I dati dell'Istat
La produzione delle costruzioni a luglio torna positiva, +0,9% mensile
In attesa di vedere quale sarà l’impatto dello stop al Superbonus, luglio segna un recupero congiunturale dopo la flessione di giugno. L’andamento tendenziale mantiene e conferma il passo di crescita. Prosegue la crescita tendenziale. Complessivamente, i primi sette mesi dell’anno registrano un incremento del 7,4% rispetto allo stesso periodo del 2023
Torna con il segno positivo la produzione delle costruzioni a luglio. Dopo l’arretramento di giugno, si registra, infatti un aumento congiunturale dello 0,9% mentre decisamente più sostenuto è il progresso su base annua, +6,3%, confermando il trend di crescita tendenziale. Secondo i dati diffusi dall’Istat, a luglio l’indice destagionalizzato della produzione segna un recupero rispetto a giugno. Tre mesi fa, la produzione aveva subito una frenata con una flessione dello 0,8%. Analizzando i dati congiunturali dei primi sette mesi del 2024 – anno che vede l’esaurimento del Supebonus – il quadro è contrassegnato da un andamento a fasi alterne. La buona partenza di gennaio, +2,7% – sulla scia positiva dell’ultimo trimestre del 2023 e con il valore più alto dell’indice 141,1 da luglio 2022 ( fatto pari a 100 nel 2021) – viene seguita da un deciso arretramento a febbraio, -3,1%, che si riduce a marzo -1,7%. Poi arrivano due mesi di crescita con aprile che vede un incremento congiunturale dell’1,4% e maggio in frenata con +0,4%. Giugno segna il ritorno in territorio negativo con -0,8% e ora arriva la compensazione del mese di luglio. Mese in cui l’indice rimane al di sotto del picco di gennaio, a 137.
Diverso è l’andamento tendenziale: in questo caso, luglio allunga la linea ininterrotta positiva da luglio 2022, come mostrano le serie storiche dell’Istat. L’indice corretto per gli effetti di calendario registra, si è detto, un incremento del 6,3% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 23 contro i 21 di luglio 2023). Anche se sempre con il segno più, la crescita dei primi sette mesi dell’anno mostra accelerazioni e frenate. Se, infatti, a gennaio la crescita è a doppia cifra, 13,3% (dopo due mesi in decisa crescita +10,6% a novembre e +12,4% a dicembre, febbraio registra una frenata +7,4%, marzo un ulteriore ridimensionamento +4,3%. La produzione balza ad aprile +9,2% e seguono due mesi di nuovo in frenata, più lieve a maggio +8,3% e più accentuata a giugno +4,1%. Sempre fatto pari a 100 nel 2021, l’indice tocca 151,5, il valore più alto da luglio 2022. L’indice grezzo cresce del 14%, di nuovo con un aumento a doppia cifra, dopo, rispettivamente, +8,2% e + 0,5% dei due mesi precedenti. Nei primi sette mesi l’incremento della produzione grezza più elevato è quello di aprile +19,4%, seguito da gennaio +17,3% e febbraio +12,4%. L’unico segno meno è quello di marzo, -4,7%.
Nella media del trimestre maggio – luglio 2024 la produzione nelle costruzioni cresce dello 0,6% nel confronto con il trimestre precedente. Ritorna così il segno più dal momento che nel periodo aprile-giugno si era registrato un calo dello 0,8%. Nella media dei primi sette mesi del 2024, l’indice corretto per gli effetti di calendario aumenta del 7,4%,mentre l’indice grezzo cresce dell’8,9%.
Sotto il profilo metodologico, va ricordato, come spiega l’Istat, che l’indice della produzione delle costruzioni ha come campo di osservazione tutta l’attività delle costruzioni, riferita sia alla produzione di nuovi manufatti sia alla manutenzione di quelli esistenti. L’indice
è costruito in base fissa e ha come anno di riferimento il 2021. Per ciascun mese di riferimento, per le ore lavorate, si utilizzano le informazioni provenienti dalle Casse edili, organismi deputati, a livello territoriale, alla gestione di alcuni istituti contrattuali e alla conseguente raccolta di dati sulle ore ordinarie effettivamente lavorate da operai e apprendisti del settore edile. Attraverso la rilevazione mensile basata sulle 106 Casse edili presenti sul territorio nazionale, l’Istat acquisisce informazioni sulle ore lavorate, sul numero di operai e sul numero di imprese a cui le ore si riferiscono. L’insieme delle informazioni raccolte è correntemente sottoposto a verifiche volte ad accertarne la qualità.