INCONTRO CON LE PROFESSIONI
Mantovano: CONCILIEREMO l’equo compenso con il codice appalti
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha ricordato che la prima firmataria della legge 49 è Giorgia Meloni ed è quindi necessario trovare “un punto di equilibrio per garantire la giusta retribuzione ai professionisti che ricevono incarichi dalle pubbliche amministrazioni”. Al tavolo anche il tema dell’autonomia differenziata: “Alle Regioni non sarà permesso di istituire nuovi ordini professionali mentre potranno costituire albi di interesse locale”.
“L’equo compenso è un provvedimento di fondamentale importanza approvato nei primi mesi della corrente legislatura e del quale lo stesso Presidente del Consiglio è stato primo firmatario”. Lo ha ricordato ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, nel corso di un incontro nella Sala Verde di Palazzo Chigi con il mondo delle professioni. “Abbiamo intenzione – ha assicurato Mantovano – di trovare un punto di equilibrio che consenta di garantire la giusta retribuzione ai professionisti che ricevono incarichi dalle pubbliche amministrazioni”.
Nulla di più per una questione delicatissima che dovrebbe trovare una soluzione nel decreto correttivo del codice degli appalti, destinato a entrare in vigore a fine anno. Oltre all’equo compenso, l’incontro ha affrontato altre questioni fondamentali per le professioni come l’attuazione dell’autonomia differenziata regionale, la formazione e l’accesso agli ordini, la possibilità di introdurre forme di tutela per gli esercenti le professioni sanitarie in relazione alle norme penali. Oltre a Mantovano all’incontro erano presenti i ministri Giorgetti, Calderone, Schillaci, il viceministro alla Giustizia Sisto e la sottosegretaria alle imprese e al Made in Italy Bergamotto. Mantovano ha ribadito ha ribadito “l’attenzione nei confronti degli ordini professionali quali elementi qualificati e qualificanti del Sistema Italia, ognuno nella propria autonomia ma nel quadro comune della difesa dell’interesse nazionale”.
Sulla questione dell’autonomia differenziata, il governo ha chiarito che, in vista del confronto con le regioni che hanno richiesto o richiederanno l’attribuzione di nuove funzioni, anche in materia di regolazione delle attività professionali, intende muoversi in linea con la giurisprudenza costituzionale consolidata. “Pertanto – dice una nota di Palazzo Chigi – alle regioni non sarà devoluta la competenza in merito all’istituzione di nuovi albi professionali, mentre resterà ferma per le stesse la possibilità di costituire albi meramente ricognitivi o di comunicazione e di aggiornamento che riguardano professioni già riconosciute dalla legge statale”.
I singoli ministeri vigilanti attiveranno tavoli tematici specifici per approfondire il confronto sulle altre istanze proposte dai rappresentanti dei professionisti.
G.Sa.