso di scambiare dati con il porto marocchino di Casablanca”, segno che la digitalizzazione avvicina i sistemi doganali di tutto il mondo. Oltre che in uno stesso Paese, come dimostra proprio il caso dell’AdSP ligure che accorpa La Spezia e Carrara. Una di queste azioni, che rientra nel progetto AccessMile, è attiva sul servizio di “navettamento” stradale che è stato attivato tra il porto della Spezia e il retroporto di Santo Stefano Magra. Attraverso un sistema di tracciamento in tempo reale, tramite Gps e App, è possibile sapere se un tir ha preso in carico un container e dove lo ha preso/rilasciato. Altri progetti citati da Montaresi sono poi EasyLog finanziato nell’ambito del II° avviso del Programma Italia – Francia Marittimo 2014 -2020, persegue il miglioramento dell’efficienza delle connessioni transfrontaliere dei nodi portuali secondari e terziari delle regioni dell’area di cooperazione per agevolare la mobilità intermodale delle merci, nell’ottica dei collegamenti alle reti Ten-T. Il Meridian che, in continuità con il progetto Ursa Major neo e nell’ambito di un ampio partenariato internazionale guidato dal Ministero Federale tedesco del Digitale e del traffico, è volto alla promozione della digitalizzazione del sistema di mobilità attraverso l’implementazione di sistemi e servizi digitali lungo i Corridoi europei per il trasporto merci più trafficati.
Per quel che concerne il porto della Spezia, è previsto lo sviluppo di un progetto pilota che armonizzi i flussi informativi a disposizione degli autotrasportatori, al fine di dare informazioni in anticipo agli autotrasportatori e conseguentemente ottimizzare i tempi di attesa al varco. Lato Pnrr, spiega Montaresi a Diac, “abbiamo partecipato al bando da un milione presentando il progetto di sviluppo dei moduli e rinnovo della piattaforma intera, visto che opera già dal 2015. Sia questo progetto sia un altro bando Acn (1,5 milioni di euro) tocca anche il tema della cybersecurity”. In tutto, i fondi dedicati al Pcs ammontano a 3,582 milioni. E proprio sul Piano di ripresa e resilienza “gli ultimi monitoraggi ci dicono che siamo allineati con le milestones, noi come La Spezia partivamo da un buon Port community system e quindi eravamo avvantaggiati”.
Restando ancora sul fronte digitalizzazione, “con il Digital twin abbiamo fatto un’attività con il centro di competenza 4.0 realizzando il gemello digitale della parte dal gate di ingresso fino alla viabilità comune del porto di La Spezia, andando a realizzare simulazioni e analisi su impatti di congestioni e code”. Aggiunge Montaresi: “abbiamo sempre investito molto e investiremo ancora sulla digitalizzazione. Sia con risorse proprie, comunitarie, nazionali, ma soprattutto con le collaborazioni con i privati che sono fondamentali per portare avanti quest’opera”.
Cosa cambia con la riforma della governance portuale
Ma tutte queste innovazioni, chiediamo a Montaresi, come cambieranno con la riforma dell’Autorità di Sistema Portuale? Per ricordare, il disegno prevede l’implementazione di una holding a controllo pubblico per gestire, pianificare e coordinare le azioni dei sistemi portuali e rappresentare il sistema portuale italiano a livello internazionale, con un ruolo fondamentale nel rafforzamento della sua proiezione globale. Bene, spiega il commissario di La Spezia e Carrara, “la digitalizzazione ha anticipato dell’idea di accentrare le scelte strategiche. Con il bando Pnrr da 1mln e la piattaforma di coordinamento nazionale abbiamo una dimostrazione concreta. Ogni porto ha le sue necessità ma è fondamentale un coordinamento centrale per la gestione delle risorse, la raccolta delle richieste. Si tratta di un passo positivo perché si è lavorato bene, creando un approccio culturale metodologico che ha dato ottimi risultati”.
La transizione verde di un porto
C’è poi, ancora, un fronte green di evoluzione dei porti. sostenibilità: “in ambito Pnrr stiamo portando avanti una serie di progetti del pacchetto Green ports finanziato con fondi Mase”. Per l’AdSP di La Spezia il finanziamento associato è di 22 milioni “ma il pacchetto che abbiamo presentato ammonta a 62mln totali, con 40mln a carico di AdSP”, precisa il commissario Montaresi.
Nel piano verde si prevede una nuova rete di alimentazione elettrica del porto per 41mln di euro. “Siamo stati i primi a ottenere l’autorizzazione regionale unica per nuova rete, che avrà il collegamento all’alta tensione di Terna, stazione e sottostazioni fino alle banchine per l’alimentazione”. Il cold ironing, il piano di elettrificazione delle banchine portuali per la riduzione delle emissioni delle navi nella fase di stazionamento in porto, è finanziato con fondo complementare e prevedrà un’alimentazione gestita da Enel distribuzione con una cabina di trasformazione. In totale si arriverà a 110 megawatt di potenza dalla rete. Ancora: verrà implementata la ricarica elettrica, impianti di produzione e stoccaggio di idrogeno verde, verranno installati pannelli sulle strutture delle aree portuali, stiamo lavorando a due Comunità energetiche sia a La Spezia che Carrara. “Breathe new energy è il nostro claim e rappresenta il filo conduttore dei nostri interventi”. Tradotto, respira nuova energia.
Sfide e scenari
Guardando il tutto dal punto di vista del capitale umano, il reclutamento di nuovo personale che sappia governare questi processi digitali viene giudicato come “non facile” dal commissario Montaresi. “Perché l’AdSP è un soggetto non economico, ecco perché è fondamentale la collaborazione pubblico-privato. Il tema Nis2, la direttiva europea impone l’applicazione di una serie di misure di cybersicurezza e attività di gestione del rischio, dal controllo degli accessi e l’applicazione dei privilegi minimi a una solida autenticazione multifattore, “è un mondo a parte e servono nomine per avere una struttura rispondente alla norma ma i tempi sono stretti e questo si sposa poco con la possibilità di reperire al più presto personale di qualità. Noi ci siamo strutturati, abbiamo avviato una collaborazione con la società in-house Liguria digitale scambiando know-how, facendo affidamento a competenze che loro hanno al loro interno”.
Insomma, i porti italiani stanno cambiando sotto tanti aspetti e La Spezia-Carrara lo dimostrano. “Sul fronte internazionale, l’Italia non è messa così male sui porti. Investire sulla digitalizzazione è un elemento di competitività dei porti. Quindi bene questo percorso, anche se possiamo colmare gap per esempio sui droni rispetto al Nord Europa”. Non tanto un gap tecnologico quanto legato a deficit normativi e di competenze, conclude Montaresi.
“Le sfide più importanti riguarderanno senz’altro l’applicazione dell’intelligenza artificiale, gli sviluppi dell’analisi predittiva. Oggi i porti sono il primo sensore dei cambiamenti internazionali geostrategici e geopolitici mondiali”. Ecco perché dovranno essere sempre più in grado di rispondere a determinati scenari, adattando il proprio ruolo con strategie diverse alle situazioni del futuro.