Da Torino a Helsinki: rigenerare con frutta e verdura

06 Ott 2025

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Da Torino a Helsinki: rigenerare con frutta e verdura

Foto Turismo Torino e Provincia

Breslavia, Torino, Helsinki, Los Angeles e Long Beach. Ma sono molte di più, ventisette in totale, le città coinvolte nel progetto Food Capitals, la rete che unisce i luoghi con progetti di rigenerazione legati ai mercati rionali e urbani. Insomma, dare un nuovo volto ai quartieri partendo da frutta e verdura. Se n’è parlato in un panel alla Placemaking Week Europe di Reggio Emilia, dove sono stati approfonditi proprio i cinque casi citati in apertura. Tutti collegati al network Food Capitals nato nel 2007 a Lione per promuovere iniziative sociali e culturali di rigenerazione urbana partendo dalla valorizzazione del fattore cibo per rivitalizzare questi luoghi d’incontro, rinnovandoli nelle attività da svolgere, andando oltre la sola dimensione commerciale. Insomma, creare piazze mercato al coperto e non dove potersi trovare e stare. Vivere.

In Italia, Torino è un caso esemplare grazie allo storico mercato di Porta Palazzo. E’ l’icona di piazza della Repubblica, attivo dal 1835 dopo la fusione di due mercati adiacenti, oggi copre 51mila metri quadrati e accoglie 700 venditori con zone all’aperto e padiglioni al chiuso. “E’ il mercato più grande d’Europa”, ha spiegato a Diac Cristina Cerutti dell’ufficio turismo Torino e Provincia. Per l’80% è un mercato di frutta e verdura, alimentare più in generale. Un punto di riferimento divenuto sempre più tale per i torinesi, grazie ai bassi prezzi. “Ma anche per i turisti – aggiunge Cerutti – perché il sabato il mercato è aperto tutto il giorno (mentre dal lunedì al venerdì solo la mattina) e accoglie ogni settimana tanti gruppi dalla vicina Francia”. L’intero quadrilatero di Porta Palazzo è al centro di un piano urbanistico dagli anni Novanta con il Sindaco Valentino Castellani, che prevedeva la riconversione degli edifici industriali dismessi per la crisi delle fabbriche automobilistiche. E da allora si sono moltiplicati anche i locali di ogni genere, tra cui quelli di antiquariato, ristoranti e bar. “Nel 2021 è nata la Portineria di Comunità in un’ex edicola, un progetto in partnership tra il Comune di Torino e la Rete italiana di cultura popolare: con fondi europei sono stati creati servizi di prossimità per anziani, richiedenti asilo, senza-tetto. Da qui ne sono nati altri sia a Torino che nel resto del Piemonte ma anche a Milano”, racconta Cerutti. “Un’ altra iniziativa è stata quella ideata la scorsa estate dal famoso Dj Tennis del Kk Future Festival, che ha proposto un dj set in uno stand del mercato: un evento gratuito svolto di mattina con musica e cibo gourmet”. E il successo porterà a replicare l’iniziativa. Ma a Torino, con i progetti TorinoCambia e i fondi Pnrr-Ue, sono tanti i mercati al centro della rigenerazione urbana del capoluogo. Dal mercato Sebastopoli a quello di via Don Grioli, Baltimora, Nitti, Pavese fino a quelli di corso Brunelleschi e Racconigi. A Milano, Sogemi ha da poco preso in mano la gestione della maggioranza dei mercati rionali (15 su 21) per occuparsi anche della riqualificazione dei banchi. A Roma, l’amministrazione Gualtieri punta a realizzare anche alcune aule studio nei mercati rionali. E dalla Regione Lazio, ad agosto, sono stati messi a disposizione dei municipi 1,6 milioni per curare il restyiling delle strutture.

Guardando al resto d’Europa, una città altrettanto coinvolta con progetti di trasformazione rionale tramite i mercati di quartiere è Breslavia, in Polonia. Non a caso, sarà la sede della Placemaking Week Europe nel 2026. Nel programma illustrato a Reggio Emilia è stato ricordato che la città ha otto mercati urbani pubblici e altri cinque privati per 450 postazioni commerciali. Altri dieci sono al coperto per 1300 postazioni commerciali per un complessivo di 4mila posti di lavoro. I due esempi di spicco sono il Jemiołowa  Market e il Niedźwiedzia Market. Entrambi fanno parte della campagna Love Wrocław Marketplaces, insieme a quelli di Komandor, Ptasia e Pasaż Zielińskiego. Una campagna che mette al centro la rivitalizzare concretamente questi luoghi con il miglioramento delle strade adiacenti, l’accessibilità dei parcheggi, l’offerta variegata di prodotti e attività economiche che attira gente da tutta la città oltre che dai residenti dei singoli quartieri. Il tutto anche grazie al tocco artistico che grazie ai murales che colorano gli edifici dei mercati.

Foto Tomasz Hołod/www.wroclaw.pl
Foto Tomasz Hołod/www.wroclaw.pl

Un’altra città iconica dal punto di vista dei mercati rionali è Helsinki. Nel piano urbano per il prossimo decennio verranno investiti 20 milioni di euro per rivitalizzare le quattordici piazze del mercato. Anche in questo caso, l’obiettivo è renderle spazi inclusivi dove trascorrere tempo libero, commerciare, organizzare eventi e grandi raduni. Gli ammodernamenti infrastrutturali sono già iniziati e stanno andando avanti in parallelo con tante sperimentazioni di nuove attività per capire come rendere questi luoghi già iconici e storici ancora più attrattivi. Senza snaturarli.

Foto: Helsingin kaupunki
Chiosco e terrazza Alkuviini sulla piazza del mercato di Hakaniemi. Foto: Nikke Sillanpää

Un altro recente esempio di programmazione del restyling delle piazze mercato è quello di Bicester, nell’Oxfordshire. Un piano da finalizzare al 2027 per 5,1 milioni di sterline e che prevede una nuova disposizione delle strade del quadrante tale da garantire una miglior accessibilità, privilegiando la mobilità pedonale e nuovi spazi per eventi, opere d’arte, pranzi e cene all’aperto. Ma a Reggio Emilia si è parlato di rigenerazione dei mercati anche in California, a Los Angeles e Long Beach. La Smolarcorp, ad esempio, annovera quattro progetti di placemaking. Quello della Community Comal ha portato le cocineras tradicionales nello storico rancho di Long Beach per costruire un comal tradizionale all’aperto, una piastra di argilla utilizzata da generazioni nella cucina indigena messicana. La rigenerazione urbana, insomma, si può fare anche così. Con frutta, verdura e placemaking.

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