ASSEMBLEA ANNUALE IMPRESE EDILI FERROVIARIE

Rfi, nodo pagamenti. Miceli (Anceferr): dare certezze alle imprese. Isi: paghiamo ora settembre e ottobre

Sostenibilità economica e certezze per le imprese edili ferroviarie che assicurano la manutenzione e la sicurezza dell’infrastruttura. È uno dei messaggi chiave lanciato dal presidente di Anceferr (in foto) all’assemblea annuale. Sui pagamenti la platea di imprenditori presenti ieri a Roma presso la Casa dell’Architettura ha tirato un sospiro di sollievo.

31 Ott 2025 di Maria Cristina Carlini

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Rfi, nodo pagamenti. Miceli (Anceferr): dare certezze alle imprese. Isi: paghiamo ora settembre e ottobre

Vito Miceli, Anceferr

L’assemblea annuale di Anceferr, l’associazione dei costruttori edili ferroviari, ha portato una buona notizia alle imprese delle settore.  Ad annunciarla è stato l’amministratore delegato di Rfi, Aldo Isi: “I pagamenti per i mesi di settembre e ottobre sono in corso e a breve saranno completati”, ha detto nel suo intervento. La platea di imprenditori presenti ieri, a Roma presso la Casa dell’Architettura, ha tirato un sospiro di sollievo. Tanto più che era stato proprio il nodo dei pagamenti uno dei passaggi chiave della relazione del presidente di Anceferr, Vito Miceli, che ha posto con forza la questione della sostenibilità economica e della regolarità dei pagamenti alle imprese che “ogni giorno, garantiscono la realizzazione, la manutenzione e la sicurezza dell’infrastruttura ferroviaria del Paese”.

“Senza manutenzione, non c’è sicurezza. Senza sostenibilità economica e pagamenti, non c’è futuro. Non è solo una questione contabile. La sostenibilità economica e la regolarità dei pagamenti è ciò che tiene in piedi i cantieri, assicura occupazione, e rende possibili, in definitiva, le connessioni”, ha detto Miceli rimarcando il concetto di connessioni che era il titolo dell’assemblea 2025. Il Decreto Aiuti, ha sottolineato, ha sì previsto interventi per sostenere il comparto ma “rimane una scopertura di circa 2,5 miliardi di euro rispetto alle domande di compensazione presentate al Ministero delle Infrastrutture. Un buco che rischia di compromettere il completamento di molte opere anche di Pnrr e di travolgere centinaia di imprese e migliaia di posti di lavoro. È per questo che chiediamo con forza che la Legge di Bilancio preveda una proroga delle misure di compensazione e nuove risorse adeguate al 2026, così da restituire ossigeno a un comparto che è parte vitale dello sviluppo infrastrutturale e industriale del Paese. Non è una richiesta di favore, ma un diritto di giustizia economica e contrattuale: chi lavora deve essere pagato. Chi investe, forma, assume e garantisce la sicurezza non può essere lasciato senza certezze finanziarie”. E servono risposte immediate e concrete.

C’è anche un’altra preoccupazione che è chiaramente emersa dalla relazione di Miceli. “È giusto puntare sulle grandi opere per sviluppare la rete e per connettere quei territori ancora esclusi dalle principali infrastrutture. Ma  – ha avvertito – ciò non deve avvenire a discapito della manutenzione ordinaria e straordinaria, che rappresenta la vera garanzia di efficienza e sicurezza del sistema ferroviario. Grandi opere e manutenzione sono due facce della stessa medaglia ed è responsabilità delle nostre istituzioni costruire il futuro senza perdere di vista il presente. Mantenere alta l’attenzione sulla manutenzione evita il rischio di ripetere gli errori del passato. Il sistema infrastrutturale, segnato da anni di esercizio, necessita infatti di interventi costanti e mirati, in linea con i requisiti attuali in termini di prestazioni e sicurezza”.

“Senza imprese solide e qualificate non può esistere un’infrastruttura sicura e moderna. La filiera ferroviaria italiana è un patrimonio industriale e professionale che va difeso, valorizzato e messo nelle condizioni di operare con continuità e responsabilità”, ha detto ancora Miceli. Va ricordato che il comparto rappresentato da Anceferr oggi muove oltre 6 miliardi di euro di valore economico, con 6.000 lavoratori diretti e oltre 30.000 occupati complessivi nella filiera. Ogni notte operano 1.000 addetti con più di 500 mezzi, impegnati nella manutenzione di una rete che conta 2 milioni di componenti e apparecchiature ferroviarie in manutenzione ogni anno. Solo nel 2025, le imprese aderenti hanno realizzato oltre 120 ore di formazione per ciascun dipendente, a testimonianza di un impegno costante su qualità, sicurezza e innovazione.

Anceferr ha, quindi, rilanciato alcune priorità che puntano, tra l’altro, a rafforzare il rapporto con la committenza. Per la voce formazione e competenze, L’associazione  propone di istituire la figura del Tecnico di Cantiere Ferroviario, una nuova professionalità qualificata e certificata, indispensabile per garantire sicurezza, efficienza e innovazione nei cantieri. Una battaglia che Anceferr conduce da tempo per valorizzare il capitale umano e costruire una filiera sempre più specializzata. Anceferr chiede una cabina di regia con Rfi e Italferr con l’obiettivo di rendere strutturale un tavolo di confronto permanente per assicurare tempi certi, continuità dei lavori e programmazione condivisa. “Solo una pianificazione integrata può prevenire rallentamenti e dispersione di risorse”, ha affermato Miceli.  C’è poi il capitolo innovazione e sostenibilità. La sfida della mobilità del futuro si gioca sull’interconnessione tra infrastrutture, ambiente e tecnologia. Per questo Anceferr promuove un approccio integrato, in cui intermodalità, digitalizzazione e sostenibilità ambientale si rafforzano reciprocamente diventando fattori chiave per la competitività del sistema Paese.

Altra sollecitazione forte quella di avere una visione di lungo periodo che guardi oltre il Pnrr. Un rassicurazione in tal senso è arrivata dal viceministro delle Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi, in un videomessaggio dalla Maritime Week 2025 in India. “Dopo il Pnrr dovremo garantire continuità alle risorse per completare i corridoi europei, ma anche per mantenere elevati standard di manutenzione. Le nuove opere sono importanti, ma non possono mai andare a discapito della sicurezza e della qualità della rete esistente. Le imprese che ogni notte lavorano sui binari sono la spina dorsale del sistema ferroviario e della competitività del Paese. L’obiettivo è costruire un’Italia hub ferroviario e logistico del Mediterraneo, connessa con l’Europa e capace di attrarre nuovi flussi e investimenti”.

Oltre a dare la buona notizia dei pagamenti in  corso, Isi ha ribadito le tre priorità al centro del suo mandato: “sicurezza, qualità e investimenti”. “Abbiamo un ruolo fondamentale: quello di garantire la sicurezza della circolazione dei treni e, al contempo, rendere migliore la qualità delle stazioni”, ha detto. “Stiamo investendo molto e grazie al sistema di qualificazione continueremo a farlo, alzando ancora di più l’asticella e investendo in formazione per la sicurezza dei lavoratori”.

“Le imprese ferroviarie merci, e tutto il settore della logistica italiana, sono strettamente connesse al lavoro quotidiano che le imprese della filiera ferroviaria stanno portando avanti sotto la preziosa guida di Rfi” , ha dichiarato Sabrina De Filippis, amministratore delegato di FS Logistix, nel suo intervento . “I lavori del Pnrr stanno mettendo a dura prova tutto il comparto merci, ma siamo consapevoli che le nuove infrastrutture avranno un ruolo fondamentale nel rilancio del trasporto intermodale in Europa, in cui i terminal rappresenteranno degli snodi centrali per coprire tutta la catena logistica”.

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