La strada del partenariato pubblico-privato, ieri la visita
Real Polverificio, appello ai privati da Demanio e Parco di Pompei: “CREDETECI”. Per le proposte 30 giorni in più
Visita organizzata dall’Agenzia del Demanio e dal Parco Archeologico allo storico complesso situato a Scafati: presenti e collegati da remoto stakeholder e investitori privati interessati alla valorizzazione. La consultazione di mercato ora entra in una fase stringente, in vista della definizione del masterplan che costituirà la base per la futura procedura di partenariato pubblico privato. Il termine dell’avviso per raccogliere le manifestazioni di interesse e le proposte di soluzioni tecniche e procedurali è stato prorogato al 30 aprile prossimo. L’annuncio della proroga di trenta giorni nel corso dell’incontro in cui sono stati illustrati gli obiettivi di valorizzazione del sito abbandonato negli anni ’80 e parzialmente recuperato più di recente.

Per il progetto di valorizzazione del Real Polverificio Borbonico di Scafati, in provincia di Salerno, suona forte la chiamata ai privati. Il percorso avviato dall’Agenzia del Demanio e dal Parco Archeologico di Pompei è arrivato a uno snodo cruciale per raccogliere le proposte di riqualificazione di un complesso di proprietà dello Stato di grande valore storico-artistico, finalizzate alla definizione di un masterplan. L’avviso di consultazione di mercato è stato pubblicato il 27 gennaio scorso e il termine, inizialmente fissato per il 28 marzo, è stato ora prorogato al 30 aprile. Un mese in più, dunque, per questa fase preparatoria che, come recita il testo dell’avviso, ha “mero scopo conoscitivo delle soluzioni tecniche e procedurali offerte dal mercato di riferimento, di eventuali requisiti ostativi alla partecipazione o problematiche connesse alla tipologia del servizio oggetto di affidamento mediante futura procedura ex art. 193 del Codice, al fine di calibrare obiettivi e fabbisogni della stazione appaltante e realizzare economie di mezzi e risorse, anche in relazione all’assetto del mercato, servendosi dell’ausilio di soggetti qualificati”.
L’annuncio della proroga a fine aprile è arrivato ieri in occasione dell’incontro dell’Agenzia del Demanio e del Parco Archeologico di Pompei con gli investitori privati e stakeholder proprio per illustrare gli obiettivi di valorizzazione del sito e per illustrare la strada fin qui fatta e le prossime tappe.
L’obiettivo, dunque, è quello di realizzare, attraverso il partenariato pubblico-privato, un progetto di rigenerazione di un compendio di 15 ettari in una posizione strategica tra Napoli e Salerno, a pochi chilometri dal Parco Archeologico di Pompei, che per dimensioni – 29.000 metri quadrati coperti e 173.000 metri cubi di volumetrie- e vocazione paesaggistica, culturale e agricola, ha tutti gli elementi per essere trasformato in un polo di grande attrattività turistico-culturale, ambientale e di ricerca scientifica, contribuendo al rilancio economico dell’area e all’integrazione anche infrastruttuale con il territorio.
La grande sfida è quella di attrarre investitori e risorse private. In questa fase, non c’è ancora una stima degli investimenti che verrebbero attivati perché questo dipenderà dalle proposte che arriveranno. Ieri, nell’auditorium del sito Pompei, erano presenti imprenditori locali e molti hanno partecipato in collegamento. A loro è stato lanciato l’invito a presentare proposte, idee, suggerimenti e a loro sono state prospettate le potenzialità di sviluppo dell’area, abbandonata dal 1980.
“Noi ci crediamo, credeteci anche voi”, è stato, in sintesi, il messaggio giunto dai principali attori di questa operazione, promossa dall’Agenzia del Demanio e dal Parco di Pompei che hanno sottoscritto accordi istituzionali con la Regione Campania, l’Ente Parco Regionale del Bacino Idrografico del Fiume Sarno, l’Università degli Studi di Salerno e firmato la convenzione con il Comune di Scafati per i servizi tecnici. Secondo la tabella di marcia indicata ieri, dopo la scadenza del 30 aprile si procederà alla definizione del masterplan che costituirà la base per la futura procedura di partenariato; nel 2025-2026 verranno definiti e declinati gli interventi e nel 2026-2027 sono previsti affidamento ed esecuzione degli interventi sul compendio.
Il complesso monumentale del Real Polverificio Borbonico sorge nella piana dell’Agro nocerino sarnese, dove le ultime propaggini dei monti Lattari e Picentini lasciano il posto a pianeggianti e fertili terreni formati da detriti vulcanici e alluvionali. Fu edificato a partire dal 1851, per volere di Ferdinando II di Borbone e completato nel 1857 per sostituire la Real Fabbrica di Polveri e Nitri di Torre Annunziata nella produzione di polvere da sparo e di tabacchi (dopo il 1894), grazie anche alla sua posizione favorevole, prossima al Canale Conte di Sarno e a un suo derivato, il Canale Bottaro, e al contempo abbastanza lontana dal centro di Scafati da evitare pericoli per la popolazione in caso di incidenti esplosivi.
Ma la fabbrica di polveri, a causa dei numerosi incidenti – i più gravi nel 1863, 1885 e 1888- e per l’esasperazione della popolazione fu riconvertita in Istituto Sperimentale del Tabacco negli ultimi anni dell’Ottocento con la riconversione e ricostruzione di molti padiglioni, oltre al diradamento delle piante ad alto fusto che nel polverificio svolgevano con le loro chiome anche una funzione di contenimento alla propagazione del fuoco in caso di esplosioni, e, a partire dagli anni Sessanta del Novecento, venne a costituire, con la demolizione di gran parte del lato est del muro di cinta, di molti padiglioni originari e con l’edificazione di nuovi edifici direzionali, ricettivi e produttivi ancora oggi presenti pur se fortemente degradati, il CRA-CAT di Scafati (Centro di Ricerca Agricoltura-Colture Alternative al Tabacco). In seguito al terremoto del 1980 tutto il complesso fu definitivamente e progressivamente abbandonato.Di proprietà del Demanio Pubblico il complesso è stato consegnato in uso governativo al ministero della Cultura, dunque al Parco archeologico di Pompei nell’aprile del 2016.
Il progetto di rigenerazione prende le mosse proprio da questo stato di abbandono. Lo ha raccontato il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel. “Quattro anni fa ho fatto il giro di tutti i siti e quando ho visto il grande complesso del Real Polverificio Borbonico mi sono molto spaventato per l’enorme stato di abbandono in cui versava, era diventato una discarica e fece grande scandalo la scoperta di una piantagione di mariuana nascosta dai rovi. Ho detto: ‘qui abbiamo un problema’. Era difficile vedere lì dentro un futuro. Eppure, il luogo è bellissimo e una grande ricchezza”, ha detto spiegando che la soluzione del problema stava nella prospettiva che ci si dava, vedendo un’opportunità- E’ cominciato così il grande lavoro con l’Agenzia del Demanio: “ci siamo ritrovati in una visione” per creare le condizioni perché “un investitore o più investitori possano lavorare e sviluppare la loro creatività imprenditoriale”.
Di visione ha parlato anche il direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme. “Il Real Polverificio Borbonico e il sito di Scafati sono oggi presentati al mercato per partecipare alla realizzazione di un importante progetto di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico”, ha spiegato. “E’ questa una terra che richiama la rigenerazione sociale e ambientale, ma che continua ad essere un luogo di scoperte del passato e di bellezze che restano presenti. Puntiamo a restituire al territorio la sua vocazione di attrattore per un turismo esperienziale di livello internazionale, a creare un centro laborioso ove si mescolino la storia, le tradizioni, la natura. Rimettiamo in vita processi culturali peculiari che trovano origine nella terra, nella produzione agricola e artigianale, nello sviluppo commerciale. L’ obiettivo di questa giornata è attrarre partner qualificati presentando il sito con il valore del Mediterraneo, la sua storia, i suoi punti di forza, la sua centralità tra i golfi di Salerno e Napoli”. La mission dell’Agenzia del Demanio, ha sottolineato ancora dal Verme, è quella di “eliminare l’abbandono: dove c’è abbandono dobbiamo intervenire e restituire ai cittadini “. Centrale è il metodo: “non possiamo lavorare da soli, è fondamentale stare insieme ed essere uniti. Partiamo da una sinergia con i territori” per definire un nuovo paradigma “con un partenariato pubblico privato per portare le migliori competenze del mercato”.
Per l’assessore all’Urbanistica e pianificazione territoriale della Regione Campania, Bruno Discepolo, “un progetto così si realizza in un contesto di partenariato pubblico-privato” e va aperta “una nuova stagione con i privati. Questo può essere un momento di maturazione e di ascolto per capire quali possano essere le soluzioni praticabili”. Totale, ha sottolineato, è il consenso su progetti di rigenerazione urbana e del territorio che contrastano il consumo di suolo. Una rassicurazione agli investitori è arrivata dal sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti: “non abbiamo timore a mettere in campo varianti urbanistiche che possano essere attrattive” per gli investitori.