GLI EMENDAMENTI
Dl Infrastrutture, Lega e Pd: più SOLDI per opere e Piano Mattei
Torna in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati il decreto 89 che riunisce in tredici articoli le nuove norme per interventi strategici in diversi settori, sport incluso. Sono 187 le proposte di modifica presentate dai partiti: 42 sul ponte sullo Stretto, 44 sulle opere da completare e 20 sul piano per l’Africa. Il voto in Aula si terrà probabilmente nel corso della prossima settimana, la scadenza per la conversione in legge è fissata al 28 agosto
IN SINTESI
Ben 187 emendamenti per dodici articoli e altrettanti settori d’intervento, una prima inammissibilità per 65 proposte poi rivista a poco più di 40. Il decreto Infrastrutture entra nel vivo dell’esame in Commissione Ambiente dopo le lunghe settimane dedicate al decreto salva-casa. I voti alle modifiche sono calendarizzati in questa settimana, la prossima sarà la volta dell’Aula prima del passaggio in Senato: la scadenza per la conversione in legge è fissata al 28 agosto.
A una prima analisi, sono Lega, Pd e M5s le forze politiche più attive nelle proposte di modifica del decreto.
Piano Mattei, per il Pd servono più soldi e un Green Corridor
Sul Piano Mattei per l’Africa, il cui schema di decreto è stato trasmesso alle Camere il 17 luglio e che verrà esaminato dalle commissioni Affari Esteri a partire da domani (a Montecitorio) e giovedì (a Palazzo Madama) con conclusione prevista per il 16 agosto, nel Dl Infrastrutture sono state presentate 20 proposte emendative.
Il M5s, con una proposta a prima firma On. Pavanelli, propone si sopprimere tutto l’articolo 10. Meno dura l’Avs: il leader Angelo Bonelli, infatti, si limita a proporre la cancellazione dei commi dal 5 al 12 che riguardano le risorse con cui sostenere gli interventi in Africa. Soldi, invece, che secondo il Pd dovrebbero essere aumentati. Un emendamento a prima firma On. Provenzano prevede, infatti, di modificare il comma 5 così: “sostituire le parole: 500 milioni di euro per l’anno 2024 con le seguenti: 1000 milioni di euro per gli anni 2024, 2025 e 2026. Conseguentemente, al comma 10, secondo periodo, sostituire le parole: 400 milioni di euro per l’anno 2024 con le seguenti: 800 milioni di euro per gli anni 2024, 2025 e 2026″. In un’altra proposta del Partito democratico, invece, si punta a diminuire il peso della Presidenza del Consiglio nel comitato tecnico a cui dovrà relazionare Cassa depositi e prestiti sui singoli interventi finanziati. Al comma 11, invece, i dem aggiungono di concertare anche con il Mase l'”orientamento strategico e priorità di investimento delle risorse del Fondo italiano per il clima”.
Infine, il Pd propone un articolo sul trasporto di idrogeno verde:
Art. 10-bis.
(Green Corridor)1. Nell’ambito degli obiettivi di cui all’accordo di cooperazione sottoscritto tra l’Autorità Portuale di Tangeri (TangerMed) e l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale tra i quali si prevede la realizzazione di un Green Corridor destinato al trasporto dell’idrogeno verde prodotto in Marocco e in transito per il Porto Trieste quale polo logistico per le materie prime energetiche distribuite in Centro/Est Europa attraverso l’Oleodotto Transalpino è autorizzata la spesa di 250.000 euro per l’anno 2024 a favore dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale per il finanziamento di uno studio di fattibilità del Green Corridor, che analizzi l’intera filiera logistica dell’idrogeno, anche attraverso la possibile individuazione dei soggetti pubblici e privati interessati.
2. Agli oneri derivanti dal comma 1, pari a 250.000 per l’anno 2024 si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307
Proprio in merito all’idrogeno verde, ieri a Tunisi si è svolta una riunione con la struttura di missione del Piano insieme a Eni ed Enel e l’ambasciatore italiano Alessandro Prunas. Obiettivo dell’incontro proprio quello di avviare una collaborazione Italia-Tunisia per un progetto pilota per la produzione di idrogeno rinnovabile nel Paese africano.
Opere da completare, 510 milioni per la Tirrenica
Quanto alle opere da completare o su cui intervenire, invece, sia dalla maggioranza che dal Pd ci sono diverse proposte di stanziamento di parecchie risorse. 510 milioni, secondo i partiti della maggioranza, sono quelli necessari solo “per il finanziamento dei primi interventi di adeguamento e messa in sicurezza della strada Tirrenica”. Dai dem, invece, “l fine di consentire un programma straordinario di manutenzione e messa in sicurezza dei ponti sul fiume Po di competenza delle province e delle città metropolitane è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026”.
Tornando ai partiti di governo, altri 50 milioni dal 2024 al 2026 servono – secondo un emendamento della Lega – “al fine di consentire l’effettuazione delle procedure di gara per la realizzazione dell’Interporto di Termini Imerese”. Da Fdi, invece, l’On. Frijia propone un cospicuo aumento pari a 20 milioni annui dal 2024 al 2026 “al fine di sostenere le imprese ferroviarie del trasporto merci durante il completamento degli interventi sull’infrastruttura ferroviaria”.
Ponte sullo Stretto, le maglie di Pd e M5s
In diversi emendamenti all’art.2, sul Ponte sullo Stretto, Pd, M5s e Avs provano a ingabbiare l’operatività della Società omonima dell’opera anche ai pareri del Cipess e del Consiglio di Stato, nonché del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Il Movimento, inoltre, propone una relazione semestrale del Mit alle Commissioni competenti.
Avs vuole restringere i tempi per i commissari straordinari
Capitolo commissari. All’art. 3, comma 2, Avs propone la “revoca dei poteri Commissariali, tenuto conto dello stato di attuazione e del cronoprogramma procedurale degli interventi sulla base del monitoraggio svolto dal Commissario entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, per tutti gli interventi il cui completamento dei lavori e delle opere sia previsto oltre la data di permanenza in carica prevista dal provvedimento di nomina”.
All’elenco dei commissari straordinari, allegato al decreto, gli On. Bonelli – leader dei Verdi – e l’On. Zaratti chiedono di inserire anche quello per il Giubileo 2025 di Roma. Per il Pd, invece, per gli interventi regionali o locali la nomina del commissario dev’essere preceduta dall’intesa con il governatore.
Infine, tra le proposte depositate, una di Pd e M5s chiede che “ai fini dello svolgimento, in forma integrata e coordinata, di tutte le attività mirate alla prevenzione e al contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle procedure di realizzazione degli interventi infrastrutturali di cui ai commi 1 e 5, è istituita, con decreto del Ministro dell’interno, nell’ambito del Ministero dell’interno, la struttura speciale per la sicurezza e la legalità negli interventi infrastrutturali”.
Le proposte su concessioni autostradali e Tpl
Secondo l’articolo 1 del decreto sulle concessioni autostradali, “entro il 31 luglio 2024 [con possibilità di aggiornamento fino al 31 dicembre 2024] le società concessionarie per le quali interviene la scadenza del periodo regolatorio quinquennale nell’anno 2024 presentano le proposte di aggiornamento dei piani economico finanziari predisposti (…)”.
Una proposta del Pd prevede che l’adeguamento tariffario dei piani “sia commisurato alla durata media di vita dell’opera oggetto dell’investimento”.
Quanto all’art. 6 sul trasporto pubblico locale, invece, i dem propongono di aumentare la dotazione del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale “di ulteriori 700 milioni di euro per l’anno 2024, 1.000 milioni di euro per l’anno 2025 e 1.500 milioni di euro per l’anno 2026”. Un altro emendamento Pd a firma Morassut, Casu propone invece che “al fine di garantire il finanziamento delle linee metropolitane di Roma, anche per l’acquisto di materiale rotabile, è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per l’anno 2024”. Anche i 5 stelle chiedono che la ripartizione delle risorse del Fondo nazionale venga effettuata tenendo conto insieme alle Regioni a statuto ordinario anche Roma Capitale.
Pd e M5s non vogliono il comitato per la carbon capture
Due sole le proposte emendative sull’articolo 8 relativo all’istituzione del comitato per la Ccs, la cattura e lo stoccaggio di carbonio. Entrambe, da Pd e M5s, prevedono la soppressione della proposta presente nel decreto, che è la seguente:
Articolo 8. (Comitato per lo sviluppo della cattura e lo stoccaggio geologico di CO2)
1. Al decreto legislativo 14 settembre 2011, n. 162, sono apportate le seguenti modificazioni: a) l’articolo 4 è sostituito dal seguente: « Art. 4 – (Comitato per lo sviluppo della cattura e lo stoccaggio geologico di CO2 – “Comitato CCS) – 1. Per l’adempimento dei compiti previsti dal presente decreto, è istituito, presso il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica in qualità di autorità competente ai sensi della direttiva 2009/31/CE, il Comitato CCS, di seguito « Comitato »(…)
2. Il Comitato è un organo collegiale composto da cinque membri con diritto di voto, nominati con decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, di cui tre, compreso il presidente e il vicepresidente, designati dal Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, uno dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e uno dalla Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
3. I membri del Comitato sono scelti tra persone di elevata qualifica professionale e comprovata esperienza nei settori interessati dal presente decreto e non devono trovarsi in situazione di conflitto di interessi rispetto alle funzioni loro attribuite. I membri dichiarano la insussistenza di tale conflitto all’atto dell’accettazione della nomina e sono tenuti a comunicare tempestivamente al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica ogni sopravvenuta situazione di conflitto di interessi. La comunicazione di cui al secondo periodo comporta la decadenza automatica dalla carica di membro del Comitato e il soggetto che lo ha designato provvede alla individuazione del sostituto, che viene nominato con decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica. Resta ferma la disciplina di inconferibilità e incompatibilità di cui al decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39.
4. Il Comitato inizia a operare con la nomina di ciascuno dei propri membri, che durano in carica cinque anni e il cui mandato può essere rinnovato una sola volta.
5. Ai fini del supporto istruttorio, tecnico e operativo al Comitato, è istituita, nell’ambito del Comitato medesimo, una apposita Segreteria tecnica CCS, di seguito “Segreteria tecnica”. La Segreteria tecnica, che integra competenze tecniche e giuridiche, si compone di undici membri, compreso il coordinatore, nominati con decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica.
(…)
Appuntamento ai voti in commissione Ambiente domani dalle 13.30.