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Le COSTRUZIONI salvano il Pil del 2° trimestre, crescita acquisita solo 0,6%

La crescita del Pil prosegue a ritmi moderati nel secondo trimestre dell’anno. L’Istat ridimensiona il dato della crescita acquisita per quest’anno, che a luglio era pari a +0,7%. Di peso è il valore aggiunto che arriva dalle costruzioni, +0,8% congiunturale e +10,6% tendenziale

02 Set 2024 di Maria Cristina Carlini

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Si allontana l’obiettivo di crescita del pil dell’1% nel 2024, fissato dal governo nel Def. A certificare una lieve marcia indietro sull’aumento acquisito per l’anno in corso è l’Istat che ora, nel dato definitivo del secondo trimestre, indica un +0,6% rispetto al +0,7% delle stime preliminari fornite a fine luglio. Un dato, questo +0,6%, in linea con le previsioni della Banca d’Italia contenuto nell’ultimo bollettino economico di luglio, e particolarmente atteso in vista della predisposizione del piano strutturale di bilancio di medio termine, introdotto dalla riforma del Patto di Stabilità e Crescita, che l’Italia presentazione alla Commissione europea entro il 20 settembre prossimo, e in vista della prossima legge di  bilancio. Dai conti economici trimestrali diffusi dall’Istat arriva invece una sostanziale conferma dell’andamento di crescita moderata congiunturale e il ritmo ben più sostenuto a livello tendenziale: nel secondo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% nei confronti del secondo trimestre del 2023. Positiva è la performance delle costruzioni che ‘allevia’ l’affanno dell’industria, con uno dei migliori dati congiunturali e il migliore a livello tendenziale tra tutti i comparti.

Dal lato della domanda, le esportazioni di beni e servizi sono diminuite in termini congiunturali dell’1,5%, gli investimenti fissi lordi sono cresciuti dello 0,3% mentre i consumi finali nazionali sono risultati stazionari. Le importazioni sono diminuite dello 0,6%. Nell’ambito dei consumi finali, la spesa delle famiglie residenti e delle istituzioni sociali private è cresciuta dello 0,2%, mentre quella delle amministrazioni pubbliche è diminuita dello 0,5%.La crescita degli investimenti è stata determinata dalla spesa per impianti, macchinari e armamenti, cresciuti dell’1,1%, di cui 1,7% per la componente di mezzi di trasporto, e dalla spesa in fabbricati non residenziali e altre opere, cresciuta dell’1,8%. Invece, sono risultati in discesa gli investimenti in abitazioni dell’1,1% e quelli in prodotti di proprietà intellettuale dello 0,9%. Stazionari gli investimenti in risorse biologiche coltivate. La spesa delle famiglie sul territorio economico ha registrato un aumento in termini congiunturali dello 0,3%. In particolare, gli acquisti di beni durevoli sono cresciuti dello 0,5%, quelli in servizi dell’1,3% e quelli dei beni semidurevoli dello 0,6%. In diminuzione dell’1,4% gli acquisti di beni non durevoli.

Se si guarda poi il valore aggiunto per settore, spicca quello delle costruzioni con gli aumenti più alti sia in termini congiunturali che tendenziali. Complessivamente l’industria registra un calo congiunturale dello 0,5% e un aumento tendenziale dell’1,4%  ma mentre l’industria in senso stretto cala dello 0,8% su base congiunturale e dell’1% tendenziale, le costruzioni segnano un progresso dell0 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 10,6% rispetto allo stesso trimestre del 2023. Altro freno alla crescita è il settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca in calo dell’1,7% congiunturale e -0,2%. Di contro, positivo è l’andamento dei servizi, rispettivamente +0,4% e +0,9%  con il  commercio, riparazione di veicoli, trasporto, magazzinaggio, alloggio e ristorazione in crescita dello 0,5% e +0,9%, i servizi di informazione e comunicazioni +0,6% e +2,2%, le attività finanziarie e assicurative  +0,2% +1,9%, le attività immobiliari +0,8% e +1,7%, il comparto dell’amministrazione pubblica, difesa, istruzione e sanità +0,1% e -0,8%, le attività artistiche, di intrattenimento e degli altri servizi dello 0,1% e +0,3%. Stazionario è il valore aggiunto delle attività professionali.

Nel raffronto con gli altri Paesi, nel secondo trimestre il Pil è cresciuto in termini congiunturali dello 0,7% negli Stati Uniti e dello 0,3% in Francia, mentre è diminuito dello 0,1% in Germania. In termini tendenziali, si è registrata una crescita del 3,1% negli Stati Uniti, dell’1,1% in Francia e una diminuzione dello 0,1% in Germania. Nel complesso, il Pil dei Paesi dell’area Euro è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% nel confronto con il secondo trimestre del 2023.

La crescita congiunturale dello 0,2% rappresenta il quarto risultato positivo dopo la lieve flessione del secondo trimestre del 2023, -0,1%. Crescita poi ripartita con +0,3% nel terzo trimestre, +0,1% nel quarto e più 0,3% nel primo trimestre di quest’anno. La crescita tendenziale prosegue, invece, da 14 trimestri: l’ultimo segno meno è quello del quarto trimestre del 2020.

 

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