IL PROGETTO DI INTERCONNESSIONE ITALIA-TUNISIA AL 2028
Elmed avanza: INTESA Terna-Regione Siciliana. Sul piatto quasi 8mln anche per riqualificare il parco archeologico di Selinunte
L’opera è stata inserita nel Piano Mattei, tra maggio e luglio sono arrivate le autorizzazioni dal Mase e dal governo tunisino. Il collegamento è lungo 220 chilometri
IN SINTESI
L’Italia avanza nel progetto Elmed. Terna, l’operatore di rete guidato dall’ad Giuseppina Di Foggia, ha stretto un accordo con la Regione Sicilia. Con quasi otto milioni verranno riqualificate le aree interessate di Partanna, Castelvetrano e il parco archeologico di Selinunte. Ma non solo.
La riqualificazione di Selinunte, Partanna e Castelvetrano
Nel dettaglio, da Terna arriverà un contributo di un milione di euro da sommare con altri 4 milioni provenienti dal Fondo di sviluppo e coesione (Fsc). Questo sarà l’ammontare per la ricomposizione parziale, con i pezzi originali (c.d. “anastilosi”), delle colonne sud del tempio “G” nel Parco Archeologico di Selinunte. A Castelvetrano andranno 600mila euro, a Partanna 2 milioni.
Nell’accordo, inoltre, è previsto un reciproco aiuto operativo: dalla Regione, il supporto per la finalizzazione delle procedure necessarie alla progettazione esecutiva degli interventi e alla realizzazione delle infrastrutture. Dal gruppo, un continuo allineamento sulle attività previste, per limitare al massimo gli impatti che i cantieri avranno sulle comunità locali.
Dalla Sicilia 3 miliardi fino al 2030 per le reti elettriche
“Il collegamento elettrico tra Italia e Tunisia – ha commentato il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani – è un’opera strategica per l’Italia e si inserisce nel processo di transizione energetica in atto. Le positive ricadute della sua realizzazione riguarderanno l’intero ‘sistema Paese’: Elmed è stato infatti inserito dal governo nazionale nel Piano Mattei. In questo contesto, la Sicilia svolge un ruolo di primo piano sia per la sua posizione geografica al centro del Mediterraneo sia perché si propone come hub energetico, puntando così a uno dei settori più strategici nella creazione di sviluppo economico. Terna, che ringrazio, ha anche accolto la mia richiesta di contribuire finanziariamente per compensare i lavori nell’area. Con le ulteriori risorse che la Regione ha destinato con l’accordo di coesione si realizzerà un intervento concreto nel territorio, cioè la ricostruzione delle colonne del tempio “G” di Selinunte”.
“La Sicilia – ha detto Giuseppina Di Foggia – con oltre tre miliardi di euro di investimenti nei prossimi cinque anni per lo sviluppo di reti elettriche tecnologicamente avanzate e sostenibili, è interessata da interventi che daranno un contributo fondamentale al percorso di transizione energetica e decarbonizzazione del Paese. Tra questi, l’interconnessione tra Italia e Tunisia che consentirà di incrementare il livello di adeguatezza del sistema elettrico del nostro Paese e di diversificare le fonti di approvvigionamento collegando l’Europa al Nord Africa. L’accordo di oggi, oltre a essere un passo importante nel percorso di avanzamento dell’opera, conferma l’impegno di Terna nel realizzare infrastrutture strategiche attraverso la stretta collaborazione con le istituzioni locali e i territori interessati”.
Il progetto Elmed
Quanto alle caratteristiche del progetto, che fa parte dei Pci europei e del Piano Mattei italiano (oltre che del Piano di Sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale e del Ten Year Network Development Plan di Entso-e, Elmed sarà costituito da un collegamento elettrico in corrente continua per lo più sottomarino, grazie a un cavo da una potenza di 600 Mw, lungo circa 220 chilometri e con una profondità massima di 800 metri nel Canale di Sicilia. In Italia, il cavo arriverà a Castelvetrano (Trapani); da qui il cavo interrato raggiungerà per 18 chilometri Partanna. Dove sorgerà una stazione di conversione da corrente continua in alternata. In Tunisia, il cavo arriverà nella stazione della penisola di Capo Bon. Con Terna, l’omologo operatore tunisino al lavoro è Steg.
A maggio, il Mase ha autorizzato con decreto il progetto. Due mesi dopo è arrivato l’ok anche al governo tunisino. Da cronoprogramma, il progetto dovrebbe completarsi nel 2028. Undici anni dopo l’inserimento tra i progetti di interesse dell’Ue.
Quanto alle risorse, il primo stanziamento risale al 2023 con 268,4 milioni di dollari dalla Banca Mondiale alla Tunisia nell’ambito del partenariato 2023-2027 con il Paese nordafricano. Il secondo, a 307 milioni di euro arrivati con il Grant Agreement europeo (agosto 2023) accordato già nel 2022 dalla Commissione europea tramite il programma di finanziamento “Connecting Europe Facility”. A giugno di quest’anno, invece, sono arrivati 125 milioni di euro all’operatore di rete Steg dalla Bers (la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo), la Banca europea per gli investimenti (Bei) e il Fondo pubblico tedesco KfW. In tutto, l’investimento complessivo si aggira intorno agli 850 milioni di euro.
Gli effetti dell’interconnessione
I benefici che porterebbe quest’opera sono noti: messa in sicurezza degli approvvigionamenti energetici e potenziamento della distribuzione elettrica da fonti rinnovabili. Il valore di questi effetti si leggono chiaramente nei due rapporti sul mercato e la competitività stilati dagli ex premier Enrico Letta e Mario Draghi per la Commissione europea. Costruire un sistema di reti, di stoccaggio e distribuzione oltre che di approvvigionamento è l’unica via comunitaria per rendersi indipendente e forte anche a livello energetico. Per superare con le proprie forze le crisi internazionali e non subirne effetti sui prezzi che gravano sui singoli cittadini e rischiano di far perdere di vista il valore della transizione ambientale.