INGEGNERIA ECONOMICA / 2

Deldossi (Ance): “con l’Ia in cantiere imprese già ora più PRODUTTIVE”

Il vicepresidente dei costruttori a Diario Diac: quella tecnologica è una rivoluzione dirompente anche per il nostro settore. Le sfide adesso sono due: la formazione del personale delle imprese (human in the loop) e un maggior dialogo imprese-Pa sulla gestione dei dati per dare “più fluidità” all’innovazione.

16 Apr 2025 di Mauro Giansante

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“L’intelligenza artificiale nel mondo delle costruzioni è un qualcosa di dirompente, che sta creando tante iniziative e sviluppi. E nel nostro settore registriamo già un aumento di produttività delle imprese, soprattutto quando l’Ia è utilizzata sul processo e non solo sul prodotto”. Massimo Angelo Deldossi, vicepresidente di Ance, spiega a Diario Diac a che punto siamo con le nuove tecnologie in edilizia, a margine della mattinata finale della due giorni di ingegneria economica organizzata insieme al Consiglio nazionale degli ingegneri.

“Non mancano certo le controindicazioni di questo processo rivoluzionario”, aggiunge. “Penso al cosiddetto human in the loop“, espressione con cui si indica l’approccio collaborativo che integra l’input e le competenze umane nel ciclo di vita dei sistemi di machine learning e di intelligenza artificiale. “Le persone – dice Deldossi – devono prepararsi a usare questi strumenti perché preparano una base dati molto vantaggiosa su cui lavorare. Allo stesso tempo non bisogna piegarsi a queste macchine”.

Un altro vantaggio che può apportare l’Ia è quello di amalgamare tutte le fasi dell’operato: “bisogna concentrarsi a capire cosa vuole di più la squadra che nella filiera delle costruzioni è molto lunga, riuscendo a dialogare con tutti per far si che il progetto sia una unione di tutte le inteligenze. L’ingelligenza artificiale può davvero darci una mano”. Infine, il tema dei dati apre a un’altra sfida già in corso. Il tema del passaggio dal dato generico al dato strutturato lo portiamo avanti da anni con la pubblica amministrazione e sarà il vero motore dell’Ia affinché abbia una buona base. Se ci riusciamo, partendo dai dati pubblici che ci sono negli uffici, avremo fatto più di metà del lavoro”, conclude Massimo Angelo Deldossi. Insomma, la carta della diplomazia e del dialogo tra imprese e Pa potrà garantire “più fluidità all’innovazione tecnologica”. La rivoluzione può continuare.

 

 

 

 

 

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