IL PROGETTO ENEA-UTILITALIA

Materie prime seconde, spinta all’economia circolare: il calcolatore di risparmi di energia ed emissioni per 40 filiere

Il meccanismo riguarda il confronto nell’utilizzo di materie prime e seconde rispetto al consumo di energia e alle emissioni di CO2 equivalente associate alle singole filiere produttive. L’obiettivo ultimo è garantire una maggiore resilienza del sistema Italia rispetto all’approvvigionamento delle materie prime in generale e delle materie critiche e strategiche in particolare. Guardando ai materiali, l’alluminio vanterebbe con l’uso di materie riciclate il maggior risparmio con 3,11 Teec e 2,14 3C. Acciaio e plastica subito dopo. Viglia (Enea): modello estendibile anche all’Europa.

27 Feb 2025 di Mauro Giansante

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I risparmi energetici devono passare di più dai materiali secondari. E’ questo l’obiettivo del progetto TE3C sviluppato e presentato ieri da Enea e Utilitalia per valorizzare i potenziali risparmi di energia conseguenti all’utilizzo e alla produzione di materiali secondari anziché dei primari, attraverso meccanismi analoghi a quelli dei titoli di efficienza energetica e dei crediti di carbonio. L’acronimo sta ad indicare l’unione tra Teec, cioè i Titoli di Efficienza Energetica Circolare, e i 3C, i Crediti di Carbonio Circolare.

Lo studio congiunto, durato due anni, ha riguardato più di 40 filiere di riciclo e si è svolto confrontando il consumo di energia/emissioni di CO2 equivalente, nel caso di utilizzo di materie prime vergini e delle materie secondarie, andando a dimostrare che mediamente, nel caso di utilizzo di materie secondarie si ha un risparmio, a parità di unità di prodotto. L’analisi dei consumi e delle emissioni viene effettuata secondo l’approccio “dalla culla al mercato”, dove nel caso delle materie prime la “culla” è l’estrazione dalla biosfera, mentre nel caso delle materie secondarie la “culla” è la fase di raccolta di rifiuti o sottoprodotti dal sistema economico da sottoporre a processi di selezione e valorizzazione. Dunque, l’obiettivo ultimo del progetto è andare a garantire un utilizzo costante alle materie prime secondarie ottenute dal riciclaggio dei rifiuti: un passaggio indispensabile per una vera attuazione dell’economia circolare che però ha bisogno di strumenti di supporto dedicati. Per questo, spiegano Enea e Utilitalia, è fondamentale riconoscere e valorizzare il contributo dell’economia circolare al risparmio di energia e alle mancate emissioni climalteranti che deriva dalla loro produzione e uso.

Ma come funziona, nel dettaglio, il database? La piattaforma web associata contiene le informazioni sui consumi energetici e sulle emissioni di CO2 equivalenti che derivano dall’utilizzo delle materie prime vergini e secondarie, per calcolare i risparmi in termini di energia e di emissioni e generare relativi attestati dei valori Teec e 3C associati a tale sostituzione. Attualmente, sono 34 i materiali censiti, suddivisi in 8 macrocategorie: plastica/gomma, inerti, metalli non ferrosi, metalli ferrosi, carta/cartone, vetro, tessili e legno.

Guardando ai singoli settori, nel caso del cartone il risparmio di energia equivale a 0,25 tonnellate di petrolio equivalente per tonnellata di materia prima secondaria utilizzata [TEP/t], per il vetro 0.58 TEP/t, per il PET (il polimero della plastica delle bottiglie di acqua minerale) 1,11 TEP/t, per l’acciaio 2,86 TEP/t, risparmio energetico che può essere espresso anche come emissioni climalteranti evitate.

 

 

Un’altra peculiarità del sistema è che il portale è attualmente popolato da nove categorie e più di sessanta sottocategorie di Mp e delle relative Ms, ma la struttura del database è dinamica e collaborativa quindi potrà essere aggiornato continuamente. “Di più – racconta meglio a Diario Diac Silvio Viglia della Divisione Economia Circolare di Enea, uno dei curatori del progetto – qualunque stakeholder può essere interessato a inserire informazioni sulla filiera. Per non parlare del fatto che viene quantificato l’impatto del trasporto associato ai materiali. E anche fornendo dati parziali è possibile alimentare il database. Infine, è uno strumento che potrà essere utilizzato anche su scala europea oltre che nazionale”.

“Oltre al tema fondamentale dell’economia circolare – spiega il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini – il riciclo può offrire un contributo importante anche sul fronte della decarbonizzazione e quindi della transizione energetica. La decarbonizzazione, nel quadro delle azioni per la transizione ambientale, è uno dei pilastri della politica dell’Unione Europea. Molto si è fatto nel settore energetico ma poca o nessuna attenzione finora è stata data a quanto può contribuire ad essa l’economia circolare. Questo studio pone le basi per favorire l’utilizzo delle materie secondarie in sostituzione delle materie prime, attraverso un meccanismo analogo a quello attualmente esistente per il mercato dei titoli di efficienza energetica e a quello dei crediti di carbonio. Permette inoltre di incentivare l’uso delle materie secondarie nei processi produttivi, favorendo un corretto funzionamento delle filiere del riciclo. E, infine, può garantire una maggiore resilienza del sistema Italia rispetto all’approvvigionamento delle materie prime in generale e delle materie critiche e strategiche in particolare”.

“L’economia circolare gioca un ruolo fondamentale per raggiungere la neutralità climatica, perché trasforma il modo in cui produciamo, consumiamo e gestiamo i materiali minimizzando le emissioni di CO2 e ottimizzando l’uso delle risorse”, commenta Claudia Brunori, Direttrice del Dipartimento Enea Sostenibilità, Circolarità e Adattamento al Cambiamento Climatico dei Sistemi Produttivi e Territoriali. “Enea – prosegue – è in prima linea per accelerare questa transizione, sviluppando tecnologie e soluzioni concrete come il software sviluppato con Utilitalia, in grado di quantificare e valorizzare i risparmi energetici e la riduzione delle emissioni climalteranti derivanti dall’uso di materiali riciclati al posto di quelli vergini”.

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