Manovra, domani in Cdm. Gaza, Meloni punta a un ruolo per l’Italia

  • Oggi la firma dell’accordo di pace a Sharm el Sheikh
  • Dazi, nuove tensioni tra Usa e Cina
  • Da oggi al via all’annual meeting del Fmi
  • Innovazione, si apre il ComoLake 2025

13 Ott 2025 di Maria Cristina Carlini

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Il governo stringe sulla manova in vista del Consiglio dei ministri di domani. Ieri sera svolto un nuovo vertice di maggioranza per mettere a punto le misure che entreranno nella nuova legge di Bilancio 2026. Una manovra leggera che dovrebbe attestarsi sui 16 miliardi di euro.  Uno dei principali interventi è il taglio di due punti della seconda aliquota Irpef, dal 35% al 33%, per i redditi compresi tra 28mila e 50mila euro. La misura dovrebbe costare intorno ai 2,5 miliardi. Il vantaggio può arrivare per i contribuenti ad un massimo di 440 euro l’anno. In arrivo una nuova rottamazione delle cartelle mentre sul fronte casa l’obiettivo è prorogare il bonus ristrutturazioni al 50% sulle prime case, ma in modo selettivo. Nessuna indicazione per il momento invece sul futuro del bonus mobili a scadenza a fine anno. Introdotta lo scorso anno per l’imprenditoria virtuosa che fa utili ma investe in occupazione e innovazione, l’Ires premiale scade il 31 dicembre e dovrebbe essere rinnovata. Il costo si aggira intorno ai 400-500 milioni di euro. Per le imprese sarebbe anche in arrivo il nuovo incentivo che supererà Transizione 5.0. Gli altri capitoli prevedono misure per le famiglie con un pacchetto tra 500 e 1 miliardi di euro. Si lavora, tra l’altro, sulle detrazioni fiscali col quoziente familiare e sulla conferma del congedo parentale facoltativo all’80% dello stipendio per tre mesi, dopo la fine di quello obbligatorio. Per assunzioni e smaltimento delle liste di attesa nella sanità, il governo ha annunciato 2,5 miliardi in più a favore del SSN in aggiunta ai 4 miliardi già stanziati con la legge di bilancio dello scorso anno. Il governo punta ad un loro contributo “concertato” e senza intenti “punitivi”. Tra le ipotesi anche quella di una proroga dell’intervento sulle Dta. Le entrate si aggirerebbero intorno ai 2,5 miliardi.  Intanto, dopo l’incontro con le organizzazioni sindacali di venerdì, oggi è la volta delle associazioni datoriali.

Oggi la firma dell’accordo di pace a Sharm el Sheikh

La presidente del Consiglio, Giorgi prende parte oggi alla cerimonia di Sharm el Sheikh, che sarà copresieduta dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi e da quello americano Donald Trump, e dove si firmerà l’accordo di pace tra Israele e Hamas. Una missione con la quale Meloni, ferma sostenitrice di Donald Trump e del suo piano di pace in Medio Oriente, punta a ritagliare un ruolo per l’Italia nella fase che ora si apre con la prospettiva di ottenere un posto nel board che gestirà Gaza.  Nei giorni scorsi è stato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a indicare questo possibile ruolo per l’Italia sia sul versante di un sostegno militare alla missione di pace che al coinvolgimento delle imprese italiane nella ricostruzione. «Il governo italiano sarà pienamente impegnato al fianco degli Stati Uniti e degli altri partner europei e regionali per contribuire a creare le giuste condizioni di stabilità. Siamo pronti a partecipare con i nostri militari ad una missione di pace e sicurezza, con le nostre imprese a ricostruire Gaza partendo da scuole e ospedali», sono le parole del titolare della Farnesina.

Dazi, nuove tensioni tra USA e Cina

Sale di nuovo la tensione sul fronte dei dazi. Le minacce del presidente Trump Donald Trump hanno fatto fibrillare Wall Street, che ha chiuso con un tonfo l’ultima seduta della settimana. Oggi  i riflettori  sono puntati sulla reazione delle borse asiatiche e di quelle europee. La posizione della Cina sulla guerra commerciale “è coerente: non la vogliamo, ma non ne abbiamo paura”.  ha commentato ieri  un portavoce del ministero del Commercio. Come annunciato il 10 ottobre da Washington, in risposta al controllo dell’export cinesi di terre rare e prodotti correlati, gli Usa imporranno dazi del 100% alla Cina e il controllo dell’export su tutti i software critici. E’ stata questa la prima risposta da parte del governo cinese all’annuncio del presidente americano. Le minacce intenzionali di dazi elevati non sono il modo giusto per andare d’accordo con la Cina”, ha aggiunto il portavoce, invitando Washington ad accantorare pratiche scorrette: “Siamo pronti a far valere le nostre ragioni”

Da oggi al via all’annual meeting del Fmi

Si apre oggi a Washington il meeting annuale del Fondo monetario internazionale, i cui lavori proseguiranno fino a sabato 18 ottobre. Tra gli interventi più  attesi quelli  del numero uno della Federal Reserve Jerome Powell (martedì) su politica economica ed outlook economico, e della presidente dell’Eurotower Christine Lagarde (giovedì).

Francia, nasce il Lecornu 2 ed è corsa contro il tempo per la manovra

“Un governo di volti nuovi che escono dalla società civile, con personalità di esperienza e giovani parlamentari”: è il Lecornu 2, il secondo esecutivo in sette giorni formato dal macroniano Sebastien Lecornu, il quale ieri sera , ha annunciato  il nuovo esecutivo. È “un governo di scopo, quello di varare la manovra finanziaria entro la fine dell’anno”,  in nome soltanto dell’interesse del Paese. ha detto. Dopo il primo tentativo durato solo 14 ore, Lecornu ha risposto alla seconda chiamata del presidente della Repubblica Emmanuel Macron e ha ricominciato a tessere la tela per la formazione del nuovo governo dove entrano nomi nuovi e diverse personalità provenienti dalla società civile e non dai partiti. Non cambiano i ministri dell’Economia, Roland Lescure, e degli Esteri, Jean-Noël Barrot. Il prefetto di Parigi, Laurent Nuñez, è nominato ministro degli Interni al posto di Bruno Retailleau, capo dei Républicains che hanno deciso di non entrare a far parte del Lecornu 2. L’ex ministra del Lavoro Catherine Vautrin passa alla Difesa, conferma per Gérald Darmanin alla Giustizia e per Rachida Dati alla Cultura, novità al Lavoro che sarà guidato dall’ex presidente delle Ferrovie-Jean-Pierre Farandou. Rimane al suo posto anche la ministra dei  Conti pubblici, Amélie de Montchalin. Il primo, spinoso dossier da affrontare è la manovra finanziaria 2026 che verrà presentata domani, soltanto con qualche ora di ritardo rispetto alla scadenza annunciata di oggi. La scadenza è infatti legata alla durata legale dell’esame del testo, che deve seguire un iter fissato dalla costituzione: 40 giorni al massimo in Assemblée Nationale, 20 in Senato, poi 10 per un ultimo passaggio in entrambi i rami del Parlamento. A questi 70 giorni se ne aggiungono altri 8 per la verifica dovuta da parte del Consiglio costituzionale, che esamina la conformità della legge alle norme fondamentali. Tra le prime reazioni al Lecornu 2 , quella di Mathilde Panot de La France Insoumise: “Non disfate troppo presto i cartoni, la sfiducia sta arrivando”. Subito dopo quella di Olivier Faure, segretario PS: “No comment…”. I socialisti, gli ecologisti e i centristi dissidenti, decideranno sulla fiducia soltanto dopo la dichiarazione di politica generale di Lecornu, che ha dato appuntamento in Assemblée Nationale per domani. Prima, in mattinata, ci sarà il primo Consiglio dei ministri, presieduto da Emmanuel Macron di ritorno dall’Egitto. La giornata di oggi  sarà dedicata al passaggio di consegne fra il brevissimo governo Lecornu 1 e il nuovo esecutivo. I ministri sono stati invitati a compiere questa cerimonia nella massima “sobrietà” e “senza invitati”.

Innovazione, si apre il ComoLake 2025

Si apre martedì il “Digital Innovation Forum – ComoLake2025”, promosso dalla Fondazione Innovazione Digitale Ets, momento di incontro tra Istituzioni, Operatori e Mondo della Ricerca su innovazione tecnologica, intelligenza artificiale e digitalizzazione. L’evento, che si svolge a Cernobbio,  si conclude il 17 ottobre.

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