La giornata

Lagarde: incertezza eccezionale, rischi con la chiusura di Hormuz

  • Meloni: solo l’azione diplomatica può garantire la pace in Medio Oriente
  • Dazi, Giorgetti: l’incertezza frena gli investimenti, chiudere al più presto accordo al 10%
  • Israele-Iran, Cina: fare di più per evitare l’escalation e l’impatto sull’economia globale
  • Eurozona: a giugno stabile l’indice Pmi manifatturiero a 49,4 punti
  • Fs, Donnarumma: 100 miliardi di investimenti per far crescere il Paese.  Al via la nuova campagna istituzionale

23 Giu 2025

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Il nuovo conflitto Iran-Israele aggiunge nuova incertezza e alimenta nuovi rischi per l’economia globale con la minaccia delle chiusura dello stretto di Hormuz. Di fronte all’escalation sullo scacchiere mediorientale, la presidente della Bce, Christine Lagarde, suona un nuovo allarme in un contesto dove già gravano le tensioni innescate dalla guerra commerciale. “I dati dei sondaggi indicano nel complesso prospettive più deboli per l’attività economica nel breve termine. Si prevede che dazi doganali più elevati e un euro più forte freneranno le esportazioni, con un’elevata incertezza che ritarderà le decisioni di investimento”, ha affermato Lagarde,  ieri in audizione alla commissione Affari economici (Econ) del Parlamento Ue. Riguardo al rischio di chiusura dello Stretto di Hormuz, “non c’è dubbio che certamente nel breve termine, se questo rischio si materializzasse, ci sarebbero conseguenze inflazionistiche, ma nel medio-lungo termine sono difficili da valutare”, ha avvertito Lagarde. Questo conflitto “viste le parti coinvolte – Stati Uniti, Iran e Israele – e vista la sua collocazione geografica potrebbe creare una situazione per cui gran parte, o una parte significativa, del petrolio e del gas che passano dallo Stretto di Hormuz potrebbe venire meno. Se così fosse senz’altro avrebbe un impatto sul prezzo del petrolio e del gas. Uno shock dell’offerta potrebbe conoscere una profondità e una durata tale da far scattare effetti secondari e avere un effetto che va oltre i prezzi dell’energia. E’ una situazione che va monitorata in maniera molto cauta, sperando che le parti si uniscano intorno al tavolo, negozino, e auspicabilmente arrivino ad un accordo che non scateni l’effetto economico che ho appena descritto”.

“Il 2025 si è caratterizzato da grandissima incertezza economica e geopolitica a livello globale. In un mondo sempre più segnato da frammentazione, incertezza e conflitti, l’Unione europea deve riaffermare il suo ruolo di pilastro della stabilità economica e finanziaria”, ha detto. La presidente della Bce ha ricordato le previsioni formulate dagli esperti dell’Eurosistema: “l’economia dell’eurozona crescerà dello 0,9% quest’anno, dell’1,1% nel 2026 e dell’1,3% nel 2027. Nel primo trimestre di quest’anno, il settore manifatturiero si è rafforzato e il settore dei servizi è cresciuto moderatamente. Allo stesso tempo, il mercato del lavoro è rimasto solido, con il tasso di disoccupazione al 6,2% ad aprile, il livello più basso dall’introduzione dell’euro”. In audizione, Lagarde ha rimarcato “la grandissima incertezza economica e geopolitica a livello globale” e “in  un mondo sempre più segnato da frammentazione, incertezza e conflitti, l’Unione europea deve riaffermare il suo ruolo di pilastro della stabilità economica e finanziaria”.  “Con l’inflazione destinata a stabilizzarsi intorno al nostro obiettivo del 2%, all’inizio di questo mese il Consiglio direttivo della Bce ha deciso di abbassare nuovamente i tassi di interesse di riferimento di 25 punti base. Agli attuali livelli dei tassi di interesse riteniamo di essere in una buona posizione per affrontare le circostanze incerte. Soprattutto nelle attuali condizioni di eccezionale incertezza, adotteremo – ha ribadito Lagarde –  un approccio basato sui dati per determinare l’orientamento appropriato della politica monetaria. Le nostre decisioni sui tassi di interesse si baseranno sulle prospettive di inflazione, sulla dinamica dell’inflazione di fondo e sulla forza della trasmissione della politica monetaria. Non ci impegniamo in anticipo su un percorso specifico per i tassi”.

Meloni: solo l’azione diplomatica può garantire la pace in Medio Oriente

Il cessate il fuoco a Gaza e la ripresa dei negoziati sull’Iran sono le priorità indicate dalla premier Giorgia Meloni, nelle sue comunicazioni alla Camera in vista del prossimo consiglio europeo in programma il prossimo 26 e 27 giugno. Un appuntamento che, ha detto, si svolgerà in  “un frangente internazionale particolarmente complesso, dopo l’Ucraina e la situazione a Gaza, si è aggiunta l’escalation in Medio Oriente. Il consiglio europeo ci farà riflettere su quali sono le priorità dell’Unione europea e le iniziative da mettere in campo per perseguire quelle priorità. E capite bene come sia ancora piu’ sensato oggi quel richiamo al principio di sussidiarietà che abbiamo spesso fatto all’Unione Europea. Penso che oggi ancora più di ieri sia necessario concentrarsi sulle questioni nelle quali noi possiamo davvero fare la differenza insieme sul piano globale e non su quelle materie di dettaglio che possono invece essere meglio regolate a livello nazionale”. Per il Medio Oriente, la rotta da tenere è quella della de-escalation e, ha sottolineato Meloni, con gli altri leader,  “concordiamo su un’azione coesa per un esito negoziale. Tajani ha parlato con il segretario di stato Rubio e ripeterà la posizione al vertice europeo”. La crisi tra Israele e Iran “si è aggravata” e ne “comprendiamo bene gli enormi rischi”. Per Meloni, “è importante il dialogo con il Parlamento, farò il mio meglio per ampliare questo dialogo”, ha detto Meloni. “Ci siamo occupati di assicurare all’Italia i approvvigionamenti energetici necessari, l’acuirsi della crisi genera preoccupazione per le ripercussioni”, ha poi assicurato.

Sul dossier caldo della difesa, Meloni, presente oggi al vertice Nato, ha assicurato che l’Italia rispetterà gli impegni sulle spese. “Nessuna Nazione può essere pienamente indipendente e sovrana se affida ad altri la propria sicurezza”, ha affermato. “È il motivo” ha aggiunto “per cui ho sempre creduto” nell’importanza di “un solido pilastro europeo dell’Alleanza atlantica, da affiancare a quello nordamericano in un’ottica di complementarietà strategica” e capace di incentivare la formazione di “una solida base industriale”. Meloni ha ripercorso il raggiungimento dell’obiettivo del 2%, impegno assunto nel 2014, e la trattativa portata avanti in seno alla Nato. “Resta ferma la necessità a livello europeo di rendere compatibili le regole del patto di stabilità con l’incremento delle spese di difesa”. La proposta Nato sarà di un “impegno per tutti al 3,5% del Pil in spese di difesa e all’1,5 in spese di sicurezza” in dieci anni. “Sono impegni importanti, sono impegni necessari, che finché questo Governo sarà in carica rispetterà rimanendo” un membro “di primo ordine della Nato, per il semplice motivo che l’alternativa sarebbe più costosa e decisamente peggiore”.

 

 

Dazi, Giorgetti: l’incertezza frena gli investimenti, chiudere al più presto accordo al 10%

“Personalmente ho più volte evidenziato come anche l’incertezza abbia un prezzo. Nel negoziato sui dazi varrebbe la pena di chiudere al più presto possibile anziché lasciare che l’incertezza continui a frenare scambi ed investimenti. Gli inglesi hanno appena chiuso al G7 di Kananaskis un accordo su dazi attorno al 10% e credo che sia impossibile per l’Unione Europea strappare condizioni migliori. Forse vale la pena di chiudere al più  presto anche noi al 10%”. Lo ha detto ieri il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in un messaggio per la 110 Assemblea Generale dei Soci dell’American Chamber of Commerce in Italy, “L’Europa ci è necessaria perché nessun Paese europeo ha la dimensione per confrontarsi direttamente con l’America e questo ci porta a negoziare assieme come Unione”, ha sottolineato Giorgetti. “Tra Europa e Stati Uniti ci sono molti dossier sensibili aperti, a cominciare naturalmente dai dazi al commercio. Ci sono tuttavia anche vari altri punti di confronto che oggi non sono all’attenzione del grande pubblico, ma che non sono meno importanti: dalle questioni legate alle barriere non tariffarie alla tassazione minima globale, dalla ripartizione del costo della Nato all’uso delle cryptovalute”. A monte di tutti questi confronti negoziali, ha proseguito il ministro, “vi è tuttavia una sempre più evidente divaricazione strutturale tra i due lati dell’Atlantico. Da un lato vi è un Paese unico come l’America, che spinge verso la massima deregolamentazione, la detassazione e l’accelerazione dello sviluppo tecnologico; dall’altro vi è un blocco di Paesi diversi come l’Unione Europea: iper regolatorio, lento ed in chiaro ritardo tecnologico. Tante materie su cui Washington ci sollecita al confronto sono quindi oggi di competenza dell’Unione europea”. Tuttavia, “questa dimensione comune europea è a sua volta un problema perché, su questi stessi temi, l’Europa non è ancora un vero soggetto politico. E, come mi spiegò un giorno a New York il vecchio Kissinger, un attore internazionale diventa un soggetto politico solo se è in grado di prendere delle decisioni. Purtroppo, però, come vediamo in molti campi, a Bruxelles si discute molto, ma è molto difficile arrivare a delle vere decisioni condivise”.

 

Israele-Iran, Cina: fare di più per evitare l’escalation e l’impatto sull’economia globale

La Cina esorta la comunità internazionale a fare di piu’ per impedire che i combattimenti tra Iran e Israele abbiano ripercussioni sull’economia globale, sottolineando l’importanza del Golfo Persico e delle acque circostanti per il commercio internazionale. “La Cina invita la comunità internazionale a raddoppiare gli sforzi per promuovere la de-escalation del conflitto e impedire che l’instabilità regionale abbia un impatto maggiore sullo sviluppo economico globale”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun.

Eurozona: a giugno stabile l’indice Pmi manifatturiero a 49,4 punti

A giugno l’indice Pmi manifatturiero preliminare relativo all’Eurozona e’ rimasto stabile a 49,4 punti, come a maggio. L’indice Pmi servizi giugno preliminare e’ salito a 50 punti dai 49,7 di maggio, di conseguenza l’indice composito HCOB composito dell’Eurozona risulta fermo a 50,2 punti. L’incremento della produzione manifatturiera ha eguagliato la stabilizzazione dell’attivita’ economica terziaria. I nuovi ordini hanno di nuovo registrato una diminuzione ma rallentata ai minimi in piu’ di un anno, mentre la fiducia e’ salita al valore piu’ alto da inizio 2025.

Fs, Donnarumma: “100 miliardi di investimenti per far crescere il Paese”.  Al via la nuova campagna istituzionale

“Le ferrovie spesso additate per ricordare il ritardo di quel giorno, la criticità: ma le ferrovie muovono 2 milioni di passeggeri al giorno, 9mila tratte di treno, facendo lavorare oltre 97mila dipendenti. E lo fanno sviluppando 100 miliardi di investimenti in 5 anni, di cui una parte significativa è legata al Pnrr, che vale 25 miliardi”.  E’ l’impegno riaffermato dall’amministratore delegato delle Fs Spa, Stefano Donnarumma, presentando, in un evento ieri a sera a Piazza di Pietra a Roma,  il nuovo spot istituzionale ‘L’emozione di essere italiane’. Si tratta del piano “più ambizioso mai realizzato dal Gruppo, puntiamo a modernizzare la rete ferroviaria e stradale, ridurre i divari territoriali e costruire un sistema di mobilità integrato e sostenibile, all’altezza delle sfide future. Un piano che non riguarda solo le infrastrutture, ma contribuisce concretamente alla crescita dell’Italia, generando occupazione e valore economico. I 1.200 cantieri attivi ogni giorno, molti dei quali concentrati nei mesi estivi per ridurre gli impatti sui pendolari che si spostano per lavoro o studio, rappresentano il volto concreto di questo impegno. Con questa campagna vogliamo raccontare con trasparenza ciò che stiamo facendo, perché dietro ogni opera ci sono persone, competenze e passione”, ha dichiarato l’ad. La nuova campagna istituzionale è in onda da ieri con una pianificazione multicanale su TV, cinema, digital e social. Un omaggio, è il messaggio che lo spot consegna,  al carattere degli italiani – forte, tenace, resiliente – e alla comunità di donne e uomini del Gruppo FS che ne condividono i valori, costruendo reti, connessioni e opportunità per milioni di persone. “Con questa campagna abbiamo voluto dare voce al valore autentico del lavoro quotidiano delle donne e degli uomini del Gruppo FS, vera spina dorsale della nostra azienda. È grazie al loro impegno e alla loro competenza che visione e progettualità si trasformano in risultati concreti”, ha dichiarato il presidente del Gruppo FS, Tommaso Tanzilli. “La nostra missione più ambiziosa è creare connessioni – fisiche, sociali, culturali – in grado di unire territori, rafforzare comunità e promuovere una mobilità sempre più integrata, accessibile e sostenibile. Oggi l’Italia affronta una sfida decisiva: accelerare la transizione ecologica e digitale, colmare i divari infrastrutturali tra Nord e Sud e dare piena attuazione agli investimenti strategici del PNRR. Il contributo del Gruppo FS sarà fondamentale per accompagnare il Paese verso un futuro più connesso, inclusivo e competitivo”.

Alla presentazione ha preso parte anche il Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Presenti anche l’ex campionessa di sci alpino, Deborah Compagnoni, e il campione mondiale di para-snowboard, Jacopo Luchini. “Il nuovo spot del Gruppo FS è il risultato di un grande lavoro e rappresenta molto più di una semplice campagna di comunicazione: è un racconto dell’Italia e di ciò che le Ferrovie Italiane significano nella
storia e nel futuro del Paese”, ha affermato il Chief Corporate Affairs, Communication e Sustainability Officer, Giuseppe Inchingolo. “Abbiamo scelto di partire dalle persone. Dalla loro capacità di resistere, di affrontare ostacoli, di andare avanti. È da qui che nasce l’idea di un “popolo di ferro”: un popolo che non si è mai arreso. Che ha fatto della resilienza una forma di identità nazionale. L’orgoglio di essere italiani, che nasce dalla capacità di fare bene le cose, con passione e
visione, anche fuori dai confini nazionali, quando esportiamo il Made in Italy attraverso le nostre competenze, le nostre tecnologie, la nostra cultura industriale”. Firmato da VML Italy, prodotto da Buddy Film e diretto dal regista Tobia Passigato, le immagini dello spot è accompagnato dalle note ‘Polvere e gloria’, interpretato da Andrea Bocelli, che compare anche in un breve cameo. La voce narrante dello spot è invece quella dell’attore e doppiatore Adriano Giannini.

 

Ue, Legacoop chiede un’azione europea urgente per sostenere l’economia continentale e italiana

Legacoop lancia un appello urgente alle istituzioni europee affinché rafforzino il proprio ruolo nel contesto geopolitico globale e scongiurino il rischio di una guerra commerciale con gli Stati Uniti, i cui effetti già si fanno sentire. Le ripetute minacce di nuovi dazi sulle produzioni europee, in particolare su settori chiave del Made in Italy come vino, formaggi DOP, olio d’oliva e ortofrutta, potrebbero avere impatti pesanti su esportazioni, occupazione e crescita economica. “Serve una soluzione diplomatica e negoziale -afferma il presidente di Legacoop, Simone Gamberini- che eviti ritorsioni commerciali dannose per tutti. La competizione globale deve basarsi su regole eque e rispetto reciproco, non su misure protezionistiche che generano solo incertezza e ulteriore instabilità. L’impatto dei dazi si somma a un quadro globale critico. L’ennesima guerra rincara l’energia, peggiorando le attese. Su congiuntura economica e previsioni incide un altro shock. Lo scenario, già complesso, è aggravato dall’aumento del prezzo del petrolio a causa del conflitto Israele-Iran. Il sistema produttivo italiano ha tenuto all’inizio del secondo trimestre e gli indicatori sono migliorati per i servizi. Ma i dazi sull’export e l’incertezza stanno deteriorando la fiducia, brutto segnale per i consumi e gli investimenti. Positivo, invece, è il proseguire del taglio dei tassi nell’Eurozona”. “La svalutazione del dollaro raddoppia i dazi -osserva il presidente di Legacoop- ma può agevolare i tagli ai tassi della Bce. Gli effetti dell’euro forte sul dollaro, nei fatti, si sommano a quelli dei dazi Usa sull’export dell’Eurozona. Oltre a ciò, altre valute che seguono il Dollaro potrebbero svalutarsi, allargando l’effetto negativo per il nostro export ad altri mercati. È ora sempre più opportuna una politica monetaria espansiva nell’eurozona per sostenere la nostra crescita, stimolando sia i consumi che gli investimenti”.
“Tale scenario -sottolinea ancora Gamberini- rende ancora più critica la debolezza dell’intervento pubblico in ambito sociale e sanitario, con il comparto socio-assistenziale sottofinanziato e a rischio di squilibri e dove un warfare rischia di sostituire le politiche di welfare. Il sentiment economico tra le cooperative nel primo semestre 2025 è negativo, sebbene si preveda una crescita di fatturato nei settori sociale, sanitario e agroalimentare”.
“Le cooperative non possono e non hanno mai delocalizzato -conclude Gamberini- e proprio per questo hanno bisogno di interventi tempestivi per evitare la perdita di quote di mercato e di posti di lavoro. È tempo di agire con prontezza e lungimiranza per salvaguardare il nostro tessuto economico e sociale, oltreché, soprattutto, la pace, fondamento di ogni sviluppo economico e civile”.

Mit: incontro tra Salvini e Aspi sul nodo di Bologna, inspiegabili le polemiche di Comune e Regione

Incontro al Mit tra il vicepremier e ministro Matteo Salvini e l’Ad di Aspi Arrigo Giana. Al centro del colloquio, la situazione del nodo di Bologna: l’obiettivo è trovare una soluzione efficace, più rapida e di minor impatto ambientale, economico e sociale. A riferirlo è il ministero delle Infrastrutture e Trasporti. “È inspiegabile – afferma l Mit-  la polemica sollevata dal sindaco di Bologna e dal presidente della Regione Emilia-Romagna. L’incontro tra Ministro e Aspi è stato finalizzato a individuare soluzioni serie, chiare e concrete al nodo di Bologna. È un passo fondamentale, prima di discuterne con il territorio. È un metodo di lavoro responsabile, rispettoso delle prerogative di tutti e sempre utilizzato da Matteo Salvini. Il Ministro è interessato a trovare rimedi dopo troppi anni di attesa, non desidera scontri ideologici: confidiamo che sia lo stesso per Comune e Regione, nel supremo interesse dei cittadini”.

 

Oggi la prima giornata nazionale delle periferie urbane, iniziative in tutta Italia

Si tiene oggi, martedì 24 giugno, la prima ‘Giornata nazionale delle periferie urbane’, istituita dal Parlamento con legge 170 del 2024, con primo firmatario Alessandro Battilocchio, deputato di Forza Italia e Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle periferie. Previsti in tutta Italia incontri, iniziative, manifestazioni e dibattiti per fare il punto sulle politiche di riqualificazione urbana in corso, per evidenziare problematiche e criticità presenti e per promuovere e valorizzare buone pratiche ed esperienze positive. La data scelta è simbolica: il 24 giugno 2014, infatti, perdeva la vita la piccola Fortuna Loffredo, bambina di 6 anni del Parco Verde di Caivano, tragicamente uccisa. Una occasione di memoria, affinché non si ripetano più atrocità sui bambini, come su nessun altro, ma anche l’opportunità, grazie ai tanti eventi in programma nei luoghi più fragili del nostro Paese, di accendere i riflettori sulle periferie, territori in cui si registrano difficoltà ma anche speranze, criticità come situazioni illecite e di degrado, ma anche energie positive e percorsi di riscatto. “Sebbene sia la prima edizione della Giornata, c’è tanta partecipazione da parte dei territori. Nelle periferie sono in corso, in tutta Italia, progettualità importanti, anche grazie a una mole di finanziamenti che negli ultimi anni sono stati messi a disposizione, in particolare degli enti locali, per iniziative di riqualificazione, rigenerazione urbana, rilancio e inclusione nelle periferie italiane: dal PNRR ai Piani Urbani Integrati, dai PINQUA alle nuove politiche di Coesione Ue, dal PN Metro Plus al Fondo complementare nazionale, oltre a risorse attivate direttamente da Regioni ed Enti locali”, dichiara Battilocchio. Nei giorni scorsi la Commissione periferie ha approvato la relazione intermedia sulla propria attività (luglio 2023-aprile 2025) mettendola a disposizione del Parlamento. “Con questa relazione intermedia – conclude Battilocchio – tracciamo le direttrici per la prosecuzione del nostro lavoro nella seconda parte della legislatura, con l’obiettivo di contribuire a un cambiamento strutturale e duraturo che riporti definitivamente le periferie al centro dell’agenda politica e istituzionale del Paese. Un impegno che sento profondamente, e che continuerò a portare avanti con determinazione e senso delle istituzioni, nella convinzione che investire nelle periferie significhi investire nel futuro, nella coesione sociale e nella piena realizzazione del valore della nostra comunità nazionale”..

 

Terna lancia l’Innovation Zone Adriatico per accelerare lo sviluppo di nuove tecnologie

Terna ha lanciato ieri Terna Innovation Zone Adriatico, il nuovo polo di innovazione che il gruppo ha deciso di aprire nelle Marche, con l’obiettivo di contribuire alla trasformazione della Regione e dell’area adriatica in un centro di eccellenza per sviluppare l’innovazione tecnologica a favore della transizione energetica e per valorizzare l’ecosistema imprenditoriale innovativo adriatico. Il nuovo hub di innovazione di Terna, che avrà sede ad Ascoli Piceno, è stato lanciato nel corso di un evento che ha visto la partecipazione di autorità istituzionali e accademiche regionali e del Direttore Strategia, Digitale e Sostenibilità di Terna, Francesco Salerni. Il nuovo Terna Innovation Zone Adriatico sarà un hub dedicato alla ricerca, alla sperimentazione e alla collaborazione tra startup, PMI innovative, università e istituzioni, con l’obiettivo di favorire la crescita imprenditoriale del territorio in maniera inclusiva e sostenibile. L’iniziativa si propone di generare valore condiviso e opportunità per le comunità locali, secondo un modello di “economia dei distretti” che superi la concentrazione di risorse in poche aree consolidate e, al contrario, favorisca l’accesso diffuso a capitale e a competenze locali. Il Terna Innovation Zone intende promuovere, inoltre, soluzioni tecnologiche innovative per la transizione energetica e per la sostenibilità delle infrastrutture elettriche. Due le iniziative concrete previste nell’ambito del Terna Innovation Zone Adriatico: la prima, che si chiama “OpenHUB”, è un programma per supportare startup e PMI innovative, accelerando la crescita dell’imprenditoria locale grazie a sinergie con attori industriali, finanziari e istituzionali del territorio. Il programma si articolerà principalmente nell’avvio, con il sostegno della Regione Marche, di un percorso di accelerazione dell’innovazione dedicato alle PMI e alle startup locali più promettenti, attive nei settori legati alla transizione energetica e digitale, che Terna, nel suo ruolo di validatore industriale delle soluzioni proposte, sosterrà favorendone la crescita imprenditoriale. La seconda iniziativa si chiamerà “OpenLAB” e sarà un laboratorio di sperimentazione di soluzioni ingegneristiche avanzate, in particolare nel campo dei cavi in corrente continua ad alta tensione (High-Voltage Direct Current, HVDC) e delle tecnologie in ambito marittimo, fortemente connesse ai temi della sostenibilità e della transizione energetica. Entrambi i progetti rafforzeranno la posizione delle Marche e dell’area adriatica come polo strategico per l’innovazione, favorendo una collaborazione stretta tra settore pubblico e privato. Un elemento distintivo del Terna Innovation Zone Adriatico, infatti, è la sua rete di partner strategici, tra cui Regione Marche, ANCI Marche, Sistema Universitario della Regione Marche, Confindustria, Unioncamere, Consorzio ELIS, SMAU, ed altre realtà industriali e finanziarie. I partner saranno coinvolti in varie iniziative, dal sostegno alle startup, alla promozione di progetti di ricerca o di programmi di trasferimento tecnologico e formazione specialistica, fino al supporto con risorse finanziarie e altri servizi per favorire la crescita di attività imprenditoriali legate al progetto.

L’avvio del Terna Innovation Zone Adriatico ad Ascoli Piceno consolida l’impegno di Terna per le Marche. Il Piano di Sviluppo 2025-2034 del gruppo prevede un investimento di 700 milioni di euro nella Regione. Tra le opere principali in corso di realizzazione vi è l’Adriatic Link, il collegamento in corrente continua (HVDC) da 1.000 MW di potenza, lungo circa 250 km, di cui 210 in cavo sottomarino. La nuova infrastruttura, autorizzata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a gennaio 2024 e riconosciuta come strategica per il sistema Paese anche dall’Autorità di regolazione, rafforzerà lo scambio di energia nella parte centrale della Penisola, rispondendo alle esigenze di sicurezza, efficienza e flessibilità del sistema elettrico nazionale e agli obiettivi di incremento di produzione da fonti rinnovabili. Il lancio del Terna Innovation Zone Adriatico rappresenta un avanzamento del programma dei Terna Innovation Zone, avviato dal gruppo nel 2024, che mira a rafforzare la collaborazione fra Terna e gli ecosistemi nazionali e internazionali dell’innovazione. Quello nelle Marche è il terzo Terna Innovation Zone, il primo in Italia dopo i due lanciati a San Francisco e a Tunisi.

 

Eni firma l’accordo per la cessione ad Ares del 20% di Plenitude per un controvalore di 2 miliardi di euro

Eni ha firmato l’accordo con i fondi Alternative Credit di Ares Management, affiliati del principale gestore globale di investimenti Ares Management Corporation, per la cessione di una partecipazione in Plenitude pari al 20% del capitale sociale, per un prezzo di acquisto di circa 2 miliardi di euro. L’operazione è basata su un equity value di Plenitude pari a 10 miliardi di euro, corrispondente a un enterprise value di oltre 12 miliardi di euro. L’accordo con Ares rientra nel quadro dello sviluppo del modello satellitare di Eni e segue l’acquisizione di una partecipazione pari al 10% del capitale sociale di Plenitude da parte del fondo di investimento Energy Infrastructure Partners. Francesco Gattei, chief Transition & Financial officer di Eni, ha commentato: “L’accordo
annunciato oggi conferma la grande attrattività del modello di business di Plenitude, una delle nostre società satellite costituita pochi anni fa per valorizzare al meglio una parte dei nostri asset a elevato potenziale, creare sempre più valore e contribuire ai nostri obiettivi di azzeramento netto delle emissioni Scope 3. Accogliamo oggi un nuovo partner internazionale di primo piano che accompagnerà Plenitude nella sua importante crescita futura.” Il completamento dell’operazione è subordinato al rilascio delle autorizzazioni da parte delle autorità competenti. L’operazione permette di consolidare ulteriormente il valore di mercato di Plenitude, a conferma della solidità del modello di business della Società che integra produzione di energia da fonti rinnovabili, vendita di energia e servizi energetici a famiglie e ad imprese, e soluzioni di ricarica per la mobilità elettrica. Stefano Goberti, amministratore delegato di Plenitude, ha commentato: “Sono lieto di dare il benvenuto in Plenitude al nuovo azionista Ares, uno dei principali fondi di investimento al mondo. Oggi viene nuovamente riconosciuta la qualità del nostro approccio, che coniuga sostenibilità economica e ambientale in un modello di business integrato e proiettato al futuro del mondo dell’energia. Ares, con il suo ingresso nella Società, mette in risalto la progressione del valore di Plenitude e diventa parte del nostro percorso di crescita che, giorno dopo giorno, realizziamo con tenacia e convinzione”. “Plenitude è un’azienda leader nell’ambito della transizione energetica, con un modello di business distintivo e uno straordinario track record di crescita e redditività” ha dichiarato Stefano Questa, oartner and co-head of European Alternative Credit di Ares. “Siamo lieti di essere al fianco di Plenitude nel raggiungimento dei suoi importanti obiettivi di sostenibilità e finanziari, collaborando con il suo management e con Eni in questo nuovo ed entusiasmante percorso”.

Plenitude è presente in oltre 15 Paesi del mondo con un modello di business che integra la produzione di energia elettrica da oltre 4 GW di fonti rinnovabili, la vendita di energia e di soluzioni energetiche in Europa, con più di 10 milioni di clienti ed un’ampia rete di 21.500 punti di ricarica per
veicoli elettrici. La società ha l’obiettivo di raggiungere entro il 2028 10 GW di capacità rinnovabile installata e superare 11 milioni di clienti. Ares Management Corporation è un importante gestore globale di investimenti alternativi, che offre ai propri clienti soluzioni d’investimento primarie e secondarie complementari nei settori del credito, del real estate, del private equity e delle infrastrutture. Al 31 marzo 2025, la piattaforma globale di Ares Management Corporation gestiva circa 546 miliardi di dollari di asset, con attività in Nord America, Sud America, Europa, Asia Pacifico e Medio Oriente.

 

Borio Mangiarotti chiude il 2024 con un fatturato di 115,2 milioni, +2%

Borio Mangiarotti, storica società di sviluppo immobiliare, chiude il 2024 con un fatturato pari a 115,2 milioni di euro con un incremento del 2% rispetto all’anno precedente. Nel 2024 la società ha concluso i lavori dei complessi residenziali Arrivabene 14, Teocrito 56 e Cefalonia 18: un totale di 150 abitazioni, già consegnate agli acquirenti. Sono invece in corso d’opera i cantieri di Quinto Garden (complesso di 63 appartamenti a Quinto de’ Stampi che Borio Mangiarotti sta realizzando in partnership con Idee Urbane), Tirana 24 (progetto di 40 abitazioni già sold out in consegna entro la fine di quest’anno che ha ottenuto la menzione d’onore nella categoria “Innovazione e design” al The Plan Award), e Bistolfi 31: un investimento, quest’ultimo, realizzato da Borio Mangiarotti e Bain Capital Special Situations attraverso il Fondo Bistrot, gestito da Natissa SGR, per la costruzione in zona Lambrate di 171 appartamenti, anch’essi sold out, che andranno in consegna all’inizio del 2026. Sempre nel 2026, ma a settembre, è previsto il termine dei lavori che vedono impegnata Borio Mangiarotti come general contractor per TPG Angelo Gordon nella realizzazione di Alzaya, il progetto di circa 100 unità abitative in via Watt. Il completamento del complesso residenziale Armance in zona Solari a Milano per il Gruppo RET e quello del secondo lotto residenziale di SeiMilano, che ospiterà 650 appartamenti destinati all’affitto multifamily, per Invesco Real Estate, sono invece attesi per la fine del 2025. Ad oggi la pipeline della società prevede la realizzazione a Milano di oltre 1.000 appartamenti, 400 dei quali dislocati nelle zone di via Fiuggi (a poca distanza dalla fermata Istria della M5), Rimembranze di Greco (nei pressi del Naviglio della Martesana) e nel quartiere Bonola. Qui, in un’area di circa 35.000 mq, grazie ad un accordo siglato con Consorzio Cooperative Lavoratori (CCL) e Libera Unione Mutualistica (LUM), l’ex stabilimento Sifta sarà trasformato in un complesso residenziale per metà in edilizia sociale e convenzionata e per metà in edilizia in libera vendita. Lo sviluppo prevede inoltre la restituzione al quartiere di circa 15.000 mq di verde, riconnettendo con il tessuto urbano circostante un’area boschiva fino ad oggi inaccessibile. La pipeline comprende anche l’intervento nell’ambito del progetto di rigenerazione urbana che interessa l’area dell’ex Trotto, che trasformerà 130.000 metri quadri complessivi in nuovo quartiere inclusivo e sostenibile. Qui Borio Mangiarotti e Bain Capital Special Situations hanno infatti acquisito, attraverso il Fondo Bistrot, una porzione dell’area, pari a oltre 46.000 metri quadri, che ospiterà circa 600 residenze in edilizia libera, il cui sviluppo è stato affidato a Borio Mangiarotti in qualità di general contractor. Continua l’impegno sul fronte della sostenibilità ambientale avviato nel 2023: dalla misurazione della Carbon Footprint societaria e della sua compensazione tramite l’acquisto di crediti certificati, alla pubblicazione del Bilancio di Sostenibilità, giunto alla seconda edizione, fino al conseguimento, da parte di tutti i cantieri dove opera Borio Mangiarotti, del livello Oro del CIS: una certificazione che premia l’impegno a perseguire obiettivi di sostenibilità, decarbonizzazione, tutela dell’ambiente, legalità e sicurezza sul lavoro, sottoscritto con l’adesione al Manifesto di Assimpredil Ance “Cantiere Impatto Sostenibile”. Grazie alla Fondazione Claudio De Albertis, istituita con l’obiettivo di dare supporto a progetti volti a favorire la crescita del senso di appartenenza alla comunità, sono state realizzate diverse iniziative rivolte al territorio. Il sostegno al progetto “Un nome in ogni quartiere”, ideato dall’Ufficio Arte negli Spazi Pubblici e Milano & Partners che prevede l’esecuzione di murales partecipati nelle varie zone della città, si è concretizzato nell’inaugurazione della Skate Bowl di via Saponaro a Gratosoglio, con l’opera archigrafica “Gratobowl-G0073” di Giulio Vesprini, e nei nuovi murales di Viola Gesmundo a Greco, di Davide Toffolo al Giambellino e di LuogoComune nel quartiere Vigentino-Fatima.

La Fondazione ha inoltre contribuito, insieme a Fondazione Don Gino Rigoldi, alla realizzazione di due aree gioco inclusive inaugurate a settembre al parco dei Fontanili, in zona Bisceglie, e, con Fondazione Alia Falck e Fondazione De Agostini, al bando “La Città dei Giovani”, promosso da Fondazione di Comunità Milano e rivolto agli under 30 desiderosi di creare o riattivare spazi e luoghi destinati alla formazione, all’intrattenimento e alla socialità informale. Con i numeri monografici “Tutto quello che non si vede” e “Guardando verso l’alto” sono proseguite le pubblicazioni di Urbano, il magazine semestrale nato nel 2020 in occasione del centenario di Borio Mangiarotti e realizzato in collaborazione con MoSt, agenzia creativa specializzata in progetti editoriali. Grazie al suo taglio originale il magazine, che durante la scorsa Milano Design Week ha festeggiato l’uscita del numero 10, è ormai diventato un riferimento per tutti gli appassionati di cultura urbana, offrendo loro uno sguardo inedito non solo sull’architettura, ma anche sulle dinamiche e i fenomeni che animano la città. A ottobre, infine, si è tenuta presso Triennale Milano la mostra SeiMilano – Racconto di una metamorfosi: curata da Benedetta Donato, l’esposizione ha documentato la realizzazione del nuovo quartiere attraverso gli scatti del collettivo fotografico Urban Reports. Per cinque anni, dal 2019, Urban Reports ha esplorato il cantiere, seguendo la sua evoluzione e la conseguente nascita di un fronte urbano che ha trasformato una vasta area in disuso in una nuova porzione di città. Un racconto per immagini che si è snodato anche attraverso i volti e gli sguardi delle persone che hanno preso parte alla realizzazione di SeiMilano, documentando così anche il lato umano del cantiere. “Chiudere in crescita il 2024, un anno particolarmente complesso per il nostro settore, è per noi motivo di orgoglio e soddisfazione”, dichiara Edoardo De Albertis, CEO di Borio Mangiarotti. “Affrontiamo con fiducia e con il consueto impegno le sfide che ci attendono in questo 2025, consapevoli delle nostre capacità e della solidità del nostro gruppo”.

Webuild presenta alla comunità finanziaria un nuovo bond per rifinanziare il proprio debito

Webuild sta organizzando un roadshow con investitori qualificati, italiani e internazionali, con l’obiettivo di valutare le condizioni di mercato in relazione alla potenziale emissione di obbligazioni senior non garantite a tasso fisso, con il supporto di BNP PARIBAS, BofA Securities Europe SA, Goldman Sachs International, HSBC Continental Europe, IMI – Intesa Sanpaolo, J.P. Morgan SE, Natixis e UniCredit Bank GmbH, in qualità di Joint Lead Managers, e BPER Banca e Crédit Agricole Corporate and Investment Bank, in qualità di Co-Managers. I proventi derivanti dall’emissione delle nuove obbligazioni saranno destinati, in tutto o in parte al rimborso dell’indebitamento esistente della società, anche attraverso il riacquisto da parte del gruppo  di  tutte le obbligazioni denominate “€750.000.000 5.875 per cent. Notes due 15 December 2025” (ISIN: XS2271356201), aventi un valore nominale complessivo pari a euro 180.011.000 (le “Obbligazioni 2025”) e (b) parte delle obbligazioni denominate “€400.000.000 3.875 per cent. Sustainability-linked Notes 28 July 2026” (ISIN: XS2437324333), aventi un valore nominale complessivo pari a euro 217.545.000 (le “Obbligazioni 2026”), ai sensi di offerte di acquisto lanciate dalla Società ieri, e (per scopi generali del gruppo Webuild. La complessiva operazione consentirebbe di accelerare il processo di ottimizzazione delle scadenze del debito del gruppo Webuild, allungandone la vita media e riducendo i fabbisogni finanziari del 2025 e 2026, cogliendo le opportunità di mercato. Ricorrendone le condizioni di mercato, l’operazione complessiva sarà eseguita entro il mese di luglio 2025. Si prevede che le nuove obbligazioni saranno riservate esclusivamente a investitori qualificati, con esclusione di collocamento negli Stati Uniti d’America ed altri paesi selezionati, e saranno destinate ad essere quotate presso il Global Exchange Market della Borsa di Dublino (Euronext Dublino). Le caratteristiche delle Nuove Obbligazioni, incluso il relativo tasso di interesse, come per prassi, saranno determinate alla data di pricing tenendo in considerazione, tra l’altro, le adesioni ricevute ai sensi delle offerte di acquisto delle Obbligazioni 2025 e delle Obbligazioni 2026 e la situazione di mercato.

Formazione, il ministro dell’Istruzione Valditara firma protocollo con la CNA

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e il presidente nazionale della CNA, Dario Costantini, hanno sottoscritto al ministero un protocollo d’intesa finalizzato a promuovere la collaborazione e il confronto tra il sistema educativo di istruzione e formazione e il mondo del lavoro. Il ministero e la CNA si impegnano a favorire l’acquisizione da parte degli studenti di competenze tecnico-professionali concordate, promuovere la collaborazione tra le istituzioni scolastiche e la CNA per avvicinare i percorsi formativi alle esigenze del mondo del lavoro, sostenere attività di orientamento degli studenti per favorire scelte consapevoli sulle prospettive occupazionali, promuovere un sistema che accompagni gli studenti anche verso progetti professionali. Tra gli strumenti operativi previsti dal protocollo, il Ministero e la CNA istituiranno l’Osservatorio Permanente sulle imprese per raccogliere informazioni, incoraggiare la definizione di progetti e la realizzazione di indagini conoscitive. Da parte sua CNA, nell’ambito del progetto “Artigianato e Scuola” avviato dalla Confederazione, realizzerà una serie di iniziative, tra le quali il “Career day Artigianato” nelle scuole e con le famiglie, il premio “Artigiani in Classe” dedicato alle migliori idee d’impresa elaborate dagli studenti. “Il protocollo d’Intesa sottoscritto con la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa (CNA) ha l’obiettivo di rafforzare il legame tra istruzione e mondo del lavoro. Un impegno condiviso per potenziare le competenze tecnico- professionali degli studenti, rendere i percorsi di studio ancora più vicini alle reali esigenze delle imprese e del territorio, e dare così ai nostri ragazzi sempre più concrete e soddisfacenti opportunità formative e dunque lavorative. Il Protocollo consentirà di far conoscere nelle scuole anche le eccellenze del lavoro dell’artigianato italiano”, ha dichiarato Valditara. Per Costantini, “il protocollo firmato con il Ministro Valditara rappresenta uno strumento importante per ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro e per aiutare gli studenti nella scelta di percorsi formativi che assicurano interessanti opportunità nel mondo del lavoro. Desidero ringraziare il Ministro Valditara per la sensibilità e la disponibilità a promuovere la collaborazione tra il sistema di istruzione e il mondo dell’artigianato”.

 

 

OLT: concluso con successo il collaudo per lo Small Scale LNG

OLT Offshore LNG Toscana annuncia di aver completato con successo il collaudo operativo del nuovo servizio di Small Scale LNG (SSLNG) che sarà offerto dalla società attraverso il terminale FSRU Toscana. Le attività di test hanno previsto il trasferimento di gas naturale liquefatto (GNL) sia da una piccola nave metaniera – la “Avenir Aspiration” operata da Axpo – al Terminale, sia dal Terminale alla nave metaniera stessa. Questo nuovo servizio, che il Terminale FSRU Toscana fornirà per primo in Italia, consentirà a piccole navi metaniere – cosiddette bettoline – di caricare GNL presso il Terminale di OLT. Le bettoline potranno poi rifornire, direttamente in mare, unità navali alimentate a gas naturale liquefatto, oppure, scaricare il combustibile nei depositi costieri dei principali porti del Mediterraneo. Inoltre, sarà possibile ricevere GNL da piccole metaniere per essere poi rigassificato e immesso in rete. Con l’avvio dello Small Scale LNG, OLT si conferma snodo strategico per lo sviluppo del bunkeraggio marittimo e della filiera del GNL; in particolare, a seguito della designazione del Mar Mediterraneo come area SECA (Sulphur Emission Control Area) – entrata in vigore il 1° maggio 2025 – le navi dovranno utilizzare in tutto il Mare Nostrum carburante per uso marittimo a ridotto contenuto di zolfo. L’utilizzo del GNL come combustibile, infatti, permette di ridurre in modo significativo le emissioni di anidride carbonica, ossidi di zolfo, ossidi di azoto e particolato rispetto ad altri combustibili fossili e può essere utilizzato sia nel settore del trasporto marittimo che in quello del trasporto pesante su gomma. “Vorrei anzitutto ringraziare gli operatori del Terminale e tutte le società che hanno contribuito alla realizzazione di tale nuova parte di impianto” ha affermato Giovanni Giorgi, amministratore delegato di OLT Offshore LNG Toscana. “Con la conclusione del collaudo dello Small Scale LNG, il nostro Terminale è pronto ad offrire un servizio che risponde concretamente alle esigenze di decarbonizzazione del trasporto marittimo e terrestre. – ha aggiunto Giorgi – Questo progetto è la dimostrazione di come le infrastrutture esistenti possano evolversi per accompagnare la transizione energetica, favorendo l’impiego di combustibili alternativi come il GNL e, in prospettiva, anche del bio-GNL, sia nel settore dei trasporti che per gli usi industriali e civili in aree non connesse alla rete nazionale del gas”. “Il nostro contributo all’evoluzione delle attività legate al GNL in Italia raggiunge oggi un nuovo, importante risultato”. Il commento di Daniele Corti, Head Small Scale LNG di Axpo Group. “Siamo particolarmente orgogliosi di aver partecipato in maniera attiva alle attività di testing di OLT e rimaniamo fiduciosi sul ruolo cruciale che lo small scale potrà apportare all’approvvigionamento e alla sicurezza energetica del Paese. È un impegno, il nostro, pionieristico, in un settore le cui potenzialità nel Mediterraneo sono destinate a crescere costantemente e già nei prossimi mesi”.

Gli utenti potranno approvvigionarsi di GNL presso il Terminale attraverso le tre seguenti modalità: consegna di una nave metaniera – il GNL scaricato da una nave metaniera viene riconsegnato, nello stesso mese e al medesimo utente, su una metaniera di piccola taglia; acquisto di GNL – in alternativa l’utente può acquistare GNL da altri utenti che consegnano carichi di grandi dimensioni nello stesso periodo; accesso al servizio di Virtual Liquefaction – infine, la nave metaniera di piccola taglia può rifornirsi di un quantitativo di GNL equivalente a quello immesso al PSV dall’utente stesso (in questo caso vi è la possibilità di utilizzare anche bio-GNL certificato). Grazie all’offerta del nuovo servizio e alla posizione strategica rispetto ai principali corridoi logistici e portuali italiani, il Terminale FSRU Toscana rafforza il suo posizionamento come hub per una logistica energetica di nuova generazione nel cuore del Mediterraneo.

 

Maria Cristina Carlini

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