I DATI ENEA-RENAEL

Energia, in dieci diocesi l’82% di edifici SENZA riqualificazione

Su 34 edifici analizzati, il 79% è riscaldato con caldaie a gas naturale. I consumi energetici complessivi corrispondono a 4.100 MWh l’anno, equivalenti al consumo di energia elettrica di circa 1.520 famiglie. Pichetto intanto annuncia che sono in lavorazione le modifiche al decreto sulle comunità energetiche.

18 Feb 2025 di Mauro Giansante

Condividi:

Anche la Chiesa vuole partecipare alla transizione energetica. E, allora, occorre attrezzarsi per un percorso che è ancora molto lungo. A dirlo sono i dati presentati ieri a Roma da Enea, Ministero dell’Ambiente, Renael (Rete Nazionale delle Agenzie Energetiche Locali) e Conferenza Episcopale Italiana nell’ambito del progetto ‘Energie per la Casa Comune’, ispirato all’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, che ha coinvolto 10 diocesi italiane con l’obiettivo di promuovere una cultura della sostenibilità energetica attraverso interventi di miglioramento edilizio e riduzione dei consumi energetici nelle strutture ecclesiastiche.

 

 

Secondo i primi risultati emersi dal monitoraggio, che ha riguardato 34 edifici (scuole, laboratori, oratori, centri congresso, edifici residenziali, asili e piscine, per una superficie totale di 67.100 mq e una superficie totale riscaldata di 57.100 mq), il 79% degli edifici è riscaldato con caldaie a gas naturale. I consumi energetici complessivi corrispondono a 4.100 MWh l’anno, equivalenti al consumo di energia elettrica di circa 1.520 famiglie. Da questo campione analizzato, è risultato che le principali esigenze di riqualificazione riguardano: isolamento termico dell’involucro edilizio (71%), sostituzione generatore di calore (47%), riqualificazione del sistema di illuminazione (56%), pannelli solari termici per l’acqua calda sanitaria (24%), installazione di impianti fotovoltaici (74%).

 

 

Del totale degli edifici analizzati, inoltre, solo il 18% ha già avuto almeno un intervento di riqualificazione energetica. Prendendo in esame l’intervento di riqualificazione dell’involucro edilizio, ad esempio, le stime presentate ieri mostrano che su 28 dei 34 edifici coinvolti, si dovrebbero effettuare 64 interventi per 6,72 milioni di euro e una riduzione del fabbisogno energetico fino al 43%. Quanto alla sostituzione delle caldaie, invece, è stato ipotizzato che sui 10 edifici interessati occorrerebbero 460mila euro per un risparmio energetico primario del 45% e del 47% in termini di emissioni. Nel complesso, l’intero scenario proposto vede un ribasso dell’energia primaria di 2.990 MWh/a, una riduzione delle emissioni pari a 510 tonCO2eq/a e un risparmio economico di 366 mila euro annui. Obiettivo del progetto, adesso, sarà coinvolgere i centri ecclesiastici dislocati su tutto il territorio nazionale.

 

 

All’evento di ieri ha partecipato, tra gli altri, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, che ha anche annunciato una correzione in corso al decreto sulle comunità energetiche. “Una delle difficoltà che maggiormente emerge riguarda la fiducia del rapporto tra famiglie. La sfida che abbiamo è creare i meccanismi tecnici e giuridici affinché possa esserci questa fiducia. Osserviamo tutto, anche quello che sta succedendo sul gas perché quando c’è un’oscillazione ogni tre giorni di 7 euro a MWh bisogna avere bene i fari accesi. Vediamo nei prossimi giorni”.

 

 

 

Argomenti

Argomenti

Accedi