La giornata
Dazi, si tratta. Ma la Ue ha pronte le CONTROMISURE da 93 miliardi
- Pa, Zangrillo firma un accordo con Uni per la valorizzazione delle province
- Eni e Sonatrach rafforzano la collaborazione sulla transizione energetica e rinnovabili
- Donnarumma: per la prima volta in Italia scavata una galleria ferroviaria in modalità iperbarica
- Dal Cipess via libera a interventi di coesione territoriale, sisma Abruzzo e Nuuv
IN SINTESI
Trattativa senza sosta tra USA e Ue sui dazi per cercare di trovare un accordo prima della data limite del 6 agosto. Al momemto, si lavora a un accordo su 7na tariffa unica del 15% con lacciaio che resterebbe però al 50%. “Se l’Ue aprirà i suoi mercati ai prodotti Usa abbasseremo i DAZI”, ha detto il presidente usa Donald Trump Trump. Per quanto la via negoziale resti la strada preferita da percorrere, la Commissione europea ha comunque presentato nella mattinata un’unica lista di contro-dazi sui prodotti americani, un elenco dal valore complessivo di 93 miliardi di euro e che va ad accorpare le due precedenti liste presentate da palazzo Berlaymont, rispettivamente di 21 e 72 miliardi di euro. “La priorità restano i negoziati, ma stiamo già lavorando a delle contromisure. I contro-dazi comunque non entreranno in vigore fino al 7 di agosto” sottolineano i portavoce della Commissione europea. Nel mentre il commissario europeo al commercio, Maros Sefcovic, in giornata ha avuto un colloquio con il segretario al Commercio americano Howard Lutnick. Fonti interne all’esecutivo Ue e che stanno seguendo la trattativa sui dazi da vicino riportano che al momento l’ipotetico accordo ruoterebbe attorno al 15%, anche se restano dubbi sul fatto che un’eventuale intesa di questo genere passi il vaglio degli Stati membri e dell’industria. Washington, infine, al momento starebbe esercitando pressioni su Bruxelles per far sì che le aziende big tech e del settore farmaceutico a stelle e strisce vengano escluse dall’applicazione di alcune disposizioni dei regolamenti europei.
Pa, Zangrillo firma un accordo con Uni per la valorizzazione delle province
Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha sottoscritto con il presidente dell’Unione delle Province d’Italia, Pasquale Gandolfi, un protocollo d’intesa per valorizzare il ruolo e le funzioni delle Province nell’assetto istituzionale. Il protocollo ha come obiettivo principale quello di rafforzare la collaborazione tra il Dipartimento della funzione pubblica e l’Unione delle Province italiane su temi strategici per il funzionamento delle amministrazioni pubbliche. “Le Province rappresentano un punto di contatto fondamentale non solo tra i comuni e le regioni ma anche per tutti i cittadini. Il ruolo di questi enti intermedi è centrale nonostante le tentazioni che si sono susseguite di volerle eliminare con un mero tratto di penna. Le province, infatti, non solo sono vive ma sono attive e proiettate al futuro come centri propulsori di pianificazione e di investimenti per rispondere alle esigenze della comunità” sottolinea il ministro Zangrillo. Con questo protocollo, che ha validità triennale, le parti si impegnano a promuovere l’attuazione di interventi sul reclutamento, sul rafforzamento delle competenze del personale e sull’innovazione organizzativa con l’obiettivo di migliorare le performance e il raggiungimento degli obiettivi. “Con questo protocollo facciamo un passo in avanti nella costruzione della nuova Provincia, ente che assume valore strategico all’interno del percorso di innovazione della PA che il Ministro Zangrillo sta perseguendo con determinazione” evidenzia il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi. “Una Provincia che ha un ruolo di regia e coordinamento nei territori, semplifica l’amministrazione locale, supporta gli altri enti, a partire dai piccoli Comuni, e promuove la crescita degli investimenti. Grazie al raccordo con il DFP potremo consolidare le esperienze avanzate e supportare il personale con percorsi formativi mirati, investendo sulla leadership amministrativa e sulla valorizzazione delle professionalità”. “Il protocollo rappresenta un ulteriore segno di attenzione verso gli enti territoriali. Abbiamo messo in campo iniziative significative volte a instaurare un rapporto di collaborazione con le istituzioni più prossime ai nostri utenti, cittadini e imprese. Va in questa direzione il percorso di “Facciamo semplice l’Italia” con cui stiamo attraversando il Paese con l’obiettivo di ascoltare, dialogare e confrontarci con chi vive ogni giorno i territori e mettere in campo strumenti e progetti per una Pubblica amministrazione sempre più efficiente e moderna” conclude il ministro.
Eni e Sonatrach rafforzano la collaborazione sulla transizione energetica e rinnovabili
Eni e Sonatrach hanno firmato un protocollo d’intesa volto a rafforzare la cooperazione nel campo degli idrocarburi, della transizione energetica e delle energie rinnovabili, con particolare attenzione alla sicurezza energetica e allo sviluppo economico dei due Paesi. La firma è avvenuta nell’ambito del vertice intergovernativo Italia-Algeria alla presenza del Presidente della Repubblica algerina democratica e popolare Abdelmadjid Tebboune e del Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Giorgia Meloni. Con questo protocollo, Eni e Sonatrach si impegnano a consolidare la cooperazione per la valorizzazione delle risorse energetiche algerine attraverso nuovi contratti mirati a favorire l’incremento della produzione di gas, e l’estensione dei contratti di approvvigionamento di gas destinato all’export verso l’Italia. Inoltre, le due aziende rafforzeranno la collaborazione nell’ambito delle energie rinnovabili e della transizione energetica, in particolare attraverso la definizione di nuove iniziative. Questo protocollo segue la recente firma tra Eni e Sonatrach dell’accordo dell’area Zemoul El Kbar e l’assegnazione dell’area di Reggane II, che congiuntamente alle iniziative oggetto del protocollo contribuiranno ad incrementare la produzione di gas fino a 5,5 miliardi di metri cubi all’anno al 2028, con investimenti complessivi superiori a 8 miliardi di dollari. Eni è presente in Algeria dal 1981. Con una produzione netta di circa 137.000 barili di olio equivalente al giorno nel 2024, si conferma la principale compagnia energetica internazionale operante nel Paese.
Donnarumma: per la prima volta in Italia scavata una galleria ferroviaria in modalità iperbarica
“Con il completamento dei lavori della galleria di Casalnuovo, lungo la linea AV/AC Napoli–Bari, celebriamo un nuovo modo di costruire infrastrutture nel nostro Paese. Per la prima volta in Italia, e tra le prime in Europa, una galleria ferroviaria è stata scavata in modalità iperbarica: una tecnologia mai utilizzata prima su scala nazionale”. Ad affermarlo è stato l’amministratore delegato delle Fs, Stefano Donnarumma, commentando il completamento della galleria di Casalnuovo sulla linea AV/AC Napoli–Bari. Sotto una area densamente popolata, abbiamo scavato 650 metri in presenza di un’importante falda acquifera, giorno e notte, con mezzi a trazione elettrica e senza emissioni. La falda è rimasta protetta, i lavoratori al sicuro, il territorio tutelato. La nuova Napoli–Bari continua a prendere forma e presto sarà possibile percorrerla in sole due ore. Questa galleria non è solo un’infrastruttura. È un simbolo di ciò che l’Italia sa fare quando mette in campo competenza, visione e coraggio”, ha concluso.
Dal Cipess via libera a interventi di coesione territoriale, sisma Abruzzo e Nuuv
Il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess), riunito ieri, alla presenza del ministro dell’Economia e delle Finanze e vicepresidente del Cipess, Giancarlo Giorgetti, e del segretario del Comitato, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alessandro Morelli, ha approvato una serie di importanti provvedimenti in materia di politiche di coesione e sviluppo territoriale. Tra le misure adottate figura la definizione delle modalita’ operative del Piano strategico nazionale per le aree interne, con l’assegnazione di risorse destinate a interventi per la prevenzione e il contrasto degli incendi boschivi, in applicazione del decreto-legge 120/2021. Il Comitato ha inoltre dato il via libera a modifiche dei Programmi operativi complementari 2014-2020 delle regioni Calabria e Sicilia, con conseguente riduzione delle risorse del Piano sviluppo e coesione per la Sicilia, e ha approvato un aggiornamento dell’Accordo per la coesione con la regione Marche, relativo agli interventi finanziati tramite il Fondo di rotazione.Per quanto riguarda il sisma dell’Abruzzo del 2009, il Cipess ha deliberato l’assegnazione di risorse per l’attuazione del decreto-legge 76/2024, che prevede un incremento straordinario dei contributi per la riparazione e il miglioramento sismico degli edifici. Sono stati inoltre stanziati fondi per la demolizione dell’edificio ex Inam e la riqualificazione dell’area, per il pagamento dei contributi destinati all’assistenza della popolazione nelle strutture alloggiative pubbliche e private, nonche’ per la ricostruzione o riparazione di immobili privati nei comuni del cratere sismico. Infine, il Comitato ha approvato il riparto del Fondo per il cofinanziamento delle spese di funzionamento dei Nuclei di valutazione e verifica degli investimenti pubblici (Nuvv) per il 2025 e ha aggiornato i criteri di riparto che saranno applicati a partire dal 2026.
Imprese, al via dal Veneto alla sperimentazione di nuovi modelli di partecipazione dei lavoratori
Parte dal Veneto la sperimentazione e la promozione di nuovi modelli di partecipazione dei lavoratori al capitale d’impresa, tema di grande attualità dopo la recente approvazione della legge n. 76 del 15 maggio 2025, che ne introduce una prima disciplina attuativa. È quanto emerge dall’indagine pilota realizzata da Fondazione Capitale & Lavoro, per il tramite di Infocamere, in collaborazione con Unioncamere, Unioncamere Veneto e Camera di Commercio di Treviso-Belluno, presentata oggi a Roma nella prestigiosa sede di Unioncamere in Piazza Sallustio. Lo studio, illustrato dal Presidente della Fondazione Giuseppe Milan e dal responsabile dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Treviso-Belluno Federico Callegari, ha indagato, attraverso alcune parole chiave contenute negli statuti e nei verbali delle assemblee straordinarie, oltre 110.000 società di capitale venete, identificando 316 aziende che già hanno aperto a forme di partecipazione dei dipendenti al capitale. Tra le imprese selezionate, significativa la presenza di grandi realtà aziendali: il 43% conta oltre 100 addetti e più, con una dimensione media che sfiora i 400 dipendenti. Tuttavia, l’indagine evidenzia come anche le piccole imprese si stiano aprendo a questa nuova visione, con un terzo delle società identificate che ha meno di 50 addetti. In particolare, forte l’interesse riscontrato nel manifatturiero, settore trainante del Veneto: il 64% delle aziende che già hanno previsto modelli partecipativi (212 su 316) appartiene infatti a questo comparto, per un totale di quasi 40.000 addetti. “Questi dati dimostrano che la partecipazione dei lavoratori al capitale da fenomeno marginale sta assumendo dimensioni più importanti” – ha sottolineato Il Presidente della Fondazione Giuseppe Milan – “Il nostro obiettivo è promuovere ulteriormente questa transizione. I numeri e le testimonianze raccolte ci incoraggiano e ci indicano la strada per rendere la partecipazione dei lavoratori una leva di competitività e crescita sostenibile, valorizzando l’esperienza virtuosa già intrapresa da tante imprese del nostro territorio. Oltre ad essere uno strumento utile a generare nuova imprenditorialità come risposta ai diffusi problemi di mancata successione in azienda”.
L’indagine ha inoltre indagato il grado di interesse futuro delle imprese manifatturiere venete rispetto alla partecipazione dei lavoratori al capitale. Su un campione di oltre 2.200 imprese operanti in Veneto, cui fanno riferimento quasi 97.000 addetti, circa un terzo (il 31% delle Srl e il 28% delle SpA) si dichiara disponibile a valutare questa opportunità, con un ulteriore 4,5% delle Srl e il 5% delle SpA già apertamente propenso ad attuare tali modelli. Da sottolineare anche il giudizio complessivamente positivo espresso dalle aziende venete rispetto all’ipotesi di coinvolgimento dei lavoratori nel capitale: il 27% delle Srl e il 34,5% delle SpA valuta questa possibilità. Nel corso del seminario, introdotto da Andrea Prete, Presidente Unioncamere, Antonio Santocono, Presidente Unioncamere Veneto e Infocamere e Mario Pozza, Presidente di Camera di Commercio di Treviso-Belluno, sono intervenuti importanti rappresentanti istituzionali, del mondo imprenditoriale e sindacale, tra cui Marco Barbieri, Segretario Generale Confcommercio-Imprese per l’Italia, e l’On. Lorenzo Malagola, relatore della legge sulla partecipazione alla Camera.
Nata a Treviso nel 2024, la Fondazione Capitale & Lavoro si pone l’obiettivo di promuovere nuovi modelli di impresa, in grado di rispondere alle trasformazioni dell’economia e della società, e orientati ad una maggiore partecipazione del capitale umano alla vita e alla crescita di valore d’impresa. Un impegno che trova oggi un’importante cornice normativa grazie all’approvazione della nuova legge sulla partecipazione dei lavoratori al capitale d’impresa. La Legge n. 76 del 15 maggio 2025, che dopo quasi 80 anni dà attuazione ad un obiettivo a tendere che la Costituzione Italiana aveva già previsto all’articolo 46, introduce nuovi strumenti per favorire una più ampia condivisione economica, finanziaria e gestionale nelle aziende italiane. La norma istituisce anche una Commissione permanente presso il CNEL per monitorare e supportare l’applicazione delle nuove disposizioni.
Produzione industriale UE: crescita annua dello 0,6% dal 2000
Da Bei 120 milioni ad Agsm Aim per potenziamento della rete
Il finanziamento, che potrà essere utilizzato in una o più tranche, rappresenta un passo avanti nel promuovere la transizione energetica e gli obiettivi di REPowerEU. I fondi saranno destinati a interventi mirati a migliorare l’efficienza operativa, la resilienza e la sostenibilità della rete, in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione e digitalizzazione.
Per il consigliere delegato Alessandro Russo “con questo nuovo finanziamento ottenuto dalla Bei confermiamo l’impegno ad investire nei nostri territori storici per renderli sempre più moderni e sostenibili. Parliamo di interventi che non sono solo tecnici, ma strategici per garantire ai cittadini e alle imprese un servizio elettrico efficiente e all’altezza delle sfide future. Il supporto di un’istituzione come la Bei riconosce la solidità del nostro nuovo Piano industriale e la capacità del Gruppo di essere protagonista della transizione energetica del Paese”.
Piano Mattei, Gozzi (Confindustria): “Molte pmi chiedono di essere coinvolte”
Il primo passo di Confindustria sarà quello di convocare i grandi player nazionali. “Convocheremo tutte le imprese aderenti a Confindustria, cioè Eni, Enel, Snam, Terna, Leonardo e Fincantieri per chiedere loro di farci la mappatura delle attività che autonomamente stanno facendo in Africa e nei paesi target del Piano Mattei”, ha spiegato Gozzi. L’obiettivo è duplice: da un lato, avere un quadro chiaro delle operazioni già in corso; dall’altro, “chiederemo di spiegarci un modello di filiera con il quale poter coinvolgere le piccole e medie imprese”. Gozzi ha sottolineato che, sebbene i colossi industriali non abbiano bisogno di Confindustria per operare, il ruolo dell’associazione è proprio quello di “rendere il meccanismo del piano Mattei virtuoso per le piccole e medie imprese”.
La richiesta di coinvolgimento dal basso è forte: “Siamo assaltati da moltissime piccole e medie imprese che ci chiedono: ‘a noi il tema del Piano Mattei interessa moltissimo, come possiamo essere coinvolti?’”. La risposta di Confindustria è chiara: “In un momento di tensioni del commercio internazionale come quello che stiamo vivendo, aprire nuovi mercati è fondamentale. I numeri e le dinamiche dell’Africa sono formidabili e il coinvolgimento delle piccole e medie imprese, che sono la gran parte del tessuto industriale italiano, è fondamentale”.
Il cuore infrastrutturale del Piano è il cavo elettrico da 600 MW tra la Sicilia e la Tunisia, l’Elmed. “È l’infrastruttura più importante in corso di realizzazione”, ha ribadito Gozzi, ma “stiamo affrontando un problema”. L’accordo intergovernativo, firmato a febbraio, consente alle imprese energivore italiane di investire in rinnovabili in Tunisia e reimportare energia verde per i processi di decarbonizzazione. “Ci abbiamo lavorato per più di due anni”, ha detto Gozzi, “e il progetto esecutivo è terminato. Stiamo sollecitando Terna, anche attraverso Palazzo Chigi, a partire con la realizzazione”.
La criticità maggiore è l’aumento dei costi. “Un progetto che era da 900 milioni e che aveva ottenuto un grant dall’UE di 300 milioni, ha subito la lievitazione post-Covid dei costi. Non è ancora quantificato, ma si parla di diverse centinaia di milioni”. A questo si aggiunge la pressione del tempo: “Bisogna stare attenti perché Prysmian, che sarà l’azienda fornitrice del cavo, ha una domanda enorme di cavi e quindi bisogna esercitare l’opzione per comprare il cavo, sennò il progetto viene posposto di anni”.
Per superare l’impasse, si sta lavorando su più fronti. “Abbiamo parlato con il rappresentante dell’Unione Europea a Tunisi, Perrone, il quale ci ha assicurato che l’UE contribuirà a coprire una parte dell’aumento dei costi”. Inoltre, “abbiamo dichiarato la disponibilità a partecipare per coprire con investimenti privati una parte di questo gap finanziario”. L’appello è diretto anche alla politica: “Credo che anche il Parlamento e il Senato debbano concentrarsi su questa realizzazione, perché è la più importante del Piano Mattei e perché innescherebbe processi di investimento anche privati in quel paese”. Il Piano Mattei non guarda solo al Nord Africa. “Ci sono altri paesi come Senegal, Costa d’Avorio, Mozambico, Angola”, ha specificato Gozzi, “e ci sono altri progetti infrastrutturali molto importanti, primo fra tutti il corridoio di Lobito che parte dall’Angola e va fino alla Repubblica democratica del Congo, in cui sono presenti gli americani e fondi dell’UE. Diventa un’altra grande occasione di progetto infrastrutturale ferroviario che potrebbe rappresentare un innesco di sviluppo”. Sul fronte finanziario, gli strumenti ci sono. “Sace, Simest e Cdp hanno lavorato moltissimo nel corso del 2024 e oggi il pacchetto degli strumenti finanziari anche per le PMI è predisposto”. Il problema, però, sono le risorse complessive. “C’è un tema generale di finanziamento del Piano Mattei che è grosso modo attorno ai 5 miliardi, che naturalmente non bastano. Per cui il tentativo del Governo italiano, appoggiato da noi, è di europeizzare il Piano Mattei per attrarre risorse anche europee. Il tema è che le risorse del fondo clima sono a debito, e quindi si è lavorato molto per rimettere dentro questo schema finanziario quelli che una volta si chiamavano fondi per la cooperazione, perché è difficile avviare tutti i progetti a debito”.
Bonus edilizi, Mazzetti (FI): “Odg accolto dal Governo al decreto fiscale per calcolare i “pie’ d’opera” nei SAL”
“Il raggiungimento delle soglie di legge dello stato di avanzamento lavori (SAL), indispensabile per accedere al credito d’imposta, allo sconto in fattura e alla cessione, in particolare per gli interventi relativi al Superbonus edilizio, è stato oggetto nei mesi scorsi di un’interpretazione particolarmente restrittiva, secondo la quale il SAL deve rappresentare solo i lavori effettivamente eseguiti, mentre l’inserimento nel SAL di beni consegnati in cantiere e impiegati successivamente (c.d. “pie’ d’opera”), precedentemente ammesso, è stato considerato illegittima fruizione, se utilizzato per superare le soglie di legge”. Lo afferma l’On. Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI.
Utilitalia, Barbara Marinali (Acea) vicepresidente vicario
RINA verifica con successo l’idoneità all’idrogeno dei tubi per gasdotti di Jindal
I test, volti a valutare la tenacità alla frattura dell’acciaio in presenza di idrogeno, hanno incluso prove su campioni pre-criccati, sottoposti a carico statico in condizioni controllate. Le attività sono state svolte in conformità allo standard ASME B31.12, uno dei più autorevoli a livello internazionale per la qualifica dei materiali destinati al servizio con idrogeno.
I risultati hanno confermato che il materiale prodotto da Jindal SAW soddisfa pienamente i requisiti normativi, dimostrandosi idoneo sia all’utilizzo con idrogeno puro sia con miscele di gas naturale. Si tratta di un passo significativo verso infrastrutture energetiche pronte ad accogliere l’idrogeno, a supporto della decarbonizzazione del settore.
Le prove sono state eseguite presso i laboratori RINA di Roma e Cosenza, strutture all’avanguardia a livello internazionale. Questi laboratori sono in grado di operare, in ambienti controllati, con idrogeno gassoso puro o miscelato con metano, fino a 1.000 bar: un range di pressione importante per la distribuzione, il trasporto e lo stoccaggio nei settori dell’energia e dell’automotive.
Al termine dei test, RINA ha rilasciato la documentazione formale che attesta la conformità del materiale agli standard richiesti per l’utilizzo in infrastrutture a idrogeno. Ciò consente a Jindal SAW Ltd di qualificare i propri prodotti come “hydrogen-ready”.
Demanio-Gse, accordo per promuovere la transizione verde nel patrimonio pubblico
– Riqualificare energeticamente gli immobili dello Stato, partendo dall’analisi dei fabbisogni energetici fino alla trasformazione degli edifici in smart building;
– Promuovere l’autoconsumo diffuso, anche tramite Comunità Energetiche Rinnovabili, incentivando la condivisione di energia rinnovabile tra le strutture pubbliche;
– Valorizzare gli immobili dello Stato tramite progetti pilota innovativi, anche in partenariato pubblico-privato, in ottica green;
– Individuare opportunità di finanziamento attraverso gli incentivi gestiti da GSE, integrandoli con i piani di investimento dell’Agenzia;
Condividere dati e conoscenze, favorendo l’interoperabilità tra le piattaforme digitali delle due Istituzioni per migliorare l’efficienza amministrativa e la qualità dei servizi;
– Sviluppare indicatori di sostenibilità e analisi settoriali su efficienza energetica, fonti rinnovabili e impatto ambientale;
– Realizzare attività formative e informative, rivolte alle pubbliche amministrazioni e ai cittadini, per diffondere la cultura dell’efficienza energetica e della sostenibilità.
Veneto: Villa Pasqualigo Rodella concessa a un’associazione del Terzo Settore
L’Agenzia Demanio ha avviato la concessione a canone agevolato di Villa Pasqualigo Rodella alla Fondazione Essenziale ETS impresa sociale. La storica dimora, situata a Cinto Euganeo (PD) nel cuore verde dei Colli Euganei, uno dei paesaggi più suggestivi del Veneto, per i prossimi 45 anni ospiterà laboratori, residenze artistiche, iniziative culturali, percorsi di turismo sostenibile, momenti di aggregazione e inclusione rivolti al territorio e ai suoi abitanti. Il progetto proposto dall’associazione prevede un investimento economico di 637.350 euro.
La villa, divenuta di proprietà statale a seguito di confisca, fu edificata tra il Seicento e Settecento e rappresenta un raffinato esempio di architettura veneta prealpina, con elementi stilistici che testimoniano la tradizione delle ville patrizie sorte tra le colline e le campagne del territorio padovano. Inserita in un contesto paesaggistico di straordinaria bellezza, è testimone della storia delle famiglie nobili veneziane che, nei secoli passati, sceglievano i Colli Euganei come luogo di villeggiatura e attività agricola, contribuendo a modellare l’identità culturale della regione.
La sottoscrizione della concessione di valorizzazione riflette un modello virtuoso di collaborazione tra pubblica amministrazione e Terzo Settore, avviato dall’Agenzia del Demanio grazie a progetti di valorizzazione, in cui il recupero del patrimonio si coniuga con la promozione della partecipazione civica, della coesione sociale e dello sviluppo locale. L’iniziativa è di importante impatto sociale in quanto realizza un percorso di recupero, rigenerazione e rifunzionalizzazione di un immobile confiscato e lo restituisce alla comunità, trasformandolo in un centro vivo e pulsante di iniziative culturali, sociali e sostenibili assicurando così l’inclusione e l’accessibilità.
Arera, Besseghini: operatori chiariranno comportamenti
Lo ha detto Stefano Besseghini, presidente di Arera, nel corso dell’audizione, nella commissione Attività produttive della Camera, sugli esiti dell’indagine conoscitiva avviata dall’autorità medesima sul funzionamento dei mercati elettrici nel periodo 2022-2024.
Neutralità clima, alleanza Ue-Giappone
Il primo appuntamento dell’Alleanza sarà una riunione interdipartimentale. Giappone e Ue “concordano sull’opportunità di rafforzare ulteriormente la cooperazione in tutti i settori coperti dall’Alleanza verde, anche organizzando altre riunioni interdipartimentali ad hoc”. “Entrambe le parti esploreranno il potenziamento della cooperazione industriale decarbonizzata e delle catene di approvvigionamento sostenibili, nell’ambito del campo di applicazione da definire del gruppo di lavoro sulle tecnologie pulite del dialogo sulla politica industriale Ue-Giappone”, si legge ancora.
Un gruppo di lavoro sulle tecnologie pulite del dialogo sulla politica industriale Ue-Giappone sarà finalizzato a “esplorare il potenziamento della cooperazione sull’industria a basse e zero emissioni e delle catene di approvvigionamento sostenibili”. Le due parti hanno concordato anche “sull’istituzione di un dialogo tra esperti sul finanziamento della transizione che si confronti su strumenti come le obbligazioni per aumentare la mobilitazione dei finanziamenti”.
Siemens e Clea Srl: tecnologia intelligente per impianti fotovoltaici ad alte prestazioni
Nel contesto attuale della transizione energetica, la collaborazione tra Siemens e Clea Srl si pone come esempio concreto di sinergia tecnologica applicata alla realizzazione di impianti fotovoltaici industriali. Una partnership, questa, orientata all’eccellenza progettuale e alla massima affidabilità operativa, con l’obiettivo comune di accelerare la produzione di energia rinnovabile in modo efficiente e sostenibile.Clea Srl nasce nel 2007 come evoluzione di esperienze consolidate nell’impiantistica industriale, con una vocazione iniziale allo sviluppo di progetti nel campo delle energie rinnovabili. L’azienda si è progressivamente affermata nella progettazione e realizzazione di impianti fotovoltaici ad alta efficienza, posizionandosi oggi come operatore EPC di riferimento nel mercato industriale e offrendo al cliente un servizio integrato che copre ogni fase del processo: dalla selezione del sito fino all’attivazione completa dell’impianto. Oggi Clea Srl è parte del Gruppo Malvestuto – che detiene circa 31 MW in esercizio e ulteriori 3 MW in fase di attivazione – e gestisce attualmente un totale di 34 MW di impianti per la produzione di energia per conto terzi. Con un piano di crescita ambizioso, l’obiettivo di Clea Srl è raggiungere i 100 MW di capacità gestita entro i prossimi tre anni. Tra i progetti più recenti realizzati da Clea Srl figura l’impianto fotovoltaico da 1 MW situato nel comune di Tagliacozzo, in provincia dell’Aquila, sviluppato in stretta collaborazione con Siemens. Il sito, collocato in prossimità di una cabina primaria Terna, si estende su circa 2 ettari e ospita oltre 1.800 moduli fotovoltaici GCL da 555 Wp ciascuno, installati su strutture in acciaio zincato ad infissione prodotte internamente. Elemento chiave del progetto è stata l’integrazione di una soluzione Siemens in configurazione Power Conversion da 1 MW, basata su inverter Blueplanet 165.0TL e DC Combiner Box a 12 ingressi, dotati di sistemi di monitoraggio. La scelta di adottare una cabina centralizzata abbinata a inverter di stringa ha rappresentato un approccio tecnico innovativo, consentendo di effettuare la trasformazione elettrica a ridosso degli inverter stessi, con un netto vantaggio in termini di efficienza grazie alla riduzione delle cadute di tensione su lunghe tratte in corrente alternata (AC). A rafforzare ulteriormente questo approccio, Siemens ha fornito una soluzione integrata di cabina centralizzata che comprende non solo la quadristica di media tensione secondaria, ma anche i quadri di bassa tensione equipaggiati con interruttori aperti di ultima generazione SENTRON 3WA, sezionatori a fusibili SENTRON 3NJ4 e gli stessi inverter di stringa. Questa architettura compatta e pre-ingegnerizzata ha permesso di minimizzare le perdite in AC, ottimizzare l’efficienza complessiva del sistema e garantire una gestione semplificata dell’impianto, riducendo al contempo i tempi di installazione e le criticità di interfacciamento tra sottosistemi.
In un periodo caratterizzato da una forte domanda di impianti, la collaborazione con Siemens ha rappresentato un valore strategico e determinante per Clea Srl. La consegna puntuale e l’installazione del cabinato in appena sei ore hanno garantito l’ottimizzazione dei tempi di lavoro, contribuendo al rispetto delle scadenze e alla qualità complessiva dell’opera. La scelta di affidarsi a Siemens è stata guidata da esigenze chiare e dalla necessità di disporre di soluzioni affidabili e performanti, supportate da una filiera solida e da un servizio puntuale, capace di accompagnare il progetto con continuità e competenza. Le soluzioni Siemens hanno così pienamente risposto alle aspettative di Clea Srl, rafforzando un rapporto fondato su fiducia e concretezza. Con lo sguardo rivolto al futuro, nei prossimi due anni Clea Srl prevede la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici per una potenza complessiva pari a 40 MW entro i prossimi 2 anni. In tale prospettiva, Siemens continuerà a essere un partner strategico nella fornitura di tecnologie e soluzioni integrate per Clea Srl, contribuendo a realizzare impianti sempre più efficienti, sicuri e allineati agli standard più elevati del settore.
Protocollo d’intesa tra Hera e Vaticano, collaborazione per lo sviluppo di progetti di economia circolare
Il Gruppo Hera, tra le maggiori multiutility italiane, e il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano hanno firmato un protocollo d’intesa per sviluppare progetti congiunti di economia circolare e sostenibilità ambientale, in linea con i principi declinati nell’Enciclica “Laudato Si’”.L’accordo consolida la collaborazione avviata nel 2024 tra la multiutility e il Governatorato per la gestione e il recupero dei rifiuti urbani. Il primo accordo operativo siglato nell’ambito del protocollo coinvolge le controllate Herambiente e Aliplast –rispettivamente leader nazionali nella gestione e trattamento dei rifiuti e nella rigenerazione della plastica – e prevede la raccolta e la successiva valorizzazione delle bottiglie in PET durante i grandi eventi del Giubileo, all’interno dei Musei Vaticani e in Piazza San Pietro, con il supporto di volontari messi a disposizione dal Vaticano. L’iniziativa ha un duplice obiettivo: da un lato, ridurre l’impatto ambientale dei flussi eccezionali di visitatori attesi a Roma e nella Città del Vaticano – oltre 35 milioni stimati per l’Anno Santo – e, dall’altro lato, sensibilizzare i pellegrini e il pubblico internazionale sui temi della raccolta differenziata e del riciclo. I volontari, riconoscibili grazie a pettorine fornite da Herambiente e Aliplast, organizzeranno la raccolta delle bottiglie in appositi sacchi riciclabili. Il materiale sarà poi ritirato e avviato a selezione e riciclo negli impianti di Aliplast. Il PET rigenerato, sottoforma di scaglie e/o granuli, sarà poi utilizzato direttamente dal Vaticano o impiegato per realizzare progetti su commessa delGovernatorato.
Maria Cristina Carlini