Quartieri Spagnoli: le sfide oltre il turismo e Gridalo, il giornale che le racconta

Ai Quartieri Spagnoli il turismo cresce, ma i problemi quotidiani dei residenti non possono essere ignorati. A ribadirlo è Stefano Colasurdo, direttore di Gridalo, testata nata nel 2022 e interamente dedicata al quartiere, che racconta nella sua interezza le trasformazioni del territorio, contribuendo ad alimentare il processo di rigenerazione urbana che sta ridefinendo strade e piazze di quest’area di Napoli.
I Quartieri Spagnoli fanno parte del Centro Storico, ma il reddito medio è stato di €12.664 nel 2022. Negli ultimi anni hanno vissuto una vivace trasformazione. L’incremento del turismo ha contribuito a ridurre il degrado e la criminalità, valorizzando le attività locali e riportando nuova vitalità al quartiere. Oggi passeggiare nei Quartieri Spagnoli non è più motivo di paura e la percezione della zona è cambiata radicalmente in pochi anni.
Come ricordato da Colasurdo, però, dietro l’attuale vitalità economica dei Quartieri Spagnoli si nasconde un passato difficile: “Non sempre – dice – ho parlato con orgoglio dei Quartieri Spagnoli come faccio oggi. Sono un luogo cui sono profondamente legato, perché qui sono nato, cresciuto e continuo a vivere. Tuttavia, da bambino, viverci mi spaventava e provavo persino vergogna a dire dove abitavo. All’epoca, la criminalità dominava i vicoli: strade deserte, segnate dallo spaccio e dalla prostituzione, rendevano l’ambiente ostile e pericoloso”.
In risposta al degrado e all’abbandono, residenti, associazioni e commercianti hanno avviato un processo di riqualificazione del quartiere. Tra i primi a credere nella sua rinascita, locali storici come la trattoria Nenella e Cammarota Spritz, che hanno sfruttato i social per attirare visitatori, contribuendo a far conoscere i Quartieri Spagnoli a un pubblico sempre più ampio. Questo ha innescato un meccanismo virtuoso, segnando un punto di svolta significativo nel processo di recupero e rinnovamento del quartiere. Se attualmente i Quartieri Spagnoli mostrano un volto completamente nuovo, lo si deve però soprattutto a un evento verificatosi nel 2020 e destinato a trasformare radicalmente il quartiere: la morte di Diego Armando Maradona. “Sebbene il murale a lui dedicato esistesse già da circa trent’anni, fino ad allora non aveva mai suscitato particolare attenzione. Fu soltanto dopo la sua scomparsa, che i tifosi si sono radunati in massa nel piazzale di via Emanuele de Deo, creando un’atmosfera mai vista prima, come se avessero perso un loro familiare”. Da quel momento, il murale è diventato un simbolo, facendo registrare oltre 6,2 milioni di visitatori all’anno e stimolando significativamente l’economia locale.
“Parallelamente a questo episodio sportivo – aggiunge Colasurdo – va ricordato che il quartiere ha ritrovato nuovo dinamismo grazie a una vasta operazione delle forze dell’ordine. Nell’estate del 2023, è stata condotta una retata nella storica ‘piazza della Sposa’, zona un tempo sotto il controllo dei principali clan di camorra del quartiere. L’intervento ha portato all’arresto di circa sessanta membri delle famiglie Saltalamacchia, Esposito e Masiello, infliggendo un duro colpo alle attività illegali locali. Questo ha restituito sicurezza alla zona, consentendo al quartiere di rinascere e riconquistare i suoi spazi”.
Questo e altri interventi nei Quartieri Spagnoli sono raccontati su Gridalo, un progetto editoriale nato tre anni fa con l’obiettivo di documentare i cambiamenti che hanno attraversato il quartiere negli ultimi dieci anni. Con uno sguardo che spazia dalla cronaca alla politica, dall’economia alle questioni sociali, Gridalo si focalizza non solo sulle dinamiche di microcriminalità, ma anche sulle azioni delle associazioni locali, impegnate con i giovani. Il progetto si fa inoltre portavoce delle esigenze dei residenti, promuovendo un rinnovamento che risponde alle reali necessità del quartiere.
Gridalo è diventato così molto più di una semplice testata online. Si è trasformato in un vero e proprio punto di riferimento per i residenti che ora si rivolgono al suo direttore per raccontare i propri problemi e portare all’attenzione le difficoltà quotidiane. Tra queste, il Parco dei Quartieri Spagnoli, unica area verde della zona, un tempo punto di ritrovo con giostre e un cinema all’aperto: “Dopo dieci anni di chiusura e una recente riapertura, oggi versa in pessime condizioni: la farraginosa gestione tra Demanio, Comune di Napoli e Università Suor Orsola Benincasa impedisce di trovare un accordo per restituire pienamente l’area ai cittadini, con giostre rotte, erba incolta e alberi pericolanti. Da tempo i residenti chiedono che questo spazio venga riqualificato, affinché torni a essere un luogo di incontro e socialità per tutto il quartiere e possa trasformarsi in un vero servizio per la comunità – un parcheggio pubblico, un polo sportivo o qualsiasi altra struttura utile e accessibile ai residenti”.
Un altro esempio di incompiutezza architettonica sono le scale di Montesanto: “Inaugurate nel 2008, questa struttura – dice ancora Colasurdo – non è mai stata aperta al pubblico, nonostante la sua evidente utilità. Collegate direttamente a Pasquale Scura, a metà altezza dei Quartieri Spagnoli, infatti, le scale avrebbero potuto migliorare significativamente la mobilità nel quartiere. L’opera era stata finanziata con 2 milioni di euro, parte dei 66 milioni destinati al progetto della stazione della Cumana. Nel 2024, sono stati previsti ulteriori 4,8 milioni per il rifacimento delle scale, ormai deteriorate dopo 17 anni. Tuttavia – conclude Colasurdo – dopo poche settimane i lavori sono stati interrotti e, ad oggi, le scale restano ancora inagibili”. Nonostante, dunque, il turismo abbia portato evidenti benefici ai Quartieri Spagnoli, i suoi effetti economici spesso finiscono per trascurare le necessità quotidiane dei residenti, come il mancato completamento di opere pubbliche, la carenza di parcheggi e la gestione dei rifiuti, finendo così per causare disagi e peggiorare la qualità della vita della comunità locale.