IL LABIRINTO OSCURO DELL'EDILIZIA / 49
Il Ddl 29, glossario della rigenerazione urbana: guida ai concetti chiave della nuova legge
La rubrica settimanale si è arricchita di una nuova bussola dedicata alla rigenerazione urbana, con un focus di approfondimento sul Disegno di Legge n. 29, attualmente in esame presso l’8ª Commissione (Ambiente, Transizione ecologica, Energia, Lavori Pubblici, Comunicazioni, Innovazione Tecnologica) del Senato. Attraverso una serie di articoli, esploreremo i meccanismi, le criticità e le potenzialità di questo provvedimento: dalla semplificazione normativa alla governance territoriale, dagli incentivi fiscali alla tutela dei centri storici. Un viaggio tra le pieghe di un disegno di legge che potrebbe ridefinire il futuro dell’edilizia e dell’urbanistica in Italia.
L’articolo odierno illustrerà i concetti chiave della legge utilizzando un nuovo vocabolario per le nostre città.
- Introduzione: Perché un nuovo vocabolario per le nostre città?
La nuova legge sulla rigenerazione urbana introduce un vocabolario specifico per un motivo preciso: descrivere un modo completamente nuovo di pensare e agire sulle nostre città. L’obiettivo non è più, come in passato, costruire su nuovi terreni, ma recuperare e migliorare il patrimonio che già esiste. Come sottolinea la legge, lo scopo è rendere i nostri edifici e quartieri più sostenibili, sicuri, efficienti e capaci di promuovere la coesione sociale e la tutela dell’ambiente.
- I pilastri della rigenerazione: i concetti fondamentali
Per comprendere la visione di questa legge, è essenziale padroneggiare alcuni concetti fondamentali. Questi termini non sono semplici definizioni, ma i mattoni con cui costruire le città del futuro.
2.1 Rigenerazione urbana
- Definizione: È il processo di trasformazione e miglioramento di aree urbane e edifici già esistenti, soprattutto quelli degradati, per dar loro nuova vita e funzionalità.
- Cosa dice il Ddl: Secondo l’Art. 2, lettera b), la rigenerazione urbana è un insieme di azioni di trasformazione che:
- Si concentrano prioritariamente su aree caratterizzate da degrado urbanistico, edilizio, ambientale o socio-economico.
- Idealmente “non determinino consumo di suolo” o, in alternativa, raggiungano un “saldo zero”.
- Prevedono il recupero dei “servizi ecosistemici persi” attraverso azioni di rinaturalizzazione, come la de-impermeabilizzazione e la bonifica dei suoli.
- L’obiettivo pratico: Lo scopo è migliorare la qualità del nostro patrimonio costruito (aumentando l’efficienza energetica e la sicurezza sismica), promuovere la coesione sociale e tutelare l’ambiente e il paesaggio, come indicato nell’Art. 1.
2.2 Consumo di suolo
- Definizione: È la trasformazione di un terreno naturale o agricolo in una superficie artificiale, come cemento o asfalto, che ne impedisce le funzioni naturali.
- Cosa dice il Ddl: L’Art. 2, lettera c) specifica che il consumo di suolo è causato da:
- La realizzazione di costruzioni e infrastrutture, sia sopra che sotto il terreno.
- Azioni fisiche come l’escavazione, il compattamento o l’impermeabilizzazione.
- La contaminazione o l’inquinamento che rendono un suolo non più utilizzabile per scopi agricoli o naturali.
- L’obiettivo pratico: La legge si allinea all’obiettivo europeo di “azzeramento del consumo di suolo netto entro il 2050” (Art. 1, comma 2). L’intento è fermare la perdita di questa risorsa preziosa e non rinnovabile.
2.3 Saldo zero
- Definizione: “Saldo zero” significa che ogni eventuale e inevitabile nuovo consumo di suolo deve essere perfettamente bilanciato da un’azione di recupero di un’altra area, ad esempio rimuovendo l’asfalto da un vecchio parcheggio e trasformandolo in un’area verde.
- Cosa dice il Ddl: La legge indica (Art. 1, lettere d ed e) che il “saldo zero” si può raggiungere attraverso diverse azioni:
- Interventi di densificazione urbana (costruire in modo più compatto dove già si è costruito).
- Il “pareggio di bilancio non economico dei servizi ecosistemici”.
- Azioni concrete di de-impermeabilizzazione e bonifica di suoli già consumati.
- L’obiettivo pratico: Lo scopo è consentire uno sviluppo urbano sostenibile senza intaccare ulteriormente le risorse naturali. Il bilancio tra suolo “perso” e suolo “recuperato” deve rimanere in equilibrio.
2.4 Servizi ecosistemici del suolo
- Definizione:: Sono tutti i benefici che un suolo sano e non sigillato fornisce gratuitamente all’ambiente e all’umanità, come purificare l’acqua piovana, regolare il clima locale o sostenere la biodiversità.
- Cosa dice il Ddl: L’Art. 2, lettera e) li definisce come “benefici forniti dal suolo al genere umano e a supporto della biodiversità”, facendo riferimento alle definizioni tecniche dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
- L’obiettivo pratico: La legge mira a proteggere e recuperare questi benefici vitali. Introduce il concetto di “pareggio di bilancio non economico dei servizi ecosistemici” (Art. 2, lettera f), che obbliga a compensare la perdita di questi servizi ogni volta che si è costretti a consumare nuovo suolo.
2.5 Isola di calore
- Definizione: È il fenomeno per cui le aree urbane, piene di asfalto e cemento che assorbono calore, diventano significativamente più calde rispetto alle campagne circostanti, soprattutto d’estate.
- Cosa dice il Ddl: L’Art. 2, lettera i) spiega che le cause principali di questo fenomeno sono:
| Causa | Descrizione |
| Cementificazione | La prevalenza di superfici artificiali (cemento, asfalto) rispetto alle aree verdi. |
| Emissioni | L’alta concentrazione di emissioni da veicoli, industrie e impianti di riscaldamento/condizionamento. |
| Edificazione | La riduzione degli effetti di raffreddamento del vento a causa della densità e altezza degli edifici. |
- L’obiettivo pratico: Uno degli scopi della legge (Art. 1, lettera b) è mitigare questo effetto. Gli strumenti per farlo sono, ad esempio, la creazione di nuove aree verdi e di “cinture verdi” attorno alle città, come definite nell’Art. 2, lettera h).
Ora che abbiamo visto i concetti principali, esploriamo altri termini chiave che completano il quadro della rigenerazione urbana.
- Concetti correlati per una visione d’insieme
Per avere una comprensione più ricca, è utile conoscere altri termini definiti nell’Art. 2 della legge.
3.1 Impermeabilizzazione
L’impermeabilizzazione è l’atto di coprire il suolo con materiali artificiali che ne riducono o eliminano la permeabilità, impedendo all’acqua di filtrare nel terreno. Questo processo è una delle cause principali del consumo di suolo, contribuisce al dissesto idrogeologico (aumentando il rischio di allagamenti) e aggrava il fenomeno delle isole di calore.
3.2 Cintura verde
La “cintura verde” è un’area con funzioni agricole ed ecologiche che i comuni possono identificare attorno al perimetro urbano. Il suo scopo principale è impedire l’espansione urbana disordinata (e quindi il consumo di suolo) e fornire benefici ambientali, come assorbire CO2, ridurre l’effetto isola di calore e favorire la raccolta delle acque piovane.
3.3 Degrado
Il concetto di “degrado” secondo la legge non si limita all’aspetto fisico di un edificio fatiscente. L’Art. 2, lettera l) chiarisce che il degrado include una vasta gamma di problemi su cui la rigenerazione urbana interviene: scarsa qualità architettonica, inadeguatezza sismica, bassa efficienza energetica, inquinamento, condizioni di abbandono o pericolosità sociale.
- Conclusione: un linguaggio per il futuro delle città
Comprendere questi termini è il primo passo per partecipare al cambiamento delle nostre città. Non sono solo parole in un testo di legge, ma gli strumenti concettuali per progettare e costruire centri urbani più sostenibili, resilienti e inclusivi per tutti. Questo nuovo linguaggio segna un passaggio fondamentale: da un’urbanistica basata sull’espansione a una fondata sul recupero e sulla cura del territorio che già abitiamo.
In un panorama urbano sempre più segnato dal degrado, dalla vulnerabilità sismica e dalla necessità impellente di contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici – come il fenomeno delle “isole di calore” – il Senato della Repubblica sta lavorando a un cruciale provvedimento normativo: il Disegno di Legge sulla Rigenerazione Urbana (DDL 29 e congiunti).
Questo testo, risultato dell’unificazione di otto diversi disegni di legge, non è solo una riforma edilizia, ma un ambizioso strumento di governo del territorio che mira a definire un quadro normativo organico per il recupero del patrimonio costruito.
L’obiettivo primario stabilito dalla legge è allineare l’Italia al traguardo europeo di azzeramento del consumo di suolo netto entro il 2050, attraverso l’applicazione del criterio del “saldo zero” del consumo di suolo, promuovendo la rinaturalizzazione e la de-impermeabilizzazione delle aree già consumate.
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