La giornata

Luglio RISCALDA i prezzi: inflazione in Italia all’1,3%, eurozona al 2,6%

  • Snam accelera sugli investimenti, lo stop al superbonus pesa sui ricavi
  • Per Hera ricavi in calo nel primo semestre, in crescita investimenti e utili
  • Trenitalia: ad agosto disagi in vista per i lavori sulla rete ferroviaria
  • Il Polo Logistica Fs e l’Adsp Mare Adriatico centro settentrionale firmano un protocollo d’intesa per l’integrazione digitale

31 Lug 2024

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L’inflazione rialza la testa in Italia e in Europa e questo alimenta i dubbi sulle prossime mosse della Bce in vista di un possibile taglio dei tassi. Continuano le semestrali con i conti di Snam e Hera. Disagi in vista per chi viaggia in treno: i lavori sulla rete ferroviaria comporteranno modifiche alla circolazione dei treni. Il Polo Logistica e l’Autorità portuale Adriatico centro settentrionale promuovono l’integrazione digitale tra servizi ferroviari e il porto. Rinnovato il cda del Gse, confermati i vertici Arrigoni e Vigilante

Si intensificano, a luglio, i segnali di rialzo dell’inflazione e, dopo il dato giunto dalla Germania (2,6%), alle prese anche con un arretramento del Pil, arriva il dato dell’inflazione italiana e, più in generale, della zona euro che attestano, a sorpresa, questa risalita. Dati cruciali che  la Bce aspetta in vista della decisione su un eventuale taglio dei tassi di interesse a settembre, dopo la prima riduzione di un quarto di punto nel giugno scorso. I numeri, ai quali si ancora la decisione dell’Eurotower, qualche dubbio ora lo insinuano e, comunque, confermano, come ha detto a giugno la presidente della Bce, Christine Lagarde, quanto sia accidentato il percorso e quanto, a maggior ragione, sia necessario procedere con cautela.

 Secondo le stime preliminari diffuse dall’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi aumenta dello 0,5% su base mensile e dell’1,3% su base annua, da +0,8% del mese precedente. L’aumento, spiega l’Istat,  si deve in primo luogo all’accelerazione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +3,5% a +11,3%) e all’attenuarsi della flessione degli energetici non regolamentati (da -10,3% a -6,1%). Un sostegno all’inflazione deriva inoltre dall’andamento dei prezzi dei tabacchi (da +3,4% a +4,1%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,0% a +4,4%). Per contro, in rallentamento risultano i prezzi dei servizi vari (da +1,8% a +1,5%), dei beni non durevoli (da +1,3% a +1,0%), dei beni alimentari lavorati (da +2,0% a +1,8%), dei beni alimentari non lavorati (che scendono a -0,3%, dal +0,3% del mese precedente) e dei beni durevoli (da -1,0% a  -1,2%). Nel mese di luglio l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +1,9%, mentre quella al netto dei soli beni energetici decelera lievemente (da +1,9% a +1,8%). La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni, pur restando negativa, registra una risalita (da -0,7% a -0,1%) e quella dei servizi è in lieve accelerazione (da +2,8% a +3,0%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si porta quindi a +3,1 punti percentuali (dai +3,5 di giugno). Frena ancora il ‘carrello della spesa’: i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale (da +1,2% a +0,8%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,0% a +1,9%).

L’aumento congiunturale dell’indice generale riflette, per lo più, la crescita dei prezzi dei beni energetici regolamentati (+5,5%), dei beni energetici non regolamentati (+3,3%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,8%), dei Ssrvizi relativi ai trasporti (+0,4%) e dei beni alimentari lavorati (+0,3%). Gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei beni alimentari non lavorati (-1,4%). L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1,0% per l’indice generale e a +2,0% per la componente di fondo. In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) diminuisce dello 0,8% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il Nic non tiene conto, e aumenta dell’1,7% su base annua (in accelerazione da +0,9% di giugno).

L’inflazione risale anche nell’eurozona, +2,6%, sotto la spinta di servizi ed energia

La stima flash di Eurostat registra, a luglio,  un rialzo dell’inflazione dell’eurozona (misurata con l’indice Hipc) al 2,6% dal 2,5%. Delle diverse componenti, i prezzi dei servizi  continuano ad essere quelli più caldi con il più alto tasso di crescita annuale al 4%, tuttavia in lieve decelerazione rispetto al 4,1% di giugno, seguiti da alimentari, alcol e tabacco (2,3% rispetto a 2,4% di giugno). Ma è l’energia che registra l’aumento più elevato al 1,3% dallo 0,2% di giugno. I beni industriali non energetici salgono allo 0,8% dallo 0,7% di giugno. Su base mensile, la crescita dell’inflazione rimane invariata. Il tasso d’inflazione più alto si registra in Belgio (5.5%), seguito dai Paesi Bassi (3,5%) e Grecia (3%) mentre il più basso è quello della Finlandia (0,6%), seguito dalla Lettonia (0,8%) e Lituania (1,1%). Delle principali economie dell’eurozona, si è vista la Germania con l’incremento annuo dal 2,5% al 2,6% mentre l’aumento mensile è dello 0,5%. Anche la Francia, su base annua, passa dal 2,5% al 2,6% mentre l’incremento mensile è dello 0,1%. In controtendenza il dato della Spagna che frena al 2,9% dal 3,6%. Il calo mensile è dello 0,7%, il più ampio dopo Italia e Portogallo, -0,8%.

Snam accelera sugli investimenti, lo stop al superbonus pesa sui ricavi

Snam chiude i primi sei mesi dell’esercizio all’insegna di una forte balzo degli investimenti, cresciuti del 57,9% a 1.159 milioni di euro. A trainarli i maggiori investimenti nei business delle infrastrutture gas a fronte, in particolare, degli interventi di adeguamento del terminale di Ravenna, che sarà operativo nel primo trimestre del 2025, dalla realizzazione dei relativi allacciamenti alla rete di trasporto e dei lavori della Linea Adriatica. Gli investimenti relativi al settore trasporto hanno toccato quota 792 milioni di euro con un balzo del 70% rispetto ai 466 milioni di euro nel primo semestre 2023; 101 milioni di euro al settore stoccaggio (91 milioni di euro nel primo semestre 2023) e 185 milioni di euro al settore rigassificazione (100 milioni di euro nel primo semestre 2023). Gli investimenti dei business legati alla transizione energetica ammontano a 58 milioni di euro (49 milioni di euro nel primo semestre 2023). In calo sono i ricavi totali che  si sono attestati a 1.799 milioni di euro, in riduzione di 117 milioni di euro (-6,1%) rispetto al primo semestre 2023. Nel business delle infrastrutture gas, si registra una crescita dei ricavi (+248 milioni di euro; +17,8%) a fronte dell’aumento dei ricavi regolati. In riduzione i ricavi dei business della transizione energetica (-365 milioni di euro; -70,1%) per il minor contributo dell’efficienza energetica a fronte del termine degli incentivi legati al Superbonus. Con la crescita dei ricavi  regolati, in parte assorbita dal minor contributo dei business della transizione energetica, sale l’ebitda adjusted a 1.417 milioni, +16,1%. L’utile netto adjusted di gruppo aumenta dell’11,3% a 691 milioni.  L’indebitamento finanziario netti sale a 16.352 milioni di euro (+1.082 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023), in aumento principalmente per gli investimenti realizzati nel periodo e per il pagamento del dividendo 2023. “A fronte di un contesto globale che rimane incerto, i risultati del primo semestre si confermano decisamente solidi e al di sopra delle attese, con investimenti in crescita di quasi il 60% e i principali indicatori economico-finanziari in crescita a doppia cifra, permettendoci di confermare la guidance, già rivista al rialzo, per la chiusura del 2024″, afferma l’amministratore delegato di Snam Stefano Venier.  “L’accordo per l’acquisizione di Edison Stoccaggio, i significativi avanzamenti sulla FSRU di Ravenna e il progresso dei lavori su Rete Adriatica rafforzano il nostro impegno sul fronte della sicurezza degli approvvigionamenti. Sviluppi rilevanti anche sul fronte dei progetti della transizione energetica, con riferimento sia alla cattura della CO2, sia all’idrogeno. Per il 2024 prevediamo un’ulteriore, importante riduzione delle nostre emissioni dirette pari a -17% rispetto alla baseline 2022, in linea con la nostra strategia di decarbonizzazione, parte del Transition Plan che verrà pubblicato in autunno”.

Per Hera ricavi in calo nel primo semestre, in crescita investimenti e utili

Anche per Hera la riduzione dei prezzi energetici, oltre al minor valore delle attività di intermediazione, determina il calo del fatturato nei primi sei mesi del 2024. I ricavi si attestano a 5.536,8 milioni di euro rispetto ai 8.297,5 milioni al 30 giugno 2023 (-33,3%),
prevalentemente per la riduzione dei prezzi energetici. Highlight economico-finanziari. In crescita la redditività con il margine operativo lordo che segna un aumento del 2% a 732,7 milioni di euro. L’utile di pertinenza degli azionisti cresce del 16,4% a 218,4 milioni, l’utile netto sale a 237,3 milioni di euro (+14,1%), rispetto ai 208 milioni del primo semestre 2023. Risultati, questi, che, sottolinea il gruppo, confermano una creazione di valore per tutti gli stakeholder perfettamente in linea con le attese di piano. Il primo semestre vede una importante crescita degli investimenti operativi, incrementati dell’8,2% a 344,4 milioni, a conferma dei programmi strategici della multiutility e dei significativi interventi su impianti, reti e infrastrutture. Il valore complessivo dell’indebitamento finanziario netto risulta pari a 4.063,5 milioni di euro rispetto ai 3.827,7 milioni al 31 dicembre 2023 e in miglioramento del 2% rispetto al primo semestre 2023. “Anche i risultati del primo semestre 2024, con i principali indicatori economico-finanziari in crescita, testimoniano la costante generazione di valore per tutti i nostri stakeholder”, commenta il presidente esecutivo del gruppo Hera, Cristian Fabbri. “Questi progressi, dopo gli straordinari
risultati del 2023, evidenziano la capacità del nostro Gruppo di realizzare gli obiettivi del Piano industriale, creando i presupposti di un ulteriore sviluppo sostenuto dall’incremento dell’8% del valore degli investimenti”. Come spiega l’ad Orazio Iacono, “la crescita della marginalità operativa è riconducibile, in particolare, alle ottime performance del business delle reti, che complessivamente portano un contributo al MOL del Gruppo di quasi 270 milioni, +11%, grazie in particolare ai servizi di distribuzione energy e al ciclo idrico, e all’accelerazione della crescita dell’area waste che sale a 172 milioni (+5,3%)”.

Trenitalia: ad agosto disagi in vista per i lavori sulla rete ferroviaria

A un luglio particolarmente difficile per la circolazione ferroviaria, seguirà ora un agosto caldo a causa dei lavori sulla rete. Si tratta di interventi di potenziamento infrastrutturale, propedeutici a una maggiore frequenza e migliore qualità del servizio, spiega la società capofila del Polo Passeggeri del gruppo Fs, che comporteranno modifiche alla circolazione dei treni a lunga percorrenza. Le linee maggiormente interessate saranno la Torino-Milano-Venezia, la linea AV Milano-Bologna e la Direttissima Roma-Firenze. Saranno previste interruzioni dovute ai lavori anche sui valichi alpini, che si ripercuoteranno soprattutto sull’offerta dei collegamenti transfrontalieri.

LA LINEA MILANO-BOLOGNA

Dal 12 al 18 agosto, la linea AV Milano-Bologna sarà parzialmente interrotta con un aumento dei tempi di viaggio fino a 120’, mentre, dal 19 al 25, sarà interessata da riduzioni di velocità. Le modifiche riguarderanno soprattutto i treni Frecciarossa sulla relazione Torino-Milano-Roma-Napoli-Salerno con allungamenti delle percorrenze e cancellazioni. Tre treni tra Intercity e Intercity Notte delle relazioni Milano/Firenze-Roma/Siracusa e viceversa saranno invece deviati sulla linea convenzionale tra Orvieto e Chiusi.

LA DIRETTISSIMA FIRENZE-ROMA

Dal 12 al 23 agosto 2024 la linea Direttissima Firenze-Roma sarà interrotta nella tratta Chiusi -Orvieto per l’impermeabilizzazione del viadotto Paglia, mentre, dal 24 al 25 agosto, sarà interessata da riduzioni di velocità. L’offerta di Frecce e Intercity sarà soggetta a modifiche di orario, cancellazioni o deviazioni di percorso con un allungamento dei tempi di viaggio. Dal 19 al 23 agosto, le interruzioni sulla Direttissima e i rallentamenti sulla linea AV Milano-Bologna porteranno ad aumenti dei tempi di percorrenza fino a 80′ (fino a 20’ per i soli treni che percorrono la linea AV Milano-Bologna verso l’Adriatica). Nei giorni 24 e 25 agosto, sulla Direttissima ci saranno rallentamenti da 5’ fino a 60’ a seconda del treno.

AV MILANO-VENEZIA

Per lavori relativi alla realizzazione della linea AV/AC Milano-Venezia, si prevede un’interruzione totale nella tratta Verona-Vicenza fino al 20 agosto, nonché rallentamenti prima e dopo la chiusura della linea fino al 26 agosto. Sono previste limitazioni, cancellazioni e deviazioni di percorso con un aumento di percorrenza per le Frecce (fino a circa 90’ da Venezia a Milano e 150’ nel senso opposto) e per i servizi transfrontalieri.

LA LINEA BOLOGNA-PRATO

Per lavori di adeguamento, sulla linea Bologna-Prato è prevista un’interruzione continuativa di linea fino all’8 settembre nella tratta Pianoro-San Benedetto. I treni saranno cancellati e sostituiti con bus. Saranno inoltre previste rimodulazioni di orario in alcune tratte e per alcuni treni Intercity e Intercity Notte è prevista la deviazione via Falconara o via Tirrenica Nord.

I VALICHI

Per lavori di adeguamento e messa in sicurezza, sulle linee Milano-Domodossola e Domodossola-Iselle, saranno cancellati tutti i collegamenti Eurocity da Domodossola a Milano e viceversa. I treni saranno sostituiti con bus tra Milano e Domodossola e tra Milano, Losanna e Ginevra. I lavori sulla Domodossola-Iselle sono in programma dal 9 al 30 agosto, mentre sulla Milano-Domodossola fino all’8 settembre.

INFORMAZIONI E ASSISTENZA AI VIAGGIATORI 

I clienti delle Frecce interessate dalle modifiche sono stati informati delle variazioni tramite smart caring con circa 17.000 mail e 800 sms inviati. Nei casi di ritardi maggiori di 60 minuti o cancellazioni/limitazioni, ai clienti è stata evidenziata la possibilità di riprogrammare il viaggio o rinunciarvi ottenendo il rimborso integrale del titolo di viaggio acquistato. Dal 26 luglio scorso e fino al primo settembre, nelle stazioni dove sono attesi i maggiori flussi, è stato previsto un potenziamento dei bus da utilizzare come servizi sostitutivi, l’incremento del personale di assistenza e delle scorte kit/acqua da fornire ai clienti in situazioni di anormalità di servizio.  Tutti i canali di Trenitalia sono aggiornati con le variazioni di orario. Maggiori informazioni sono disponibili nella sezione Lavori e modifiche al servizio del sito, sull’app Trenitalia, al numero verde gratuito 800 89 20 21, oltre che nelle biglietterie e self-service e presso i desk di assistenza nelle stazioni ferroviarie.  Attivo anche il servizio di smart caring sull’app Trenitalia.

Il Polo Logistica Fs e l’Adsp Mare Adriatico centro settentrionale firmano un protocollo d’intesa per l’integrazione digitale

Il Polo Logistica del Gruppo FS e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale hanno siglato il primo protocollo d’intesa per promuovere l’integrazione digitale tra il Port Community System dell’AdSP e i sistemi tecnologici delle società del Polo. L’accordo è stato firmato dall’amministratore delegato di Mercitalia Logistics Sabrina De Filippis e dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale Daniele Rossi. L’intesa permetterà di avviare uno scambio informatico di dati relativi ai principali processi dedicati ai servizi di trasporto ferroviari che si originano o arrivano nel porto di Ravenna. La comunicazione tra i sistemi informativi e digitali delle due realtà permetterà una migliore programmazione e gestione delle operazioni ferroviarie dei vari attori coinvolti nella filiera, velocizzando i processi sia operativi, come manovre o operazioni di carico e scarico, sia commerciali dedicati alle spedizioni, come le lettere di vettura. Il tutto a vantaggio di una maggiore competitività del trasporto ferroviario ed intermodale da/per il porto di Ravenna. Un porto in cui ogni giorno il Polo Logistica da un lato, movimenta con Mercitalia Shunting & Terminal, in RTI con Dinazzano Po Spa, il traffico ferroviario in ingresso e in uscita, mentre dall’altro, opera attraverso i collegamenti giornalieri di Mercitalia Rail. Tutto questo traffico oggi comporta la gestione di informazioni e documenti in modalità tradizionale e l’integrazione dei sistemi digitali consentirà di risparmiare enormemente sulle procedure e di migliorare la qualità complessiva dei servizi. Il protocollo segue quello firmato a febbraio con l’Autorità di Sistema Portuale Mar Ligure Orientale, inserendosi in una visione sistemica che considera le realtà portuali come hub fondamentali per l’intermodalità, ed è parte di un programma più ampio che il Polo Logistica sta promuovendo con tutte le entità portuali ed interportuali. Lo standard introdotto nel comparto logistico-portuale, infatti, è immediatamente replicabile in tutti i principali porti che hanno adottato un proprio Port Community System. L’obiettivo è quello di favorire, attraverso soluzioni innovative, la massima collaborazione e connessione tra i diversi segmenti del trasporto, a beneficio di un importante efficientamento dei processi e dei servizi offerti, unica chiave per generare valore per l’industria e per i territori. L’intesa rientra nell’alveo delle iniziative che concorrono alla più ampia attività promossa dal Governo  per la creazione della Piattaforma Logistica Nazionale (PLN), coordinata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti attraverso la società in house RAM, con lo scopo di digitalizzare il comparto della logistica.

Gse: nominato il nuovo consiglio di amministrazione. Arrigoni confermato presidente e Vigilante ad

Vertici confermati al Gse. L’assemblea degli azionisti della società del Ministero dell’Economia che promuove lo sviluppo sostenibile attraverso l’incentivazione delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica e della mobilità sostenibile, si è riunita oggi per procedere alla nomina del nuovo consiglio di amministrazione, che resterà in carica fino all’approvazione del bilancio dell’esercizio 2026. L’azionista ha confermato presidente Paolo Arrigoni e nominato consiglieri Vinicio Mosè Vigilante, Roberta Toffanin, Caterina Belletti e Giovanni Quarzo. Il nuovo cda ha poi confermato Vigilante amministratore delegato. Arrigoni, ingegnere e senatore dal 2013 al 2022, è stato componente della tredicesima Commissione Territorio, ambiente, beni ambientali, e membro del Comitato parlamentare Schengen, Europol e immigrazione, della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali a esse correlati. Nell’ambito della XVIII Legislatura, ricopre anche l’incarico di Questore del Senato, oltre che quello di membro del COPASIR. Vigilante, avvocato, in azienda fin dalla nascita della società, ha maturato una significativa esperienza nel settore energetico, prima in Enel e poi in GRTN. In GSE ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità come Direttore Personale, Organizzazione e Servizi, Direttore della Direzione Affari Legali e Societari e infine Direttore della Divisione Gestione e Coordinamento Generale. Nel corso dell’assemblea è stato approvato anche il bilancio dell’esercizio 2023 con  un utile di oltre 15 milioni, in aumento di quasi 10 milioni rispetto al 2022 e una redditività pari a circa il 22%. A livello consolidato, grazie al contributo delle società controllate, AU, GME ed RSE, il gruppo ha registrato un fatturato di oltre 56 miliardi e un utile di oltre 22 milioni.

Red. Diac

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