L'impatto della missione di Governo
Gli accordi Sace SPIANANO la via dell’Arabia alle imprese di costruzione: da Neom, la città del futuro, al Piano Mattei
Spicca l’operazione con Neom, il progetto dell’avveneristica città del futuro, nel pacchetto di accordi che la premier, Giorgia Meloni, porta a casa dopo la visita ufficiale in Arabia Saudita. Ma non c’è solo questo progetto bandiera e le intese firmate offrono nuove importanti opportunità per le imprese di costruzioni medio-grandi e, a cascata, a quelle della filiera. Infrastrutture, energia, difesa ma anche cultura: complessivamente, sono state firmate intese per un valore che si aggira intorno ai 10 miliardi di euro. Nell’ambito della missione nel Golfo, Sace, il gruppo assicurativo e finanziario partecipato dal Mef, ha sottoscritto operazioni con primarie controparti saudite attive sul mercato, per un valore complessivo per ben 6,6 miliardi di dollari.
Uno degli accordi di maggior peso è quello che prevede un finanziamento multi-currency garantito da Sace che ammonta a 3 miliardi di dollari reso disponibile da un pool di nove banche internazionali per aprire nuove opportunità di export per PMI e filiere italiane in diversi settori e comparti funzionali ai progetti di NEOM come infrastrutture, sviluppo urbano, edilizia e trasporti ferroviari, stradali e marittimi. Il pool di banche include HSBC, Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, Bank of China, Crédit Agricole CIB, Agricultural Bank of China, Citibank N.A., China Construction Bank, JP Morgan Chase Bank and Bank of America. L’intervento di SACE rientra nel programma “Push Strategy” e farà da apripista per l’utilizzo da parte di NEOM di forniture di imprese italiane, in particolare delle PMI, in settori chiave, come le infrastrutture, lo sviluppo urbano, l’edilizia e i trasporti (ferroviario, stradale e marittimo).
La Push Strategy è il programma di Sace che offre alle aziende italiane un passaporto per i mercati internazionali, garantendo finanziamenti a controparti estere che si impegnano ad aumentare gli acquisti di beni e servizi dall’Italia. Il Business Matching, elemento chiave della strategia organizzato da Sace, in collaborazione con i principali attori del Sistema Paese, facilita incontri mirati tra aziende italiane ed estere per sviluppare nuove collaborazioni e ampliare le opportunità di export. In sostanza, Sace garantisce i maxi progetti internazionali a patto che i grandi buyer esteri scelgano delle imprese italiane per i loro progetti, agendo, quindi, come facilitatore.
Questi accordi spianano così la strada alla partecipazione italiana a uno dei progetti più ambiziosi e futuristici al mondo, lanciato dall’Arabia Saudita come parte della sua Vision 2030. Ma, come si è detto, rappresenta un’occasione di crescita su un mercato dove già forte è la presenza delle imprese di costruzione italiane. Basti pensare che, al 2022, l’Arabia Saudita era, per le imprese dell’Ance, il quarto mercato internazionale dopo Australia, Usa e Romania. Su un fatturato complessivo internazionale di 100 miliardi, una fetta di 6,3 miliardi è realizzata in Arabia. Il trend è in crescita e, nell’aggiornamento in corso, il mercato arabo potrebbe superare la Romania e salire così sul podio. Con gli accordi sottoscritti da Sace, si rafforza la capacità di penetrazione nel Paese del Golfo. Tanto più che c’è una forte richiesta da parte degli arabi di avere aziende internazionali. L’identikit richiesto è quello di gruppi di grandi dimensioni che, per le imprese italiane, risponde a Webuild e ad aziende medio grandi ma questo determina un effetto indotto anche per aziende di più piccole dimensioni.
Se pur in forte ritardo rispetto al cronoprogramma, il progetto Neom darà vita a una nuova città destinata a diventare un centro per l’innovazione tecnologica, la sostenibilità e lo sviluppo economico. Una smart city a zero emissioni. Il progetto è stato annunciato nel 2017 dal principe ereditario Mohammed bin Salman (MbS) e si estende su una vasta area di circa 10.200 chilometri quadrati, lungo la costa del Mar Rosso, al confine tra Arabia Saudita, Giordania ed Egitto. Neom prevede una serie di progetti integrati di grande portata, che includono The Line (la città lineare di 170 chilometri), Oxagon (un porto industriale galleggiante), e altre infrastrutture ad alta tecnologia. Un progetto ‘monstre’ che ha richiesto e richiede una pianificazione estremamente complesso sia a livello architettonico e infrastrutturale che come sviluppo di nuove tecnologie.
Dagli accordi firmati nel corso della missione della premier è atteso anche un impulso all’attuazione del Piano Mattei. Sace e l’Arab Bank for Economic Development in Africa (BADEA) hanno firmato un accordo strategico per collaborare nell’ambito del programma italiano di cooperazione allo sviluppo e investimenti volto a rafforzare i legami con il continente africano, con particolare attenzione a Paesi target quali Angola, Ghana, Tanzania, Senegal, Costa d’Avorio, Repubblica del Congo, Mozambico, Kenya ed Etiopia. L’accordo è stato sottoscritto Sidi Ould TAH – presidente di Badea, e da Alessandra Ricci, amministratore delegato di Sace, e prevede l’identificazione di opportunità di cooperazione in Africa e lo sviluppo di iniziative congiunte per favorire la collaborazione tra le imprese dei Paesi membri di Badea e l’Italia. Sace e Bacea collaboreranno inoltre nello scambio di informazioni e conoscenze derivanti dalle rispettive esperienze, risorse e competenze, al fine di potenziare le capacità di entrambe le organizzazioni nell’implementazione di progetti in tutta l’Africa.
Anche Cassa Depositi e Prestiti ha firmato intese e, nello specifico, nelle energie rinnovabili e infrastrutture. La delegazione di Cdp, guidata dall’amministratore delegato, Dario Scannapieco, ha siglato
due Protocolli d’intesa con primari partner del settore pubblico e privato del Regno dell’Arabia Saudita, Saudi Fund for Development e ACWA Power. I due accordi saranno finalizzati a rafforzare la collaborazione su progetti in ambito energetico e infrastrutturale prevalentemente nel continente africano, in linea con il Piano Mattei. In particolare, il MoU siglato con il Saudi Fund for Development è volto ad avviare una collaborazione per identificare opportunità di co-finanziamento su progettualità ad elevato impatto di sviluppo sostenibile, mentre l’accordo siglato con ACWA Power mira ad approfondire la cooperazione in iniziative nei settori dell’energia rinnovabile, della desalinizzazione dell’acqua e dell’idrogeno verde.